BO1
Buonasera
a tutti. Ho deciso di pubblicare questa mia vecchia storia scritta
tempo fa in un'altra categoria; dato che i personaggi erano OOC ho
deciso di modificarla per presentarla tra le originali. Quindi per non
sapere subito come finisce vi consiglio di non correre subito a leggere
l'altra versione.
Si tratta di una commedia romantica leggera e senza pretese. Spero che
sia una lettura piacevole, fatemi sapere cosa ne pensate. Buona lettura!
BASTARDO IN TRAPPOLA
Capitolo 1 Edric ti presento Brenda
Ore 6.30. Vengo
svegliata improvvisamente da una canzone che mi bombarda le orecchie;
con il cuore in gola per lo spavento, mi accorgo che si tratta del mio
cellulare, che suona ad alto volume qualcosa di Bob Sinclar, una di
quelle canzoni da festa o discoteca che di certo io non avrei mai
impostato come sveglia…
Dopo aver indossato la mia vestaglia, mi dirigo in cucina, ancora assonnata.
“Allycia, non azzardarti mai più a cambiare le impostazioni del mio cellulare!”
“Però,
siamo loquaci stamattina!”. Ally mi sorride mostrandomi i suoi
denti maledettamente bianchi senza smettere i suoi quotidiani esercizi
di stretching: dice che l’aiutano ad affrontare meglio la
giornata e, soprattutto, suo padre.
Io non
rispondo nulla, in effetti, solitamente al mattino non parlo mai. Vado
verso il frigo e comincio a preparare qualcosa per colazione, mentre
Allycia va a farsi una doccia.
“Sai
Brenda” mi urla dal bagno, “dovresti abituarti a svegliarti
con canzoni ritmate, ti danno la carica giusta per far fronte ai
problemi di tutti i giorni!”
Sarà,
penso tra me e me ancora senza parlare. Ally è fatta
così, ha bisogno di espedienti per andare avanti e riuscire a
districarsi fra i vari impegni di una vita che non la soddisfa
pienamente. Eppure è sempre così esuberante, sorridente e
così sicura che un giorno riuscirà a realizzare i suoi
sogni; dice che per lei arriverà una “grande
svolta”. Anch’io sogno una svolta, ma forse è ancora
presto per me: sono appena laureata e ancora inesperta, difatti oggi
devo limitarmi ad accompagnare il signor Hartley in un hotel
perché LUI deve intervistare un attore televisivo.
“Allycia
vuoi muoverti, ho bisogno del bagno o farò tardi!”.
Sbuffo. Tutte le mattine la stessa storia…
Io e
Ally ci salutiamo davanti al portone e saliamo nelle nostre rispettive
macchine: lei si dirige verso lo studio legale del padre, presso cui
lavora come avvocato, mentre io vado verso la redazione dell’Us
Weekly, un settimanale di gossip che da qualche mese mi permette di
pagare l’affitto.
Arrivata
in redazione, mi dirigo verso la scrivania, così
nell’attesa di accompagnare il mio capo posso completare alcuni
articoletti da pubblicare nel prossimo numero. Mentre cammino verso la
mia sedia, dietro di me sento un fischio di apprezzamento: mi giro e
vedo Mike, un mio collega.
“Accidenti, sei bellissima stamattina!”. Gli sorrido.
“Tra
un’ora devo accompagnare il signor Hartley in un albergo di
lusso, ho pensato che fosse necessario un certo
abbigliamento!”. Per l’occasione, ho scelto un
pantalone attillato beige, una maglia dolcevita a giro ma scollata
sulla schiena, con una fantasia sul celeste, e delle scarpe tacco 12
che, so già, mi uccideranno entro poche ore. Ho anche legato i
miei lunghi capelli castani in una coda alta e ho messo un po’ di
trucco in più del solito.
“Chi deve intervistare oggi il nostro signor Hartley?”
“Oh, un attore televisivo, Chad Michael e qualcosa…”
“Murray”. Mike completa la mia frase.
“Lo conosci?!”. Io non m’intendo molto di tv, sto imparando poco a poco grazie a questo lavoro.
“Mia sorella ne va pazza, anzi, già che ci sei, cerca di strappargli un autografo per lei…”.
