Angolo dell'Autrice:
Si, è prima e
non dopo perché così almeno vi preparo
psicologicamente a quello che starete per leggere (e fu così
che tutti abbandonarono la lettura dopo solo... uhm, una riga XD).
Dunque, quanto vi attingete a leggere è il risultato di una
paranoia mentale... quelle di cui ormai solo la sottoscritta riesce a
farsi. E credetemi, viste le mie ultime fan fiction è
proprio così: il mio cervello non sforna nulla di serio, ma
proprio nulla!
Questa voleva essere una fan fiction seria e invece è
diventata soltanto una grande: "E se...?"
Si perché
prende elementi dell'anime, elementi della novel, elementi di una
doujinshi e fantasie personali e le mischia tutte insieme come in un
minestrone. X°D
Quindi, per inciso,
abbiamo:
-come elementi dell'anime:
il momento in cui Shion si reca a teatro con Rikiga; qui non per
parlare a Nezumi delle attività delle vespe parassite ma in
un contesto adattato alla fan fiction.
-come elementi della novel:
il fatto che Shion non si è mai recato a teatro
né ha mai visto Nezumi recitare nei panni di Ophelia di
Shakespeare. Tutto quello che sa, anzi tutto quello che anche noi
sappiamo leggendo la novel, è che Nezumi è un
attore particolarmente apprezzato, che utilizza lo pseudonimo di Eve e
che manco il suo manager sa chi sia in realtà, da dove
venga, quale sia il suo vero nome...
-elementi di una doujinshi:
è una doujinshi non yaoi che ho trovato su No.6 in inglese e
si chiama "Drown in Eve"; è carina, leggetela! Il titolo mi
è piaciuto così tanto che l'ho mantenuto pure per
la fan fiction.
-fantasie personali:
mah... per quelle leggete la fan fiction e scopritele!
Fandom: No.6
Personaggi: Shion, Nezumi, Rikiga ed
Inukashi
Raiting: Verde
Disclaimer: tutti i personaggi, le
situazioni riportate non mi appartengono ma sono dei rispettivi autori,
la fan fiction è stata scritta senza scopo di lucro, ma a
solo scopo di divertimento. Soprattutto mio che adoro vedere Shion in
situazioni imbarazzanti. xD Ringrazio la Sensei Asano per aver creato
questa Novel! *w*
DROWN
IN
EVE
"Stai
uscendo per lavoro vero? Mi piacerebbe venire a vederti!"
"Scordatelo!"
Shion
strofinò vigorosamente il pelo del cane con la mano
insaponata.
La giornata presto sarebbe finita ma lui non aveva ancora terminato il
lavaggio di tutti quei cani con il pelo lungo di cui Inukashi si
serviva come "scaldini".
Se non avesse finito nemmeno oggi -cosa assai probabile vista la sua
lentezza nel lavarne uno solo- sapeva benissimo che pure l'indomani
sarebbe stata una giornata completamente immersa nel lavaggio di pelo
di cane.
Sollevò la mano per grattarsi la fronte con il palmo.
Le sue dita erano completamente aggrinzite per via della continua
esposizione all'acqua e al sapone. Tuttavia, adesso che aveva ormai
preso abitudine con il suo nuovo lavoro di lava - cani, esse non gli
duolevano più come nei primi giorni.
A No.6 le sue mani erano levigate e perfettamente lisce grazie ad un
lavoro che lo inchiodava spesso ad una scrivania ed a una sedia. Ma
anche così grinze, quelle mani risultavano lo stesso
affascinanti.
"Tzè!"
Lo sbuffo di Inukashi, seduto con le gambe a penzoloni su un rottame in
mezzo a tutta quella discarica di rottami, gli fece sollevare il viso.
"Se continui a perdere tempo non finirai nemmeno entro domani; guarda
il sole sta scendendo e tu non hai ancora finito di lavare quel cane".
La figura di Inukashi, stagliata contro il cielo crepuscolare del
tramonto, appariva nitida e nera. Inukashi era piccolo ed esile,
vestiva sempre di scuro e con quei lunghi capelli corvini e quella
pelle d'ebano era facile confonderlo nella notte. Shion non sapeva se
giudicarlo un ragazzo o una ragazza: tutti si riferivano
all'affitta - cani come ad un "lui" ed Inukashi stesso parlava
di sé al maschile.
