Taking blabla
Titolo: Taking a stroll on the old long walk
Autrice: michiyo1age
Introduzione:
C'erano momenti nella sua giornata dove le piaceva starsene un po' da sola, a
leggere o anche a passeggiare, lei e i suoi pensieri. Era qualcosa di veramente
difficile dovendo convivere con una delle gilde più rumorose e casiniste in
Fiore. Era per quello che preferiva la notte: tutto era silenzio e calma,
faceva fresco e le strade erano dimentiche dell'allegria, ma anche dell'afa del
giorno. Partecipa al contest
–Five Words for Fairy Tail!- indetto da xSarettax e LadyWird.
Rating: Arancione
Genere:Generale,
Romantico
Personaggi: Levy
McGarden, Gajeel Redfox
Coppie:
Het
Avvertimenti:One
shot
Pacchetto numero
8: Upstairs
letto, porta,
balaustra/corrimano, moquette
Prompt bonus: canzone
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Finalmente era riuscita a toglierseli di torno.
Alle volte Jet e Droy sapevano proprio essere delle
sanguisughe. C'erano momenti nella sua giornata in cui le piaceva starsene un
po' da sola, a leggere o anche a passeggiare, lei e i suoi pensieri. Era
qualcosa di veramente difficile dovendo convivere con una delle gilde più
rumorose e casiniste di tutta Fiore. Era per quello che preferiva la notte:
tutto era silenzio e calma, faceva fresco e le strade erano dimentiche
dell'allegria, ma anche dell'afa del giorno. Il poter godersi la città, le
viste , i suoni da sola era un privilegio che solo la luna poteva avere, perché
con il sole si era sempre distratti da schiamazzi di mercanti e compratori che
non si mettevano d'accordo per il prezzo giusto, oppure di persone indaffarate
che ti urtavano pur di passare più in fretta.
In più c'erano Jet e Droy ,che le urlavano continuamente
nelle orecchie chiedendo il suo parere per ogni cosa, spesso e volentieri molto
stupida, terminando ogni frase con “Vero,
Levy-chan?”.
Alla lunga risultava davvero seccante.
Di solito cercava di andare in biblioteca, luogo notoriamente
proibitivo per il chiacchiericcio insulso. Era un ottimo strumento per
sigillare le bocche dei suoi amici, ma anche lì trovavano il modo di irritarla.
Se ad esempio lei prendeva il volume 1 di non si sa che libro, quei due erano
capaci di litigarsi il volume 2 mettendo a soqquadro tutti gli scaffali.
Quella sera fortunatamente avevano bevuto un po' troppo e ora
russavano insieme a Natsu e Gray che avevano indetto una gara di bevute. Al
momento in cui Levy li aveva lasciati, il pancione di Droy stava facendo da
cuscino per metà gilda.
Ora Magnolia era tutta per lei.
Non aveva per niente sonno e così aveva cominciato a vagare
per la città senza uno scopo preciso, portata dai piedi veloci per le vie
sconosciute e conosciute. Dopo sette anni, la città aveva cambiato un po' il
suo aspetto e Levy era proprio contenta di notare le novità con tutta la calma
che le era richiesta. Era come rileggere un libro che ormai si sapeva a
memoria, a cui erano state apportate delle modifiche. Erano proprio quei
momenti in cui il suo spirito critico entrava in azione. Le piaceva proprio
quella passeggiata e si chiese perché non l'avesse fatta le altre sere al posto
di rimanere in gilda.
Che cretina! Lo sapeva benissimo... è solo che, per qualche nano secondo, se l'era
dimenticato.
Normalmente rimaneva a schiamazzare a tutti gli altri perché
sapeva che era un buon momento per stare con lui. C'erano state poche
occasioni per stare insieme dopo Tenroujiima a dire il vero, quindi ogni scusa
era buona per trascorrere qualche ora accanto a lui. In un primo momento si era
autoconvinta di dovergli fare da balia, cercando di limitare le sue pessime
maniere.
