LUI IL DIAVOLO
Mi chiamo Kayano Edogawa ho cinquanta anni e questa
è la mia storia, la storia delle mie amicizie, della mia
famiglia e del mio amore, Takeru, un ragazzo che ho imparato ad amare
all’età di sedici anni e che ancora adesso
nonostante gli anni trascorsi non ho mai smesso di amare.
E’ anche la storia dei miei tre figli che ora, come me tanti
anni fa sono diventati genitori.
Nella mia mente ripercorro i miei ricordi che pian piano
riaffievoliscono facendomi tornare indietro nel tempo, al giorno in cui
la mia vita è cambiata, portandomi a fare scelte a volte
più grandi di me.
QUESTA E’ LA STORIA DEL MIO GRANDE AMORE TAKERU.
Quante volte…ci siamo addormentati…tra
baci…e carezze?
Quante volte ci siamo baciati…?
Non ricordo, però...
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Erano le sette e ventuno di mattina e Kayano sdraiato per
metà nuda nel gran letto matrimoniale dove aveva dormito,
tentava, quasi con disperazione, di arrivare ai suoi indumenti,
poggiati su di una poltrona vicino a lei.
Riusciva a sfiorarli, ma purtroppo non ad afferrarli. Diede
un’occhiata alla persona sdraiata accanto a lei, per fortuna
dormiva ancora.
Provò ancora una volta ad afferrarli, ma niente da fare. Non
poteva far altro che alzarsi e prenderli, si era già seduta
sul letto quando una voce da lei conosciuta la fece trasalire.
“Che…stai facendo?” Domando Takeru alla
ragazza guardandola.
”B…buon giorno”Rispose ignorando la
domanda.“Takeru, voltati un attimo…”
“Perché?”
“Perché sì” “VOGLIO
CAMBIARMI UFFA!”Gli urlò lanciandogli un cuscino
sul viso.
“Guarda che ti ho vista nuda, stanotte”Le rispose
lui anche se si voltò dall’altra parte.
“Proprio tutta?!”
“Tutta”
“Bè? Com’è
stato…?”domandò rossa in viso per la
scoperta e per l’imbarazzo della domanda appena pronunciata.
“MA CHE COSA MI CHIEDI? Ma tu guarda… E Kayano
disse “Takeru ti amo…”e vissero felice e
contenti…”
“NO…NON L’HO DETTO! Anche se lo
pensavo” disse l’ultima frase quasi bisbigliando.
“Mpf”
“Non…NON RIDERE!UFFA!”Gli
urlò in faccia Kayano diventando rossa.
“Oh…scusa!”
Io gli apro il mio cuore…possibile che non riesca mai a
essere serio?
“Posso pizzicarti?”
“NO!”
Però è il mio tesoro!
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Dopo che si furono alzati ed ebbero fatto colazione, si ricordarono di
non aver avvisato Tokiko sull’aver passato la notte fuori.
A questo punto escogitarono un piano: Kayano avrebbe detto di aver
dormito a casa di Haru, mentre Takeru avrebbe detto di essere stato da
Yohei.
Dopo aver avvisato gli amici (i quali rimasero a dir poco skoccati)
tornarono a casa tranquillamente.
o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o
Ormai era deciso, Takeru sarebbe partito per l’Italia con la
madre e suo fratello Yuzuru.
A questo pensiero Kayano si sentì molto triste, è
vero le aveva promesso che si sarebbero sentiti ogni giorno, che si
sarebbero scritti, e che a ogni festa lui sarebbe venuto a trovarli, ma
non potè fare a meno di sentirsi sola perché lui
sarebbe stato lontano da lei per talmente tanti kilometri da non
riuscir nemmeno a contarli…e se lui si sarebbe innamorato di
un’altra, se decidesse di non tornare più in
Giappone ma di rimanere a vivere in Italia con la madre…
“Kayano sbrigati l’aereo parte tra due ore,
dobbiamo andare”Fu così che i suoi pensieri
vennero interrotti…già ormai era arrivato il
fatidico giorno della partenza di Takeru.
Scese con molta calma ricordandosi della promessa fatta a se
stessa…non avrebbe pianto…lo doveva fare per
lui…doveva fargli sapere, nonostante i brutti pensieri
di prima, che si fidava di lui e che lo avrebbe aspettato
fino a quando lui avrebbe capito di essere diventato un uomo degno di
lei.
