Prima di continuare a leggere o
questa introduzione sappiate
che già al suo interno ci sono SPOILER importanti
dell’ultima puntata della serie e che quindi è a
vostro rischio e pericolo ok? Non voglio rimproveri se vi rovinate il
finale ok? Bene…. Il rating è giallo solo per
alcune menzioni a dei rapporti sessuali, niente di perverso
comunque.
SPOILER!!!
SPOILER!!!
SPOILER!!!
SPOILER!!!
In questa storia cambiano molte cose:
Clark e Chloe si
baciano per la prima volta in maniera diversa, lo fanno per la prima
volta in
maniera diversa e soprattutto cambiano un sacco di cose agli altri
personaggi:
Lois è sposata con Oliver, Tess è viva e non
viene uccisa da Lex nell’ultima puntata
e sembra avere un certo feeling con Emile. Bene ora che sapete tutto
ciò vi
auguro una buona lettura, questa Shot è nata da una
mezz’ora di puro scazzo e
dalla nostalgia che ho provato oggi nel vedere il penultimo episodio di
una
serie che mi ha stregato fin da quando è stato mandato qui
in Italia in onda il
primo episodio. Tuttavia non essendo mai stato un gran fan di Lois Lane
nei
fumetti, e nemmeno in Smallville, ho deciso di dare una mia versione
personale,
in stile Chlark, a questo telefilm che tanto mi ha stregato. Spero vi
piaccia,
vi auguro una buona lettura. Have A Nice Day! :)
Chlark’s
Wedding
Superman…
quanti lo conoscono
davvero? Quanti sanno che cosa nasconde il suo normale alterego
conosciuto come
Clark Kent? Quanti sanno quanti guai quel ragazzo ha dovuto passare
prima di
diventare l’uomo d’acciaio? Quanti hanno visto quel
“normale” ragazzo di
Smallville crescere a livello fisico e mentale? Poche persone in
verità, poche
e fidate. Tuttavia nessuno, se non i coniugi Kent, conoscono Clark Kent
come la
sua migliore amica: Chloe Sullivan. Come sarebbe chi è Chloe
Sullivan!? Beh in
effetti forse a livello giornalistico non è famosa quanto
sua cugina Lois Lane
ma qualunque supereroe che si rispetti, persino quel tipo vestito da
pipistrello e dall’aria sempre seria, sa che Chloe Sullivan
è una delle
“Autorità” nel campo della giustizia. Ha
contribuito a unire davvero la Justice
League, è stata la Watchtower
per un
numero di anni considerevole e ha coordinato magistralmente il
più grande
gruppo di supereroi del mondo. Oh ed’è da sempre
la migliore amica di Clark,
oltre che moglie a breve, quindi non si può non sapere chi
è.
No! Ok non posso fare un discorso del
genere al ricevimento,
non funzionerebbe e manderebbe all’aria la copertura di Clark
e Chloe, non
tutti gli invitati sanno del segreto del mio migliore amico…
diavolo! Ok,
calma… devo riuscirci. Sono sicuro che anche Oliver
è nella mia situazione.
Dunque… come diavolo che è cominciato tutto?
Forse ricordare mi farà bene…
“Erano arrivati
finalmente… anche se lei non ne era poi così
contenta: dalla grande città di Metropolis alla desolata
Smallville. Una
ragazzina dai corti capelli biondi e dagli occhi che sembravano emanare
scintille tanto erano acuti e attenti scese da una macchina con una
smorfia insoddisfatta
sul volto. Il padre la guardò con aria comprensiva.
<< Suvvia tesoro,
vedrai che non ti troverai così
male. Purtroppo sai che è per motivi di lavoro. Non potevo
proprio rifiutare…
>>
Chloe sorrise al padre.
<< Sta tranquillo, non
sono arrabbiata… è solo che qui
sembra di stare in un altro mondo! >> Mormorò
spaesata.
<< Suvvia piccola,
vedrai che ti troverai bene.
>>
Chloe annuì mentre quella
che doveva essere la preside le si
avvicinò con aria contenta. Chloe ebbe così modo
di scoprire che la signora
Anderson era davvero simpatica e alla mano. Il suo studio era un
po’ troppo…
monotono per i suoi gusti ma infondo era pur sempre una preside, non si
aspettava niente di meno da lei.
