Moonlight

di Angel_29
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Il molo era deserto a quell’ora, l’oscurità avvolgeva le barche e dava loro un’aria di mistero. Due figure camminavano fianco a fianco sul molo, finché non si fermarono davanti ad un’imbarcazione.
“E così è questa la tua barca” disse il più grande.
“Già questa è la mia barca” jensen salì sul ponte e fece cenno all’amico di raggiungerlo. “Ti piace?”
Ty sorrise ironico “Vuoi fare anche tu il vampiro pirata?”
“Uhm no io sono solo per il pirata, i dentoni non mi si addicono” Jensen raggiunse la postazione di controllo “Che ne dici di un giro in notturna?”
Anche Ty si avvicinò e sorridendo all’altro annuì. “sì perché no, la notte è splendida”
Jensen mise in moto la barca e poco più di mezz’ora dopo stavano navigando nell’oceano. Le onde s’infrangevano sulla chiglia della barca e la luna gettava il suo riflesso argentato sulla superficie del mare creando un’atmosfera magica.
Alla luce della luna gli occhi di Jensen risplendevano e questo non sfuggì a Ty che in piedi di fianco a lui non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Quelli del texano invece erano rivolti alla distesa sconfinata davanti a loro.
“Sono felice che tu abbia accettato di venire a fare un giro in barca con me, ci tenevo molto che la vedessi. Pochi sono soliti qui sopra, i miei amici più stretti e qualcun altro, ma a non tutti è concesso”
Ty sorrise e dandogli un colpetto con la spalla e facendo finta di essere sorpreso “Oooh ma che onore. Come posso ripagare tale onore?”
Jensen voltò il capo verso di lui e un sorrisetto malizioso si dipinse sul suo volto. “Uhm, ci devo pensare. Ti farò sapere”
“ah sì, quindi ti riservi il diritto di chiedermi qualsiasi cosa in qualsiasi momento?”
Jensen si avvicinò fin quasi a toccare il petto dell’altro, il verde incontrò l’azzurro e si fusero insieme. “Sì”
Ty rimase incantato a osservare quei prati sconfinati così vicini a lui, così splendenti e capaci di attirarlo e nello stesso tempo avvolgerlo fino a farlo diventare una parte di sé. Cercò di ribattere, di trovare nella sua mente una risposta sagace, ma la trovò vuota. Ogni pensiero coerente era fuggito via, scomparso. Tutto quello cui riusciva a pensare erano quegli occhi e quelle labbra, così vicine alle sue. Quelle labbra tentatrici, che lo stavano mandando fuori di testa.
Intanto nella mente di Jensen, tutto era confuso. Che cosa gli stava succedendo? Perché si stava comportando in quel modo? Non sapeva trovare una risposta alle domande, l’unica cosa che sapeva era che dal primo momento in cui aveva incontrato il collega, l’amico, non aveva fatto altro che desiderare di baciare quelle labbra, saggiarne il sapore fino a sentirsi male, fino a morire.
E così avvenne, si chinò leggermente e poggiò le labbra sulle sue. Prima a fior di labbra, poi quando sentì l’altro rispondere, approfondì il bacio. Sentire le mani di Ty tra i capelli, il suo corpo contro il suo, lo stava facendo impazzire. Era come tornare a respirare dopo tanto tempo. Non si era mai sentito così, mai in vita sua.
 
L’ultima cosa che sentì, prima di spegnere completamente il cervello, furono le soffici coperte del suo letto, sotto di lui e un corpo caldo e possente sopra di lui.




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