Prologo
BELLA POV
Mi buttai giù dalla scogliera sentendo la voce del mio amore
urlare. Non posso stare fuori dai guai. Mi dispiace, Edward! Pensai
mentre cadevo nei profondi meandri dell’oceano.
L’acqua ghiacciata entrò in contatto con la mia
pelle facendomi rabbrividire. Non riuscivo a risalire, non che ne
avessi voglia…emersi per un attimo e la vidi… una
macchia rosso fuoco che galleggiava sull’acqua. Victoria.
Sorrisi all’ironia. Potevo solo aspettare che venisse da me
piuttosto che buttarmi dalla scogliera. Dopo poco chiusi gli occhi.
L’ultima cosa che udii fu la voce di Jacob che urlava il mio
nome.
Capitolo
1
CARLISLE POV
Ero nuovamente a Forks. Era l’unico luogo in cui mi sentivo a
casa. Ero appena arrivato alla grande casa nel bosco. Sospirai
decidendo che era il momento di andare a controllare come stava Bella.
Sapevo che probabilmente aveva superato la mancanza di Edward e che si
era rifatta una vita quindi avevo deciso di controllare solo come
stava, senza che lei se ne accorgesse.
Uscii di casa senza preoccuparmi di prendere la macchina e corsi verso
casa Swan.
Allungai l’orecchio per sentire se ci fosse qualcuno ma
sembrava che nessuno fosse in casa.
Mi sedetti su un albero tra le foglie mimitizzandomi con
l’ambiente e attendendo l’arrivo di Bella.
Dopo un ora l’auto della polizia si fermò sul
vialetto e Charlie ne uscì con un volto devastato e
disperato. Entrò in casa con passi pesanti, dirigendosi al
piano di sopra nella camera della figlia. Si buttò sul letto
di Bella chiudendo gli occhi ripetendo il nome della sua bambina
più e più volte.
Mi irrigidii pensando al peggio. Bella era… morta? Mi chiesi
angosciato.
Poco dopo Charlie uscì dalla stanza e si diresse nella sua
cambiandosi poi lo vidi uscire nuovamente di casa e guidare.
Lo seguii chiedendomi dove mi avrebbe condotto.
Poco dopo mi ritrovai in ospedale da fuori cercai di rintracciare
l’odore di Bella e mi diressi a velocità vampirica
nella stanza.
La trovai lì distesa sul letto, bianca come un cadavere e le
labbra violacee. Presi la sua cartella clinica e ne lessi il contenuto.
Paziente: Isabella Swan
Dottore: Snow
Causa del Ricovero: Tentato suicidio (la paziente si è
buttata giù da una scogliera)
Stato della Paziente: Come Irreversibile
Chiusi gli occhi rimettendo la cartella al suo posto poi sparii prima
che la porta si aprisse.
Dunque Bella aveva tentato il suicidio e ora non poteva più
svegliarsi. Cosa dovrei fare? Lasciarla morire, o trasformarla? Ero
rimasto completamente solo e lei era l’unica della famiglia
che mi rimaneva. Cosa dovevo fare? Essere egoista e condannarla a una
eternità senza Edward o lasciarla lì, nel suo
coma?
Sospirai… sapevo che non potevo lasciare che rimanesse in
coma. Lei nonostante tutto era una Cullen e… ed era
l’unica Cullen che mi rimaneva.
Presi la mia decisione. L’avrei trasformata, avrebbe passato
l’eternità insieme a me, avremmo viaggiato in
tutto il mondo e le avrei insegnato ad apprezzare la vita, di nuovo. E
forse un giorno si sarebbe innamorata di un altro. Magari un vampiro
che l’avrebbe amata sopra ogni altra cosa.
Però… c’era un piccolo ostacolo al mio
piano. Come mandarla all’obitorio e poi trafugare il cadavere
senza che nessuno se ne accorgesse? E soprattutto come avrei fatto a
non far sorgere domande quando il cadavere sarebbe scomparso?
Poi mi venne il lampo di genio. Ma certo! Pensai trionfante. Sarei
tornato lì, fingendo di essere venuto per occuparmi del suo
caso, avrei potuto simulare la sua morte e dunque portarla
all’obitorio poi avrei convinto Charlie a tenere la bara
chiusa per il funerale. Dentro la bara avrei messo un fantoccio
ovviamente.
