All
that I need to survive.
Capitolo uno - Back in Tokyo
Kishi Natsuko Saito. Ventidue anni. Giornalista.
Un nome e una sola motivazione.
Lei era
una bellissima ragazza Giapponese, dai capelli lunghissimi corvini,
occhi color cioccolata con sfumature verdi ed un fisico perfetto.
Anzi, dire
perfetto era dire poco, lei era una vera forza della natura.
Kishi amava la musica rock, l'inglese, e soprattutto amava i ragazzi
Europei.
Era stata tre volte in Europa.
La prima volta a Parigi, e quando vide tutti quei volti privi di occhi
a mandorla se ne innamorò subito.
Infatti la sua prima cotta la ebbe in quel viaggio di quindici giorni a
Parigi, ma sfortunatamente lei non comunicava in francese, quindi anche
volendo non ci sarebbe stato nessun felling col francesino.
La seconda volta che toccò l'Europa invece fu due anni dopo,
nella fredda città di Praga.
E ne rimase affascinata. Praga era una sorta di mistero e
particolarità contemplata da castelli e una neve soffice che
cadeva sui tetti.
La terza volta invece fu a Londra.
Dove la ragazza trovò un posto come giornalista per un
telegiornale locale.
Decise che voleva passare il resto della sua vita lì, e ci
sarebbe riuscita se non fosse successo un bruttissimo imprevisto che
travolse la sua vita.
Il padre di Kishi morì in un incidente stradale proprio
mentre lei era a Londra.
Quel giorno, poco prima delle sette di sera, a Kishi arrivò
una telefonata improvvisa.
In Giapponese.
Era l'ospedale di Tokyo che avvertì la ragazza del decesso
del padre.
Kishi rimase al telefono sconvolta e pensò che quello
sarebbe stato l'inizio di una fine disastrosa.
Prese il primo volo per Tokyo che trovò disponibile e si
lincenziò immediatamente dal telegiornale locale Inglese.
Le dispiaceva lasciare Londra, che l'aveva ospitata per ben sette mesi,
ma era meglio se per qualche tempo rimaneva a Tokyo da sua nonna.
Quando arrivò a Tokyo trovò sua nonna Ari, quasi
novantenne, ad aspettarla.
- Moshimoshi
magomusume subete migi ka? - gli disse Ari in Giapponese,
che tradotto vorrebbe dire 'Ciao
nipotina, tutto bene?' .
Kishi abbracciò la nonna e le sorrise.
Il volto della novantenne era sempre stato sorridente, ma quella volta
no.
Era morto suo figlio, e nessuno avrebbe sorriso in quegli attimi.
Quei giorni a Tokyo non furono semplici per Kishi.
Andò al funerale di suo padre e rimase in casa con sua nonna
per le due settimane successive.
Era triste, sola, depressa, sconvolta.
I suoi genitori non c'erano già più e da quel
momento in poi la piccola Kishi doveva affrontare la sua vita da sola.
Era giovane ma ce l'avrebbe fatta se solo c'avrebbe creduto.
Nel frattempo Kishi cercò lavoro in centro a Tokyo. Sempre
come giornalista.
Ma trovò posto in una piccola tv, dove poteva intervistare
gente famosa.
- Ma io non sono un
intervistatrice.. non so nemmeno da dove inziare! - sbuffò
entrando nell'edificio grigio dove c'era la redazione di TOKYO.TV.
Kisha si guardò in giro e vide registi, fotografi,
sceneggiatori, ballarine e tutto il resto.
Sorrise.
Ma quello non era il suo mondo.
- Lei è la
signorina Saito? - le domandò un ragazzo
venendole in contro.
- Si.. proprio io! - mostrò
il suo passaporto con i dati.
- Uhm.. mi segua! -
Il ragazzo accompagnò Kishi nello studio numero 42.
- Ecco.. questo
sarà lo studio dove intervisterai i nostri ospiti. -
Kisha si guardò in giro.
Lo studio era enorme e sulle pareti c'era scritto: TokioTvMusic
Era tutto molto strano per lei ma sorrise ugualmente al ragazzo.
- Senti ma... quando ci
sarà la prima puntata? - domandò
curiosa al ragazzo.
- Fra quattro giorni. Non
ti hanno detto nulla? - rispose il ragazzo preoccupato.
- No.. perché
dovrebbero? -
- Certo che dovrebbero..
ca**o ospiterai i One Direction.
Sarà uno degli eventi più grandi che faremo a
TokioTvMusic. - urlò il ragazzo.
Kishi era letteralmente confusa.
Aveva sentito nominare molte volte, mentre era in Inghilterra, i One
Direction.
Ma non avrebbe mai pensato di incontrarli a Tokyo.
La cosa era davvero delirante.
- Tieni.. questo
è il copione delle domande.
Sono in tutto trentacinque! Studiatele bene.. fra due giorni
c'è la prova generale con i One Direction stessi! -
Trentacinque domande?
Tutte Kishi le doveva fare?
-Ehm.. ok. Ma faranno le
prove per che cosa? - domandò ancora confusa.
- Bambina, per le
canzoni. Canteranno, sono cantanti, e logico che lo facciano no? -
Lei annuì.
Aveva capito ben poco però iniziò a scrutare le
domande.
Erano veramente tante.
Kishi sapeva che i One Direction erano tosti, ma non avrebbe mai
immaginato quello che stava per accadere.
QUESTA E' KISHI.
Spazio Autrici:
Hey gente,
siamo Trecy89 ed Evangeline143.
Scriviamo questa storia inisieme e speriamo vivamente che vi piaccia.
Se il numero delle recensioni salirà sopra i 7 commenti,
entro domani postiamo.
L'idea è originale.
Buonanotte girls <3
__TrecyandEvangeline
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