<< Molto bene Chloe ora
ti porto nella tua classe e
dopo le lezioni incaricherò qualcuno di farti vedere la
scuola. >>
Sorrise la preside.
<< Molte grazie
signora. >>
Arrivò così in
classe e fece conoscenza con quelli che
sarebbero stati i suoi nuovi compagni di classe: tra tutti uno le
saltò subito
all’occhio. Era piuttosto alto per la sua età,
aveva corti capelli corvini che
terminavano con un piccolo ciuffo che ricadeva
pigro vicino l’occhio… e i suoi
occhi! Erano di un azzurro così bello che per un attimo
Chloe si perse lì
dentro, arrossì quando poi si rese conto che la sua occhiata
era stata
ricambiata dal misterioso ragazzo.
<< Molto bene ragazzi,
lei è Chloe Sullivan, una nuova
arrivata, e si merita il vostro più caloroso benvenuto. Sono
certo che la
aiuterete ad inserirsi e la metterete presto a suo agio non
è vero? >>
Tutti annuirono e la ragazzina
notò di come gli occhi del
ragazzo dei suoi sogni, pardon volevo dire del ragazzo che
l’aveva colpita, la
guardavano con occhi pieni di curiosità.
<< Bene, dunque vai a
sederti lì, vicino Clark. Ah
Clark dopo la scuola ti sarei grata se facessi fare un giro alla nostra
nuova
recluta per la scuola, puoi farlo? >> Chiese la preside.
A Chloe mancò il fiato: a
rispondere era stato proprio Lui!
<< Ma certo
professoressa. >> Sorrise Clark
Kent: il suo sorriso sarebbe stato per sempre impresso nella memoria di
Chloe.
E così le lezioni
passarono in fretta, o almeno così parve a
Chloe che non vedeva l’ora di passeggiare con Clark: non
aveva mai provato
niente di simile. Scoprì così che il ragazzo non
solo era molto carino, arrossì
al pensiero ma fortunatamente Clark non lo notò, ma anche
gentile, educato,
simpatico e anche molto timido.
<< Ma li fanno tutti
così da queste parti? >> Si
lasciò sfuggire Chloe.
Clark la fisso stupito.
<< Come scusa?
>>
La biondina arrossì
furiosamente.
<< Ehm,
intendevo… accidenti sei altissimo come può
essere? Che vi danno da queste parti per crescere così
tanto? Mi sento uno
gnomo. >> Gli occhioni verdi di lei ebbero il curioso
effetto di farlo
scoppiare a ridere.
<< Sei una ragazza
molto strana sai? >>
Ridacchiò il ragazzo.
Chloe lo guardò stizzita.
<< Grazie sei davvero
gentile. >> Mormorò acida.
Clark la guardò.
<< Sai, qui a
Smallville non succede mai niente di
strano, è tutto molto noioso. Non era una critica
anzi… sei una ragazza vivace
e dinamica, non si vedono molte come te da queste parti. Non era
un’offesa la
mia, era solo per farti capire che… >>
Chloe sentì il respiro
mozzarsi: che le stesse per dire che
magari il suo modo di fare lo intrigava?
<< Che?
>> Chiese Chloe col fiato sospeso.
<< Che sei una ragazza
speciale e che spero tanto in
una buona amicizia. >> Le sorrise Clark:
perché diavolo doveva avere quel
sorriso così bello?
<< Oh… beh
allora grazie. Ma tu mi sembri un po’
troppo ordinario… >> Lo provocò
Chloe.
Alla ragazza per un attimo le parve
di notare un’ombra negli
occhi azzurri del suo nuovo “amico”.
<< Non ci metterei la
mano sul fuoco… >> Mormorò
quasi a se stesso il giovane Clark.
Il giro fu piuttosto lungo ma a Chloe
non dispiacque: Clark
infatti era una guida piuttosto simpatica e alcuni suoi consigli le
sarebbero
tornati utili. Inoltre aveva avuto modo di scoprire alcune cose sul suo
nuovo
amico: aveva una cotta tremenda per una certa Lana Lang, lo avrebbe
capito
anche un cieco dato che il ragazzo non sembrava più capace
di articolare frasi
coerenti in
presenza di quella tipa, il
suo migliore amico ero io, le stesi subito simpatico e sebbene
all’inizio
provassi una cotta per lei col tempo mi passò e diventammo
grandissimi amici.
