Io e te.

di _vanilla_
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La nostra storia è nata per caso, senza un motivo. Al liceo eravamo compagni di banco, o meglio migliori amici. Ma non ci siamo mai visti con occhi diversi da quelli dell’amicizia. Non c’è stato il tempo. È arrivata la maturità e non ci siamo più visti, nonostante ci fossimo salutati con la promessa di rivederci prima o poi per andare a prendere la famosa cioccolata della domenica, nel bar sotto casa. Sono passati cinque anni e dopo essermi laureata in Economia, mi sono trasferita ad Amsterdam per un master. Non ce la facevo più a vivere a Roma, volevo evadere da quella città così affascinante ma allo stesso tempo troppo caotica per me. In realtà volevo cambiare città perché volevo cambiare me, mi ero stufata di essere sempre io o bianco o nero. Così dopo aver messo da parte qualche soldo mi sono trasferita e qui, ad Amsterdam, ho scoperto i colori e le sfumature. Ormai non esistono più solo il bianco o il nero esistono il grigio, il giallo, il verde. Trasferirmi è stata un po’ come una terapia, sono guarita dalla mia apatia nei confronti della vita, dalla solitudine. Già, perché anche se a Roma ero circondata da amici, in realtà ero sola. Nessuno mi capiva, o forse ero io il problema. Mi chiamavano “ la ragazza difficile”. Sì, perché io faccio sempre tutto difficile. Qui invece non sono più sola. Ho conosciuto tante persone, tra cui Miguel che in poco tempo è diventato il mio migliore amico. Avevo dimenticato cosa volesse dire avere un amico, un vero amico. Dopo di te non ho avuto altri amici, ma solo conoscenti. Anzi neanche conoscenti perché in realtà non li conoscevo e loro non conoscevano me. Ero circondata solo da persone con cui condividevo solo l’università. Nonostante non ci vediamo più, non ho perso la nostra tradizione domenicale della cioccolata calda. Infatti ogni domenica pomeriggio vado in un bar nella via principale, mi siedo al mio solito tavolo, vicino alla finestra così da poter vedere le persone che passano e mentre sorseggio la cioccolata, scrivo, di qualunque cosa mi passi per la mente. Spesso mi è capitato di scrivere anche di te, di come passavamo le nostre giornate, di come ci divertivamo e purtroppo spunta sempre un po’ di nostalgia. Eravamo così amici come abbiamo fatto a perderci? Di solito si perde qualcosa o qualcuno perché non ci si tiene abbastanza o perché si sottovaluta l’importanza. Ma io tenevo a te. Forse eri tu a non tenere a me.




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