Tornai a casa e mi cambiai, poi presi la mia mercedes e mi diressi
nuovamente in ospedale. Parcheggiai poi mi diressi a passo spedito
dentro l’ospedale e andai dal direttore chiedendo che mi
fosse assegnato il caso di Bella.
Quando entrai nella stanza, Charlie era ancora lì.
-Capo Swan!- salutai dirigendomi a prendere la cartella clinica
fingendo di leggere.
-Dottor Cullen? Cosa ci fa qui? Ci sono anche gli altri?- chiese
cautamente.
-Sono qui per Bella. Ho sentito quello che le è successo
mentre ero tornato qui a prendere un paio di cose che avevo lasciato e
non ci ho pensato un attimo e sono venuto qui, ritardando la mia
partenza!- mentii –Nessuno degli altri è qui,
però!-
-Capisco!- sospirò sollevato.
Avevo capito che probabilmente non era felice di rivedere Edward. Se
Bella aveva tentato il suicidio in fondo era in parte anche colpa sua.
Controllai nuovamente tutte le funzioni vitali di Bella, confermando il
fatto che era in coma irreversibile.
-Capo Swan!- cominciai –Non c’è niente
da fare, purtroppo! Forse dovrebbe cominciare a pensare alla vita senza
Bella. Il suo coma è irreversibile!- affermai tristemente.
Charlie afferrò una delle mani di Bella e chiuse gli occhi
appoggiando la fronte sulla mano della figlia –Come posso
andare avanti sapendo che mia figlia è in questo stato?-
chiese –Come posso ricominciare da capo quando ogni giorno
sento i battiti del suo cuore affievolirsi?-
Chiusi gli occhi sentendomi egoista. Charlie avrebbe perso sua figlia
alla fine sia che morisse sia che la trasformassi, io invece non potevo
perderla. Lei era una Cullen, l’ultima Cullen rimasta della
mia famiglia spezzata.
-Mi dispiace, Capo Swan!- esclamai –Deve continuare a vivere
per lei!-
Charlie annuì piano poi chiuse gli occhi e si
addormentò.
Perfetto! Pensai tra me e me.
Andai a sabotare la macchina del battito cardiaco in modo che avrebbe
dato un lungo fischio sordo e annuii e finsi di provare a farle
l’elettroshock cercando di far rivivere il battito del suo
cuore.
All’arrivo degli altri infermieri e medici, finsi tristezza e
chiudendo gli occhi scossi il capo –Ora del decesso, 23:16!-
proclamai.
Mi diressi verso Charlie e lo scossi leggermente cercando di simulare
un volto disperato.
Quando Charlie vide il mio volto comprese subito e scoppiò a
piangere.
Presi il corpo di Bella e lo portai all’obitorio,
nascondendolo bene poi tornai da Charlie cercando di confortarlo.
-Andrà tutto bene, Capo Swan. Con il tempo il dolore
affievolisce. Anche io ho perso un bambino, prima di adottare Emmett,
Jasper, Rosalie, Alice ed Edward. Il dolore non sparisce ma con il
tempo diventa sopportabile. Posso darti un consiglio, Capo
Swan… magari fai un funerale con la bara chiusa. Ti assicuro
che è meglio così. E’ straziante dover
vedere il volto del proprio figlio in una bara!-
Charlie annuì accettando il consiglio. -E’ meglio
così! Non avrei la forza di vedere il volto di mia figlia!-
concordò.
Io annuii –Mi occuperò di tutto, io! Vuoi che le
faccia l’autopsia?- chiesi.
Lui scosse il capo. –No, ti prego!-
-Va bene, le prenderò una bellissima bara e sarò
l’ultimo a vederla, va bene?-
Charlie annuì –Mi sentirei molto meglio se lo
facessi tu!-
Annuii in accettazione –Torna a casa, Capo Swan e chiama
tutti quelli che vogliono partecipare al funerale, penserò
io alle spese. Bella per me è e sarà sempre una
parte della mia famiglia! E la famiglia si aiuta!-
Charlie sospirò tirando su con il naso –Ti
ringrazio, dottor Cullen!-
-Carlisle!- lo corressi.
-Ti ringrazio, Carlisle!- ripetè.