Inoltre aveva scoperto che la sua guida non riusciva a guardarla negli
occhi
senza arrossire. A fine giornata, dopo che una commossa Chloe aveva
ricevuto un
favore da parte di Clark inerente ad un certo libro, i due ragazzi si
dovettero
salutare. I loro genitori li stavano aspettando fuori dalla scuola:
Clark notò
subito che Martha, sua madre, stava già fraternizzando con
il nuovo arrivato
mentre Jonathan gettava una qualche battutina sulla
loquacità di sua moglie. Gabriel,
il papà di Chloe, sembrava piuttosto a suo agio.
<< Quelli sono i
miei… >> Mormorò Clark
avvicinandosi a loro insieme all’amica.
<< ... e naturalmente
siete invitati a pranzo.
>> Disse Martha tutta contenta.
Il signor Sullivan pareva piuttosto
sorpreso.
<< Ecco noi…
non vorremmo disturbare… >>
Chloe sentì il cuore
palpitare: perché diavolo non
accettava?
Jonathan rise.
<< Oh andiamo, vuoi
davvero dirle di no? Capisco che
ancora non la conosci ma è piuttosto difficile dire di no a
mia moglie… lo
scoprirai presto. >>
Gabriel sembrava un po’
titubante ma poi vide sua figlia.
<< Chloe…
ben arrivata. Ti presento i signori…
>>
<< Kent. Loro figlio
Clark ed io abbiamo stretto
amicizia proprio stamattina. >>
Gli occhi di Martha brillarono in
maniera strana e Clark
capì: sua madre aveva appena immaginato una futura, e
lunghissima, storia
d’amore con un lieto fine che prevedeva un matrimonio, dei
figli e un cavallo
bianco… aveva uno strano interesse per i cavalli bianchi.
<< Mamma io…
>>
<< Adesso non potete
più rifiutare il nostro invito.
>> Sorrise la signora Kent a Gabriel Sullivan.
E così il padre di Chloe
capitolò, per la gioia della
figlia, della signora Kent e anche di suo figlio. Arrivati alla
fattoria Clark
ricoprì il ruolo di guida turistica e fece visitare
all’amica la fattoria da
cima a fondo. Chloe si ritrovò così a contatto
con una realtà che le era
totalmente sconosciuta: i lavori della fattoria, gli animali…
<< E’
strano… è così diverso qui.
>>
Clark la guardò con occhi
profondi.
<< Ti manca la tua
vecchia vita? >>
Chloe arrossì:
perché diavolo un comune adolescente avrebbe
mai avuto uno sguardo e un sorriso del genere se non per confondere la
mente
altrui?
<< No… ma
spero ci sia un posto dove comprare il Daily
Planet in questa isola deserta che è Smallville.
>> Disse lei tentando di
passare per ironica.
<< Sul serio pensi che
Smallville sia un’isola?
>> Sorrise lui furbo.
Chloe strabuzzò gli occhi.
<< Io… no,
cioè hai capito no? Nel senso che è isolata
come un’ isol… ohh smettila! Sai benissimo cosa
intendevo. >> Mormorò lei
con un finto broncio.
Clark ridacchiò mentre sua
madre richiamava i due ragazzini
per il pranzo. E che pranzo! Chloe non ricordava di essere mai stata
così
sazia, e suo padre Gabriel pareva della stessa opinione.
<< Accidenti era tutto
squisito sul serio. Complimenti
alla cuoca, spero che però ora mia figlia non si abitui a
questi vizi… >>
<< Con te in cucina non
mi stupirei se scappassi di casa
per venire qui… >> Disse Chloe con voce
affaticata: un pranzo decisamente
abbondante.
Jonathan ridacchiò.
<< Sicura di non voler
scappare qui per Clark vero?
>>
Tutti i presenti, meno i due
adolescenti, risero di gusto.
<<
Papà… >> Protesto debolmente Clark.
