Wild
Wild
world
{And
it's breakin' my heart you're leavin'}
Oh,
baby, baby, it's a wild world
It's hard to get by just upon a
smile
Oh, baby, baby, it's a wild world
I'll always remember
you like a child, girl
Forse
se fossero rimasti ad Oz, insieme,
le cose ora sarebbero diverse: la mattina canterebbero canzoni sotto
un sole gentile, inventerebbero piroette e oh, come sarebbe
divertente guardare la sua faccia sorpresa, pulita, cercare
inutilmente di non ridere di fronte al passo incerto e buffo dello
Spaventapasseri.
Era
delicata e forte come solo un fiore sa essere, un fiore che passa la
vita su un prato verde smeraldo, sopportando la pioggia, il freddo,
l'avvicendarsi delle stagioni, e sembra eterno nella sua semplice
gloria, ma poi basta un soffio di vento di un qualsiasi giorno di
giugno per portarlo via; era bella
e raggiante come il sole che illumina tutt'intorno e non chiede mai
niente indietro, se non l'essere guardato, ogni tanto.
Avrebbero
potuto scegliere l'altra
strada del bivio, e lui ora non si ritroverebbe davanti
ad una tomba di marmo bianco con
nient'altro che un mazzo di rimpianti e fiori inadatti,
con
il nodo troppo stretto della cravatta che lo soffoca insieme al
persistente odore di incenso.
Ma
nel mondo reale
i fiori vengono strappati per capriccio e non esistono sentieri
dorati baciati dal sole da seguire – ed è così facile perdersi.
Dorothy
se ne è andata via per sempre.
You
know I've seen a lot of what the world can do
And it's breakin' my
heart in two
Note
autrice:
200
parole secondo il contatore di Fiumi di parole.
No,
non avete aperto la sezione sbagliata. È una RFP su Ray Bolger e
Judy Garland, anche se profondamente, o meglio, quasi totalmente,
legata al loro splendido capolavoro insieme, “Il Mago di
Oz”.
Devo dire che il risultato mi piace, ma ho faticato a scriverla
perché la prematura scomparsa di Judy è qualcosa che mi
mette
moltissima tristezza, soprattutto perché condizionata molto da
questo wild world – il titolo e la lyric iniziale e finale sono
presi dell'omonima (e bellissima) canzone di Cat Stevens.
Ho
parlato un po' per metafore in questa storia, ma spero sia tutto
chiaro, in particolare il confronto Oz/mondo reale. So che può
sembrare riduttivo l'identificare un attore solamente con un
suo personaggio, ma mi piace pensare che, così come Judy continuava
a chiamare Ray “il suo Spaventapasseri”, lui potesse pensare a
lei come Dorothy.
Infine
due piccole specificazioni (so che le note sono più lunghe della
storia, perdonatemi):
-
l'idea del prendere l'altra strada del bivio si riferisce al primo
incontro Spaventapasseri/Dorothy, ma fuor di metafora indica il fare
scelte diverse – che magari non avrebbero portato allo stile di
vita della Garland e alla sua prematura morte.
-
il vento di un qualsiasi giorno di giugno si riferisce ad un giorno
ben preciso, il 22 giugno 1969. Gosh, non riesco a fare decentemente
queste note.
In
ogni caso so che quei due, ora, sono da qualche parte a ballare e a
canticchiare, seguendo un sentiero dorato, insieme. ♥
Disclaimers: non mi appartengono e non li conosco.
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