Spock
I personaggi non
appartegono a me, ma al loro leggitimo proprietario.
La breve storia è da considerarsi come un missing moment del
doppio
episodio della prima serie "The Menagerie" da ambientare dopo la fine
della puntata.
Spock'at katra
Il
primo
ufficiale Spock entrò nella propria cabina, beandosi dal calore artificiale di cui poteva godere. Si
spogliò poi degli abiti riponendoli con ordine
nell'armadio, aveva
bisogno di meditare! In quel momento era per lui vitale
riprendere il controllo delle proprie emozioni; ciò che era
accaduto negli ultimi giorni aveva scombussolato
tutti, lui compreso. Nonostante la sua natura vulcaniana gli
permettesse di poter celare al meglio i propri
sentimenti, Spock non ne era certo immune. Quel che aveva fatto per il
capitano Pike era stato un evento del tutto fuori dall'ordinario; certo non
gli era pesato, sapeva che i talosiani erano l'unica
speranza di vita per il suo vecchio
amico e, proprio per questo, durante l'esecuzione del piano non aveva
avuto ripensamenti.
Spock poteva dire di conoscere bene Pike e sapeva
che, nonostante i rifiuti
iniziali, andare su Talos era quello che Christofer desiderava. Il
primo ufficiale aveva
trascorso anni sotto il suo comando, la sua lealtà
nei suoi
confronti non era certo svanita e, comportandosi in quel
modo, sapeva d'aver agito per il meglio.
Ciò che l'aveva sconvolto tanto, era stato il
capitano Kirk.
Rubare l'Enterprise, programmare i motori affinché
raggiungessero Talos quarto e tenere Jim all'oscuro di tutto, era stata
in assoluto la cosa più difficile che avesse mai fatto. Ed
il motivo era semplice: Spock
non mentiva mai! Non riteneva
logico il doverlo fare e, se fosse stato per la sua indole vulcaniana,
di certo avrebbe agito diversamente. Il problema era il suo lato umano,
quella parte di lui che l'aveva
costretto a proteggere il capitano Kirk dalla corte marziale e, quasi
sicuramente, dalla morte.
Il suo atteggiamento andava al di là della logica, era molto
di più che cieca fedeltà, era
un qualcosa che sfuggiva alla sua mente controllata e che prendeva il
sopravvento ogni volta che aveva a che fare con quel
terrestre.
Era un sentimento, un'emozione forte e potente, qualcosa di
così umano da far vibrare la sua anima.
Dopo aver indossato la vestaglia, Spock abbassò le luci, accendendo le candele che erano sistemate con ordine attorno al grande cuscino color porpora, che aveva posto al centro della cabina. S'inginocchiò, preparando mente e corpo alla meditazione, quando
un suono acuto interruppe i suoi
intenti.
«Signor Spock, sono il capitano Kirk, ho bisogno di parlare
con lei».
La voce di Jim lo riscosse leggermente, conosceva il
capitano e sapeva
che non avrebbe desistito dal chiedergli ulteriori
spiegazioni riguardo il suo comportamento. Tuttavia non credeva che si
sarebbe presentato nella sua stanza nel bel mezzo della
notte.
«Entri» disse con voce composta.
Il primo ufficiale vide il proprio superiore entrare di prepotenza
nella cabina, camminare poi a passo deciso verso di lui e
fermarsi solo
quando ebbe notato le candele accese e le luci smorzate.
«Io...» esordì Jim visibilmente
imbarazzato «lei
stava meditando, Spock, non volevo interromperla!» concluse.
«Non avevo ancora iniziato, gradirei però sapere
il motivo
della sua visita».
«Sono venuto per sapere
come mai mi ha tenuto all'oscuro di tutto, la questione riguardava Pike
e la sua salute e il comando avrebbe capito ed avallato. Avrei fatto di tutto pur di portarlo su Talos e
lei lo sapeva, perché quindi tenermi fuori?»
Spock sollevò un sopracciglio, Kirk era stato diretto e
conciso; tipico da parte sua avere un atteggiamento di quel genere.
Anche ora il suo sguardo trasmetteva una decisione e una determinazione
che
raramente aveva visto in un umano.
Che doveva fare? Dirgli la verità? Ammettere che aveva
rischiato la corte marziale solo per salvare la sua vita e la
sua carriera? Confessare che non c'era istante in cui non pensava al
sentimento che provava per lui e che, spesso, si scopriva a perdersi
nei suoi profondi occhi azzurri?