A fine pranzo Jonathan
portò un amaro che offrì di buon
cuore al nuovo amico e i tre adulti si misero a chiacchierare in merito
a
“faccende da adulti” come definiva, e definisce
tuttora vi assicuro, Chloe i
discorsi che non le interessavano. I due ragazzini così
uscirono e andarono a
rilassarsi nel fienile, la “Fortezza Della
Solitudine” di Clark.
<< Non me
l’hai ancora chiesto… >>
Mormorò
Chloe.
Clark pareva stupito.
<< Che cosa non ti ho
chiesto? >>
<< Come mai mia madre
non c’è… >>
Clark le sorrise e si sedette su un
gradino guardando
l’amica dal basso verso l’alto.
<< Non sono affari miei
no? Se e quando me ne vorrai
parlare io ti ascolterò… >>
Chloe sentì la mascella
aprirsi contro la sua volontà:
andiamo! Doveva essere finto, magari un robot o un alieno…
<< Sei davvero gentile
Clark lo sai? Sei speciale
anche tu dopotutto. >> Il sorriso della ragazza
procurò a Clark un
curioso tuffo al cuore.
<< Grazie…
>>
Chloe abbassò il busto
verso di lui. Clark si sorprese e
sentì un caldo piuttosto fastidioso nella zona delle guance.
<< Cosa…
>> Le sue parole furono interrotte.
Chloe aveva appoggiato le sue labbra
a quelle dell’amico.
Clark non si oppose e il bacio, pian piano, si fece più
approfondito. Le labbra
di Chloe erano un qualcosa di… perfetto. Le più
belle di tutte… o almeno questo
pensava Clark al suo primo bacio. Lei per un attimo sentì il
cuore sprofondare:
aveva appena baciato un amico conosciuto neanche dieci ore prima, che
diavolo
avrebbe pensato di lei? Doveva trovare una via d’uscita. Le
labbra di lei
abbandonarono, con un tremendo fastidio da parte di entrambi, le sue.
<< Ci hai pensato tutto
il giorno… magari così
possiamo diventare amici no? >> Sorrise lei.
<< Ehm io…
>>
Chloe non riuscì a
trattenersi.
<< Era il tuo primo
bacio…? >> Chiese con una
vocina sottile.
Lui annuì rosso come un
pomodoro.
“Perfetto”
Pensò Chloe. “Un ottimo modo per
iniziare…”
<< Beh era anche il
mio… primo bacio. Magari possiamo
tenere il segreto tra di noi… gli amici tengono i segreti
l’uno per l’altro no?
Questo sarà il nostro primo segreto… il primo
segreto da migliori amici…
>>
Clark sentì uno spiacevole
dolore nella zona dello stomaco
ma annuì con un mezzo sorriso.
“Dio come ho fatto ad
innamorami a prima vista? Queste cose
succedono solo nelle favole dannazione!” Si disse Chloe con
rabbia.
Si sforzò
anch’ella di sorridere.
<< Amici…
per sempre. >> Mormorarono all’unisolo
e poi si abbracciarono con forza.
Era nata una delle amicizie al sapore
di amore più lunga e
forte di sempre.”
Era nato tutto così, certo
ho impiegato una vita a farmelo
raccontare perché sono troppo legati, quasi fossero una cosa
sola, ma alla fine
hanno ceduto. E da allora è stato tutto un crescendo sapete?
La loro amicizia
era un qualcosa di unico e di indissolubile che si sviluppò
nel corso degli
anni, sia pure con alcuni alti e bassi dovuti principalmente al fatto
che Clark
stravedeva per Lana e non vedeva gli ovvi sentimenti di Chloe. Eppure
ci sono
andati così vicini… quando Clark era libero da
ogni inibizione a causa della
criptonite rossa ed entrambi si erano ritrovati a fare
l’amore, perché non era
semplice sesso ne sono sicuro, e sebbene loro non ne parlino mai, la
vergogna
brucia ancora perché entrambi non erano in se quando lo
avevano fatto, so che
per loro rimarrà sempre la loro prima volta nel bene o nel
male. E che
dire del ballo e
dei mille altri momenti
che però il giovane Superman non ha sfruttato mai? E a causa
di questa mancanza
da parte di Clark nacque
la sua
relazione con Lana che ebbe tremendi problemi: Clark non voleva
metterla in
pericolo e non le rivelava il suo segreto, lei era troppo curiosa e
credeva che
lui non si fidasse di lei… la loro storia finì
più volte ma dare il colpo di
grazia fu un più morto che vivo Lex Luthor. Lana infatti fu
costretta ad
assorbire le radiazioni di una bomba alla criptonite rendendosi
così per sempre
una naturale fonte di morte per Clark… condannata a
restargli lontana in
eterno. Chloe intanto aveva trovato un amore, effimero a mio dire, in
Jimmy
Olsen, parente del Jimmy Olsen che lavora con Clark e Lois al Daily
Planet,
ucciso poi dalla parte umana di Doomsday.
