Ron sbadigliò saporitamente, stiracchiò le lunghe braccia anchilosate e mosse
il collo a destra e a sinistra per sciogliere i muscoli, indolenziti a causa
della scomoda posizione a cui era stato costretto nell’ultima ora.
Il ragazzo si guardò le mani che reggevano, senza alcun entusiasmo, il grosso
tomo di Incantesimi che aveva catalizzato la sua attenzione fino ad un attimo
prima.
Per l’ennesima volta si domandò come diamine avesse fatto a farsi incastrare
a quel modo da Hermione!
Passare la domenica mattina a studiare Incantesimi!!!
Merlino!!!
Era domenica mattina!!!
E che mattina!!!
Il cielo era terso, gli uccellini cantavano tra i rami degli alberi… o almeno
tra i rami di tutti gli alberi, tranne quelli del Platano Picchiatore… e l’aria
profumava di Primavera! Quel dolce sentore di terra, rugiada e vegetazione che
si risvegliava timidamente ai tiepidi raggi del sole!
Se a questo si aggiungeva anche il lento sciabordio delle acque del lago che
si increspavano sotto il soffio di un leggero venticello…
Ron si concesse un altro ampio, soddisfacente sbadiglio, che gli riempì gli
occhi di lacrimoni.
Merlino, se aveva sonno!
L’arrivo della Primavera gli faceva sempre lo stesso effetto! Lo impigriva a
tal punto che avrebbe passato molto volentieri le sue giornate a sonnecchiare,
godendosi in santissima pace quel paradisiaco torpore che si impadroniva di
lui!
Peccato che, al momento…
-Ronald, potresti, per favore, mettere una mano davanti alla bocca, quando
sbadigli? Un’approfondita panoramica delle tue tonsille non rientra esattamente
tra i miei panorami preferiti!-
Ron alzò gli occhi direttamente dal libro al cielo, per poi posare il suo
sguardo insonnolito sulla proprietaria di quella voce, non troppo velatamente
seccata… Alias: la ragione di tutte le sue attuali disgrazie!
-Scusa Herm, ora me ne andrò dritto filato in camera e comincerò a prendere a
testate le colonne del mio baldacchino per punirmi! Contenta?!- Le domandò,
sibillino, beccandosi per tutta risposta un’occhiataccia della ragazza e un
mezzo ghigno da parte di Harry, che aveva distolto l’attenzione dal suo libro di
Trasfigurazione per godersi la scenetta.
I battibecchi tra quei due si facevano ogni giorno più divertenti!
-Non mi sembra affatto una battuta spiritosa, Ronald!- Ribatté, piccata, la
Grifondoro. Tutti sapevano perfettamente quanto le stesse a cuore la sua
personalissima crociata per la difesa dei diritti degli Elfi Domestici, ed era
sempre suscettibile quando si tirava in ballo quel determinato argomento.
Soprattutto se lo si faceva tanto per fare battutine di spirito o osservazioni
offensive!
-E a me non sembra affatto spiritoso che tu continui a chiamarmi Ronald! Mi
ci chiama solo mia madre e quando vuole farmi qualche lavata di testa!-
Le rispose a tono il rosso, che detestava essere chiamato Ronald almeno
quanto Hermione credeva nella sua C.R.E.P.A.!
Harry sospirò piano. Il fascino delle litigate tra i suoi due migliori amici
consisteva proprio in quello: entrambi si conoscevano così bene che riuscivano
sempre e immancabilmente a premere i "tasti giusti" per scatenare la reazione
dell’altro!
-FORSE, allora, ti sto chiamando Ronald perché ANCH’IO ti sto facendo una
lavata di testa! I tuoi modi sono assolutamente INCIVILI!!!-
Lo accusò la brunetta, chiudendo di scoppio il voluminoso libro di Aritmanzia
che stava leggendo, tanto che Grattastinchi, il suo adorato gatto rosso che
poltriva accanto a lei, sobbalzò per lo spavento, e si affrettò a voltare il suo
muso indignato verso il ragazzo lentigginoso.
Sirius l’aveva sempre detto che quella palla di pelo con le zampe storte
fosse l’esemplare più intelligente della sua specie. Ed Harry non poteva che
dargli ragione! Sembrava che Grattastinchi avesse perfettamente capito che, se
c’era qualcuno capace di alterare la sua padroncina, quel qualcuno non poteva
essere che Ron!
-Punto primo: TU NON SEI MIA MADRE! Punto secondo: FORSE, i miei modi sono
così INCIVILI perché qualcuno… chi ha orecchie per intendere, intenda… mi ha
buttato giù dal letto ad un’ora INCIVILE! E poi per far cosa? Per STUDIARE! DI
DOMENICA MATTINA!!!- Le rinfacciò con un tono che, però, suonò più stridulo,
piuttosto che profondamente sdegnato.