“Vedrò cosa posso fare!”.
Mike fa per andarsene, poi sembra ripensarci e si volta nuovamente verso di me.
“Sai, dovresti vestire sempre così…” Mi strizza l’occhio e si allontana.
Dopo
un’ora di lavoro più o meno intenso, vengo invitata dalla
segretaria del signor Hartley ad aspettare fuori l’arrivo di un
taxi che ci accompagni all’hotel dove si dovrà svolgere
l’intervista. Kite Hartley mi raggiunge frettolosamente dopo
cinque minuti, lamentando che “siamo” già in
ritardo; evito di fargli notare che io sono stata lì ad
aspettarlo e salgo nell’autovettura gialla. L’intenso
traffico ci impedisce di arrivare subito a destinazione e dà
anche modo al signor Hartley di lamentarsi a lungo con l’autista,
come se fosse colpa sua. Lo guardo e penso che non abbia senso essere
così nervosi per una semplice intervista a un attore; per me
questi sono sempre stati futili argomenti di cui mai avrei voluto
scrivere, ma purtroppo all’inizio non sono riuscita a trovare di
meglio. Si sa, è necessario fare prima della gavetta per
arrivare più in alto, un domani.
L’arrivo
all’hotel interrompe il flusso dei miei pensieri. Scendo dal taxi
e osservo l’entrata dell’edificio, cercando già di
sbirciare la lussuosa hall in cui sto per mettere piede.
“Wow! Signorina, oggi è favolosa!”. Il signor Hartley si è finalmente accorto del mio abbigliamento.
“La ringrazio, signore!”
“Ha
un’aria molto… professionale”. Per un attimo assume
un’espressione gentile, ma la serenità sparisce dal suo
volto nel momento in cui anche lui guarda l’edificio.
“Sbrighiamoci, siamo in ritardo!”. Alzo gli occhi al cielo e lo seguo nell’hotel.
La hall
dell’albergo mi lascia a bocca aperta. Al centro della sala un
enorme acquario con pesci coloratissimi cattura subito la mia
attenzione; sulla sinistra, accanto alla reception, si trova un
meraviglioso pianoforte; a destra ci sono alcune poltrone e divanetti
intorno a dei tavolini; il pavimento è coperto da un tappeto
rosso decorato, mentre sui muri sono appesi alcuni quadri grandissimi
dai colori caldi. In fondo, una maestosa scalinata porta ai piani
superiori.
Ci
accomodiamo su uno dei divanetti sulla destra, in attesa che arrivi
questo famoso attore a concedere la sua intervista. Mentre aspettiamo,
il signor Hartley riceve una chiamata sul suo cellulare. La telefonata
è breve; Hartley ascolta il suo interlocutore annuendo con
espressione leggermente scettica e infine chiude in modo secco la
chiamata. Non sopporta di essere interrotto durante il suo lavoro,
anche se in questo momento non è che stia facendo gran che: la
nostra star si fa attendere.
“Signorina
Shaw” mi dice quasi sussurrando, “ho appena ricevuto una,
diciamo, soffiata. Mi dicono che Jamey Campbell alloggia in questo
hotel proprio mentre noi siamo qui.”. Non sembra molto convinto
delle sue stesse parole. A quanto pare non crede che una tale fortuna
possa capitare proprio a noi: Jamey Campbell è uno degli
attori-promessa del cinema moderno, un divo in ascesa, già
famosissimo. Perfino io lo conosco.
Il signor Hartley riprende.
“Che
ne dice di andare a “controllare”? Magari riesce ad avere
uno scoop per il prossimo numero…”. Lo guardo. Dalla sua
espressione deduco che vuole semplicemente sbarazzarsi di me e che non
presta molta fede a questa notizia. Pur essendo certa a mia volta che
sarà una perdita di tempo, accetto: è pur sempre un mio
superiore, devo obbedire.