Chloe
restò dunque sola, Jimmy se ne era
andato e Clark aveva deciso di annullare la sua parte umana per evitare
alla
gente attorno a lui di soffrire. In seguito si riappacificarono e dopo
un
tentativo di relazione con Lois, finita con buon accordo di entrambi
dopo un
mese in cui lei non riusciva proprio a stare davvero bene con lui
sebbene fosse
la persona migliore del mondo, parola di miss Lane, e lui non riusciva
a
trovare in lei il vero amore. Chloe invece, distrutta dal fatto che
ancora una
volta sua cugina fosse arrivata prima in qualcosa di importante per
lei, prima
il lavoro al Planet e poi Clark, aveva cominciato una pseudo-relazione
con
Oliver Queen del tipo “Amici Con Benefici” ma
quando provarono per la prima
volta ad avere dei “benefici” semplicemente non ci
riuscirono. Tuttavia Oliver
avrebbe avuto un ruolo piuttosto importante nella vita di Clark, Chloe
e Lois:
non solo come grande amico di tutti e tre ma anche come marito di Lois
Lane in
seguito. Parlando del suo addio al celibato infatti
c’è molto da raccontare:
Oliver infatti aveva riunito tutti, persino Tess e il dottor Hamilton,
per
festeggiare tutti insieme l’ultimo giorno da fidanzati suo e
di Lois. Una
serata da non dimenticare mai, se non si fosse messa di mezzo Zatanna.
Quando mi hanno raccontato cosa
è successo ho fatto fatica a
crederci: Clark infatti si era svegliato vestito da sposo nel suo letto
con un
mal di testa allucinante e il soffitto che presentava
un’enorme bruciatura che
aveva la forma del simbolo della sua casata. Un simpatico lemure
inoltre stava
piacevolmente sgranocchiando qualcosa, così tanto per
rendere la situazione un
po’ più assurda di quanto non fosse
già. Ma la cosa più assurda fu il ritrovare
Chloe nel suo armadio vestita da sposa, con un mal di testa pari al suo
e con
un’espressione che non faceva presagire niente di buono.
“La scena era tremendamente
imbarazzante: che diavolo ci
facevano vestiti da sposi? E perché lei era in casa con lui?
Non avevano mica…?
<< Noi
ci siamo… >>
Cominciò lei.
<< Vuoi
dire che abbiamo…
>>
<< Lo
champagne, eravamo…
>>
<<
Chloe, non abbiamo mica
fatto… vero? >>”
In effetti non
è mai stato
confermato o meno se i due amici di sempre avessero avuto un rapporto
sessuale
quella notte ma, dopo aver salvato Emile da una banda di malavitosi e
rivisto
il video di quella serata di divertimento folle, dimenticata dai
protagonisti
della vicenda a causa del liquore stregato di Zatanna, scoprirono di
come, per
gioco o almeno così sembrava dalle loro risate, si fossero
sposati quella notte
stessa ed erano arrivati a casa. Clark inoltre aveva bruciato il
soffitto
perché Chloe sentiva freddo, si spiegava dunque il simbolo
della sua casata
inciso sul soffitto, e che il lemure apparteneva a Fortune, capo della
banda
malavitosa. Ci risero su per un bel po’ ma entrambi con una
punta di imbarazzo.
Eh si… ne hanno passate tante insieme: avventure di ogni
sorta, eventi
drammatici, scoperte incredibilmente pericolose, mostri da meteorite e
alieni
inferociti di ogni sorta… avevano persino sconfitto Darkseid
la
personificazione della “Grande
Oscurità”. La grande battaglia di Clark, la
più
difficile senza ombra di dubbio… ma l’aveva vinta.
