Ghiaccio
che
brucia
La prima volta che Darcy lo incontra, Loki è martoriato da
un
numero di ferite che lei ha visto solo nei videogiochi, ha gli abiti
stracciati in più punti e occhi spaventosi, vuoti e senza
vita,
senza significato.
Darcy ripensa a quella volta in cui ha sperato che un giorno
sarebbe apparso il fratello gemello di Thor per diventare il suo
fidanzato – se era capitato a Jane, perché non a
lei?
Solo che quello non somiglia affatto a Thor e non soltanto
perché
ha i capelli neri e gli occhi verdi; c’è qualcosa
di molto diverso
nel suo portamento, qualcosa di spigoloso che al biondone –
come
lei lo ha affettuosamente ribattezzato – invece manca. Se
Thor è
il prototipo del bravo ragazzo, perfetto per una ragazza coscienziosa
come Jane, quest’altro pare il fratello darkettone che
nessuna
madre vorrebbe vedere accanto alla figlia, perfetto per una nerd come
Darcy.
«Mi hai fatto prendere un infarto» osserva lei in
tono
discorsivo, aggiustandosi gli occhiali sul naso. «Tu
sei…?»
La sua disinvoltura gli strappa uno strano sorriso, storto, come
se mancasse qualcosa. «Non sei stupita».
«Diciamo che sono abituata a divinità provenienti
da altri mondi
che girano per casa» scrolla le spalle Darcy. Forse gli sta
fissando
i tagli sanguinanti con un po’ troppo insistenza, ma, Dio, le
ricorda Ezio Auditore nei suoi periodi peggiori. «Sul serio,
me lo
dici o no? Oppure mi tocca indovinarlo? O magari stai per svenire
perché hai perso troppo sangue e non te lo ricordi nemmeno,
come ti
chiami? Se stai per farlo davvero, dovresti proprio dirmelo, non ho
voglia di ripulire il pavimento da intestini asgardiani, grazie
tante…»
«Parli troppo, umana». Questa volta le labbra gli
si storcono in
una smorfia infastidita, socchiude gli occhi, la osserva come se
fosse un insetto particolare, ma pur sempre disgustoso. Non
è
esattamente il tipo di reazione che lei vorrebbe suscitare negli
uomini. «Non ho intenzione di prestare ulteriore attenzione
al tuo
farfugliare insistente».
«Sai, uno che sta per morire dissanguato non dovrebbe
irritare
l’unica persona che potrebbe volerlo aiutare» fa
notare Darcy,
inclinando la testa da un lato. Non è arrabbiata. Forse un
po’
indispettita, quello sì, ma decide di considerare i suoi
insulti
come il delirio di un ferito e di concedergli il beneficio del
dubbio. «Potrei darti delle bende. E degli antidolorifici.
Oh, e
anche delle Pop-Tarts. A patto che tu mi dica almeno qual è
il tuo
nome. Sei piombato in casa mia che nemmeno quelli dello S.H.I.E.L.D.,
il minimo che potresti fare è essere carino».
Non è sicura che lui sappia cosa siano le Pop-Tarts, ma Thor
le
adora, tanto vale tentare.
La reazione è l’inarcarsi progressivo di ambo le
sopracciglia,
accompagnato dal silenzio. Sta considerando la proposta, lo capisce
dal luccichio astuto sul fondo di quegli occhi senz’anima.
Non può
sapere che Loki sta soppesando quanto possa essergli utile
quest’umana che conosce lo S.H.I.E.L.D., non può
sapere quanto sia
arrivata vicino a intuire la sua identità, non
può sapere che sta
accarezzando un pericolo mortale come si potrebbe fare con un gatto.
Poi lui le rivolge un altro sorriso storto. È disturbante
trovarlo attraente? Forse sì, riflette Darcy.
«Mi chiamo Loki» risponde con improvvisa, melliflua
gentilezza,
la voce come velluto che avvolge la pelle in una notte
d’inverno,
caldo e accogliente.
Forse è ancora più disturbante trovarlo attraente
dopo averlo
riconosciuto come il fratello cattivo di Thor, Darcy nutre questo
sospetto, ma è troppo stupefatta dalla rivelazione per
ponderare
troppo a riguardo. Per un lungo istante si limita a scrutarlo,
incerta su cosa ribattere, incerta se lasciargli intendere che lei
sa.
«Le Pop-Tarts sono nella credenza» osserva alla
fine.
Il sorriso di Loki è ghiaccio che brucia, è una
lampadina dal
vetro spaccato e i fili sporgenti, basta sfiorarli per cadere preda
del morso mortale dei volt. «Fammi strada».
Darcy dovrebbe temerlo. Ma lei non è una brava ragazza.
«Ti va
anche un caffè?»
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Primo tentativo di Loki/Darcy, partecipa al Flash
Contest: La rivolta dei personaggi secondari, indetto da P
sul forum di EFP. Spero che sia stata una lettura, uhm, decente?
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