Uscii dalla stanza entrando nell’obitorio poi presi il corpo
di Bella e corsi a casa mia dopo di che tornai all’ospedale e
finsi di uscire e presi la macchina guidando nuovamente a villa Cullen.
Bella era adagiata sul letto della stanza che condividevo con Esme.
Mi chiesi se Bella sarebbe stata in grado di aspettare ancora qualche
giorno. Dovevo organizzare il funerale in fretta altrimenti non sarei
riuscito a trasformarla. Presi il cellulare e chiamai le pompe funebri
per mettermi d’accordo su una tomba bellissima e dopo aver
parlato per qualche minuto mi diressi a casa Swan dove Charlie aveva
chiamato quasi tutti quelli che voleva invitare.
Bussai alla porta di casa e Charlie aprì con il volto
distrutto –Carlisle!- esclamò facendomi entrare in
casa.
Chiusi la porta togliendomi la giacca –Ho chiamato
l’agenzia di pompe funebri. In due giorni dovremmo essere in
grado di seppellire Isabella!- mormorai cercando di essere il
più delicato possibile.
-Grazie, Carlisle!-
-Capo Swan… io… le dispiace se sulla sua tomba
compare anche il mio cognome? Per me Bella è una Cullen a
tutti gli effetti e niente mi renderebbe più orgoglioso di
avere il mio cognome impresso sulla sua lapide!-
Charlie mi fissò stupito della mia richiesta –Vuoi
che Bella abbia il tuo cognome?-
Annuii –Isabella è una Cullen e per me la famiglia
è la cosa più importante. E’
l’unica famiglia che mi è rimasta!- confessai
chiudendo gli occhi mettendomi le mani a coprire la faccia.
-Non eri tornato per quello che avevi sentito?-
Io scossi il capo –Esme e io abbiamo divorziato e lei si
è portata via tutti i nostri figli. Sono tornato
perché Bella era l’unica che rimaneva della mia
famiglia distrutta ma quando sono arrivato l’ho trovata in
coma!-
-Puoi aggiungere il tuo cognome!- concordò -Quando possiamo
seppellirla?- chiese con voce rotta lo sceriffo di Forks.
-Due giorni! Domani arriverà la bara. E la lapide
l’aspetterà al cimitero! Chiamerò
nuovamente in modo che possa incidere sulla lapide tutto il suo nome!-
chiusi gli occhi –E’ meglio che vada a casa!
Dovremmo riposare!-
Charlie annuì e mi guidò verso l’uscita
–Grazie per quello che stai facendo, Carlisle!-
Annuii sentendomi ancora una volta un egoista per portargli via la
figlia. Ma non potevo vivere da solo… non di nuovo.
Uscii di casa e tornai a villa Cullen poi mi sedetti sul letto accanto
a Bella. Erano le 02:00 di notte. Forse potevo aspettare fino a domani
mattina prima di morderla.
Mi sdraiai accanto a lei e chiusi gli occhi –Perdonami Bella
per il mio atto di egoismo. Perdonami perché non posso
vivere di nuovo in solitudine. Perdonami!-
Verso le quattro del pomeriggio decisi che era arrivato il momento di
morderla. Domani si sarebbero tenuti i funerali e poi sarei partito per
non tornare più a Forks per molti anni. Dovevamo fare un
viaggio in macchina però… dubitavo che ci
avrebbero fatto salire su un aereo senza fare domande mentre Bella si
contorceva dal dolore.
Mi avvicinai al suo collo inspirando il suo profumo di rose, fresia e
lavanda e sospirai –Perdonami, Bella!- esclamai prima di
affondare i denti nella sua carne e rilasciare il mio veleno. La morsi
in più punti cercando di far circolare più veleno
possibile in lei e poi dopo aver chiuso tutti i morsi con la mia saliva
mi sedetti e attesi il momento in cui dovevo andare in ospedale e
rinchiudere il fantoccio nella bara.
Dopo qualche ora mi diressi all’ospedale e chiusi il
fantoccio con una manciata di sassi nella bara poi la sigillai in modo
che nessuno potesse più aprirla. Mancavano meno di 20 ore
prima del funerale e sospirai sapendo di dover essere lì.
Dopotutto la sua lapide avrebbe su di esso il cognome Cullen e dovevo
essere presente.