Ma per quanto Shion era a conoscenza poteva anche essere di sesso
femminile. Sapeva che soltanto il tempo avrebbe risolto quel quesito;
prima o poi anche il corpo di Inukashi avrebbe mostrato segnali di
adolescenza.
Se avesse continuato a soppravvivere lì nel West Block,
ovviamente...
Inukashi saltò giù dal rottame per strappargli il
cane dalle mani infastidito.
"Non pensare che io sia così gentile da farti andare via
prima solo perché adesso si fa buio più
velocemente" si voltò verso i suoi piccoli amici " Sotto ad
un altro, a chi tocca adesso?"
Shion sorrise e spazzò via il sapone dalle mani immergendole
nell'acqua limpida contenuta nel secchiello.
Quell'acqua era così buona e fresca che mai e poi mai ne
avrebbe contaminato la sua fonte.
"Però... devi ammettere che i clienti sono più
soddisfatti adesso che i cani sono puliti meglio, no?"
"Geez... devono essere soddisfatti perché al contrario loro
puzzano come acqua di fogna".
Il ragazzo albino strofinò le mani col sapone e si
preparò ad eseguire un altro lavaggio su un altro can;,
stavolta si trattava di un bellissimo esemplare di collie.
Pochi attimi più tardi, i cani si sollevarono tutti insieme
per ringhiare contro ai passi di qualcuno. Inukashi
assottigliò gli occhi e solo dopo aver riconosciuto la
figura che avanzava alzò una mano per quietarli. Quelli,
obbedienti, tornarono ad accucciarsi come se nulla fosse successo.
"Vecchio, che vieni a fare qui? Non hai proprio niente di meglio da
fare?" schioccò Inukashi irritato.
"Grazie per il tuo caloroso benvenuto "affitta - cani". Non sono venuto
qui per te, sono qui per trovare Shion" Rikiga avanzava verso di loro
con una bottiglia di liquore nella mano già vuota a
metà.
"Pff... non mi interessa affatto il tuo motivo ma vedi di non
disturbarmelo. E' indietro con il lavoro, come al solito, e non lo
lascerò andare fino a quando non avrà finito
almeno quel cane" ed indicò il collie stretto fra le braccia
di Shion.
"Eehhh... ma fra poco farà davvero buio" lamentò
Rikiga portandosi il collo della bottiglia alle labbra dove bevve un
sorso di liquore così tirato da fare un sonoro rumore.
"Blah! Almeno risparmiami le tue patetiche scene da alcolizzato!"
"Ha ragione signor Rikiga!" Shion si alzò in piedi
e si parò dal getto d'acqua che il cane minacciava di
scrollargli addosso scuotendo il suo folto manto di pelo "L'alcool fa
male allo stomaco ed al fegato; vorrei che si desse una regolata, la
salute è importante".
"Oh, il mio caro Shion!" Rikiga alzò le braccia di scatto
come se volesse abbracciarlo "almeno tu che ti preoccupi per me!"
Inukashi storse le labbra in una smorfia davanti a tanta "dolcezza
paterna"; era ormai risaputo che Rikiga avrebbe volentieri preso Shion
sotto la sua ala protettiva se il ragazzo non si ostinasse
così tanto a voler vivere sotto lo stesso tetto di quel
ratto di fogna.
"A proposito..." incrociò le braccia magre e scure sul petto
"Nezumi non doveva venire a parlarti oggi?"
Rikiga si strozzò con il liquore al solo sentirsi
pronunciare la parola "Nezumi".
"Ouch, per poco non mi affogavo!" si asciugò i baffi e le
labbra dal liquore rimasto appreso "Inukashi non pronunciare il nome di
quell'infimo attoruncolo di terza categoria davanti a me!"
Inukashi scoppiò a ridere davanti ad uno Shion che era
rimasto fino ad allora solo ad ascoltare spostando gli occhi
prima sul vecchio poi sul ragazzino scuro.