Ora si trovavano tutti all’aeroporto, la classe otto aveva
fatto la sua bella figura(o brutta dipende da che punto di vista si
guarda la situazione)…
Takeru era di fronte a Kayano, l’abbracciò e le
sussurrò all’orecchio ”Giuro che un
giorno…tornerò per te!”
“Ciao”Disse solamente lei.
Ho deciso…di non
piangere…perché la nostra…non
è una separazione!
“Takeru!” Urlò d’improvviso
Kayano ”Ti voglio tanto bene!, più che a chiunque
altro!”
Lui le sorrise a quell’affermazione
E’ così vero?
Tu farai parte…anche del mio
futuro…vero…Takeru?
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Sono ormai passati tanti giorni da quando non vedo Takeru vale a dire
dalle vacanze Natalizie.
Siamo ai primi di gennaio, e una settimana fa mia madre Tokiko ha
partorito un bel bambino che porta il nome di Hikaru proprio come
desiderava Mamoru e proprio durante le vacanze Natalizie.
Io, nonostante ciò che il professore mi ha detto, sto
continuando gli studi per l’indirizzo scelto in precedenza e
più avanti mi specializzerò per diventare maestra
d’asilo nido.
C’è un segreto però di cui nessuno
è a conoscenza, ma non posso tenerlo nascosto
ancora per molto, per lo meno non a mia madre e a Mamoru. Ormai
è già evidente, mi chiedo come mai mia madre non
me lo abbia chiesto per niente, possibile che creda davvero che io sia
ingrassata così tanto? Possibile che non abbia ancora capito
che sono incinta?...
Già…incinta…se vi state ponendo la
domanda su chi sia il padre bè… non penso che
possiate metterci molto a capirlo.
E’ l’unico con cui io sia mai stata a
letto…possibile che sia così sfortunata? In tutta
la mia ho fatto solo una volta, e dico solo una, sesso, ma a quanto
pare è bastato per fregarmi.
Non dico che sono triste per questo, assolutamente, ma a quanto pare
sono la sfortuna fatta a persona.
Come già detto in precedenza Takeru l’ho rivisto
per le vacanze di Natale…lui naturalmente non sa ancora
niente…e come potevo dirglielo ”Sai Takeru ho una
bella notizia, sono incinta e indovina un po’, il padre sei
tu!” Sì certo, poi lui non sarebbe più
partito per l’Italia e non avrebbe potuto più
riallacciare il rapporto con sua madre.
No, la saprà al momento giusto.
“Buon giorno mamma” Sono le sette di mattina e sono
appena scesa in cucina per fare colazione. Mia mamma stà
dando da mangiare a Hikaru, poveri noi non ha neanche un mese e ci fa
già disperare, non voglio sapere cosa combinerà
quando inizierà ad andare a scuola. Speriamo non Faccia come
Takeru.
“Buon giorno tesoro, la tua colazione è
già pronta.”. Mi dice lei.
“Grazie mamma vado proprio di corsa. Ma
dov’è Mamoru?” Strano…quando
la mattina vado in cucina solitamente lui è seduto a fare
colazione mentre legge il giornale oppure mentre gioca con Hikaru.
“E’ dovuto uscire presto per andare a scuola. Manca
poco alla gita scolastica di tutta la scuola, se non sbaglio dovrebbe
essere tra una settimana, non mi ha voluto dire la meta, tu sai dove
siete diretti?”
“Non ne ho la più pallida idea non l’ha
voluto dire neanche a noi ha detto che è una sorpresa, la
classe 8 ha provato a cercare qualche indizio, ma non hanno trovato
niente”
“Chissà che avrà in mente di
fare” Sto per uscire di casa quando le parole di mia madre mi
bloccano.
“Per quanto tempo hai ancora intenzione di tenere nascosta la
cosa?”
“Di…di cosa stai parlando” Farfuglio io.
Possibile che invece lo abbia capito e non mi abbia detto niente
aspettando la mia confessione?
