Connor posò la lettera. Non capiva quello che stava succedendo… Perché? Perché un italiano che non si è neanche firmato gli avrebbe mandato le ultime parole di Ezio Auditore? Decise allora di leggere l’altro foglio allegato. “Connor Ratohnhaké:ton Kenway.” La lettera iniziava così. “Sei stato scelto come erede di Ezio Auditore. Si rechi qui a Firenze per ritirare la sua Eredità. Prima che sia troppo tardi.” Connor rimase stupefatto. Perché un manoscritto di due secoli fa conteneva il suo nome? Pensò subito che fosse una bufala, ma subito un altro pensiero gli passò per la testa. Come facevano a sapere il mio VERO nome. Neanche suo padre, Haytham Kenway, che era il Gran Maestro dell’ Ordine Templare Americano, sapeva il suo nome originale. Solo l’ormai defunto Achille e i pochi Mowhak rimasti sapevano il suo vero nome. Ratohnhaké:ton. Sì alzò un momento dalla scrivania guardò fuori dalla finestra. In lontananza vedeva l’Aquila, la loro possente nave. Connor non aveva mai viaggiato all’infuori del continente americano. Sarebbe stata una buona occasione per sapere la verità dietro questa lettera e finalmente andare oltre le sue terre, e di visitare l’Europa. Allora alla fine decise di andare. I Templari in America si erano ritirati, dopo la perdita dei loro Gran Maestri. Connor allora si recò al porto, dove incominciò ad organizzare l’ equipaggio e le provviste per il viaggio. |