In verità aveva avuto parecchio lavoro da fare, visto che, a
quanto pareva, viveva per farsi richiamare da lei. Disturbare un attaccabrighe
come Laxus e fare supposizioni insolenti sullo stomaco di Lucy erano cose che
dovevano essere bloccate sul nascere. C'era da dire che adorava correggerlo e,
nonostante alle volte la irritassero parecchio le linguacce che le rivolgeva o
il metterla da parte alzandola per il vestito come se fosse stata un gattino,
erano tutte cose a cui non avrebbe mai rinunciato. Come anche i nomignoli -Nana, Gamberetto, Fungo, Fagiolino, Pulce, Acaro,
Maggiolino- erano qualcosa di cui non sarebbe più riuscita a fare meno.
Sì beh, era tutto molto consolante, sapere di essere legata
ad una persona che neanche ti bada, davvero molto consolante. Quell’idiota si
era subito messo in fila per farsi curare dall'Erza-infermiera e guardava con
occhi da pesce lesso i seni, per niente nascosti, di Lucy o di Kana, contro cui
lei non poteva nemmeno rivaleggiare. Aveva cercato di andare ad allenarsi con
lui, ma non c'era stato verso.
Sospirò pesantemente.
Tutti i suoi tentativi erano stati dei buchi nell'acqua
colossali, tanto valeva ritirarsi a vita privata.
Ma non ce l'aveva fatta e così ogni sera veniva passata in
gilda dov'era certa che lui trascorresse tutte le notti.
Tranne, ovviamente, quella.
Levy aveva fissato la porta dalle cinque del pomeriggio
fino a mezzanotte senza che Gajeel l'avesse mai varcata. Aveva continuato ad
aprirsi e chiudersi ininterrottamente per otto ore senza che l'usuale criniera
di capelli neri vi avesse fatto capolino. La porta si era aperta per Lucy e
senza neanche richiudersi, era stata sbattuta da Natsu rincorso da un infuriato
Gray e dalla svenevole Juvia che acchiappava al volo i vestiti che si toglieva
neanche fosse stata ad uno spogliarello. La soglia era stata oscurata dalla
mastodontica figura di Elfman che aiutava le sorelle con la spesa, ma mai aveva
brillato per il rifrangersi dei raggi del sole sui piercing di Gajeel.
Non era di certo in missione, ne era sicura. Strano come
fosse diventata morbosa ultimamente. Chissà dove mai quell’armadio stesse
passando la serata o con chi.
Persa così nei suoi pensieri, Levy non si accorse di stare
attraversando le vie non illuminate su quelle che davano verso l'esterno
l'acciottolato si trasformava in sassi e i sassi in sabbia.
Nel silenzio della città, sentì lo strimpellare di una
chitarra che suonava un malinconico pezzo blues alla luna coperta dalle nuvole.
Era la perfetta colonna sonora del suo umore, le corde
venivano pizzicate con veemenza e il suono arrivava quasi sino alla sua anima. Continuò per la
via curiosa di sapere chi stesse suonando così tardi, ma non riuscì a vedere
nessuno nei portici bui che le si presentavano. All'improvviso la melodia si
interruppe, per poi cambiare in un ritmo allegro da musica folk.
“Well, I took a stroll on the old long walk
Of a day -I-ay-I-ay
I met a little girl and we stopped to talk
Of a fine soft day -I-ay-I-ay
And I ask you, friend, what's a fella to do
'Cause her eyes were hazel and her hair was blue
And I knew right then I'd be takin' a whirl
'Round the Salthill Prom with a Magnolia girl “
Alzò subito la testa, perché non avrebbe potuto confondere
quella voce, nonostante così strana a causa della canzone. Gajeel era
seduto sulla balaustra di un vecchio edificio che una volta doveva essere
stato bianco, ma che il tempo e l'uomo avevano reso nero. Aveva una gamba a
penzoloni e la schiena appoggiata al muro, Lily doveva aver dormito accanto ai
suoi piedi fino al cambio repentino di genere. Ora si grattava la testa
contrariato.
-Hey nanetta, che ci fai tutta sola in giro di notte?- chiese
il Dragonslayer sporgendosi verso la strada.
-I cavoli miei- rispose indispettita.