Quando fu il momento del funerale parcheggiai la mercedes e mi diressi
verso la folla che circondava la bara. Vidi molti sguardi increduli
verso la mia direzione e sospirai. Il pastore Weber cominciò
la funzione e tutti rimasero in religioso silenzio.
Quando la bara fu sepolta molti fissarono la lapide con sguardo
sbalordito e poi si voltarono a guardarmi poi di nuovo verso la lapide.
La bara fu sepolta e la terra la ricoprì. Mi inginocchiai
portando una mano al nome sulla lapide e chiusi gli occhi
–Riposa in pace, Isabella Cullen!- affermai, poi mi alzai e
andai a confortare Charlie e Renee.
Dopo che il funerale si concluse e dopo aver dato nuovamente le mie
condoglianze a Charlie e Renee mi diressi verso la mia auto e prima che
potessi entrare mi si pararono davanti diversi adolescenti. Se non
ricordavo male erano Jessica Stanley, Mike Newton, Tyler Crowley, Erik
York, Lauren Mallory e Angela Weber.
-Posso fare qualcosa per voi?- chiesi.
-Beh… dottor Cullen ci chiedevamo perché Bella
avesse il suo cognome sulla lapide!-
Io annuii –Bella fa parte della mia famiglia. Mi sembrava
doveroso aggiungere il mio cognome alla sua lapide in memoria di quello
che era per la mia famiglia. Una figlia e una sorella. Isabella
è e sarà sempre una Cullen!-
Angela sorrise leggermente –La ringrazio per essere qui,
dottor Cullen. Bella sarebbe felice di sapere che lei la considera una
Cullen!-
Tra tutti Angela mi sembrava quella più sincera e meritevole
di attenzione –Sono sicuro che sarebbe così,
signorina Weber! Devo andare… devo tornare dalla mia
famiglia. Addio!-
E in realtà non stavo mentendo. Anche se era una era ancora
famiglia.
Guidai fino a casa poi preparai i bagagli dopo di che misi in macchina
tutto e mi diressi nella vecchia stanza di Alice trovando ancora la
maggior parte del suo guardaroba lì preparai un paio di
valige per Bella e misi anch’esse in macchina, dopo di che
presi Bella fra le braccia un tantino preoccupato del fatto che non
stesse urlando. La portai in macchina facendola sdraiare sui sedili
posteriori poi lasciando villa Cullen per molto tempo guidai fuori
dalla cittadina di Forks. Guidai per due giorni per giungere finalmente
in Brasile. Avevo deciso di portare Bella su un’isola privata
dove saremmo rimasti solo noi due. L’avrei portata a caccia
sul continente.
La presi fra le braccia e la portai sulla barca che avevo comprato per
il trasporto. Caricai tutte le valige sulla barca poi la presi fra le
mie braccia e la misi sulla barca.
Dopo una mezz’oretta giunsi sull’isola e per prima
cosa presi Bella e la feci sdraiare sul letto di una delle stanze, dopo
di che presi tutte le valige e le lascia nella stessa stanza.
Mi avvicinai al letto dove Bella era sdraiata e mi sedetti a fissarla
prendendo una delle sue mani fra le mie sentendo che stava diventando
sempre più come la mia.
Attesi.
Sentii il suo cuore accelerare cercando disperatamente di rimanere in
vita, poi dopo un tonfo sordo smise di battere e io mi portai davanti a
lei aspettando.
Poco dopo la vidi aprire gli occhi e mi persi tra le sue iridi rosse
rimanendo senza fiato. Sembrava che fosse nata apposta per diventare un
vampiro. Non avevo mai visto creatura più bella. Non era la
bellezza mozzafiato di Rosalie o la bellezza dolce di Esme…
era… perfetta! Era un mix tra le due con anche quel qualcosa
che era caratteristico di Alice.
I suoi sondarono il mio viso e si sgranarono increduli
–Carlisle!- esclamò con voce simile a campanellini
dorati.
-Bella! Come ti senti?- le chiesi dolcemente.
Si mise a sedere di scatto e io mi spostai velocemente per non
scontrarci.
-Cosa è successo?- chiese confusa –Dove siamo?-
Io sospirai –Siamo su un’isola privata. Ti ho
portato qui per trasformarti. Ti ricordi gli ultimi istanti della tua
vita umana?- chiesi.
-Mi ricordo che ultimamente mi sono data agli sport estremi. Mi ricordo
di aver visto dei ragazzi di La Push buttarsi dagli scogli e mi
sembrava divertente.. così ho deciso di provare.