Mi alzo
dal divano e mi allontano di alcuni passi, pensando a come scoprire se
la soffiata abbia o no fondamento. Mi avvicino alla hall. Dietro il
bancone c’è un ragazzo dall’aspetto pulito al quale
decido di chiedere se per caso il famoso attore Jamey Campbell alloggi
davvero nell’albergo. Il ragazzo viene messo un po’ a
disagio dalla mia domanda e capisco che la notizia non è poi del
tutto infondata… Ripensando ai complimenti di Mike di quella
mattina, decido di sfoggiare un po’ di charme per convincere il
ragazzo a darmi qualche informazione in più.
“Mi scusi, non mi sono presentata! Sono Brenda Shaw, lavoro per la rivista Us Weekly.” Sorrido ampiamente.
“Ehm… per la verità… il signor Campbell non gradisce paparazzi in ques…”.
“Oh, ma non si preoccupi, sarò molto… come dire… discreta!”.
Il ragazzo mi guarda incerto. Forse si sta interrogando su quanto i paparazzi possano essere discreti.
“Senta…
ehm…” guardo il cartellino appeso alla sua giacca,
“Josh… se lei mi aiuta magari in questi giorni potremmo
incontrarci per un caffè, non so…”. Gli lancio uno
sguardo eloquente, sperando che l’imbarazzo per un comportamento
per me nuovo non mi tradisca.
Lui ride ed io mi sento un po’ sollevata.
“Che ne dice, allora?”. Incalzo.
“Mi segua, l’accompagno.” Gli sorrido.
Entriamo
in uno degli ascensori dell’edificio, diretti all’ultimo
piano. Mentre saliamo Josh fa alcune domande su di me, sul mio lavoro,
sui miei studi appena conclusi. Infine, l’ascensore si apre. Lui
mi indica il fondo del corridoio.
“Di
là troverà la suite. Mi raccomando, non dica a nessuno
che l’ho portata io dal signor Campbell, ne va del mio
lavoro…”
“Non si preoccupi. Grazie mille per l’aiuto!”
Sorride.
“Di
niente. Comunque… non credo di poter accettare il suo invito per
un caffè… Sono fidanzato, alla mia ragazza non
piacerebbe.”
Rido e penso che mi sia andata bene, in fondo non ho corrotto nessuno per ottenere questo scoop.
Dopo che
le porte dell’ascensore si sono richiuse, mi avvio lentamente
lungo il corridoio. Non so bene cosa fare, non credo servirebbe a
qualcosa bussare alla porta della suite… Penso alla digitale che
porto sempre con me in borsa: forse dovrei tirarla fuori. Mentre la
cerco, sento un rumore di porte che si aprono e si richiudono. E’
lui! Jamey Campbell è appena uscito dalla sua camera e si dirige
verso l’ascensore. Dal vivo è molto più
affascinante: più alto di me di tutta la testa, fisico modellato
al punto giusto (non troppo magro né eccessivamente muscoloso),
sorriso da pubblicità di un dentifricio, e poi, la camicia
bianca che indossa… Istintivamente cambio idea e lascio perdere
la ricerca della macchina fotografica. Se si accorge che voglio solo
uno scoop chiama la sicurezza e mi fa allontanare…
In mancanza di altre idee e piuttosto imbarazzata, gli rivolgo la parola pur non sapendo ancora dove andare a parare.
“Buongiorno! Sei Jamey Campbell vero?”.
“Ehm… si. Tu chi sei?”
La mia
capacità di parlare sembra svanire improvvisamente. Lo guardo e
penso di avere davanti un gran bel ragazzo, oltre che un attore
famosissimo. Di colpo mi riprendo.
“Ehm… io… i-io sono Brenda Shaw.”
“Bene, Brenda Shaw, io stavo giusto andando giù al bar a prendere qualcosa. Vieni con me?”.
Wow, io
pensavo che avrei avuto a che fare con un divo arrogante e capriccioso
e invece lui invita me, comune mortale, al bar con lui. Mi sa che Mike
aveva ragione, devo vestirmi così più spesso…
Incredula, accetto la proposta e per un po’ dimentico il motivo
per il quale sono lì, almeno fin quando, scesi nella hall, vedo
il signor Hartley finalmente alle prese con la sua intervista. Ma lui,
di spalle, non mi nota mentre mi dirigo al bar dell’albergo con
Jamey Campbell…
Seduti
al bancone, lui ordina qualcosa per entrambi. Fa un po’ Lost in
Translation, penso, anche se lì il protagonista era un attore
ormai quasi alla fine della sua carriera. Io qui ho di fronte una
giovanissima star…
“Allora, Brenda, anche tu alloggi in questo hotel?”.