Così dicendo cercò di proseguire verso l'ignoto, ma si
ritrovò una montagna d'uomo davanti a lei corredato di chitarra. Era arrivato
lì con un solo balzo.
-Non ti hanno mai detto che ci sono i lupi cattivi là fuori?-
L'aggirò e lo ignorò.
Sapeva cosa sarebbe accaduto e infatti fu quello che tentò di
fare. La voleva sollevare da terra, ma lei si era spostata velocemente.
-Stai diventando prevedibile- commentò.
La ragazza sentì un
sospiro nel vento.
-Hey scricciolo! Vieni a bere una tazza di tè-
-Grazie, Lily- rispose lei mostrando a Gajeel il muso
–Accetto volentieri-
Meno male che quel bruto dalla testa vuota aveva un partner
come Pantherlily, altrimenti davvero sarebbe rimasto un selvaggio e, soprattutto, lei
non avrebbe avuto la scusa per vedere la loro casa e rimanere immusonita nella
stessa stanza con lui per qualche tempo.
Poco dopo averle messo davanti una bella tazza di quel che sembrava tè al
limone, Lily si ricordò che aveva qualcosa di importante da fare di sopra. Fin
troppo calcolato per risultare naturale, ma non sembrava dispiacere a nessuno. Se,
in sua presenza, la ragazza era stata vivace e socievole, con la sua partenza
tornò a corrucciare il viso.
-Si può sapere cosa ti ho fatto Fagiolino?-
-Nulla, assolutamente nulla- Il suo piano era quello di
fargliela pagare per tutte le volte in cui l’aveva ignorata o sminuita, ma la
curiosità ebbe la meglio –Come mai non sei venuto stasera?-
Gajeel prima di rispondere si era voltato per prendere due
birre che aveva messo in fresco- Tieni, al posto di quell’acqua colorata- bevve
una bella sorsata, emettendo pure un suono di soddisfazione osservando
l’etichetta per stamparsi bene nella memoria la marca. –Alle volte, mi piace starmene
da solo…Folletto, vieni, qua fa troppo caldo-
Non è che le mostrò gentilmente la strada come avrebbe fatto
un gentiluomo, ma rimase qualche passo dietro di lei. La portò al piano di
sopra, da cui si apriva una bella porta-a-finestra che dava sul terrazzo in cui
l’aveva visto. Il Dragonslayer si risedette sulla balaustra, batteva le dita a
ritmo sull’intonaco mezzo andato via. In vita sua, Levy McGarden non l’aveva
mai viso così nervoso, così irrequieto, di solito era Natsu quello che non
stava mai fermo.
Per riempire quel silenzio anche Levy bevve un sorso di quella birra che le stava ghiacciando la mano.
Si mise ad osservare quella luna che prima era celata. Mancava poco per vederla
piena…
-Prima di entrare in Fairy Tail, me ne stavo tutto il tempo
da solo. Non è che non mi piaccia bere e sparar cazzate con quegli idioti, ma
alle volte è bello tornare alle vecchie abitudini.-
La ragazza annuì incatenata da quegli occhi che non aveva
visto mai così tranquilli come in quel momento.
-Sei passato all’opposto, dal nulla a troppo- gli si era avvicinata
appoggiando la bottiglia –Dovresti trovare una via di mezzo-
-Come?-
-Trovandoti una ragazza- …e questa come l’era uscita?
-E perché cazzo dovrei? Se ho voglia di andare a letto con
qualcuno, non penso di aver problemi a reperire qualche gnocca in gilda-
Ecco che ritornava.
Quante volte avrebbe dovuto sentirsi inadeguata in sua
presenza? Lei era troppo piccola, troppo poco formosa, troppo debole per uno
come lui. Però lui era troppo rude, maleducato e insensibile.