"Quindi ti ha dato il ben servito ancora una volta? Non mi stupisce
affatto vecchio! Deve ancora nascere qualcuno che metta in trappola
quel topo" Inukashi appariva sempre così divertito ogni qual
volta veniva tirato un brutto tiro ad un adulto.
Rikiga alzò le mani sconsolato dopo essersi assicurato la
sua preziosa bottiglia alla cintura.
"Avreste dovuto vederlo! Se ne stava lì in casa mia con quel
suo sorriso strafottente sulle labbra e le gambe distese sul mio tavolo
di finissimo legno. Mi ha dato così tanto sui nervi che ho
pensato che per una volta una bella lezione non potesse che fargli bene
ed invece..."
Shion fece un passo in avanti incuriosito.
"Uh? E che cosa ha fatto signor Rikiga? Cioè, che cosa ha
fatto lei e che cosa ha fatto Nezumi?"
"Shion ti ricordi di Conk, vero? L'ho assunto come mia guardia del
corpo... sai non si sa mai, con il lavoro pericoloso che faccio."
Rikiga si fece più serio "Beh, pensavo che avrebbe potuto
dargli una bella lezione ad Eve ed invece..."
"Ed invece? Cosa è successo?" domandò Shion
ancora più spazientito.
"Chi poteva immaginare che Conk fosse un fan sfegatato di Eve? Proprio
lui, dico, che appare così minaccioso nell'aspetto fisico!
Appena l'ha visto si è trasformato in un agnellino tutto
docile. Ed Eve? Gli è bastato allungare la mano, uno di quei
suoi sorrisi suadenti e qualche mossa da attore ed ecco che Conk
pendeva dalle sue labbra."
Inukashi scoppiò in una seconda fragorosa risata tendendosi
addirittura lo stomaco.
"E cosa ti aspettavi vecchio? Non sei pure tu un suo fan? Lo sai che a
quello gli bastano due paroline dolci e li fa tutti suoi. Uomini,
donne, bambini..."
"Io ERO un suo fan!" gridò Rikiga esasperato "davvero Shion
non riesco a comprendere come tu possa vivere sotto lo stesso tetto con
lui."
"Nezumi non è così meschino come vuole
apparire..." asserì Shion con fermezza.
Il suo tono di voce era stato così calmo e deciso che
Inukashi e Rikiga erano rimasti entrambi per un attimo in silenzio:
entrambi meditavano su quanto Shion fosse ingenuo.
Nezumi aveva più lati negativi che positivi e Shion si
rifiutava di vederli.
Ma loro non erano a conoscenza della profonda connessione che esisteva
fra i due ragazzi.
Fu Inukashi per primo a rompere il silenzio. Si stiracchiò e
si voltò verso Shion congedandolo.
"E va bene Shion, sei libero di andare. Ma domani ti voglio di nuovo
qui, puntuale. E devi finire tutti quei cani che ti sono rimasti."
Shion sorrise annuendo e Inukashi si ritirò verso la lobby
del vecchio Hotel.
Rimasto solo con Rikiga -che continuava a tracannare liquore come se la
sua vita dipendesse solo da quello- tornò a meditare sulle
parole ascoltate poco prima.
Lui non conosceva Nezumi, non conosceva tantomeno Eve.
Si era ormai da tempo rassegnato all'idea che Nezumi potesse
raccontargli qualcosa di sé. Non onorava nemmeno quella
promessa di rivelargli il suo vero nome.
E questo l'aveva accettato.
Ma dal momento che Nezumi era a conoscenza del fatto che Shion smaniava
lo stesso di conoscere un po' di lui, perché continuava a
tenergli nascosto il suo lavoro?
Ormai, l'aveva scoperto che faceva l'attore per vivere.
Sapeva che la gente lo riconosceva per strada chiamandolo con il suo
nome d'arte: Eve.
Persino qualche mattina prima, al mercato nel West Block, due bambini
si erano fermati davanti a lui.
Inizialmente aveva pensato che fosse un tentativo per derubarlo. Non
è strano che, in quella discarica della Città
Santa, i bambini vivono alla giornata rubando al prossimo e nei negozi
per sfamarsi.