“Io… ecco… per la verità… no…”.
Lui ride.
“Lo sospettavo!”.
“Ah, però, come hai fatto?”. Chiedo sarcastica, ridendo a mia volta.
La
conversazione prosegue con questo tono leggero per un po’. Jamey
sembra una persona davvero piacevole e simpatica e dà
l’impressione di avere i piedi per terra.
Dopo un po’, mi chiede del mio lavoro.
“Cos’è che fai di preciso nella vita?”.
“Oh,
io lavoro per la rivista Us Weekly. Anzi, se devo essere sincera, ero
venuta da te per strapparti un’intervista…”.
“Ma
perché non l’hai detto subito!” esclama, “Ah
Brenda, Brenda, nel tuo lavoro bisogna essere più
spregiudicate!”
Già, penso, a disagio.
“Vieni con me, cerchiamo una sala per questa intervista.”. Oggi dev’essere il mio giorno fortunato!
Dopo
aver parlato con il personale dell’hotel, riusciamo ad avere
una magnifica saletta tutta per noi e così cominciamo
l’intervista.
Jamey mi
concede altre due ore del suo tempo, rispondendo in maniera
all’apparenza spontanea e, spesso, divertita alle mie domande.
Sembra più che altro una conversazione tra due persone comuni e
il tempo passa in maniera molto piacevole. Alla fine, lui si congeda.
“Adesso devo proprio andare, Brenda.”.
“Si certo, anzi, grazie mille, davvero!”
“Che ne dici di rivederci in questi giorni, quando sono meno impegnato? Niente interviste. Come due amici!”.
Lo guardo stupita.
“Oh…
ehm… d’accordo, mi farebbe molto piacere!”. Mi
chiede il numero, dopo di che usciamo dalla sala.
Il
signor Hartley mi aspetta impaziente nella hall, palesemente incapace
di stare seduto e fermo. Quando vede me e Jamey salutarci con un
sorriso, si immobilizza, incredulo.
“Ma… ma… allora era vero?”. Boccheggia quando mi avvicino.
“Verissimo,
altro che!”. Io sono raggiante, sebbene una parte di me sia
ancora incredula per la magnifica mattinata appena trascorsa.
Mi trovo
sotto l’ombrello davanti ad una pizzeria. Piove a dirotto da due
ore, ma mi consolo pensando che tra qualche settimana arriverà
l’aria primaverile. Guardo impazientemente l’orologio. Sono
le 21.25. Allycia avrebbe dovuto essere qui già 10 minuti fa.
Non vedo l’ora di raccontarle quello che mi è successo
oggi! Dopo qualche altro minuto, eccola che arriva nella sua macchina.
“Scusami
tanto, mio padre oggi… vabbè lasciamo perdere! Piuttosto,
entriamo, così mi racconti, al telefono sembravi così
allegra!”.
Davanti
a due belle pizze calde con mozzarella filante, le racconto per filo e
per segno la mia giornata. Ally rimane a bocca aperta per tutto il
tempo, alla fine esclama: “Non posso crederci! Jamey Campbell?! O
mio Dio, Brenda… wow!”.
“Già!”
dico pensierosa, “Spero che questa intervista mi frutti anche una
promozione… Fin ora non mi sono mai occupata di cose così
“rilevanti”… Sarebbe magnifico poter passare in una
sezione più importante della rivista…”. Assumo
un’espressione sognante, forse un po’ ebete.
“Vedrai,
sicuramente terranno conto di questo scoop!”. Allycia mi rincuora
sorridente. “Mal che vada… Ti farai consolare da
Jamey!”.
“Mmm… non sarebbe una cattiva idea!”. Rispondo e scoppiamo entrambe a ridere.
