I compleanni di Draco Malfoy
Il primo compleanno di
cui Draco ha memoria si è svolto a Malfoy Manor. Draco era
felice e suo padre era con lui, sua madre sorrideva tenendo in mano il
costoso regalo che gli avevano fatto.
La casa era piena di
bambini festanti a cui, Draco, non dava molta importanza, non
comprendeva perché fossero tutti lì,
nè chi fossero né perché avrebbe
dovuto lasciare la compagnia dei suoi genitori per stare con loro.
Draco si limitava a
guardarli dall’alto in basso stringendo a se l’orso
gigante che gli era stato donato da uno degli amici di suo padre, uno
di quelli che Draco proprio non sopportava.
Lucius Malfoy non
l’aveva lasciato nemmeno un secondo e lui ne era felice e,
quell’invidia che covava per quegli alti signori, si stava
diradando lentamente.
Quel giorno era il
giorno di Draco Malfoy e il suo biondo papà sarebbe stato
con lui, che quei vecchiacci lo avessero voluto o meno.
Il primo compleanno di
cui Draco ha memoria è stato uno dei suoi preferiti. Faceva
7 anni e si sentiva veramente pronto ad un nuovo anno.
*
Il compleanno seguente
la torta aveva otto candeline ed erano alte, incredibilmente alte.
Draco ghignava davanti a quelle otto torri ed era felice di essersi
impuntato per avere una torta a forma di bacchetta.
Sua madre era accanto
a lui e, nella foto magica che avevano fatto mentre lui spegneva le
candeline lei sorrideva felice. Draco era stato un po’ con
Pansy e Blaise cercando però, sempre, lo sguardo di suo
padre attraverso la folla.
Lucius Malfoy parlava
fitto fitto con il padre di Blaise e, qualche volta, si girava a
guardarlo con fierezza e serenità.
Il regalo dei suoi
genitori l’aveva scartato dopo la festa attorniato da
entrambi, Lucius non aveva mai sorriso ma Draco non se ne era
preoccupato.
*
Al suo nono compleanno
la torta era una normale torta tonda e non c’era nessuna
decorazione se non le nove candeline che si poggiavano su dei porta
candeline verde-argento. Draco sorrideva mestamente davanti alle
candeline e sua madre non sorrideva accanto a lui; nella foto in cui
lui spegneva le candeline sua madre era lì, accanto a lui,
ma gli sistemava il colletto della camicia con uno sguardo quasi
infastidito.
Draco aveva passato
tutta la serata con Pansy, Blaise, Tiger e Goyle; avevano scherzato,
bevuto e parlato di tutte quelle cose che gli interessavano poco ma
che, sapeva, dover farsi piacere.
Si erano rinchiusi in
giardino e Draco non aveva mai guardato tra gli adulti che si erano
riuniti nel grande salone.
Suo padre non
c’era per una qualche ragione che non ricordava e che non gli
interessava. Suo padre non c’era e, quello, era il suo
compleanno. Il regalo dei suoi genitori l’aveva scartato
assieme agli altri e l’aveva lasciato in un angolino assieme
alla miriade di altre cianfrusaglie che, probabilmente, non avrebbe
nemmeno toccato.
Quando suo padre era
tornato, quella sera, non era venuto a scusarsi ma era andato in
salotto, dove Draco l’aspettava sveglio, e gli aveva fatto
gli auguri.
A Draco era bastato ed
era andato a letto sereno.
*
Al suo decimo
compleanno Draco aveva guardato la torta con lo stemma degli Slytherin
e non aveva né sorriso né ghignato. Le candeline
non c’erano poiché lui era ormai troppo grande e,
di conseguenza, non c’è stata nessuna foto mentre
spegneva delle candeline inesistenti.
Sua madre non era
stata con lui, nemmeno un minuto, era stata davanti al camino mentre
lui e i suoi amici volavano via fino ad arrivare a casa di Goyle.
Suo padre era uscito
con i suoi amici e non era tornato a dormire, non gli aveva fatto gli
auguri e, il regalo dei suoi genitori, Draco non l’aveva
aperto.
