L'amore in un piatto di pasta

di Elibettysoul98
(/viewuser.php?uid=174389)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


                                 L'amore in un piatto di pasta

 

 

 

 

 

Affondando la forchetta nel piatto si poteva sentire la consistenza della portata: non molto cotta, perfettamente al dente.

 

Il vapore che emanava mi faceva quasi lacrimare gli occhi tanto era denso.

In compenso, il profumo che esalava mi faceva impazzire: era come se il mio naso fosse andato in giro per l'Italia; Sentivo il dolce profumo dei rossi pomodori maturi della soleggiata Calabria, diventati ormai salsa di pomodoro, disposta come una coperta sulla portata.

 

Percepivo l'intenso odore di due minuscole foglioline di basilico fresco delle piantagioni liguri, che guarnivano il piatto come due buffi baffetti verdi.

 

Inspirai intensamente per un ultima volta quel meraviglioso cibo, per cogliere tutti quegli estasianti odori e mi colpì uno in particolare: una fragranza quotidiana ma allo stesso tempo molto antica, il grano.

 

Piccole e lunghe spighe, cullate da un lieto e tranquillo venticello di campagna.

 

Oh la campagna, quanti ricordi... è il luogo in cui sono cresciuta, in cui ho trovato l'amore...Feliciano.

 

Mi risveglio da quella moltitudine di ricordi ormai ingialliti dal tempo, ormai lontani come i nostri cuori, ed inizio a mangiare.

 

La prima forchettata: Un sapore frugale e semplice, come il nostro primo incontro.

 

La seconda forchettata:Un gusto dolce, paradisiaco ed intenso come la nostra prima notte insieme.

 

La terza forchettata: Sa di tristezza ed abbandono come quando Feliciano è partito per la guerra.

 

L'ultimo boccone è il più devastante: il gusto è troppo amaro e pesante per essere digerito, un sapore troppo doloroso per essere dimenticato, come la sua caduta in battaglia, la sua morte prematura ed ingiusta, per proteggere la propria patria.

 

Le mie lacrime cadono copiose sugli spaghetti al pomodoro, come la pioggia precipita in un campo di grano e, pian piano, lo devasta allagandolo.

 

Poso la forchetta, mi alzo lentamente, quasi non volessi allontanarmi da quel piatto impregnato di lacrime e di passato e sussurro solo qualche parola:

 

 

 

“ Ti amerò per sempre...Feliciano...”





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1446207