qualkosa
Un cielo terso, sereno, senza una
sola nuvola ad infastidirne la calma, eppure C18 era nevosa, tremendamente
nervosa.
L’attendeva un colloquio di
lavoro per diventare segretaria, non aveva molta voglia di lavorare, ma Crilin
aveva ragione, adesso che stavano insieme, e che lei aveva deciso di entrare a
far parte del mondo umano, doveva trovarsi un lavoro, e tutto sommato fare la
segretaria non doveva essere così odioso.
Entrò dentro il grande edificio a
dodici piani, che recava impresso sulla facciata “Steel Corporation”, con
l’effige di una grande aquila con le ali aperte ed un mazzo di banconote tra gli
artigli.
La bionda cyborg chiese al
portiere dove si trovasse la stanza per i colloqui, e, quando le fu risposto, si
diresse verso la direzione indicatale.
Una volta arrivata vide cinque
persone sedute su poltroncine rosse, dall’aria tremendamente scomoda,
evidentemente erano candidati come lei, si sedette a sua volta su una
poltroncina e si rese conto di non essersi sbagliata nel giudicarla scomoda.
Uno dopo l’altro i candidati
entrarono e uscirono dopo poco, finchè rimase solo lei ad aspettare.
Anche l’ultimo candidato uscì e
lei entrò con passo sicuro, voleva fare una buona impressione.
“Giorno”
“Buon giorno, signorina, si
sieda”.
Dentro la stanza vi erano due
uomini ed una donna seduta tra di loro. La proprietaria della Steel Corporation,
quella per cui avrebbe dovuto fare la segretaria, non era presente. C18 strinse
la mano a tutti e tre, quindi si sedette su una sedia davanti a loro.
“Bene, signorina, qual è il suo
nome?”
C18 deglutì, non aveva
considerato che avrebbe dovuto dire il suo nome, non le restò che fare un bel
respiro profondo ed aspettare i commenti.
“C18”
I due uomini le sembrarono
stupiti, però non dissero niente, la donna non fece una piega, scrivendo il suo
primo dato su un foglio.
“Quanti anni ha?”
“26”
C18 sorrise, una domanda a cui
poteva rispondere facilmente…seguita però da un’altra che la mise nuovamente in
crisi
“Dove abita?”
“Uhm…” la cyborg si vergognava un
po’ a dirlo, ma non aveva altra scelta “Vivo in un monolocale a città del
Nord”
La donna scrisse anche questo sul
foglio, quindi le rivolse una nuova domanda “Ha esperienza in questo
lavoro?”
“Bè…a dire la verità no…non ho
mai lavorato”
I due uomini ebbero una smorfia,
la bionda cyborg capì subito che per loro sarebbe stata da bocciare subito, ma
la donna evidentemente era di altro avviso.
“Non ci sono problemi, signorina,
imparerà sul campo…come mai ha deciso di fare proprio la segretaria se non ha
esperienza?”
“Bè…ho letto l’inserzione sul
giornale, ed ho pensato che avrei potuto cavarmela…almeno spero…”
Per la prima volta in vita sua
C18 si trovava ad essere in imbarazzo.
La donna le sorrise e le disse
che il colloquio era finito.
“Se è tanto gentile da scriverci
il suo indirizzo qui” le porse un foglio “Le faremo sapere al più presto”.
La cyborg scrisse velocemente
l’indirizzo e si diresse fuori, ad attenderla all’uscita trovò Crilin.
“Ciao, amore! Allora, com’è
andata?”
“Non so, hanno detto che mi
avrebbero fatto sapere, hanno voluto il mio indirizzo, quindi credo mi
manderanno una lettera”
“Hai visto il tuo datore di
lavoro?”
“No, non c’era, ma è una datrice,
femmina”
“Davvero? Meglio! Ci sono troppe
storie tra direttore e segretaria, se è una femmina sono più tranquillo”
C18 rise e gli stampò un bacio
sulla guancia.
Crilin fermò la macchina davanti
ad un supermercato.
“Uh? Perché ti sei fermato
qui?”
“Bè, perché per festeggiare il
tuo colloquio, comunque sia andato, ti invito a cena a casa mia, solo che la
dispensa è a secco percui compriamo qualcosa. Inoltre, così, mi dici cosa ti
andrebbe di mangiare”
Crilin, sorridendo, scese e le
aprì la portiera, quindi fece un piccolo inchino mentre lei scendeva.
“Cavolo, come sei scemo!” lo
riprese lei, ridendo.
I due innamorati entrarono ed
iniziarono a girare per il reparto alimentari.
“Allora, mia cara, che cosa
gradirebbe oggi?”
“Devo elencare?” chiese lei
ridendo
“Se poi mangi tutto, sì”
“Macchè! Vuoi farmi diventare la
nuova donna cannone? Non so…che ne dici della frittura di pesce?”
“Va bene, per te frittura di
pesce significa solo totani fritti, quindi cerchiamo i totani, se vuoi altro
intanto pensaci”
“Uhm…per dessert dici? Non
so…”
Crilin prese due buste di totani
dal bancone dei surgelati e tornò dalla sua fidanzata, quando una voce lo fece
girare.
“Crilin! Ciao, quanto tempo!”
Crilin fece una smorfia “Oh,
Marion, ciao…questa è C18, è la mia fidanzata…C18, questa è Marion…ehm…” preferì
limitare così le presentazioni, ne avrebbero parlato poi.
“Piacere!” disse Marion, C18
rispose sommessamente “Piacere mio…” per educazione, anche se non le aveva fatto
per niente piacere, quella ragazza non le ispirava per niente simpatia.
“Bè, io ora vado, Crilin, è stato
un piacere rivederti, ciao ciao!”
Marion scomparve con grande gioia
sia di Crilin che di C18.
La cyborg decise di soddisfare la
sua curiosità “Crilin…chi era?”
“Oh, bè, la mia ex…”
“Oh…”
C18 adesso capiva perché quella
ragazza le era sembrata antipatica a pelle, evidentemente aveva capito subito
che tra lei ed il suo Crilin c’era stato qualcosa.
“Hey, C18”
La voce del ragazzo la scosse dai
suoi pensieri
“Sì? Dimmi”
“Hai pensato a cosa vorresti di
dessert?”
“Sì, il Tiramisù”
“Bene!”
I due si diressero nuovamente al
frigorifero e presero due porzioni di Tiramisù, quindi si diressero alla cassa
e, dopo aver pagato, uscirono e si diressero alla macchina.
Il viaggio fino a casa del
ragazzo proseguì tranquillo, anche se C18 era vagamente irritata dall’aver
conosciuto la ex di Crilin.
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