Era rimasto tutto la
serata fuori, con i suoi amici, e aveva dato il suo primo bacio a
stampo a Pansy. Dopo quell’esperienza Draco aveva cominciato
a capire che, in lui, c’era qualcosa che non andava.
*
Il suo undicesimo
compleanno era avvenuto ad Hogwarts, in compagnia dei suoi compagni di
casa e del suo padrino.
Era la fine della
scuola e non c’era di che preoccuparsi per i compiti; avevano
fatto una grande festa, i suoi erano venuti ed avevano partecipato alla
festa parlando per la maggior parte del tempo con Severus.
Draco non ci aveva
badato, non aveva aperto nemmeno un regalo di quelli che gli erano
arrivati; si era chiuso in camera con Blaise e Pansy e si era
ubriacato. Non ricordava altro di quella serata.
Il giorno dopo, quando
si era svegliato, i suoi genitori se ne erano già andati.
*
Il suo dodicesimo
compleanno non era stato che un mero ripetersi
dell’undicesimo.
Aveva festeggiato
nella sala comune con tutti i suoi amici, poi si era chiuso nella sua
camera con Blaise, Pansy e, questa volta, Goyle e Tiger.
Erano rimasti chiusi
lì tutta la sera ma, questa volta, Draco non si è
ubriacato.
Aveva aspettato fino
all’ultimo che i suoi genitori si facessero vedere. Aveva
aspettato fino all’alba per vedere apparire un gufo alla sua
finestra con un bigliettino d’auguri.
*
Il giorno del suo
tredicesimo compleanno suo padre è venuto a scuola, quando
gli aveva chiesto di sua madre aveva semplicemente scrollato le spalle
e detto “E’ troppo occupata per venire
qui”.
Ma Draco in fin dei
conti era contento, suo padre era venuto no? Sarebbe rimasto
lì come quando aveva sette anni e stringeva
quell’orso di peluche che teneva ancora nascosto in camera.
Erano questi i suoi pensieri anche se, la sua unica risposta fu un
“Hn” scocciato.
Lucius
però, arrivato nella sala comune verde-argento aveva
semplicemente dato una pacca sulla spalla del figlio, aveva preso il
suo capocasa sotto braccio e l’aveva letteralmente trascinato
nell’ufficio di quest’ultimo.
Draco si era ubriacato
quella sera e aveva tenuto la finestra della sua camera chiusa.
*
Erano
venuti poi, senza che lui se ne accorgesse, i suoi quattordici anni.
Ormai Draco non lo diceva più a nessuno il giorno del suo
compleanno, continuava a ripetere che era troppo grande per
festeggiarlo e c’era qualcosa di vero in questo. Il mondo
stava diventando troppo grande per festeggiare qualcuno che compiva gli
anni.
La voce che il signore
oscuro si era risvegliato era dilagata ad una velocità
impressionante e, il suo compleanno, era semplicemente andando in
quarto piano.
Suo padre non sarebbe
venuto, lui era mangiamorte prima che padre e anche prima che uomo;
Severus era stato richiamato da qualcuno… se il Lord o
Silente non lo sapeva nemmeno lui.
Blaise, Tiger e Goyle
erano stati richiamati in casa, sempre a causa del ritorno del suo Signore.
Rimasero solo lui e
Pansy.
Draco si
ubriacò come ogni anno, lui e Pansy finirono a baciarsi
nella camera del ragazzo.
Non andarono mai oltre
perché Draco ebbe di nuovo quella sensazioni di sbagliato e
semplicemente capì che Pansy, e forse tutte le donne, non
facevano per lui.
Bevve ancora di
più fino a svenire solo, il giorno del suo compleanno.
*
Il giorno in cui
compiva quindici anni Draco è semplicemente scomparso.
Pansy, Blaise e Snape
lo avevano cercato ovunque e, il biondo, semplicemente non si era
trovato. Pansy aveva pianto, Blaise aveva sospirato e Snape aveva
semplicemente alzato le spalle.
Draco non sapeva se i
suoi erano venuti, né se gli avevano lasciato un regalo
né, effettivamente, se lo avevano semplicemente pensato.
Si era rintanato nella
torre di astronomia e vi era rimasto tutta la sera. Era quello che
aveva progettato, gli andava bene, quello che semplicemente non capiva
era perché era rimasto lì a guardare Harry Potter
che piangeva.