Come
promesso, Jamey mi ha contattata dopo un paio di giorni per incontrarci
di nuovo. Ormai siamo entrati in confidenza come due buoni amici. Ci
incontriamo appena lui ha un momento libero (cosa che in realtà
ultimamente non capita molto spesso) e passiamo insieme delle ore
piacevolissime. Lui è una persona meravigliosa, abbastanza
semplice per essere così giovane e famoso. Conoscendolo meglio
è proprio un ragazzino, non uno di quelli sciocchi che combinano
un sacco di guai,ma uno di quelli che ti tiene sempre allegra e che
è pronto a farti sorridere. Grazie a lui, come Allycia ha
previsto con il suo incrollabile ottimismo, ho ottenuto una promozione
e adesso intervisto periodicamente personaggi famosi del cinema e non
solo. Jamey spesso mi “aiuta” ,sotto mia costrizione e
bronci a regola d’arte,presentandomi alcuni suoi colleghi (attori
e registi per lo più) che puntualmente qualche settimana dopo
finiscono sulla mia rivista.
Un bel
pomeriggio di fine giugno io e Jamey siamo seduti al tavolino di un bar
molto chic a sorseggiare un caffè, mentre lui mi parla del suo
nuovo progetto di lavoro.
“Sai,
è un film molto importante per me” mi dice,
“finalmente un ruolo più impegnato. Mi servirà per
scrollarmi di dosso l’immagine di
attore-da-commedie-per-ragazzine.”
“Capisco.”
Dico. E’ vero, anche a me servirebbe un passo del genere.
Certamente la promozione è stata molto importante, ma io vorrei
“scrollarmi di dosso l’immagine di
giornalista-di-riviste-di-gossip” e scrivere di economia,
attualità, fatti importanti.
“Hai qualche Brenda donna come partner stavolta?”
“No, donna no. Ma in compenso, lavoro con Edric Ward. In effetti è lui il vero protagonista.”
“Edric Ward…? Ma io lo a-d-o-r-o!!! E’ fantastico, Jamey!”
Edric
Ward è uno degli attori più famosi e talentuosi
dell’Hollywood di oggi, senza contare che è bellissimo. Ma
che dico, è in testa alla classifica dell’uomo più
sexy del mondo da qualche anno ormai! Io stravedo per lui!
“Jamey…”
lo guardo con un misto di malizia e supplica, “non è che,
ecco… potresti farmelo incontrare? Voglio dire, dopo che
iniziate a lavorare insieme, prendete un po’ di confidenza
magari…”
“Brenda,
ma hai capito di chi stiamo parlando? Lui ormai è una star
affermata e ricercatissima, come pensi di ottenere così
facilmente un’intervista da lui?!”
“Ma
io non ti parlo da giornalista! Ti parlo da fan! Io stravedo per lui,
è uno dei miei attori preferiti! Ti prego, lo so che sono
già in debito con te, però…”. Gli faccio gli
occhi dolci.
Lui fa
un sospiro. “Vedrò. Ma non ti prometto niente.”
Trattengo a stento la voglia di urlare e saltello sulla sedia come una
bambina. Il cameriere del bar mi guarda come se fossi una disturbata
così decido di smettere.
“Jamey sei un tesoro!”.
Dopo
circa un mesetto, Jamey decide finalmente di portarmi con lui sul set.
E’ una Brenda mattinata soleggiata e io sono di ottimo umore.
Arrivati
negli studi cinematografici, Jamey mi conduce da lui, Edric Ward,
intento a ripassare qualche battuta delle scene da girare quel giorno.
Quando ci vede, interrompe la sua occupazione e ci sorride. Ancora non
ci credo: l’uomo più sexy del mondo è qui, davanti
a me, che mi tende la mano cordialmente, con quel suo fantastico
sorriso che per poco non mi fa svenire, quegli occhi verde smeraldo
dallo sguardo profondo, i capelli un po’ spettinati. E’
perfino più alto di Jamey e un po’ più magro.
E’ meraviglioso. Forse troppo, perché al momento mi sento
un po’ stordita.
“Tu sei Brenda, vero? Jamey ha detto che volevi incontrarmi ma, non mi ha detto che eri così carina!”.
Vorrei
tanto rispondere qualcosa, qualsiasi cosa, ma ho la bocca asciutta e il
cervello momentaneamente in standby. Jamey corre in mio aiuto.