-Guarda che non è quello l’importante di avere una ragazza!-
gli gridò e gli diede le spalle –Stupido Gajeel-
-Eh dai Gamberetto non prendertela- Cercò di arginare al
danno mettendole una mano sulla spalla, anche se lei si rifiutava di girarsi
–Lo so che ti incazzi quando faccio…-
-L’idiota-
-Beh…-
-Il troglodita-
-Alle volte forse…-
-Il superficiale-
-Col cazzo! Non è vero!-
Aveva gli occhi un po’
lucidi la piccola Levy quando si girò per guardarlo in faccia, lo scetticismo
dipinto nei suoi lineamenti. –Tette, forza e culo. Ecco cosa ti interessa-
-Ma non dire cazzate! Se davvero mi piacesse solo quello, non
ci proverei neanche con te- si accorse della gaffe –Ehm…nel senso di amico-
-Provare, Gajeel? Provare?! Ma se neanche mi parli, mi guardi, mi pensi…- lasciò cadere
la frase, si stava agitando troppo e cominciava a straparlare –Hai bisogno di
essere più educato e gentile e…E…-
Certo che quella cosetta ne diceva di minchiate al secondo.
La sollevò prendendola dai fianchi e se la portò alla giusta altezza. La baciò
con l’irruenza di quando lottava, con la passione di quando suonava e la
tenerezza di quando l’osservava chiacchierare sempre allegra con tutti quegli
squilibrati di Fairy Tail.
Di certo però non si era aspettato che la nana avvinghiasse
le proprie gambe attorno alla sua vita e gli afferrasse il volto con decisione,
risvegliando degli istinti animali ben conosciuti dal ragazzo.
Le sue mani cominciarono a correre sotto il vestito di fatto
togliendolo dopo pochi secondi. Era come non averla in braccio, tanto era
leggera. Tornarono all’interno non staccandosi nemmeno un secondo e Gajeel
collassò sulla moquette incapace di
attendere un altro secondo.
-Gejeel…- tentò agitata dalla velocità in cui le cose stavano
andando. Un’altra volta si stava comportando peggio di un animale! Doveva
insegnargli a…
-Zitta, Nana- ringhiò mordendole il collo e affondando una
mano nella moquette polverosa per sostenersi e non schiacciare quella cosina
delicata. Magari la lezione poteva aspettare. Levy sentiva un forte scarica di
adrenalina percorrerle tutto il corpo, un’eccitazione che non aveva mia provato
fino ad allora.
Ma fu lui a bloccarsi, rallentare e invece di artigliarle la
coscia con forza, fece riposare la mano sul bacino. Al posto di morderle le
labbra fino a farle diventare gonfie, le avvolse con lentezza misurata. Non era
più insistente, era più calmo. Per baciarle il collo, mosse la testa come per
chiederle conferma.
Era educato…gentile…e…e….
-Ti prego, Gajeel. Non ascoltarmi più- si ritrovò a
supplicare Levy che da un fiume in piena si era ritrovata un ruscelletto di
montagna. –Sii te stesso-
-Gi hihi -le lasciò un segno vicino alla clavicola tanto le
sue fauci erano state forti –Aspettavo questo nana-
***
-Ciao Cavolino di Bruxelles-
Le diede un bacio sulla spalla nuda, mentre lei rideva divertita.
-Cavolino di…?-
-Bruxelles-
-E che cos’è?- chiese curiosa salendogli sul petto. Era così
grande che lei vi poteva stare comodamente, come aveva scoperto quella notte.
-E chi cazzo lo sa?-
Rise di nuovo, dandogli un bacio a stampo che lo lasciò
insoddisfatto, ma si era accorta di una cosa.
-Gajeel…- fece un cenno con la testa –C’eravamo vicini-
Il letto era lì,
neanche a mezzo metro da loro, completamente intonso.
-Magari lo battezziamo la prossima volta che penserai ancora
di essere meno che zero- suggerì accarezzandole la schiena lattea.
-Ma sai…penso di essere anche
parecchio bruttina- rispose con un ghigno la ancora piccola, ma più maliziosa
Levy.
-Beh, se è così- Con un sol colpo di reni, Gajeel alzò lei e
se stesso, per ricominciare tutto, questa volta sulle morbide coperte di un
letto accogliente.