L’acqua era fredda e le onde erano troppo forti e non
riuscivo a risalire. Ricordo di aver visto una macchia rossa
nell’acqua e che ero sicura appartenesse a Victoria e
poi… niente! Buio!- affermò.
Io annuii –Sei caduta in un coma irreversibile!- dissi
–Non c’era modo che ti saresti risvegliata e
io… sono tornato per rivederti. Avevo bisogno di sapere che
qualcuno della mia famiglia era ancora lì. Quando ti ho
vista così, ho subito voluto trasformarti. Sono un egoista.
Non volevo rimanere solo e tu… eri l’unica Cullen
che non mi aveva abbandonato e…-
Lei mi interruppe –Cosa vuol dire che sono l’unica
che non ti ha abbandonato? Cosa è successo, Carlisle?-
chiese preoccupata.
Io sospirai –Dopo averti lasciata Edward lasciò la
nostra famiglia, lasciando tutto a noi. Il suo telefono, le sue
macchine i suoi documenti e il suo portafoglio. Jasper si sentiva molto
in colpa per quello che era successo e decise di andarsene per
acquisire un maggior controllo e naturalmente Alice l’ha
seguito. Poco dopo Rosalie, non riuscendo più a rimanere che
la famiglia così sfasciata decise di andarsene con Emmett al
seguito. Tutti loro hanno rinunciato a essere dei Cullen!- esclamai
triste –Esme vedendo la sua famiglia così
distrutta se ne andò. Mi chiese il divorzio poi
sparì! Mi sentivo molto solo… non potevo stare di
nuovo solo come era prima di Edward così tornai a Forks per
vedere l’ultimo membro della mia famiglia!-
Sentii le sue braccia avvolgermi con dolcezza
–Andrà tutto bene, Carlisle! Tu mi hai dato una
seconda possibilità e ti prometto che fino a quando
vivrò non ti lascerò mai solo. Posso essere la
tua famiglia visto che tu sarai la mia d’ora in avanti!-
affermò con sicurezza.
Io l’abbracciai in cambio –Grazie, Bella! Ti
insegnerò a cacciare poi fra qualche anno se vuoi possiamo
tornare alla vita civile e magari trovare una storia di copertina. Non
credo che la storia che tu sia mia figlia vada bene o sia credibile ora
che sono da solo. Potremmo essere fratelli ma anche in quel caso non mi
sembra credibile… potremmo essere amici o…
Beh… ci penseremo poi. E’ il momento di portarti a
caccia!-
Un anno passò dal risveglio di Bella e io mi sentivo
più felice di quanto non fossi mai stato.
Bella aveva quel non so che di umoristico che mi ricordava di Emmett e
l’allegria contagiosa caratteristica di Alice.
Quando era ancora umana non avevo avuto molte interazioni con lei e
quasi me ne pentivo. Era molto gentile e premurosa. Non mi lasciava
quasi fare niente. Lavava i panni sporchi, stirava, riordinava
casa… e più di ogni altra cosa leggeva tutti i
libri che erano in casa.
Molte volte ci sdraiavamo sul letto e dibattevamo su tutti i libri che
aveva letto.
A volte invece ci scambiavamo degli aneddoti delle nostre vite e molto
spesso le raccontavo tutto ciò che avevo fatto nei miei 363
anni di vita..
Sembrava molto affascinata dalla mia storia e spesso la vedevo
fantasticare su un certo momento della mia vita.
Mi piaceva passare il tempo con lei. Era diventata il centro della mia
esistenza.
Dopo un altro anno però le cose cominciarono a precipitare.
Bella cercava di prendere le distanze da me, allontanandosi sempre
più. La vedevo molto pensierosa e i faceva male non poter
stare con lei e condividere quel rapporto unico che avevamo costruito
l’anno precedente. Mi sentivo sempre più frustrato
e il dolore al petto dove una volta c’era il mio cuore,
cresceva.
Fu qualche mese dopo che compresi di essermi innamorato di quella
creatura magnifica.
Il giorno di Capodanno decisi che era giunto il momento di parlare.
Mi diressi verso la sua stanza e spalancai la porta –Dobbiamo
parlare!- esclamai incurante del fatto che lei mi fissava in mutande.