Invece, quei due bambini semplicemente allungarono le mani verso
Nezumi, con i volti estasiati ed emozionati.
"Non posso crederci, tu
sei Eve!"
"Nostra madre, la
settimana scorsa, ci ha portato ad uno spettacolo. Ci ha detto:
guardate quello è Eve! Sei stato bravissimo su quel palco!"
"Per favore, possiamo
stringerti la mano?"
E' così che si svolse quella
scena davanti agli occhi di Shion. Sebbene inizialmente l'aveva fatto
sorridere vedere Nezumi chinarsi e stringere quelle piccole dita, si
sentì pervaso da una profonda gelosia subito dopo.
Lui non sapeva chi era Nezumi, né mai l'avrebbe saputo vista
la continua ostinazione del ragazzo a sostenere che "più
sai, più ti attaccherai". Ma non conosceva nemmeno il suo
alter ego di nome Eve ed adesso si trovava a provare gelosia nei
confronti di due mocciosi solo perché avevano visto Nezumi
recitare nei panni di Eve.
E non si trattava solo di quei due bambini; si trattava anche di tutti
i suoi fan, di quel Conk... Tutti loro conoscevano un aspetto di Nezumi
che lui non avrebbe mai conosciuto.
E la prova era la loro discussione di stamattina.
"Stai uscendo per lavoro
vero? Mi piacerebbe venire a vederti!"
"Scordatelo!"
Così gli aveva risposto, con un tono brusco e adirato.
Non poteva sopportarlo; desiderava conoscere Nezumi più di
ogni altra cosa. Ma se non poteva conoscere chi era davvero quel
ragazzo, poteva conoscere "Eve".
"Signor Rikiga" chiamò a denti stretti e con i pugni sui
fianchi.
Il vecchio si staccò per l'ennesima volta dalla bottiglia,
la ruotò a testa in giù per scossarla e quando
vide che non vi era più una sola goccia di liquore
scrollò le spalle desolato.
"Cosa c'è Shion? Mi hai chiamato?"
"Che lei sappia, oggi Nezumi è impegnato in qualche
spettacolo teatrale? Stamattina, uscendo, ha detto che avrebbe fatto
tardi."
Rikiga si grattò la barba pensieroso.
"Fammi pensare... oh, si! Stasera c'è l'ultima
rappresentazione di Amleto. Anche Eve ha una parte in quel dramma."
Shion sorrise. Amleto, Shakespeare... il dramma adatto a Nezumi.
"Vorrei andare a vederlo!"
"Cosa?"
"Vorrei vedere uno spettacolo di Nezumi!"
"Scherzi?"
"Assolutamente no!"
"Guarda che il teatro è situato in uno dei borghi
più malfamati del West Block!"
"Mi accompagnerebbe lei signor Rikiga?"
"Ah... lo sai che per te farei di tutto! Ma il teatro è
assolutamente out se non si acquistano prima i biglietti, mi capisci?
Visto che è l'ultima rappresentazione ormai saranno
già andati esauriti."
"Ma un uomo influente come lei avrà sicuramente delle
connessioni anche nel personale del teatro. Per favore, mi accompagni a
teatro. Dopotutto, anche lei è un fan di Nezumi no?"
Shion terminò la frase con il suo solito
sorriso. Per quanto Rikiga diceva di non riuscire a sopportare
Nezumi, dopo averlo conosciuto quel giorno a casa sua, aveva come il
sospetto che dentrò di sé quel vecchio
continuasse lo stesso ad amare le sue esibizioni. Ma solo le esibizioni.
Rikiga, per contro, si spalmò il palmo della mano sulla
fronte.
"Continuo a ripetere che ERO un suo fan! E va bene Shion, mi hai
convinto. Ti accompagnerò a teatro stasera. Ma di questo Eve
non deve mai venirne a conoscenza, intesi?"
"Intesi!" E Shion sapeva perfettamente che semmai sarebbe accaduto il
contrario, Nezumi si sarebbe adirato parecchio.
La folla era addossata davanti alla baracca del teatro. Uomini e donne
in fila che fremevano per assistere allo spettacolo.
