Take care of me
"Allora
noi usciamo." Annunciò Jaymi, mettendosi il cappotto.
"A
che ora avete detto che tornate?" George alzò lo sguardo
verso JJ e gli sorrise, leggendo nel frattempo sull'Iphone i vari tweet che le sue
fan gli avevano scritto.
"Dovremmo
essere di ritorno fra circa due ore." Disse questa volta Josh,
insospettendosi leggermente per quella domanda.
Dieci
minuti dopo i due ragazzi erano usciti di casa, lasciando in questo
modo soli gli altri due.
JJ
sospirò sollevato: finalmente avevano un momento di
intimità per loro.
Ebbene,
sì: George e JJ avevano una relazione segreta che nemmeno gli altri due componenti della band sapevano della sua esistenza.
Era
iniziata qualche mese fa, verso la fine di X Factor, quando JJ si era
finalmente deciso a dichiarare i suoi sentimenti verso quel ragazzo che
gli aveva completamente sconvolto la vita, dando così inizio alla loro relazione con un dolce bacio.
"Finalmente
soli." Sorrise e si avvicinò al più piccolo con
uno sguardo malizioso.
Quest'ultimo
ridacchiò per le sue parole e per il suo sguardo malizioso e si alzò, spingendolo e buttandolo sul
divano.
Si
mise a cavalcioni sul più grande e iniziò a
baciargli il collo lentamente, per poi prendere a dargli piccole
lappate con la lingua.
I
gemiti di piacere ed i sospiri iniziarono a diffondersi per la stanza,
i corpi erano a stretto contatto, l'eccitazione e la passione
iniziavano sempre di più a sentirsi nell'aria.
Non
lo avevano mai fatto, ma lo volevano entrambi da impazzire.
Era
George quello che aveva paura di compiere quel grande passo che era il
sesso: aveva paura di sbagliare, aveva paura che qualcosa andasse
storto e che JJ rimanesse deluso da lui.
Deluderlo
era l'ultima cosa che voleva, perciò avrebbe cercato di fare
del suo meglio per soddisfarlo e per fargli ricordare la loro prima
volta.
"Sei
sicuro di volerlo fare?" Sussurrò JJ al suo orecchio,
soffiandoci leggermente dentro.
George
rabbrividì ed annuì, togliendosi la maglia e
lanciandola sul tappeto, iniziando successivamente a slacciarsi i
pantaloni.
Cercavano
di fare tutto con calma, ma la voglia era troppa.
"Sono
sicuro." Disse infine, togliendogli la maglia e accarezzandogli il
petto.
Il
moro sospirò, fece un leggero sorriso e lo prese in braccio
a mo' di principessa, conducendolo verso la sua camera da letto: in quel
momento faceva tanto da coppietta sdolcinata, ma voleva che tutto fosse
perfetto nella sua prima volta con George perché lo amava e
voleva vederlo felice.
Il
diciannovenne gli aveva confessato che in passato, durante il periodo
scolastico, aveva ricevuto atti di bullismo da parte di coetanei e di
ragazzi più grandi.
Aveva
sofferto, aveva sofferto talmente tanto che aveva persino pensato di
farla finita con la sua vita, che fino a poco tempo fa considerava
inutile.
Non
gli disse come fece a passare quel brutto periodo, -gli disse solamente che andava da una psicologa-, ma per il resto non ce la faceva.
Riusciva a vedere
chiaramente quanto soffrisse a
ricordare tutti quei brutti momenti che aveva passato per colpa di quei bastardi senza cuore,
perciò lo aveva fermato e dolcemente gli aveva tolto con le
dita quelle piccole lacrime che erano scese mentre raccontava del suo
passato.
Non
avrebbe più permesso una cosa del genere: nessuno doveva
osare toccarlo senza il suo consenso.
Dopo
questi pensieri, arrivarono nella camera da letto e si buttarono con
foga sul letto, baciandosi e facendo intrecciare voracemente le lingue
fra loro.
George
si staccò per riprendere ossigeno e appoggiò la
fronte contro quella del ventiquattrenne, il quale rimase leggermente
stupito di quel gesto.
"JJ,
ho da farti una richiesta."
"Dimmi."
Intrecciò le dita con quelle del più piccolo.
"Prenditi
cura di me. Solo per questa volta."
JJ
era sempre più stupito ed allo stesso tempo felice: George
voleva che si prendesse cura di lui e lo avrebbe fatto.
"Lo
farò. Lo farò tutte le volte che vorrai." E lo
baciò di nuovo sulle labbra, questa volta più
delicatamente ma comunque con la stessa foga di prima.
In
poco tempo i vestiti giacquero solitari sul pavimento uno sopra l'altro
e i corpi nudi e eccitati dei ragazzi erano intrecciati fra di loro.