-Non mi pare di averti obbligato a furia di Cruciatus, Ronald! Anzi, ti
ricordo che, se siamo venuti al lago, invece di restarcene in biblioteca, è solo
perché tu hai piagnucolato mezz’ora, adducendo di riuscire a studiare con più
profitto all’aria aperta, invece che tappato tra… com’è che hai detto? Ah, si!
Tra quattro pareti ammuffite che sanno di stantio!-
-Ehi, IO NON PIAGNUCOLO!!! E non ho usato la parola "stantio" una sola volta
nella vita!- Sbraitò deciso, come se gli fosse stata appena rivolta un’offesa
mortale.
-E comunque, non mi avrai minacciato con qualche maledizione, ma avresti
sicuramente passato il resto della settimana a rinfacciarmi di non essere venuto
a studiare con voi! Ti assicuro che, considerato il tuo tasso di acidità medio,
stare a sentire i tuoi rimbrotti da secchiona estremista ferita nell’orgoglio è
MOLTO PEGGIO che essere colpiti da un Crucio!-
Hermione, a quelle parole, avvampò, sgranando i suoi grandi occhioni da
cerbiatta, solo per poi ridurli a due fessure nere poco rassicuranti.
Con gesti forzatamente lenti e misurati, la ragazza posò il libro di
Aritmanzia sul plaid che aveva steso a terra per non rovinare l’uniforme
scolastica.
-Chi sarebbe la secchiona estremista ferita nell’orgoglio?!-
-TU!- Ron chiuse di colpo il suo volume di Incantesimi e, per ripicca, lo
gettò con noncuranza sull’erba umida.
Harry nascose abilmente il suo sorriso dietro a Trasfigurazione, stando ben
attento a non alimentare quello che si stava preannunciando come il più epico
"duello verbale" del mese!
Merlino, quei due erano proprio uno spasso!
-Cielo, Ronald, sei INSOPPORTABILE!-
Hermione prese tra le braccia Grattastinchi e se lo strinse al petto, come a
voler frapporre una barriera di pelliccia e artigli tra lei e l’altro
Grifondoro. Senza contare che, al momento, aveva proprio bisogno di un po’ di
sostegno morale!
-Sono insopportabile???!!! Bè, senti che novità: uno può diventarlo quando ha
sonno!!! E IO HO SONNO!!!- Scandì bene le parole, come se stesse cercando di
fare intendere qualcosa di particolarmente complicato ad un bambino piccolo. O
ad uno stupido.
E la signorina Granger non si era MAI ritenuta una stupida!
Con noncuranza, accarezzando il pelo morbido del suo gatto, Hermione si
limitò ad inarcare il sopracciglio sinistro, segno evidente che stesse per
sferrare un colpo basso.
E infatti...
-Anche Harry si è svegliato alla tua stessa ora, eppure non ha tutto questo
sonno! E non si sta lamentando come te! E le sue maniere sono sempre
impeccabili!-
Harry tossicchiò, sentendosi chiamato in causa.
Che cosa aveva detto prima?
Che vedere bisticciare quei due era divertente?
Ok, era divertente finché ne la sciavano fuori LUI!
Il moro sentì su di sé lo sguardo bieco del suo migliore amico.
-Ehm… ho sempre dormito poco… sai… il sottoscala dei Dursley non conciliava
il sonno!- Provò a giustificarsi, fingendo un apparente quanto improvviso
interesse per l’indice del suo libro di testo.
-Non sei di grande aiuto!- Lo accusò il rosso.
-Probabilmente no, ma preferisco non mettermi in mezzo… almeno finché posso
evitarlo!- Confessò candidamente.
-CODARDO!!!-
-Harry vuole solo mantenersi imparziale, Ronald! Il SUO è un atteggiamento
ragionevole e maturo!-
-Ora sei tu che non stai aiutando me, Herm!- Protestò il bambino
sopravvissuto, rimproverando l’amica. Ma dovevano proprio metterlo in
mezzo?!
-Scusa, Harry!- La ragazza gli sorrise, il ritratto stesso
dell’amabilità.
-Perché ti sei appena scusata con LUI??? È a ME che dovresti chiedere
scusa!!!- Fece, offesissimo, Ron.
-Perché Harry le mie scuse se le merita!-
-Ah, si?!-
-Si!-
-Sai che ti dico? Se le cose stanno così, vorrà dire che la prossima volta ci
trascinerai lui in una delle tue noiosissime maratone di studio domenicale!-
-Questa era fiacca, Ronald!- Cinguettò la brunetta.
Il giovane mago, per quanto avrebbe voluto, non riuscì a trovare nulla da
obbiettare a quell’ultima, irritantissima, osservazione.