“Sai benissimo di cosa sto parlando…su di un
po’ di quanti mesi sei? Non fare quella faccia non
dirò niente a Mamoru per ora altrimenti puoi dire addio alla
gita”
“Sono di cinque mesi circa…”
“Ho capito, bè è ora che tu vada a
scuola…ciao tesoro…e fa attenzione”
Esco di casa ancora un po’ frastornata ma più
leggera…non nel senso che ho lasciato il pancione dentro, ma
perché ora che la mamma sa tutto so di non essere
più sola e di poter contare su qualcuno nel caso mi succeda
qualcosa…non che mi debba succedere
qualcosa…pausa stò divagando…torniamo
al fatto che stò tornando a scuola, anzi sono praticamente
arrivata, ho deciso di dire tutto ai miei amici.
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Immagino siate curiosi di sapere le reazioni dei miei
amici…bè per dirvelo dovrò
descrivervele una per una perché le reazioni sono state
diverse più o meno, anzi c’è stato
qualcuno che non ne ha avuta per niente ma è rimasto
lì come un baccalà e indovinate un po’
chi è stato…la risposta finale
è…Kamijo, il poveretto è
rimasto in piedi con gli occhi fuori dalle orbite a fissarmi
mentre Haru,la sua ragazza, continuava a menarlo dicendogli che anche
lei avrebbe potuto aspettare un bambino se lui si fosse svegliato
prima, Nacchan ha continuato a chiedermi per un ora come ho fatto a
farmi fregare così,
Rika ha cominciato a ridere come una pazza e se per caso smetteva le
bastava guardarmi per ricominciare e per finire Yohei, che secondo il
mio punto di vista ha avuto la reazione più normale, mi ha
detto che mi avrebbe regalato il suo coniglietto per farlo giocare con
il bebè in arrivo...
Mia madre ha mantenuto la promessa fattami una settimana fa, infatti,
Mamoru non sa niente e non penso che lo saprà molto presto.
In questo momento mi trovo in cucina mia madre continua a riempirmi il
piatto di tutto e di più, è da una settimana che
mangio come un maiale all’ingrasso. Non posso neanche dirle
di smettere perché se per sbaglio si lascia sfuggire
qualcosa non voglio immaginare la reazione di Mamoru che è
impegnato a dar da mangiare a Hikaru.
Domani mattina partiremo, tutta la scuola, per andare in gita anche se
non so per dove…sono tutta elettrizzata, spero di potermi
rilassare insieme ai miei amici…ora sono già le
undici di sera ed è proprio il caso che io vada dormire dato
che la partenza è prevista per le cinque.
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In questo momento mi trovo su un aereo diretto in Italia e
quindi… DRITTA VERSO TAKERU…appena mi capita
sotto mano Mamoru lo strozzo…bè a parte lo skoc
iniziale sulla meta della gita il resto del viaggio stà
proseguendo bene.
Sono seduta in parte a Nacchan, Haru si trova davanti a me con Kamijo,
mentre dietro ho Rika, Yohei e la classe otto mischiata alla
mia…già sono capitata in aereo con loro, la
classe più tranquilla e silenziosa della scuola e la classe
di Rika, basti pensare che i professori per non farsi venire mal di
testa si sono messi i tappi nelle orecchie
addormentandosi…non si sono neanche accorti di avere la
faccia impiastricciata di panna montata “Un’idea
dei ragazzi, si stavano annoiando”.
Siamo arrivati dopo non so quante ore di viaggio, sono riuscita a
addormentarmi anche se avevo paura che potessero farmi qualche scherzo,
ma i ragazzi mi hanno assicurato che non avrebbero combinato nulla
perché porto in grembo “il piccolo
Takeru” e a questo proposito ho fatto promettere loro, se per
caso lo dovessero incontrare, di non raccontare nulla del
bimbo…lui non lo deve assolutamente sapere.
In albergo sono capitata in stanza con le mie amiche (Nacchan, Haru e
Rika), mentre in parte a noi si trovano Yohei e Kamijo (a quante pare
le stanze delle ragazze sono da quattro mentre quelle dei ragazzi da
due).
o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o
Ieri sera ero talmente stanca che mi sono addormentata alle 8 di sera
per svegliarmi questa mattina alle 10…incredibile non ho mai
dormito così tanto in vita mia…bè
meglio così almeno non mi stancherò subito per il
tanto camminare che faremo oggi pomeriggio.
