Parlami, o Morte, e svelami i tuoi segreti.

di SaulK
(/viewuser.php?uid=217656)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Tu, Essere Umano, chi sei?
Sono Ragione, Potenza e Comando.

Tu, Animale, chi sei?
Sono Istinto, Umiltà e Dominato.

Tu, Morte, chi sei?
Sono Serva e Regina, Giudice e Imputata, Signora, Madre e Fanciulla.
Sono perché Sono, sempre Sono Stata e sempre Sarò.
Sono il Tempo che Avanza, Improvvisa e Ritarda.
Sono Equa e Ingiusta.
Sono l'Inizio e la Fine.

Dimmi, o Morte, chi è degno della Tua fiducia?

Di certo non Tu, o Uomo, poiché non Mi temi, ma Mi sfidi.
Nella Tua arroganza credi di poterMi contrastare. Io. Me. Colei che è sempre un passo avanti agli Altri. Nella Tua superbia credi che Io non Ti possa mai colpire, ma che il Tuo potere, irrisorio, e le Tue conoscenze, nulle, Ti possano salvare dall'Inevitabile.

Sciocco.

Solo l'Animale, nella Sua ingenuità, è degno della Mia fiducia, poiché, benché temendoMi, Egli Mi accetta quando viene il Momento e, senza opporre resistenza alcuna, si lascia cullare dalle Mie braccia.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1382647