A confronto di No.6, dove tutto era pulito e ordinato, Shion
si era ormai abituato alle strade disordinate e scapestrate del West
Block. Ecco perché ritornare a vedere una fila di uomini e
donne, seppur urlanti per l'impazienza dell'attesa ma in fila, gli fece
provare una strana sensazione.
"Emozionato?" la voce di Rikiga al suo fianco lo scosse dal suo torpore.
"No, è solo che..." Shion sospirò "se ripenso a
stamattina e a come si è adirato Nezumi quando gli ho
chiesto se potevo seguirlo a teatro..."
"Beh è troppo tardi per ripensarci adesso" Rikiga spinse
nelle mani del giovane il suo biglietto d'entrata "il teatro
è uno svago di tutti e per tutti. E poi ho contrattato per
dei posti a sedere ottimi, Eve non si accorgerà mai di noi!"
terminò la frase con una strizzatina d'occhio.
Ma Shion continuava lo stesso a restare pensieroso, tanto che Rikiga
dovette incoraggiarlo con una pacca sulle spalle.
"Coraggio! Oggi vedrai Eve come mai l'hai visto!"
Purtroppo, anche con le ingenti influenze di Rikiga i due entrarono a
teatro con un notevole ritardo rispetto all'orario d'inizio dello
spettacolo.
Quando raggiunsero finalmente l'alta balconata prenotata da Rikiga,
immersa nel buio della sala, constatarono che lo spettacolo era ormai a
metà dell'opera.
E quella che veniva rappresentata sul palco era la parte dove Ophelia
dichiarava il suo amore ad Amleto, con l'ausilio dei piccoli doni
ricevuti e veniva brutalmente respinta.
Come da copione, al centro del palco illuminato dai riflettori, vi si
trovava un'amareggiata Ophelia e un finto pazzo Amleto.
I due attori recitavano le loro parti accompagnando ogni movimento con
le loro voci celestiali, incanalate nella parte.
"Vi ho amato una volta"
"In verità
signore me l'avete fatto credere"
"E voi non avreste
dovuto credermi. Sono assai orgoglioso, vendicativo e ambizioso con
più colpe che pensieri in cui metterle"
"Aiutatelo voi, cielo
clemente..."
"Vattene in convento,
addio. O se è proprio necessario che vi sposi almeno
sposiate un pazzo perché la gente sappia a che mostri li
riducete."
"Oh potenze celesti, fatelo tornare in sé!"
I due attori erano
così sorprendentemente bravi che Shion dovette deglutire. La
musica, i costumi, le battute, le luci dei riflettori che rischiaravano
il palco... a No.6 tutto questo era vietato e Shion non ne capiva il
perché. Il teatro era una forma d'arte meravigliosa per
poter esternare i propri sentimenti, una forma di svago a cui anche i
cittadini di No.6 avrebbero dovuto avere il diritto di assistere.
Soltanto la mano di Rikiga che si appoggiò sulla sua spalla
lo scosse da quel turbinio di pensieri.
"L'hai visto? C'è anche Eve..."
Shion era rimasto così tanto abbagliato da quella breve
rappresentazione di quell'atto che il pensiero ostinato di voler vedere
Nezumi sul palco recitare era passato in secondo piano.
Se Nezumi in questo momento si trovava sul palco e non dietro le
quinte, lui non era stato in grado di riconoscerlo, rapito come era
nell'osservare tutto nei minimi dettagli.
"Nezumi? Dove?"
"Come dove? E' lì sul palco! Adesso è da solo."
Amleto si era ritirato nell'ombra del backstage per lasciare i
riflettori puntati su Ophelia sofferente del suo amore non corrisposto.
"Aspetta! Stai dicendo che..."
Shion strizzò gli occhi per mettere ancora più a
fuoco il palco e la figura centrale inginocchiata su di esso. Il capo
chino adornato da una piccola coroncina posta sui capelli lisci e
lunghi si alzò lentamente, mostrando un viso sofferente e in
lacrime.
Quegli occhi, quegli occhi color grigio chiaro inconfondibili, si
sollevarono.
Ophelia recitò il suo breve monologo portandosi ancora di
più vicino al pubblico. Non si sentiva nessun fiato e
nessuna parola. Che tutti fossero rapiti da quel momento?
