Nota: questa fic è una traduzione dall’inglese di una
fanfiction di The Elfmaniac.
Su sua richiesta metto qui anche il link, al quale potete
trovare la versione originale… http://www.fanfiction.net/s/3010076/1/
Ho sempre amato i Blues Brothers, e anche se è abbastanza
particolare come one-shot, ho cercato nella traduzione di rispettare lo stile
dell’autrice…se vi piace posterò altre sue storie.
….leggete e commentate!!!
^___^
Titolo originale: And All They're Left With is the Memories
Niente, fuorché
il ricordo.
Di TheElfmaniac
Elwood Blues aveva sempre avuto moltissimi problemi con le
donne.
No, non perché non potesse averne quante voleva. Da quando
aveva cinque anni ed era nell’orfanotrofio, il piccolo e timido Elwood andava
spesso in giro mano nella mano con una piccola rossa esuberante, o una biondina
con la coda di cavallo. Jake lo prendeva incessantemente in giro, e così faceva
anche Curtis, ma lui era semplicemente un gentiluomo. Curtis aveva sempre
pensato che lui e Jake fossero in fondo persone gentili ed educate, (anche se
non salivano quasi mai a salutare la Pinguina), ma Elwood era un passo avanti
al fratello. Era gentile e carino con ogni donna che gli capitasse di
incontrare, e lo fu sia da giovane che da vecchio.
Il problema di Elwood Blues stava nella memoria.
Quando era un adolescente, un giorno riuscì ad avere il
numero di un ragazza, grazie a un sorriso e un occhiolino, e promise a se
stesso e a lei che l’avrebbe chiamata.
In realtà, quello che Elwood fece fu di mettere via il suo
numero e dimenticarsela totalmente. La ragazza passò ore seduta di fianco al
telefono, sospirando e mangiandosi le unghie, fino a quando, alla fine, corse a
piangere dai suoi genitori.
Ma non è che lui volesse davvero far sentir male
quella povera ragazza.
Semplicemente, Elwood aveva seri problemi a ricordarsi di
robe come quella.
Qualche giorno dopo, Jake gli aveva chiesto della ragazza, e
al povero Blues Brother era venuto in mente tutto, ed era corso a sbattere la
testa contro il muro più vicino. Questo naturalmente aveva causato una serie interminabile
di risate da parte di suo fratello e di Curtis. Il loro tutore avrebbe dovuto
ricordargli di non dimenticarsi delle sue donne, dato che erano creature così sensibili.
Quando i Blues Brothers diventarono una banda a tutti gli effetti, suonando
dall’infermeria di S. James
al S. Luis Blues, fino
a qualunque altro posto in cui riuscissero a imbucarsi, i problemi di Elwood
con le rappresentanti dell’altro sesso crebbero con lui. Incontrava le ragazze prima degli spettacoli, si davano
appuntamento in qualche posto dopo lo spettacolo, e poi non si faceva più
vedere. Nella Caddy, qualche ora dopo, diventava violento, e si metteva a
sbattere la testa contro il volante, imprecando contro se stesso perché se l’era
dimenticato di nuovo. Con grande gioia di Mr. Fabulous, di Jake e di tutti gli altri,
che se la ridevano dicendogli che era diventato un completo idiota, e per
giunta smemorato.
Quando Jake andò il prigione, per aver fatto saltare in aria
un distributore di benzina, Elwood decise una volta per tutte di stare lontano
dalle donne. Si isolò completamente, pur parlando qualche volta con quelli
della banda, anche se il più delle volte li lasciava per conto loro. Si tenne
comunque in contatto con Curtis e più raramente con la Pinguina, ma solamente
quando si sentiva particolarmente solo.
Ma era un bell’uomo, e non passava inosservato a chi
lavorava con lui. Sebbene Elwood non andasse assolutamente in cerca di ragazze
tra le sue colleghe, ce n’erano comunque due o tre che gli ronzavano attorno,
cercando di essere con lui qualcosa di più che semplici amiche. Lui di solito
rispondeva con un’ occhiata assolutamente neutra, o al massimo con un sorriso
stiracchiato, prima di tornare a lavorare al controllo della produzione.
Un giorno, un’operaia particolarmente disperata si riempì
una mano di colla e si buttò contro Elwood, afferrandogli un braccio, in un
folle tentativo di convincerlo a uscire con lei, o almeno a parlarle. Ci mise
più o meno due giorni ad andare via, quella maledetta colla, e quelli furono i
due giorni più infernali della sua vita.
E i più scomodi, anche. Non poté farsi mai la doccia, in
quei due giorni, e doveva anche ogni volta assicurarsi che lei non lo guardasse
(nonostante le folli risatine) mentre andava in bagno…
Non c’è bisogno di dirlo, da quella volta Elwood non si
lasciò più neanche sfiorare da nessuno al lavoro. Il massimo concesso fu da lì
in poi un cenno del capo a mo’ di saluto.
Andando a riprendere suo fratello che usciva di prigione,
dopo essersi fermato per fare il pieno alla sua auto della polizia, la (nuova e
migliorata) Blues Mobile, incontrò una graziosa brunetta, che aveva dei
problemi con le gomme della sua auto. La aiutò, guadagnò pochi meschini dollari
(circa ventiquattro, per la precisione) e progettarono di incontrarsi, una
volta che suo fratello fosse giunto sano e salvo nel suo appartamento. Bè, una
cosa tira l’altra, e in un attimo fu come se non l’avesse mai incontrata ( intanto,
per passare il tempo, distruggeva centri commerciali che gli bloccavano il
passaggio).
Prima di quel famigerato concerto, incontrò quella splendida
bionda della decappottabile e, naturalmente, le chiese un appuntamento in un
motel.
In realtà, quella volta Elwood si ricordò veramente di
lei, però purtroppo era coinvolto in un inseguimento ad alta velocità, e non
poteva fermarsi, davvero, neanche per una veloce scopatina…
Così, andò in prigione per un po’.
Quando uscirono, e firmarono un nuovo accordo per un
concerto, la storia osò ripetersi, e lui lasciò la ragazza che aveva appena
mezzo-conquistata con niente, fuorché il suo ricordo.
Elwood Blues era semplicemente se stesso.
Un idiota con una pessima memoria.
Ma se stesso.
FINE