Tutto ciò era illogico! Eccessivamente emozionale e del
tutto inappropriato... provare affetto per un ufficiale comandante
era assurdo, soprattutto per uno con la fama di Jim Kirk.
Spock sollevò lo sguardo sul capitano, aveva in viso
l'espressione seria e decisa di chi desiderava avere le
risposte alle proprie domande. Se fosse stato completamente umano, probabilmente, Spock ne avrebbe avuto
paura.
Se...
«Ho agito logicamente, capitano...»
affermò gelido.
«Per favore, Spock, lasci da parte la sua logica e mi dica la
verità! Mi ha estromesso, tenuto fuori e trattato alla
stregua di un povero idiota, mi sono sentito tradito e
ferito».
«Una reazione comprensibilmente umana, mi aspettavo parole
simili da parte sua».
Il vulcaniano sentì Jim ringhiare di rabbia, lo vide poi
scagliarsi contro di lui inchiodandolo al muro.
Tremò impercettibilmente quando sentì le sue mani
intrecciarsi alle proprie e le loro dita sfiorarsi le une con le altre.
«Non raccontarmi storie, Spock» ruggì il
capitano bloccandolo contro la parete «l'hai fatto per
salvarmi, non è vero? Sapevi che avrei fatto ogni cosa per
aiutare Pike e che tu non saresti riuscito a farmi agire con logica.
Eri certo del fatto che non avrei aspettato gli ordini
del comando e fatto tutto da solo, rischiando vita e carriera. Per questo mi hai mentito».
«Se conosce già la risposta,
perché me lo chiede?»
«Rispondi» sibilò minaccioso.
Il primo
ufficiale Spock non seppe dire se era per la vicinanza con il corpo di
Jim, per il suo fisico massiccio premuto contro il proprio o,
piuttosto, se era a causa di quello sguardo profondo che sembrava voler
scavare nella sua anima. Di fatto, però, lo fece! E in un
gesto così umano e con parole assai illogiche, lo disse:
«L'idea che le accadesse qualcosa, Jim e che rischiasse di
perdere il comando dell'Enterprise o la vita, non mi ha permesso di
dirle la verità. So di essere inopportuno, ma... in tutta
onestà, sono certo di provare delle emozioni per lei. Anche
se inizialmente mi ero prefissato di non dirle niente e di usare ogni
tecnica vulcaniana in mio possesso per soffocare questo sentimento, non
sono stato capace di tenere per me questo orribile segreto. Di sicuro
ha a che fare con il mio lato umano, che spesso mi è stato
d'intralcio. L'essere costretto a provare emozioni e il faticare
così tanto per controllarle, mi ha reso la vita su
quest'astronave più difficile di quanto credessi. Sono
sempre riuscito a vivere serenamente, applicando la meditazione con
rigore, ma questo amore è più forte di
tutto. So di rischiare la mia posizione all'interno della Flotta e di
mettere a repentaglio la nostra amicizia, ma a questo punto mi pare
illogico omettere ancora i miei pensieri. Rimetto quindi la cosa a lei
e, se riterrà necessario il dovermi allontanare, io
eseguirò i suoi ordini senza esitazione».
Il vulcaniano sollevò lo sguardo spiando le espressioni di
Jim, incredibilmente il capitano rideva e il luccichio che scorgeva nei
suoi occhi, gli trasmetteva una strana sensazione.
Come accadeva spesso, le reazioni del capitano erano imprevedibili.
«Spock...» lo sentì sussurrare
«Diavolo di un vulcaniano testardo» concluse Jim,
prima d'avventarsi su di lui e baciarlo con ardore.
Doveva dunque dedurre che Kirk ricambiava i suoi sentimenti?
Dalla maniera in lui lo baciava e stringeva, probabilmente
sì.
Fine
Ho visto
oggi la puntata e non ho resistito dallo scriverci qualcosa
(è già la seconda storia che pubblico con questo
spirito, guardare rai4 alle cinque è distruttivo XD) ammetto
d'aver fatto tutto un po' di corsa, quindi se qualche anima pia avesse
voglia di farmi notare qualche errore, ma avesse paura di farlo, vi
invito a non esitare e a farmeli notare (in quel caso provvederei a
correggerli immediatamente). Ringrazio chi ha letto questa breve
storiella, anche un po' demenziale a dirla tutta...
Il titolo è
in vulcaniano e significa "l'anima di
Spock"
_Koa_
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