Così recuperò il suo libro di Incantesimi e finse una specie di distacco
superiore, immergendosi nuovamente nella lettura.
Il silenzio scese sui tre, interrotto unicamente dal rumoreggiare del lago,
dal cinguettare degli uccellini e dalle basse fusa di Grattastinchi che si stava
godendo le coccole della sua padroncina.
In effetti, le dita lunghe e delicate della ragazza che solleticavano
abilmente il pelo soffice intorno alle sue orecchie o sotto il suo mento, lo
stavano letteralmente mandando in estasi, facendogli intensificare il suo basso,
appagato ronfare.
-Vorresti far smettere quel coso? Qui c’è gente che sta cercando di
studiare!- Il tono di voce di Ron suonò acido e saccente, tanto che non ci
sarebbe voluto un particolare acume per capire di chi stesse facendo
l’imitazione o, per meglio dire, la caricatura!
-Non posso impedire a Grattastinchi di fare le fusa, Ronald! I gatti, quando
stanno bene e sono felici ed appagati, tendono a darne piena dimostrazione! Fa
parte della loro natura! Per obbligarlo a smettere, dovrei maltrattarlo! IO non
sono un simile mostro!!! Se vuoi zittirlo, pensaci da solo!-
Harry sprofondò ancora un po’ tra le pagine di Trasfigurazione. Chissà se, da
qualche parte, là in mezzo, ci fosse scritto come trasformarsi in qualcosa di
piccolo, poco appariscente, banale ed ovvio, tanto da permettergli di
eclissarsi?
Mmm… era stato già inventato un incantesimo capace di trasformare in aria un
povero Grifondoro, bisognoso di fuggire dal gioco di ripicche dei suoi due
migliori amici, che passavano il tempo ad insultarsi invece di capire che si
volevano un bene dell’anima?
Il moro giurò a sé stesso che, se non lo avevano già fatto, ci avrebbe
pensato lui! Gli ci fosse voluta tutta la vita!
-Dubito fortemente che un qualsiasi essere su questo pianeta potrebbe
sentirsi felice ed appagato con te e le tue dita appiccicate addosso!!!- Sbottò,
trionfante, Weasley. Se nel corso del loro battibecco Hermione aveva fatto un
paio di centri con la pluffa, bè, ora lui era straconvinto di essersi appena
aggiudicato il boccino! E quindi la partita!
Se solo si fosse degnato di guardarlo, però, si sarebbe accorto che il suo
migliore amico non sembrava essere del suo stesso avviso! Anzi, a dirla tutta,
il signor Potter, eroe-in-fasce-del-mondo-magico, al momento si stava domandando
con una certa veemenza dove diavolo si fosse cacciato Voldemort!!! Possibile che
non si trovassero mai a portata di mano dei maghi oscuri quando c’era VERAMENTE
bisogno di loro???!!!
E, soprattutto, possibile che Ron non si fosse reso conto del guaio in cui si
era cacciato? L’espressione di Hermione in quel momento avrebbe messo in fuga un
Basilisco! E lui, dopo tutto, di Basilischi ne sapeva abbastanza…
Ma, evidentemente, Ron non doveva essersene proprio accorto… infatti, non
pago dei danni già fatti, decise di rincarare la dose, aggiungendo un
ulteriore:
-Solo quello stupido gatto può essere messo così male da trovare piacevoli le
tue carezze!-
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso dell’indignazione di
Hermione… e che quasi convinse Harry a simulare un "attacco di fitte acuto" alla
cicatrice!!!
-AH, SI?- La brunetta, pallida, ma decisa, sollevò Grattastinchi dalla sua
gonna e lo poggiò delicatamente sul plaid, accanto a sé. Ignorando le flebili
proteste del micio, ripulì e lisciò con cura la sua uniforme, per poi stendere
le gambe davanti a lei. Si accomodò meglio con la schiena contro il tronco
dell’albero a cui si era appoggiata per studiare e, finalmente, guardò dritto
negli occhi Ron.
Il rosso, ora drammaticamente consapevole dell’ira funesta che aveva
scatenato nella brunetta, si ritrovò a deglutire a vuoto.
L’espressione della ragazza non gli piaceva per niente!
"Alla buonora!!!" Pensò Harry, che aveva potuto leggere la consapevolezza
affiorare all’improvviso sul volto del compagno.
-Ronald Weasley!- La voce della ragazza suonò sorprendentemente bassa e
pacata… forse per questo ancora più spaventosa!
I due ragazzi la fissarono, trattenendo il respiro.
-Ronald Weasley, se sei un uomo, vieni subito qui e appoggia la testa sulle
mie gambe!-
Fine 1 cap.