Ok mi rimangio tutto sono distrutta, non ho mai camminato tanto, sono
tre ore che giriamo senza un minuto di pausa…insomma sono
una ragazza incinta nessuno ci pensa a me… in
realtà Kamijo e altri ragazzi della classe otto si sono
offerti di portarmi, ma ho rifiutato, già camminiamo tanto,
non c’è bisogno che faticano il doppio per non
farmi stancare anche se porto il peso di due persone.
Finalmente per grazia divina (oppure per la minaccia di qualcuno) i
professori ci danno un’ora di pausa-svago, ed io con gli
altri cinque (Nacchan,Haru,Rika,Yohei e Kamijo) abbiamo deciso di
riposarci in un bar addocchiato poco fa.
Non appena entrati ci sediamo in uno dei tavoli più grandi
mentre decidiamo cosa ordinare di caldo, poiché qui
è pieno inverno…quasi dimenticavo di dirvi che
qui ovunque ti volti trovi neve…da quello che ci ha detto la
guida è più che normale perché ci
troviamo in un posto chiamato Ponte di legno…credo.
Dopo aver detto ai miei amici di ordinarmi una cioccolata calda e una
brioche (ad ordinare ci penserà Rika perché da
piccola ha studiato l’italiano perciò lo sa
parlare molto bene) mi dirigo verso il bagno…ho la vescica
che mi sta per scoppiare sono tre ore che non vado in bagno caspiterina.
Dopo essermi liberata di un peso(non nel senso che ho buttato
fuori il bambino per carità) esco dal bagno e mi scontro con
qualcuno, subito chiedo scusa ricordandomi solo dopo che quel poveretto
non capisce una lettera di quel che dico, ma a quante pare mi sbagliavo
perché subito anche lui si scusa con me in giapponese, un
momento, ma io questa voce la conosco, e senza pensarci due volte dico:
“Yuzuru”
Alzando il viso vedo il suo a dir poco
skoccato…bè non ha tutti torti come poteva
aspettarsi di trovarmi qui davanti, ma a quante pare lui è
più skoccato da qualcosa che non sono io perché
è troppo impegnato a guardare il mio, a dir poco rotondo
ventre…è vero lui non sa niente, vediamo se
riesco a distrarlo abbastanza da fargli dimenticare ciò che
vede…
“Ciao come mai ti trovi qui “ e dopo aver
guardato il suo abbigliamento riprendo: “Immagino tu ci
lavori…hem stai bene? Tutto ok con la tua mamma?”
“Hem sì…senti posso farti una
domanda” Annuisco con un po’ di timore
“Tu non sei in…incinta vero?”
“…”
“Kayano stai bene? Sei sbiancata di colpo”
“Per favore non dir niente a tuo fratello” Rispondo
solamente prima di svenire.
Quando mi risveglio mi trovo in un letto di ospedale e mi ci vuole
qualche secondo prima di ricordare cosa è
successo…Yuzuru ha scoperto che sono incinta…ha
scoperto…oh mio Dio ti prego fa che non abbia detto niente a
Takeru ti prego fa che non abb…
“Buon giorno” Ero talmente immersa nei miei
pensieri da non accorgermi che qualcuno è appena entrato
nella mia stanza e non è neanche solo, dietro di lui ci sono
due infermiere
“Yuzuru che ci fai qui? E cosa ci faccio io
qui?”Domando molto stupidamente
“Quando sei svenuto e ho visto che non ti svegliavi
più ho chiamato un’ambulanza…i tuoi
amici hanno detto che ci penseranno loro a spiegare ogni cosa ai
professori.” Io annuisco non sapendo cosa rispondergli
“Ascolta queste due infermiere adesso ti visitano per vedere
se hai subito qualche trauma e per vedere se con il bambino
è tutto ok…io starò qui vicino a te
nel caso debbano chiederti qualche cosa, a te sta bene?” Mi
domanda lui.
“Oh…sì certo non
c’è problema” Dopo di chè
cominciano a visitarmi e ogni tanto mi fanno qualche
domanda…meno male che c’è Yuzuru
altrimenti non avrei saputo come fare.
o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o
Dopo la visita, dalla quale è risultato che sia io che il
bambino stiamo bene, ho avuto il permesso di tornare in albergo.
