«It's midnight.»
Era nato tutto come un gioco.
Lo aveva detto scherzando, ma l'altro lo aveva preso sul serio.
E a causa di quello stupido scherzo Hunter Clarington era costretto a
dormire nello stesso letto di Sebastian Smythe, per una settimana.
«Potrei almeno
mettermi i pantaloni?»
Chiese nervoso mentre l'altro gli posava una mano sulla gamba e lo
guardava con aria fin troppo sveglia.
«Scherzi?
E che regalo sarebbe se ti lasciassi vestire?»
Sospirò e si girò sul fianco, dandogli le spalle,
ma quando sentì il pacco dell'altro contro il proprio
sedere, in contemporanea a un abbraccio, girò il volto a
guardarlo.
«Se
non posso vestirmi io potresti almeno tu metterti delle
mutande?»
Smythe scosse la testa ridacchiando.
«Io
dormo sempre nudo, soprattutto se ho qualcosa di caldo da
abbracciare..»
Il tono con cui disse quella frase fece arrendere l'altro, che
sospirò e lentamente si girò fino a far scontrare
i loro nasi.
«Però
non capisco.. d'accordo che domani è il tuo compleanno, ma
perché devo dormire con te per una settimana intera? un
giorno solo non ti basta come regalo?»
Sebastian dovette pensarci sopra a lungo prima di potergli dare una
risposta degna di essere chiamata tale.
«Perché
una sola notte con te non mi basterebbe.. ad essere onesto, nemmeno
un'intera settimana..»
Hunter abbassò lo sguardo imbarazzato da quelle parole, ma
senza dire nulla portò le mani dietro la schiena dell'altro
stringendolo a se.
«Sono
un idiota..»
«Hm?»
«Insomma..
hai ragione, va bene solo questa notte.. e se vuoi vado a mettere dei
boxer..»
Partì una canzone e il più basso prese il
cellulare da sopra il comodino disattivando una sveglia.
«E'
mezzanotte.. tanti auguri Sebastian..»
Lo guardò con dolcezza, sorridendogli e tenendoselo stretto
al petto.
«Comunque
non intendo ritirare il mio regalo, abbiamo deciso una settimana e
dormirò con te per una settimana..»
Si fermò pochi secondi e poi rise sotto la coperta.
«Ma
si, preferirei che tu rimettessi i boxer.»
Smythe scattò come una molla uscendo fuori dalle coperte e
correndo al cassetto.
Tornò dopo poco nel letto stringendosi al petto dell'altro.
«Grazie
ancora per il regalo..»
Era assurdo. Si sentiva uno stupido idiota, che fine aveva fatto la sua
cattiveria?
La verità era che con Hunter si sentiva diverso, non aveva
bisogno di fare il bastardo, non
voleva fare il bastardo con lui.
Ma sentiva anche che se non avesse continuato a fare il bastardo
avrebbe perso la sua identità, il suo essere esteriore e
interiore.
Lentamente portò una mano dal petto di Hunter fino a
superare l'ombelico, accarezzando piano la stoffa.
Il ragazzo sussultò, ma non disse nulla, dopotutto era
ufficialmente il compleanno di Sebastian e nonostante lo conoscesse da
poco più di un mese si era già affezionato a lui,
motivo per il quale lo avrebbe lasciato fare, come ulteriore regalo.
«Hunter?»
Il ragazzo si spostò fino a mettersi sull'altro e guardarlo
intensamente negli occhi.
«Si?»
«Grazie
di farmi passare il compleanno più bello di
sempre..»
Posò la fronte sulla sua e, dopo essersi sollevato di poco
fece scivolare la mano dentro gli slip dell'altro afferrandogli il
membro.
«Uhm..»
Hunter rise e lo lasciò fare lo stesso, portandosi le mani
dietro la nuca.
«Considera
questo come un secondo regalo di compleanno..»
Sebastian si sedette sulle gambe dell'altro, e dopo aver abbassato i
suoi slip per andare più comodo continuò a
muovere la mano compiaciuto.