Le
mani si cercavano, le bocche erano unite in un bacio passionale e allo
stesso tempo dolce, i loro bacini si sfioravano e strusciavano, dando
così origine a profondi gemiti di piacere.
"Sei
pronto?" Chiese il più grande nel suo orecchio, dando un
piccolo morso al suo lobo.
"Certo.
P-prendimi adesso... non resisto." Mandò la testa
all'indietro e strinse il lenzuolo per la troppa eccitazione che stava
provando: entrambi erano al limite e volevano a tutti i costi allievare
quel dolore insopportabile che sentivano al basso ventre a causa del
troppo piacere.
"Farò
piano, promesso." Si infilò il preservativo, stando ben
attento a non romperlo, ed entrò piano nel corpo nel
compagno, il quale si tappò la bocca per non urlare.
Sentì
un dolore immenso ed insopportabile quando JJ entrò dentro
di lui e gli uscì una lacrima, che venne subito tolta via
dall'altro.
"Scusami.
Scusami, George. Cercherò di essere il più delicato
possibile." Gli diede un bacio sulla spalla per rassicurarlo e per distrarlo dal dolore.
George scosse la testa
e sorrise, accarezzandogli una guancia.
"Tranquillo.
Continua pure."
JJ
annuì, ricambiando quel sorriso e, una volta che il
più piccolo si era abituato a quella presenza fino a poco fa
sconosciuta, prese a spingere lentamente.
George
non si trattenne e urlò dal piacere, artigliando la schiena
del ventiquattrenne e inarcandosi sul lenzuolo.
Le
spinte erano lente e ritmiche: ogni volta che George gemeva, JJ
spingeva dentro di lui e gli dava un bacio sulle labbra per non farlo
urlare: voleva evitare che i vicini li sentissero.
JJ
continuò a spingere sempre più velocemente e, ad
un certo punto, arrivarono entrambi al limite: George venne sui loro
stomaci, mentre JJ si riversò dentro il corpo del compagno
con un profondo sospiro.
Quest'ultimo
si tolse da sopra il più piccolo e si stese al suo fianco,
riprendendo pian piano a respirare regolarmente.
Il
castano appoggiò la testa sul petto di JJ e sentì
i battiti veloci del suo cuore: gli rilassava sentirli.
"E'-è
stato bello." Commentò George dopo un po' di silenzio, chiudendo gli occhi castani.
"Già.
Ti amo."
"Ti
amo anch'io." Arrivò al suo viso e lo baciò a
stampo, sorridendo sulle sue labbra.
JJ
lo strinse forte, come se da un momento all'altro dovesse scappare, e
gli scostò i capelli sudati dalla fronte.
"Sai
cosa?"
"Cosa?"
"Ti
amo e voglio urlarlo al mondo intero."
"Ma,
JJ..." Fece per dire il più piccolo, ma l'altro lo
interruppe e gli mise un dito sulle sue labbra carnose.
"Non
me ne importa niente di quello che pensano gli altri. Io sono libero di
amare chi voglio. Ho deciso di amare te, ovvero un ragazzo, quindi non hanno
il diritto di scegliere per me, non hanno il diritto di comandare la
mia vita. Perciò, noi staremo insieme che lo vogliano o no
ed io mi prenderò cura di te ogni volta che ne avrai
bisogno. Perché ti amo e non c'è cosa
più bella del vederti felice." Terminò quella dichiarazione,
appoggiando la testa nell'incavo della sua spalla.
George
quasi si commosse a sentire quelle parole e gli scese una lacrima: JJ non era mai stato un
ragazzo romantico o sdolcinato -sia con le parole che con i fatti-, ma quando voleva sapeva
dare il meglio di se.
"Noi
due contro il mondo?" Chiese.
"Noi
due contro il mondo." Affermò JJ, stringendolo a sé.
Passò
qualche minuto e i due ragazzi si addormentarono abbracciati fra le braccia di
Morfeo.
Ehm,
*si sente imbarazzata* Salve a tutti! :)
Questa
è la mia prima one-shot che pubblico nel fandom negli Union
J: ero indecisa se farla su Gosh o Shellett, ma alla fine ho optato per
quest'ultima, anche se vado pazza per entrambe! (Infatti penso che ne
scriverò una su entrambe le coppie, poiché amo da impazzire i
triangoli. **) ;)
Non
c'è molto da dire, poi.
Non
conosco molto questo gruppo,
però ad essere sincera mi piace e penso che abbiano talento (odio immensamente quando vengono paragonati ai One Direction, grrrrr. >_>)!
Beh,
spero che vi sia piaciuta!
Alla
prossima! <3
Un
bacio,
Ale
san
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