paura di solitudine

di Bara no Kotsu
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Pioggia battente, un cielo scuro e tempestoso che avanza, la mia stanza sembra più una prigione che un ristoro... Mi manca quella voce... Nonostante lui continui a trattarmi come spazzatura davanti agli altri, quando mi chiama in quel suo studio tutto cambia.... Le prime volte ero solo un oggetto da possedere, l'unica cosa che poteva essere sua e solo sua. Poi, forse per il tempo, forse per colpa mia, quel desiderio volse la sua attenzione al mio corpo, iniziò ad ardere pur di possedermi, umiliarmi non bastava più, ciò che era visibile a tutti non era abbastanza... è nostalgico ripensare a quella volta, a quel giorno dove mi venne chiesto di regalare il mio corpo per il suo compleanno, era impensabile, non gli bastava riempirmi di lividi, far scorrere il mio sangue tra le sue fauci avide.... Eppure me lo chiese con garbo... quella volta.... Com'è doloroso ripensarci, specie visto che lui non è qui... Fa quasi più male ora di quando lo sento schiacciare il mio corpo con il suo... Allora perché me ne sto ancora qui fermo? Continuando così finirà che mi farò del male da solo, eppure le gambe mi sembrano di marmo e la lingua sembra attorcigliarsi senza via di scampo... Aspetterò... Si come ogni giorno dopotutto, sperando che una stupida missione mi dia il pretesto di varcare la sua soglia.




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