Nuova
piccola
chicca per voi… Una piccola bellissima one-shot ambientata
durante Water 7
(quando Usop lascia momentaneamente la ciurma).
Come scrive l’autrice:
This is for
Luffy.
Do Not Swallow
Your Tears
(Non trattenere
le lacrime)
Tutto
è una
sfocatura. La città elegante e i bei colori si mescolano in
un turbinio e i
suoni che provengono da ogni parte attorno a lui non sono altro che un
incomprensibile ronzio. L’unica cosa che abbia un senso per
Rufy è la presa
salda sul suo gomito. Quella mano sola, in qualche modo, si insinua
attraverso
la nebbia fitta del dolore – più emotivo che
fisico – e Rufy si sottomette ad
essa. Per una volta non guida, ma si lascia guidare.
Dopo
un po’ il
ronzio si spegne e il turbinio di colori si trasforma in un semplice
grigio e
bianco.
«Zoro?»,
Rufy
chiama flebilmente quando si rende conto di trovarsi in quella che
sembra un
camera di un motel. È la prima volta che accade, il cuore di
Rufy si contrae
dal dolore. Dormire sulla terraferma anziché sulle onde,
questo non è un
cambiamento confortevole. Rufy non sente la solita risposta
così si gira
attorno e chiama ancora. «Zoro?».
«Sì?»,
Zoro
risponde mentre chiude la porta alle spalle. L’agile
spadaccino sposta lo
sguardo sul suo capitano, ancora nell’esatta posizione in cui
lo aveva lasciato
due minuti prima, accovacciato con le ginocchia tirate a sé,
un fagotto
pietoso. Zoro sospira mentre incontra i larghi occhi scuri.
«Sono andato a
prendere del denaro da Nami».
Rufy
semplicemente
annuisce gravemente.
Entrambi
rimangono immobili nelle loro posizioni, uno in piedi,
l’altro seduto, e si
fissano l’un l’altro. Rufy sa cosa significa lo
sguardo di Zoro. L’ultima volta
che l’aveva potuto osservare, era stato diverso tempo prima,
in un piccolo bar
dove Rufy gli aveva ordinato di non combattere.
Qualunque
cosa accada, non reagire.
Quando
Rufy aveva
pronunciato quelle parole, per una frazione di secondo Zoro lo aveva
fissato
con uno sguardo esaminatore. E poi come Rufy si aspettava dal suo primo
compagno,
Zoro aveva compreso.
Rufy
si chiede
cosa veda ora Zoro, e se sia in grado di capire, perché Rufy
stesso non è del
tutto sicuro di sapere cosa fare. Ha perso il suo nakama, la sua nave,
e in
questo modo anche una parte di sé.
«Zoro?».
Rufy
vede Zoro improvvisamente
voltarsi e chiudere a chiave la porta della loro camera. Senza dare a
Rufy non
più di un’occhiata veloce, passa oltre il suo
capitano ed entra in bagno.
«Non
vai a
lavarti?», Rufy chiede confuso quando lo vede ritornare
sentendo scorrere l’acqua
lasciata aperta.. «Nami odia quando lo facciamo».
Per
tutta
risposta Zoro si unisce a Rufy sul
pavimento, sedendosi cosicché entrambi si
ritrovano schiena contro
schiena. Con grande cura rimuove le sue spade dal suo haramaki ed
estrae Wado
Ichimonji dal suo fodero per ispezionarne la lama. I suoi movimenti
sono lenti
e semplici.
«Siamo
solo noi
due», lo spadaccino dice piano, senza voltarsi.
E
allora Rufy
guarda la porta chiusa davanti a lui, e sente l’acqua
scorrere dietro di lui,
sente la solida presenza al suo fianco, e capisce. E così
Monkey D. Rufy si
toglie il cappello, si abbandona contro il suo primo compagno, e
comincia a
piangere.
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