Ora mi stò dirigendo proprio lì insieme a Yuzuru
che ha insistito nell’accompagnarmi per paura che potessi
svenire un’altra volta.
Stiamo camminando in un silenzio a dir poco opprimente…non
riesco a sostenere questa situazione ok adesso dico qualche
cosa…
“Senti Yuz…”
“Hei Yuzuru che ci fai qui non dovresti essere al lavoro a
quest’ora?” Domanda qualcuno dando una pacca al
ragazzo in parte a me.
“Oddio Takeru che cosa ci fai qui?” Domanda a sua
volta Yuzuru…un momento ha detto Takeru…oh mio
Dio non può essere Takeru, cioè se adesso mi vede
lui potrebbe capire…ok Kayano cerca di calmarti su vedrai
che andrà tutto bene, rilassati o rischi di svenire di nuovo.
“L’ho chiesto prima io, in ogni modo, ero venuto al
bar per dirti che sono riuscito a superare l’ammissione
anticipata all’università ma non trovandoti ho
chiesto ai tuoi colleghi, e loro mi hanno risposto che hai accompagnato
una ragazza svenuta all’ospedale, chi era?” Ecco
maledizione stava andando tutto bene, non si era accorto neanche della
mia presenza, anche se la cosa mi ha un po’ irritata, ma ecco
che giustamente doveva iniziare a fare domando…da quando in
qua è così ficcanaso?
“Ha accompagnato me” Rispondo io smettendo di
nascondermi dietro alle spalle di Yuzuru…è stato
molto gentile a proteggermi, ma è arrivato il momento di
prendermi le mie responsabilità.
“Kayano??!!” Dice fissandomi “Ma cosa ci
fai tu qui?” Mi domanda giustamente…ecco Kayano
rispondi alla domanda, fai finta di niente non si è ancora
accorto di nulla
“Come meta della gita scolastica tuo padre
quest’anno ha scelto l’Italia, perciò
eccomi qui”Rispondo con un falso sorriso stampato in faccia.
“Sono felice di vederti” Mi dice docilmente mentre
si avvicina per baciarmi…come mi sono mancata le sue
labbra…ho perso consistenza di ciò che ci
circonda…Yuzuru farfuglia qualcosa sul fatto che lui va a
casa perché ha da fare…immagino…dopo
qualche minuto ci stacchiamo senza fiato e ci fissiamo negli occhi.
Dio quanto mi è mancato, ma nonostante tutto non riesco a
parlare e pensare che ho così tante cose da
dire…ma è sempre stato così tra di
noi…non c’è mai stato bisogno di molte
parole, un solo sguardo rivelava ciò che pensavi
all’altro e a me, va bene così.
“Ti vedo cresciuta” Mi dice
all’improvviso.
“Già sono cresciuta di cinque centimetri, anche se
accanto a te non si nota molto la differenza” Rispondo io.
“Già e a quanto vedo sei anche ingrassata, guarda
che pancia che ti ritrovi ora mi sarà del tutto impossibile
alzarti o c’è il rischio che mi venga
un’ernia”
“Si bè non è certo colpa mia
comunque…prima hai detto a Yuzuru che sei riuscito a
superare l’ammissione anticipata
all’università complimenti, ma io non ne sapevo
niente perché non me lo hai detto?”
“Per non illuderti troppo e per non illudere troppo
me” Mi risponde lui.
Il resto della giornata scorre velocemente, dopo i nostri battibecchi
Takeru mi ha accompagnato al mio hotel, qui ha rivisto gli altri che
erano al settimo cielo di poterlo riabbracciare, basti pensare che
Yohei ha pianto per un’ora dalla felicità.
Takeru, a parte la piccola illusione rivolte alla mia pancia e al mio
essere ingrassata, non si è minimamente accorto di niente.
Gli altri non hanno osato parlare, anche perché se ci
provavano o si beccavano uno scappellotto da me oppure una fulminata da
Rika (nessuno è più bravo di lei a fulminare le
persone).
Ora è tardi ed è meglio che vada a dormire
perché sono distrutta e perché domani mi aspetta
una giornata snervante.