-Carlisle!- balbettò coprendosi il seno con le mani
–Cosa…?-
Mi avvicinai a lei e le presi il volto fra le mani poi la baciai.
La sentii irrigidirsi poi rilassarsi rispondendo al mio bacio. Le sue
mani corsero attorno alla mia testa giocando con i miei capelli, mentre
i suoi seni si scontravano con il mio petto coperto da una camicia di
seta.
Ci staccammo per un attimo e io ringhiai –Stai per uccidermi,
donna!-
Lei mi sorrise –Impossibile dottor Cullen, sei un vampiro!-
Le morsi il labbro inferiore scherzosamente poi chiesi –Vuoi
fare una gita fra gli umani, oggi?-
Lei annuì –Mi piacerebbe! Possiamo vedere i fuochi
d’artificio?-
-Certo e poi possiamo parlare anche del nostro bacio e del
perché mi hai evitato tutti questi mesi!-
Bella si morse il labbro inferiore poi si mise il vestito che aveva
preparato sul letto dopo di che mi fissò
–Io… ho incominciato a sviluppare dei sentimenti
forti per te, Carlisle. Avevo paura di innamorarmi di nuovo dopo quello
che era successo con Edward e una parte di me pensava che stessi
tradendo il suo ricordo provando questi sentimenti per te. Ma ho
capito… io non posso vivere senza di te, Carlisle. Non posso
farci niente. Ogni volta che penso di separarmi da te incomincio a
provare un forte dolore e quando non sei in casa… ho il
terrore di non rivederti mai più e quando invece sei con
me… bramo il tocco delle tue mani sul mio corpo. E
mi sentivo in colpa… perché per quanto io ti
desiderassi, per quanto bramassi ardentemente il tuo corpo non potevo
rischiare di rompere la nostra amicizia. Sei diventato tutto per me,
Carlisle. E non volevo rischiare di perdere il mio migliore amico per
colpa dei miei sentimenti… non volevo rovinare la nostra
amicizia a causa del fatto che mi ero innamorata di te!-
Sorrisi. Ora capivo il suo comportamento.
-Bella, anche io mi sono innamorato di te. Me ne sono accorto qualche
mese fa!- mi avvicinai nuovamente a lei e l’abbracciai
–Io ti amo! Tu sei l’unica famiglia che mi rimane e
l’unica che desidero. Noi due insieme per
l’eternità, mi sembra un buon compromesso!-
esclamai.
Sorrise –Almeno finchè tutti vedranno me ripetere
il liceo in eterno mentre tu sarai il sexy dottore!-
-Non mi importa niente. Hai superato i diciotto anni. Sei legalmente
adulta e io ho solo ventitre anni apparenti per cui anche se tu dovessi
ripetere il liceo nessuno potrebbe dirti niente! Inoltre
sarò molto più tranquillo se sapessero che la
bellezza tra le mie braccia è sposata con il sottoscritto.
Inoltre tutti sapranno che sono felicemente sposato!- esclamai.
Lei mi sorrise –Mi piacerebbe sposarti, Carlisle!-
La baciai di nuovo leccando il labbro inferiore facendole capire che
volevo approfondire.
Aprì le labbra permettendo alla mia lingua di incontrare la
sua. Dopo poco ci staccammo nuovamente.
-Che ne dici se ci trasferiamo per il nuovo anno? Il tuo controllo
è quasi perfetto e magari possiamo incominciare la nostra
vita da qualche altra parte. Itaca forse oppure Polo Nord. Sono sicuro
che potremmo farcela in poco meno di una settimana e magari tu potresti
ricominciare la scuola dopo la Befana. Potremmo ricominciare a vivere
tra gli umani!-
Lei annuì entusiasta –Mi piacerebbe tanto,
Carlisle. Mi piacerebbe da morire!-
Io intrecciai una mano con la sua e le dissi –Prima
però che ne dici di sposarmi? Possiamo legalizzare
tutto…-
Lei sorrise annuendo –Certo, Carlisle!-
La baciai nuovamente poi ci alzammo dal letto e ci dirigemmo verso il
continente per fissare i fuochi d’artificio di Capodanno.
Continua...
Ecco qui l'inizio.
Spero che vi piaccia. Sappiatemi dire.
Al prossimo
aggiornamento.
SherryKyuubiNoYoko
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