"Oh qual nobile spirito
non appare qui distrutto."
Ophelia parlava con un timbro di voce estremamente
delicato e femminile, sussurrava ogni parola con dolore e disperazione.
Shion si maledì per la sua stoltezza. Nezumi sapeva variare
voce e timbro come voleva e lui lo sapeva. La voce di un uomo adulto,
di una donna, di un bambino, di una ragazza, di un ragazzino... era in
grado di imitarle tutte.
"Se contemplo la sua
nobilissima ragione, essa mi somiglia a quelle campane un tempo
armoniose ed ora stridule e stonate."
Ophelia cadde di nuovo sul palco con un movimento
aggraziato e studiato.
"Oh me misera... per
avere visto ciò che ho visto."
Shion era rimasto senza parole davanti a quella performance. Gli abiti,
la parrucca, il trucco... se non fosse stato per Rikiga e per aver
visto quell'argento vivo dei suoi occhi non avrebbe mai e poi mai
riconosciuto Nezumi su quel palco. Anche quella era una
realtà di quel mondo -di Nezumi- e finalmente lui l'aveva
visto con i suoi occhi.
"Quindi Eve è..."
"Già, Eve è un attore che recita parti femminili.
Ecco perché ha così tanti fans. Sorpreso, vero?"
Annuì in risposta.
Shion non aveva voluto trattenersi a teatro. Al contrario, appagato
dalla sua scoperta aveva trascinato fuori con sé Rikiga.
Che Nezumi fosse una persona elegante e aggraziata di natura ne era a
conoscenza benissimo. Non sapeva che lo fosse così tanto.
Rikiga, gentilmente, gli aveva offerto un passaggio in macchina che
Shion aveva accettato senza fare storie.
Era ancora un po' scosso da quella scoperta: non poteva certo
immaginare che Nezumi si travestisse da donna per lavoro. Ma cosa c'era
di così "segreto" in quello che faceva da non voler essere
visto? Quello che realizzava su quel palco era semplicemente qualcosa
di strabiliante, Shion la pensava così.
Tale era immerso nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno quando la
macchina si fermò e Rikiga si girò per avvisarlo
di essere giunti a destinazione.
"Forse... forse dovrei dire a Nezumi che stasera ero a teatro."
"Eh?"
"Sicuramente si arrabbierà tantissimo, ma..."
"Shion, sei davvero un ragazzo onesto! Ma, ascolta, non mi hai forse
promesso che questo sarebbe rimasto un segreto fra noi due?"
"Uhm..."
"E tu sei un così bravo ragazzo da non venire meno ad una
promessa, vero?"
"Si, credo..."
"Ascolta Shion" Rikiga si mosse sul sedile verso la sua direzione "io
conosco meno della punta di un capello di Eve e, credimi, di quel
vagabondo non vorrei conoscere altro ma..."
"Ma...?" incitò Shion.
"Se io avessi un coinquilino che non è a conoscenza del mio
lavoro di travestirmi da donna per recitare, preferirei che non lo
sapesse e basta."
"Sinceramente, non capisco."
"Oh, andiamo Shion! Non ce l'hai anche tu un po' di orgoglio maschile?"
Dopo che il ragazzo albino fu sceso, Rikiga sfrecciò via
nella notte lasciandolo completamente solo.
Orgoglio maschile? A No.6, Shion non sapeva nemmeno che cosa fosse
l'orgoglio.
"Che hai? Sei strano!"
La voce soave di Nezumi arrestò la sua mano intenta a
mescolare la zuppa di verdure.
"Strano? Non mi sembra di essere strano."
Nezumi sorrise e si avvicinò di un passo.
"Sbagli, tu sei sempre strano e stasera lo sei ancora di
più. Che hai?" ripetè.
C'erano volte in cui a Nezumi importava meno di niente scoprire cosa
passava per la mente di Shion. E c'erano volte che si sarebbe
scervellato per sapere ciò a cui pensava.
Shion era consapevole che, delle poche cose che aveva capito, Nezumi
era una contraddizione. Ciò che diceva spesso non coincideva
con ciò che faceva.