Grammatica:
8/10 punti
Sono presenti
alcuni errori di distrazione o battitura, come “Ma sai… pensò di essere anche
parecchio bruttina” in cui ovviamente dovremmo avere un “penso” o “le sue fauci
era state forti”.
Ho notato
qualche imprecisione nella punteggiatura , qualche virgola di troppo o qualche
altra saltata; inoltre i puntini di sospensione richiedono a seguire la lettera
maiuscola. Errori e correzioni sono segnate nel file che, su richiesta, potrò
inviare per la consultazione integrale.
Stile e lessico: 9/10 punti
Partiamo dallo
stile: è, più che scorrevole, veloce. Come uno stream of consciousness, il che
non è necessariamente una caratteristica negativa – anzi. Riesci a porre il
lettore sulla stessa lunghezza d’onda del protagonista, che immancabilmente va
ad immedesimarsi nei pensieri del personaggio, che oltretutto sono molto reali,
vivi. Levy non sembra il personaggio di un manga ma una persona reale, il che
sembra stupido da dire ma non è così scontato, in una fanfiction.
Ho tolto parte
del punteggio per il semplice fatto che spesso dimentichi la punteggiatura alla
fine dei dialoghi; sempre per quanto riguarda i dialoghi poi, tra il trattino e
le parole che lo seguono o precedono va sempre lo spazio.
Il lessico è
buono: non aulico o ricercato ma comune, quotidiano, talvolta addirittura
dialettale: eppure questo linguaggio si sposa bene con la storia e contribuisce
a creare una storia diretta, incisiva, senza troppi fronzoli ed efficace.
Originalità e
attinenza ai prompt: 9.5/10 punti
Direi che a
livello di originalità questa fanfic mi ha colpita, pur nella sua semplicità:
non ho dato il punteggio pieno per il semplice fatto che non mi ha lasciata a
bocca spalancata e sconvolta, ma comunque l’idea è molto buona e non era certo
quello che mi ero immaginata quando abbiamo scelto i prompt. Mi è molto
piaciuto il collegamento tra Gajeel e la canzone, ma ancora di più ho
letteralmente adorato il modo in cui hai inserito il prompt “porta”: davvero
geniale. Insomma, l’originalità c’è e nessun prompt è stato inserito in modo
forzato, sembra quasi che prima sia stata scritta la fanfic e dopo se ne siano
adattati i prompt. Ottimo lavoro.
Caratterizzazione: 9.5/10 punti
Anche qua non
ho nulla da ridire. Gajeel è decisamente lui, sotto ogni aspetto, quello
volgare, quello solitario (sono contenta del fatto che tu sia riuscita ad
esprimere anche questo suo lato senza cadere nel patetico, non deve essere
stato facile), quello rude, quello impacciato, quello passionale. Per quanto
riguarda Levy, mi sembra un filo eccessiva la sua uscita sul trovarsi una
ragazza, ma per tutto il resto la trovo molto in carattere: è la tipica figura
della ragazzina tutta trepidante, imbarazzata e nervosa, che non può fare a
meno di continuare a guardarsi attorno cercando l’attenzione dell’amato, ma
allo stesso tempo timorosa ed insicura. In più, entrambi sono trattati in modo
non serio e pesante, ma la loro introspezione è comunque trasmessa al lettore
in modo spassoso e allegro.
Giudizio personale: 5/5 punti
Sono rimasta
molto soddisfatta di questa fic: è allegra, dinamica, spassosa e romantica. C’è
il Levy un po’ di quell’autobiografico che fa sorridere e i sentimenti umani
sono trattati in maniera così chiara, senza veli, che vanno a creare un link
con il lettore, appaiono così, palesemente. Inoltre la storia in sé è
sviluppata bene, con un inizio, uno svolgimento ed un finale coerenti ed
adeguati, in cui l’intera vicenda si risolve pari passo all’analisi psicologica
dei personaggi. Non ho altro da dire se non: complimenti!
Eventuale bonus del prompt impossibile: 2/2 punti
Totale: 43/47
punti
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Non c'è molto da dire sinceramente se non "grazie" a quelle due vecchie megere che mi hanno obbligato a partecipare!
Vi voglio bene!
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