«Anche
questo vale per una settimana?»
«Ovvio
che no!»
Si guardarono e risero contemporaneamente; il ragazzo che stava sotto
fu il primo a tornare serio.
«Provo
l'impulso di farti un ultimo regalo..»
Portò una mano dietro la sua nuca e lo tirò a se
fino a che le loro labbra non si scontrarono.
Era strano: era sempre lui a baciarlo, ma quella volta Clarington aveva
preso l'iniziativa, accarezzandogli le labbra e continuando quel
contatto lento ma deciso.
Il cuore di Sebastian iniziava a battere sempre più forte, e
con la stesso ritmo aumentava anche la velocità dei
movimenti della sua mano.
Le loro labbra continuavano a cercarsi, senza smettere un secondo di
sfiorarsi, toccarsi, desiderarsi.
Sebastian si staccò e smise anche di muovere la mano.
«Che
ti prende? Pensavo ti stesse piacendo..»
Doveva essere serio: Hunter era etero, e tutto quello che stava
succedendo era surreale, insomma, avrebbe solo giocato con lui e poi lo
avrebbe abbandonato.
«Nulla..
sto bene..»
Ma doveva anche ammettere che lui era Sebastian Smythe, e, che se
voleva una cosa l'avrebbe avuta.
Strinse la presa sul membro del ragazzo e tornò a muoverla,
nonostante la sua testa fosse in continuo conflitto, lui non voleva
arrendersi, avrebbe fatto quel ragazzo suo, si sarebbe fatto amare,
anche solo per una notte.
«Sebastian..»
«Hm..?»
«Non
approvo questo tuo desiderio..»
Il ragazzo era troppo impegnato a dare attenzione al pezzo di carne tra
le gambe del più chiaro per dare retta alle sue richieste.
«Mmh..
vieni su.. tu.. tu non sei una prostituta.. non devi fare certe
cose..»
Come pronunciò quelle parole la foga aumentò e,
Hunter dovette rilasciare un gemito a gran voce.
«Ti
prego..»
Ormai sentiva di non riuscire più a trattenere l'orgasmo,
eppure non voleva davvero che succedesse.
Un ultimo gemito di piacere mentre lasciava la presa tra i suoi capelli
e si abbandonava a lui esausto.
L'altro ragazzo si assicurò di ripulire tutto, e si
alzò dal letto senza che Hunter potesse notare la lacrima
che solcava il suo volto.
Dopotutto lui era Sebastian lo stronzo, non era certo uno stupido
idiota che credeva nell'amore o in tutti quegli stupidi ideali che
propinavano i mass media.
Accese la luce e dopo essersi guardato nello specchio si
abbassò a sputare l'orgasmo dell'altro nel lavandino.
Alzò lo sguardo mentre il suo petto si riempiva e svuotava
di aria in modo ritmico, ancora sfiancato dalla fatica.
Lo spazzolino, il colluttorio; asciugò il volto
assicurandosi di non lasciare segno alcuno della tristezza che lo stava
affliggendo, e tornò nell'altra stanza, dove il ragazzo lo
stava aspettando ad occhi chiusi, ma ancora sveglio.
«Seb..
vieni..»
Il più alto annuì salendo nel letto per poi
stringersi al ragazzo che prontamente gli portò una mano
attorno alle spalle.
«Ancora
buon compleanno..»
Smythe non commentò, limitandosi a stringersi di
più a lui e chiudere gli occhi.
«Buonanotte
Hunter..»
«Notte
Seb»
Si sporse a baciargli la fronte, e poi si girò sul lato, in
modo da poterlo tenere stretto a se per tutta la notte.
***
Io boh, all'inizio volevo scrivere un pornazzo, ma poi non me la sono
sentita, e ho voluto 'rovinare' Sebastian facendolo risultare un
tantino OOC.
Non saprei cosa pensare del carattere che gli ho dato, percui, se avete
dubbi/domande/considerazioni, a voi la parola!
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