"Ti ho visto a teatro
stasera. Sei stato magnifico."
Era quello che avrebbe voluto dirgli, ma sapeva di non
potere.
Non era per la promessa di silenzio fatta a Rikiga...
Sapeva che, se avesse rivelato quella verità, avrebbe
confermato ciò che Nezumi una volta gli aveva sbattuto in
faccia. Lui non si fidava di Shion, non l'avrebbe mai fatto. Ed in
effetti, Shion aveva ricorso ad un sotterfugio, seppur innocente, per
scoprire qualcosa di Nezumi che l'interessato stesso non voleva che
scoprisse.
Sospirò, non poteva raccontargli la verità. Ma
poteva sfogarsi con una mezza verità.
"Oggi Rikiga mi ha raccontato dello spiacevole incontro che avete
avuto."
Le spalle di Nezumi tremarono.
"Spiacevole?" rise "E' stato molto piacevole, invece! Mi sono riempito
la pancia per bene!"
"Davvero, non capisco cosa ci troviate di così divertente a
prenderlo in giro. In questo tu ed Inukashi siete terribilmente simili."
"Oh, sei davvero divertente stasera Shion. E' questo il motivo che ti
fa arrabbiare così tanto? Solo perché ho tirato
un brutto tiro a quel vecchio ubriacone? Lascia che ti insegni una cosa
allora" Nezumi avanzò ancora di un passo mentre Shion
sollevò il mento per ascoltarlo "Rikiga è un
adulto e come tale saprà sopravvivere anche se mi sono fatto
offrire tutto ciò che aveva in dispensa."
"Ah già, quel Conk! Mi ha detto che l'hai ammaliato per
bene!"
"Ammaliato? Suvvia! Conk è soltanto uno dei tanti fan
innamorati di Eve! Gli ho soltanto dato un piccolo assaggio di fanservice."
"Si, appunto!"
Nezumi lo squadrò con un cipiglio interrogativo.
"Non è il fatto che tu abbia agito così che mi fa
arrabbiare! E' il fatto di non poter mai vedere una parte di te che
mostri così apertamente agli altri. Sai che non conosco
nulla di te, sai che vorrei conoscerti ma non mi permetti di farlo. Non
mi permetti nemmeno di venire a vederti ad uno spettacolo, (a meno che io, da stupido quale
sono, non agisco di nascosto come una ragazzina) non
sapevo che lavorassi come attore né che avessi
così tanti fan. Tutti qui nel West Block ti riconoscono per
strada! Rikiga, Conk, persino quei due bambini che ti hanno fermato
l'altro giorno. Perché non mi permetti di vedere almeno
quella parte di te che si chiama Eve?" aveva parlato
così frettolosamente che la sua respirazione ne aveva
risentito.
Shion si diede mentalmente dello stupido ma era così
arrabbiato. Non ce l'aveva con Nezumi per tenergli nascosto una cosa
come "si è vero faccio l'attore e sapessi che attore! Mi
travesto da donna", era adirato per aver dovuto chiedere a Rikiga di
accompagnarlo di nascosto, era arrabbiato perché anche
adesso avrebbe voluto vedere Nezumi che si calava nel ruolo di Eve
recitando per lui e soltanto per lui.
Ma sapeva che Nezumi non l'avrebbe mai fatto.
"Ohi, Shion..." scandì Nezumi molto lentamente.
"Voglio vederla, si voglio vedere anche io quella parte di te che
mostri agli altri."
Il tutto terminò lì, con una rivelazione sincera
da parte di Shion.
Safu spesso doveva girare e rigirare le parole per far tirare
fuori a Shion ciò che il ragazzo realmente pensava. Nezumi,
al contrario, ci riusciva in pochissimi attimi.
Tornò a dedicarsi alla zuppa, mormorando una flebile
richiesta di scuse per aver perso le staffe in quel modo.
Nezumi si limitò a sospirare, alzando e scrollando le
spalle. Per pochi attimi regnò il silenzio assoluto,
spezzato da Nezumi stesso.
"E va bene, sembra che non mi lasci alternative..."
