Mocciosus
-Devi avere riconoscenza
piccolo
bastardo-
Un altro pugno questa volta sul
naso. Un rivolo di sangue raggiunge le labbra tingendole di scarlatto e dandogli
un retro gusto metallico.
-Se fosse stato
per me ti avrei ucciso appena nato, ma no, quella puttana di
tua madre continuava a ripetermi che con te la situazione sarebbe migliorata-
Un pugno
nello stomaco, per farmi vedere le stelle, uno sotto il mento per farmi dormire.
-Papà, basta per favore, mi
fai male- dico con la bocca impastata di sangue e saliva –Ti
prego papà-
Ma
le mie parole non arrivano neanche sotto forma di rantolo alle sue orecchie
perché ricevo uno schiaffo sullo zigomo.
-Mi hai stufato, basta va a
letto e restaci cretino, guai se ti pesco giù in
cucina-
Obbedisco agli ordini del
padrone, ma prima faccio una capatina in bagno.
Mi lavo la faccia con intenso
dolore quando sfioro il naso, appoggio le mani
sul lavabo e alzo la testa per osservarmi allo specchio sudicio. Sorrido.
-Non ti preoccupare. Alla fine
si aggiusterà tutto- dico a me stesso, ma il sorriso
gia orrido di suo cambia in una smorfia.
È impossibile che la mia vita
sia felice, cazzo la mia vita è
tutt’altro che felice, ho passato tutti i diciassette anni della mia vita
soffrendo. Mai un momento spensierato sempre a guardarsi le spalle.
Apro l’armadietto dei
medicinali e mi disinfetto le ferite.
Dai
Severus tra un anno sarai maggiorenne e loro saranno solo un brutto
ricordo. Lo penso, ma non so se questo sogno si avvererà, non sono una cima in
aritmanzia.
Entro nel mio
squallido buco e mi corico sul letto disfatto, ma non
c’è verso di dormire.
Spalanco la
finestra, la luce della luna piena illumina i vicoli sporchi di
Nottur Alley.
Guardo gli abitanti della notte
spassarsela con le puttane agli angoli della strada, c’è ne
uno in particolare, un tipo grasso e pelato che trasuda schifo da tutti i pori,
si sta pavoneggiando davanti una troia brutta come un troll.
Il tipo si è accorto della mia presenza.
-Mi stavi spiando stronzetto-
mi urla agitando il suo braccio lardoso
-No-
rispondo secco e continuo a guardarlo e ridacchio.
-Invece vermiciattolo mi
stai proprio spiando, dimmi ti piaccio? Sei una piccola
checca per caso?- mi ringhia.
Per poco non scoppio a ridere
–Ma secondo te io starei con uno schifoso come te? Ma
sei ceco o cosa amico?-
-Stai scherzando con il tipo
sbagliato fottuto moccioso-
-Hai incominciato tu o sbaglio?
No, non mi sbaglio affatto. Tu mi hai chiesto se ti spiavo-
gli dico io appoggiandomi con i gomiti sul davanzale.
-Tu mi stavi spiando-
continua mister ippopotamo.
-Ma
piantala, se volevo vedere le balene andavo ad un acquario gabbano- gli
ghigno, la sua faccio e tutta da ridere, è violacea per lo sforzo immenso che
sta compiendo.
-Se vuoi grane scendi
da la su codardo-
-Mi stai forse minacciando?-
gli domando –Che vuoi farmi? Prendermi a sculacciate?-
-Lo
immaginavo sei un vigliacco, una vera femminuccia- mi urla di rimando
l’obeso.
-Vuoi veramente che scenda a
gonfiarti?- gli chiedo, l’uomo rimane un po’ a
pensare poi prende una bottiglia dal ciglio
della strada e me la lancia contro.
La bottiglia si fracassa sul
muro sotto di me.
-Dovrai migliorare la mira
grassone, addio- gli urlo e scompaio dalla sua
visuale.
Se non ci fossero questi
piccoli momenti di distrazione sarei gia morto dalla
noia da un pezzo.
Le urla dei miei genitori mi
riportano alla cruda realtà, esco dalla camera e mi affaccio alla porta della
cucina, mi nascondo dietro la porta e rimango ad ascoltare.
-Ma quando ti decidi a trovarti
uno schifo di lavoro?- urla mia madre a mio padre –Moriremo
di fame, è l’assegno di contributo dal ministero non basta per tutti e tre-
-Non alzare la voce con me
donna. Che fine ha fatto l’assegno del mese scorso?
Non lo
avrai speso per te stupida- gli rimanda lui.
-Severus
aveva bisogno di una nuova divisa per la scuola e ho dovuto comprargli anche dei
libri-
-Che
aveva la vecchia divisa che non andava?- mio padre sbatte il pugno sul tavolo
facendo tintinnare i bicchieri vuoti di tequila e alcolici vari che si scolano
quei due.
-Severus
è cresciuto e la divisa e cambiata. Ora si usano i pantaloni come nei college
babbani-
-Maledetti
babbani, sono la feccia di questo mondo-
-Non cambiare discorso ora,
abbiamo problemi finanziari stupido
stronzo- urla mia madre.
-Non devi preoccuparti il
ragazzo ha diciassette anni passerà l’ultimo anno a scuola e poi sarà
maggiorenne.
Ce lo leviamo di piedi per sempre-
Mi rabbuio, lo
sapevo che mi odiavano ma non fino a questo punto…
-Finalmente, non lo sopporto
più. Sempre con quell’aria di
sotutto, partorirlo è stato l’errore più grande della mia
vita-
Il cuore mi è salito in gola,
la sudorazione è aumentata e il sangue sta affluendo velocemente nelle mie vene
provocandomi le gote rosse.
Non credevo che mia madre mi
odiasse cosi tanto…
Solo ora
mi accorgo che mi sono bevuto un sacco di stronzate
da quei due ciglioni, da mio padre onestamente me lo aspettavo.
Ma non da lei, è solo una puttana.
Rientro in camera e chiudo la
finestra, a Notturn Alley
non esiste proprietà privata e se non fai attenzione ti ritrovi un coltello
conficcato nella schiena.
Mi stendo sul letto e cerco di
dormire.
È proprio impossibile…
Ma dopo un po’ cado in preda
agli incubi, vorrei svegliarmi ma mi accorgo che questo
incubo è migliore di quello che vivo ogni mattina.
Ciao qst
è la mia ff su Piton.
Non so perché ho incominciato a scriverla, soprattutto perché ne sto scrivendo
in contemporanea un altra (The
thin Ice).
Ma non so
Piton ha fatto breccia nel mio cuore da quando ho letto il
chap il peggior ricordo di
Piton, quando lo letto la prima cosa che ho
pensato che James &
co. Da ragazzi erano dei veri bastardi.
Perché
in fondo a chi piace essere preso in giro…
Commentate
please…
By
Bebba
|