Noi due

di MoeSam
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 Noi due 



 

Prologo
The end is my start


 
Avete mai provato a guidare per tutta la notte, senza soste, per raggiungere al più presto la vostra meta, e vedere così l'alba dal cruscotto della vostra macchina? 
E' un evento inatteso, ed io lo adoro ogni volta. 
All'inizio sei totalmente immerso nella più completa oscurità; il nero avvolge i contorni della tua auto col suo manto, e tranne per i fari della tua macchina, che illuminano, seppur per un breve istante, la strada a giorno, poi tutto al di fuori del tuo involucro di latta è avvolto nelle tenebre. Però non ti senti indifeso, perchè se guardi fuori dal finestrino, o davanti a te, noti che non è tutto nero come sembra : ci sono infatti le stelle che, nella loro moltitudine, rischiarano il cielo, facendoti sentire al sicuro, protetto. 
E all'improvviso, proprio quando i tuoi occhi si sono abituati al buio della notte, eccola lì, davanti a te : l'alba. Chiara, luminosa, accecante alba, che assume ogni volta tonalità e colori diversi; nasce con un rosso chiaro, con sfumature violacee e arancioni, per poi, gradualmente, arrivare al giallo tenue. 
 
Le albe che ho visto nei miei diciotto anni di vita sono state tutte diverse. 
Fino a tredici anni fa, quando mio padre Derek ancora viveva con me e Mamma, ogni tanto noi Gatherwood andavamo al Grande lago Salato dello Utah a pescare; poichè esso si trova a circa due ore di viaggio da Taylorsville, la nostra città, dovevamo partire di notte. Mia madre non sopportava di doversi svegliare così presto per una cosa da lei definita 'stupida', ma io, e quando nacque, mio fratello Ricky, adoravamo andare al Lago con Papà. Ogni volta che salivo in auto, restavo ben sveglia fino all'arrivo, e vedevo così l'alba. Anche se ero molto piccola, lo trovavo lo stesso spettacolare : fissavo la nascita di un nuovo giorno con la bocca aperta, stupita di tanta bellezza. 
Dopo che mio padre se n'è andato, ho avuto solo un'altra occasione per veder sorgere l'alba prima di questa mattina; fu quando mi lasciai con Viper, il mio ex ragazzo. Un bastardo di prima categoria; ero così disperata che mi avesse dato il benservito che non riuscii a chiudere occhio quella notte, perchè stavo veramente male, e nessuno comprendeva il mio dolore; così rimasi sveglia fino a che non sorse l'alba. In quel caso, però, non provai nulla se non un profondo odio per il nuovo giorno, che mi portò solamente nuovi problemi. 
 
I miei pensieri smettono di viaggiare liberi quando noto Ella seduta accanto a me. Non che mi fossi dimenticata della sua presenza; semplicemente, non volevo disturbarla.
Dorme ormai da quattro ore, sul sedile del passeggero, con la testa appoggiata al finestrino. I lunghi capelli castani le scendono leggeri sul seno, fino alla vita; il viso pallido è sereno, segno che sta sognando qualcosa di bello. 
''Spero che stia sognando me'' penso sogghignando, poi le scosto dall'orecchio sinistro una ciocca di capelli, e tentando di non sbandare, le sussurro nell'orecchio : « Ehi dormigliona, ti stai perdendo una cosa eccezionale. »
Poi torno alla guida, sorridendo, perchè Ella inizia stiracchiarsi, piano piano, segno che sono riuscita a svegliarla; i lunghi capelli si muovono piano sul suo corpo, mentre lei allunga le braccia verso il volto, si stropiccia gli occhi, e mi guarda con un'aria da bambina assonnata : i grandi occhi celesti sono ancora intrisi di sonno, e il suo sguardo non è dei più vispi. 
Mi guarda soltanto un attimo, poi fissa fuori, davanti a sé, e dice biascicando : « Cosa sc'è, Phil~? »
« Guarda davanti a te, Ella. »
Ella socchiude gli occhi, fissando un punto immaginario davanti a lei; poi si butta indietro sul seggiolino, riposa la testa sul finestrino, e senza darmi tempo di dire 'Ehi', si è già riaddormentata. Sorrido, mentre mi appunto mentalmente che questa cosa, Ella la deve pagare. 
 
Dopo circa un'ora, facciamo una sosta. Sono sfinita, ho guidato per più di cinque ore senza mai fermarmi; ma in fondo, a me piace l'idea di viaggiare in sè. 
Forrest Gump, nel film, diceva che la vita è come una scatola di cioccolatini, no? Io, Philomena Gatherwood, la paragono invece a un viaggio in auto compiuto di notte : può essere piacevole e confortante quanto vuoi, ma se fatto in solitaria sarà sempre un po' triste, perchè vedrai un'alba in solitudine, rispetto a coloro che invece vedono questo miracolo della natura assieme a qualcuno.
Magari, assieme alla persona che amano. 







---------------- ♥ 
Hallo, hallo! 
Io sono l'autrice, Sam.
Che dire? Grazie intanto a te, oh sconosciuto/a lettore/trice che sei arrivato/a fino ai ringraziamenti, e ti sei letto/a tutto il prologo della mia nuova fiction, 'Noi due'  
E' un progetto ambizioso, devo ammetterlo, perchè quello che avete appena letto non è che la fine della storia che sto scrivendo. 
Anyway, spero che io vi abbia stuzzicato un po' la curiosità c: 
Spero di aggiornare presto con il primo capitolo.
KISSU~
SAM 


Ringrazio, per questa storia, la mia ragazza Stefania, che mi ha spronata a scrivere (e a tornare a scrivere); GRAZIE PATATA ♥ 

 




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