Io non ero lì presente ma
ovviamente in tutto il mondo c’era un’aria di
pericolo a causa di quel mostro.
Il giorno dopo Clark mi telefonò pregandomi di tornare a
Smallville per
discutere di una questione della massima importanza. E lo era davvero
accidenti! Quel pazzo voleva sposare Chloe… certo era una
cosa meravigliosa… se
magari fossero stati fidanzati e anche da parecchio tempo. Quello
zuccone però,
dopo la potenziale fine del mondo, aveva capito il rischio che aveva
corso…
aveva rischiato di perderla! Lois e Oliver erano sposati ed erano
felici e il
loro fidanzamento non era durato così tanto tempo, quindi
Clark pensava di fare
un qualcosa di simile…
<< Sei
un tonto! >>
Gli dissi.
<< Ma
andiamo… te l’ho
detto perché! >>
Scossi il capo
rassegnato.
<<
Ascoltami Clark. Se le
chiedi dal nulla di sposarla, la farai soltanto impaurire, lo capisci
questo?
Se proprio la ami comincia dall’inizio… comincia
con l’uscire con lei, comincia
con lo stare con lei. Non hai neanche ventotto anni… hai
ancora un paio d’anni
prima di sposarti no? >> Sorrisi io.
E furono davvero
buoni consigli i
miei! Mi sono trasferito a Smallville di nuovo e anche io come Clark ho
trovato
un lavoro al Planet e ho visto il loro rapporto crescere poco a poco.
L’uomo
d’acciaio infatti ha seguito il mio consiglio e, dopo un mese
di “serate da
amici”, quei due zucconi finalmente capirono che si amavano
ancora nonostante
gli anni. Dopo un anno e mezzo di fidanzamento ufficiale Clark le
propose, dopo
avermi nauseato a furia di provare con me la parte, di sposarlo e Chloe
lo
baciò in lacrime davanti a tutti, Clark infatti aveva scelto
di dichiararsi
alla fine di un meeting della Justice League, o almeno così
mi ha detto Chloe,
e stando alle mie informazioni Oliver, che sapeva bene di cosa avesse
intenzione di fare Clark, aveva già pronte almeno tre casse
di champagne, non
stregato ovviamente. E così mi ritrovo di nuovo
qui… quello zuccone! Ma perché
proprio io e Oliver dobbiamo fare i discorsi!? Oh beh un’idea
ce l’ho già… basterà
dire che sono stati amici da sempre e che la loro amicizia si
è trasformata
solo in ciò che doveva essere fin dall’inizio.
Dio… suona tutto così banale.
Non ho più tempo basta, ripasserò il discorso
mentre quei due si scambiano gli
anelli. Il viaggio in macchina mi stressa, troppa gente!
Arriverò tardi… un
momento! Sto parlando di Clark Kent… avrà anche
la supervelocità ma sarà
comunque in ritardo e con lui Chloe. Mi rilasso e arrivo in chiesa
giusto in
tempo. Chloe mi sorride: ha un vestito splendido, lei è
splendida.
<<
Pete! >> Mi urla
contenta abbracciandomi. << Mi sposo Pete…
>>
Le sorrido
imbarazzato.
<<
Sembra ieri che sognavi
un invito al ballo della scuola da parte di quel tipo vestito da
becchino che
si spaccia per tuo marito. >>
Clark scoppia a
ridere e mi
stringe la mano.
<< Non
so perché ho scelto
te e Oliver come testimoni. >>
Alzo un sopracciglio.
<<
Siamo gli unici che
ancora ti sopportano… >>
Un’altra
risata, persino da parte
di Emil che stringe Tess tra le braccia… Oddio non un altro
matrimonio! Ah no…
stavolta non sarei io a fare il discorso quindi tutto ok. Si dirigono
verso
l’altare e vedo la signora Kent sorridere tra le lacrime,
così come Lois e
Tess: sono tutti così fieri di lui, credo che anche Jonathan
da lassù stia
guardando suo figlio con un sorriso orgoglioso. E forse lo sono anche
io… li ho
visti crescere, anche se per un lungo periodo della mia vita da lontano
e in
una sede governativa, li ho visti sorridere e abbracciarsi le prime
volte e ora
li vedo lì all’altare. Dio sto sorridendo come un
ebete! Ok, ora mi calmo… sono
l’amico burlone io, non quello serio. Si scambiano le
promesse matrimoniali,
quella di Chloe è tremendamente dolce, così dolce
che Lois decide giustamente
di soffiarsi il naso in preda alla commozione, mentre quella di Clark
sembrava
proprio… da Clark! Persino io sento gli occhi pizzicare.