Con Takeru ci siamo messi d’accordo di incontrarci tutti
insieme tra tre giorni, d’altronde lui con lo studio e noi
con i vari musei da visitare non avevamo un giorno libero che
coincideva prima di questo, perciò non posso lamentarmi.
o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o
Sono passati due mesi da quella fatidica gita la qual è
finita meglio di quanto pensassi, io non sono più svenuta e
Takeru non ha scoperto nulla sulla mia gravidanza, meglio di
così…
In questo momento mi trovo sdraiata sul mio letto a parlare al mio
bambino mentre accarezzo la mia pancia, ogni tanto sento
scalciare…è la cosa più bella di
questo mondo, perché è come se il bimbo, che non
so ancora se è maschio o femmina e non lo saprò
fino a quando non nascerà, mi voglia far capire che mi
ascolta e che mi è vicino.
E’ una cosa stupida da dire poiché non
può andare molto lontano almeno non prima di uscire dalla
mia pancia e di imparare a camminare.
Mamoru ormai sa tutto, vorrei anche vedere che non glielo dicevo, anche
perché se non notava il mio enorme pancione, e sottolineiamo
enorme perché sembro una balena, vuol dire che bisognava
portarlo immediatamente da un’oculista, ma uno dei migliori,
per capire il perché della sua improvvisa cecità.
Riguardo a Mamoru che sa tutto bè vi dico solo che appena
saputa la notizia era felice come una pasqua e stava per chiamare
Takeru per congratularsi con lui per la bella notizia, ma per fortuna
sono riuscita a fermarlo in tempo spiegandogli di non chiamarlo
perché lui non sapeva nulla e, nonostante e miei brutti
presentimenti e pensieri lui non ha fatto niente, ma ha rispettato la
mia decisione…menomale.
o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o—o
“ahhhhhhhhhhhhhhhhh” Vi starete chiedendo
perché io stia urlando come una
pazza….bè la risposta è presto
detta…STO PARTORENDO CON UN MESE DI ANTICIPO TRA
L’ALTRO…in questo momento mi trovo in ospedale,
per essere più precisi in sala parto dove stò
spaccando i timpani a un dottore, quattro infermiere e mia madre, per
il troppo dolore…non sapevo cha partorire un bambino fosse
così doloroso, mi sa tanto che dopo questo chiudo
baracca… e se quel disgraziato di Takeru prova
un’altra volta a mettermi in cinta, bè gli
conviene trovare un buon nascondiglio, perché appena lo
prendo LO SPENNO VIVO COME UN POLLO.
“Avanti signorina l’ultima spinta, riesco a vedere
già la testa” Mi dice il dottore. Certo facile
parlare, provi lei a far uscire un bambino da un buco piccolo come una
nocciolina e dopo ne riparliamo…nonostante questi pensieri e
altre centinaia di maledizioni, do una forte spinta stritolando la mano
di mia madre, che mi duole dire temo di avergliela rotta.
“Ueeeeeeeeeeeeeeee” Sono distrutta, ma non posso
fare a meno di muovermi per vedere il mio bambino o bambina che piange
a squarcia gola quasi fino a rompere i vetri…non
c’è che dire il tono di voce l’ha preso
tutto da me.
“E’ una femmina” Mi dice
un’infermiera che mi viene in contro con la mia bambina
piangente tra le braccia per poi depositarla delicatamente tra le mie,
non appena la stringo con affetto e delicatezza lei smette subito di
piangere…questo smettere improvviso di far la carogna lo ha
preso invece tutto da suo padre.
“Ciao amore della mamma” Dico alla mia bambina che
mi fissa con i suoi grandi occhioni sorridenti che sembra mi vogliano
quasi parlare.
“Mi dica ha già scelto il nome?”
Già il nome non ci avevo ancora pensato…ci sono
ho trovato
“Si chiamerà…Yuka…Yuka
Edogawa” Rispondo sempre fissando il mio piccolo angelo negli
occhi.
Continua...
Non è un granchè come storia lo ammetto...spero
comunque che abbiate voglia di lasciarmi una piccola recensione...sia
se vi è piaciuta sia che nn vi piaccia...datemi anche
consigli se lo riterrete opportuno...non disdegno niente
KISS KISS
_Gin_ ^o^
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