Shion si girò, giusto in tempo per vedere la mano di Nezumi
che armeggiava con la coda dei suoi capelli e li liberava lasciandoli
cadere morbidi e fluenti sul collo e sulle spalle.
"Come volete voi, Vostra Maesta!"
Si inginocchiò davanti a lui con un solo gesto fluido e
veloce, trasparendo sottomissione.
A Shion scivolò il cucchiaio dalla mano, non per
quel gesto ma...
"Vi mostrerò chi è Eve."
...per la vista di quel viso così graziosamente androgino e
per quella voce femminile e suadente permeata da note di
maliziosità, completamente diversa dalla voce delicata come
campane che aveva utilizzato per Ophelia.
Quante voci sapeva modulare con le sue corde vocali?
"Per prima cosa, un bacio di ringraziamento" si sporse afferrando la
mano di Shion il quale, ancora abbagliato nell'ascoltare quella
frequenza così suadente, finalmente si riscosse "non pensavo
che un signorino tanto dedito alla scienza come te volesse diventare
mio fan" terminò facendo aderire leggermente le sue labbra
perfette sul palmo del ragazzo albino.
"Oh? Ehi, Nezumi?" tentò di chiamare Shion senza avere la
forza di muovere la mano.
"Poi..." si alzò per lasciare un castissimo bacio sulla
guancia calda e levigata di Shion che, interdetto ancora di
più, cercava di reagire ma non vi riusciva.
"...un bacio di favore; per l'aiuto che mi dai."
Shion provò ancora una volta di allontanarlo da
sé ma non riuscendoci cercò di divincolarsi con
le parole.
"Nezumi? Ma che fai? Smettila!"
"No Shion" afferrò il suo volto con entrambe le mani per
tastare la morbidezza dei suoi capelli trasparenti; perchè,
si sa, a Nezumi quei capelli bianchi capaci di attirare ogni colore
della luce, piacevano parecchio. "In questo momento sono Eve, come tu
mi hai richiesto."
"Cosa? Nez... Eve? Non posso crederci!"
"E infine, un bacio d'amore" spostò le labbra sottili e
delineate dall'orecchio di Shion alla sua bocca, quando lo stesso
ragazzo albino realizzò dei pochi centimetri che mancavano
per unirle in un bacio cercò di tirare indietro la testa.
"...e sarebbe questo Eve? No, è impossibile!"
Non era così, non poteva essere così!
Shion lo sapeva, Eve era raffinato ed elegante ma di una raffinatezza
delicata non sfacciata.
"Ovvio che no!"
Finalmente Nezumi liberò il suo viso in fiamme per tirarsi
indietro. Afferrò l'elastico e rilegò i capelli
nella solita coda.
"Vedi, nemmeno davanti a Conk ho mostrato chi è davvero Eve.
Il mio contratto con il teatro mi impedisce di utilizzare il mio
pseudonimo al di fuori di esso. Mettiti l'anima in pace, Eve
resterà sempre un mistero anche per te."
No, non era vero. Shion l'aveva visto, anche se per pochi minuti, chi
fosse davvero Eve.
Ma questo Nezumi non l'avrebbe mai saputo. Ci sono segreti che devono
restare tali e non possono essere condivisi; il segreto di essersi
recato a teatro apposta per vedere solo lui quella sera era uno di
quelli.
Nezumi si
diresse verso il bagno con un asciugamano sulle spalle, stava
sicuramente andando a fare una doccia.
E Shion
restò seduto a gambe strette meditando sulla sua scoperta
della giornata.
Quante
maschere era capace di indossare Nezumi? Quanto sapeva celare bene i
suoi sentimenti? Anche avendo scoperto un po' di quel suo alter - ego
che tanto l'aveva ossessionato in quella giornata, restava sempre la
domanda fondamentale...
Nezumi, tu chi
sei per davvero?
Shion scosse
la testa per riprendere il controllo di sé. Si
alzò per togliere dal fuoco la pentola con la zuppa.
Quando Nezumi
sarebbe uscito dal bagno l'avrebbe servita in tavola come aveva sempre
fatto.
Quella piccola
realtà domestica era, per adesso, l'unica realtà
su Nezumi che conosceva.
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