Dannazione mi sono
distratto, dove siamo arrivati?
<<…
Puoi baciare la sposa.
>>
Oddio, rischiavo di
perdermi il
momento di massima importanza. Meno male che gli anelli li portava
Oliver, io
sarei ancora imbambolato. Oddio ecco! Clark le prende con le dita la
testa e
avvicina le labbra alle sue. Si sfiorano, si toccano…
è un bacio bellissimo,
quasi da romanzo rosa. Per oltre un minuto rimangono così:
il
mondo stesso pare
fermarsi. Un bacio lungo, lento e pieno di una dolcezza covata per
tanti anni
ed espressa poco a poco dopo molte difficoltà. Persino io
non riesco a
trattenere un sorriso maledettamente contento. I due novelli sposi si
guardarono con dolcezza. Li sento parlare nonostante il clamore della
folla.
<<
Sono… Non so nemmeno
come dirlo Chloe. >>
Lei gli sorride, quel
sorriso
riservato solo a lui che tutti hanno sempre invidiato.
<< Io
forse si… mi sento
come il primo giorno che ti ho conosciuto, quando ci
siamo
baciati per la prima volta nel tuo fienile. Amore a prima
vista… nemmeno in un
fumetto succede. >>
Clark sorride.
<<
Eppure è successo… e
chissà: se tu non avessi detto quella cosa sugli amici forse
questo giorno
sarebbe arrivato prima. Anche io mi ero invaghito di te…
>>
Chloe scuote il capo.
<< Lana
per te veniva prima
di tutte… e comunque non importa quanto tempo ci
è voluto. Ho condiviso tutto
con te… dal primo bacio a… quello. Sei sempre
stato tu Clark… sempre. >>
Singhiozza Chloe mentre un largo sorriso le illumina il volto.
Dio come sono
sdolcinati… ma
perché diavolo non riesco a levarmi questo sorriso dalla
faccia? Oliver mi da
una gomitata.
<< Non
ti sarai mica
commosso? Dai Ross, tra un po’ tocca a noi parlare della
nuova coppia. Cerca di
non piangere troppo! >>
<< Ma
sentitelo! Hai gli
occhi rossi più di tua moglie: cos’è
hai pelato cipolle durante la cerimonia o
hai pianto come una bambina alla vista del ragazzone che si bacia con
sua
moglie? >>
Lois Lane interviene
e ovviamente
ci zittiamo all’istante.
<<
Smettetela di
comportarvi come dei bambini o vi ammazzo di botte! >>
Ringhia Lois con
occhi di fuoco.
Quella donna mi mette
i brividi…
è identica a Chloe arrabbiata, solo che lei è
arrabbiata tutto il giorno!
Raggiungo con gli altri Clark e Chloe e ovviamente si stanno baciando,
ancora.
Li vedo e in loro mi sembra di notare ancora quei due quattordicenni
del
granaio o quei quasi diplomati a liceo che ridono ancora allo stesso
modo e si
abbracciano ancora con quell’affetto…
<< Ti
amo Chloe. >>
Dice Clark sorridente.
<< Ti
amo Clark. >>
Risponde lei con il sorriso dedicato solo al suo migliore amico, ormai
marito.
Quei due non sono
soltanto marito
e moglie: sono anche migliori amici, confidenti, complici…
sono tutto. Si certo
prima o poi avrebbero dovuto affrontare il redivivo Lex Luthor e un
sacco di
problemi sarebbero sorti e magari Clark avrebbe affrontato lotte
terribili… ma
sarebbero stati in due a
lottare ed’è
questo che conta. Si, ora so cosa a dire al ristorante per il
brindisi…
“A
Clark e Chloe: migliori amici da sempre, uniti da sempre, fidanzati per
poco,
sposati da qualche ora… e insieme da sempre e per
sempre.”
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