Avrebbe dovuto
andarsene o palesarsi e sfotterlo o qualunque altra cosa avrebbe fatto
uno Slytherin e, soprattutto, un Malfoy.
Invece era rimasto
lì e avrebbe voluto alzarsi e stringerlo, tanto per capire
che, il giorno del suo compleanno, non era poi così
terribilmente solo.
*
Da quel giorno Draco
non festeggiò nessun compleanno. Per i suoi sedici anni era
occupato a correre e a salvarsi la vita, aveva appena aiutato ad
uccidere Silente, il mondo magico lo odiava e, lui stesso, non era poi
così fiero delle sue azioni.
Il giorno del suo
diciassettesimo compleanno non lo ricordava, probabilmente era stato un
altro di quei giorni pieni di sangue e di morte e di ferite. Non gli
importava, davvero, ormai lui non provava assolutamente nulla, o quasi.
Il giorno del suo
diciottesimo compleanno, e se lo ricordava bene – troppo bene
-, Snape, il suo padrino, il suo unico amico, era morto.
Le sue ultime parole
erano state “Buon compleanno, Draco” e lui avrebbe
regalato a chiunque ogni suo merdosissimo compleanno per riavere
indietro l’ex-insegnante di pozioni.
Non sapeva se era
stato ucciso da un Auror o da un Mangiamorte o da un qualcosa, ora non
aveva importanza, Draco semplicemente voleva che quella battaglia
finisse e voleva che lo facesse come aveva sempre desiderato Severus.
Così il suo
diciannovesimo compleanno lo passò alla sede
dell’order, nessuno sapeva de suo compleanno
perché erano tutti Gryffindor e lui non ci aveva mai parlato
con i Gryffindor. Draco semplicemente rimase fermo, con un incantesimo
che nascondeva la sua presenza, a guardare Harry Potter piangere, come
al suo quinto anno.
Quella volta
però, quando Potter si fu addormentato, Draco gli
sfiorò una guancia e rapì l’ultima sua
lacrima.
Per il suo ventesimo
compleanno il Lord Oscuro era stato sconfitto ma, l’order,
era ancora in piedi per scongiurare gli ultimi attacchi dei mangiamorte.
Il biondo era
semplicemente seduto, con tutti gli altri, a bere un whisky incendiario
e, tutto quell’alcool, gli faceva ricordare tutti i suoi
compleanni a Hogwarts. Gli mancarono Pansy e Blaise e anche i suoi due
gorilla ma sapeva che, anche pregando, loro non sarebbero tornati. Gli
mancò Snape in maniera quasi soffocante e si stava
già alzando – nessuno doveva vedere il suo dolore,
nessuno – quando Potter gli aveva semplicemente preso il
braccio.
«Buon
compleanno, Draco»
Era la prima volta
che, Potter – Harry – lo chiamava con il nome e,
tutti, fecero lo stesso.
Al suo ventesimo
compleanno Draco non si ubriacò, non aspettò una
lettera da due morti e non baciò nessuna Pansy. Draco
sorrise e spense due candeline.
*
Il ventunesimo
compleanno di Draco non c’è stata nessuna torta,
non era nella sede dell’order e guardava il camino della sua
nuova casa.
Aveva acceso un
incenso per Snape e ora pensava, semplicemente, pensava ai suoi
compleanni passati e quelli che ricordava meglio erano solo tre.
«Draco…»
«Hn?»
«…
vuoi rimanere lì ancora a lungo? Voglio festeggiare il tuo
compleanno come si deve»
Malfoy
guardò il camino e ripensò a quei tre compleanni
che aveva passato con Harry, due di nascosto e uno in maniera plateale.
Draco semplicemente
sorrise, strinse l’orso gigante che gli avevano regalato a
sette anni e poi si alzò. Guardò il carrellino
con i liquori e andò verso la camera da letto.
«Arrivo,
Harry… arrivo»
Fine
Note:
Per il
compleanno di Dracchan <3 GYA *hugs* Mille di questi giorni Dray
OçO e vai da Harry e forza.. festeggiate OçO
*mette la telecamera*
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