“Sì
è proprio lei. E’ una tua ammiratrice. Oggi rimarrà
qui ad osservare il nostro lavoro, così potrà scrivere
anche un articolo per il suo giornale su come procede la lavorazione
del film. Ma niente interviste oggi, questo lo sa bene.”. Edric
ride, divertito da quel patto. O forse, divertito da me che ancora non
sono capace di proferire una parola.
“Brenda,
mi piacerebbe davvero ehm, come dire… continuare questa
conversazione…”. E’ pure spiritoso…
“Adesso però il lavoro ci aspetta. Magari ci ribecchiamo
più tardi.” Mi fa l’occhiolino.
“Si, certo. A dopo allora.”. Finalmente mi sono decisa a parlare!
Anche Jamey mi saluta. “A dopo, Bre.”.
Mentre
la lavorazione del film procede, io sono seduta dietro le cineprese e
ogni tanto prendo qualche appunto per l’articolo che
scriverò. Per la verità, vengo spesso distratta dalla
bellezza di Edric e mi fermo più volte ad osservarlo come sotto
l’effetto di qualche sostanza stupefacente. E’ davvero
favoloso!
Durante
la pausa pranzo scambiamo qualche parola e io finalmente mi sciolgo un
po’, così che alla fine della giornata sono ritornata
più o meno me stessa e accetto ben volentieri l’invito di
Edric e Jamey di andare insieme a mangiare qualcosa fuori.
Arrivati in un locale molto carino nel pieno centro della città, prendiamo posto intorno ad un tavolo per quattro.
“Ci raggiungerà un mio amico tra un po’” mi spiega Edric.
E
difatti, dopo qualche minuto ecco che arriva un bel ragazzo alto,
muscoloso, molto carino. Mi sento abbastanza fortunata questa
sera…!
“Ciao
Ed, Jamey… Non mi presentate la vostra amica?” dice,
spostando lo sguardo su di me. “Va bhe, faccio da solo! Piacere,
io sono Ethan!”
“Piacere, Brenda!”.
Durante
la serata, ho modo di conoscere un po’ meglio i ragazzi appena
conosciuti. Ethan è il migliore amico di Edric e suona come
chitarrista in una band, per altro non molto famosa, ma nonostante
ciò dice di essere abbastanza soddisfatto perché quando
suona si sente se stesso e gli sembra di non aver bisogno di altro.
Edric, un po’ come Jamey, sembra davvero un tipo a posto, senza
troppi capricci, non un “montato” di quelli a cui la fama
ha dato alla testa. Mi chiede di me, di quello che faccio, di come
vivo. Io spiego del mio lavoro non esattamente gratificante, racconto
che vivo con Allycia e che lei mi è stata presentata da Jared,
il suo ragazzo nonché mio compagno al college; parlo un
po’ della mia famiglia, che ho lasciato ad Albany, dove sono
nata, per trasferirmi dalla parte opposta degli Stati Uniti per
l’università e inseguire le mie ambizioni. Edric mi
ascolta interessato e sembra non sopportare gran che Ethan, che ogni
tanto ci interrompe con qualche battuta delle sue, così che la
serata passa tra una risata e l’altra. A me sembra di essere tra
persone che conosco da una vita.
“Ho
un’idea.” Esclamo a fine serata. “Jamey, che ne dici
se si uniscono anche loro alla cena di domani sera?”
“Perché no?”. Risponde Jamey.
Mi
rivolgo agli altri due ragazzi. “Ho invitato Jamey a casa mia per
domani sera. Perché non venite anche voi? Vi presento Allycia.
Sa cucinare ottimi dolci!”.
“Bhe, se ci sono i dolci, io ci sto allora!” risponde subito Ethan.
Edric
ride e accetta anche lui l’invito. “Mi farebbe davvero
piacere, Brenda!” Mi guarda con quei suoi occhi profondi che
sembrano volermi dire tante cose... Ma sono solo mie fantasie, come al
solito.
“Perfetto,
Ally sarà contenta!” Contentissima direi. Tre fighi
pazzeschi in un colpo solo, di cui due famosissimi…
Note:
I titoli di tutti i capitoli saranno tratti da famosi film: Edric ti presento Brenda-Harry ti presento Sally diretto da Rob Reiner.
Che ne pensate?
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