Sutton Hoe.

di Sirapet
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Klaus stava scappando, tentando di andare il più velocemente possibile. Il vento gli sferzava il viso, ed era talmente gelido che sembravano mille aghi che si andavano a conficcare nella sua pelle. La notte era buia, senza stelle, la luna coperta dalle nuvole: solo le fioche luci dei lampioni illuminavano la strada deserta davanti a sé.
Era rimasto l'unico, del suo paese.
Li aveva uccisi tutti.
Mancava solo lui.
Sapeva che non aveva molte speranze. L'unica, era quella di raggiungere la sua macchina prima di lui. Quando la vide, in lontananza, davanti al parco abbandonato, si rallegrò un po', e aumentò la velocità. Finalmente la raggiunse e si appoggiò un attimo contro di essa, il fiato corto, la milza che gli doleva, dimenticandosi di essere inseguito. Poi, un rumore, uno scricchiolio leggero lo destò.
In fretta, prese le chiavi tentando, per tre volte, di infilarle nella fessura. Quando ci riuscì, entrò dentro il veicolo, chiudendo subito la sicura e mettendo in moto.
Forse era salvo. Forse, non tutto era perduto. Forse, sarebbe riuscito a salvarsi.
Forse.
Se la macchina fosse partita.
Cosa che non accadde.
Non in tempo.
Klaus tentò più volte di accendere il motore, ma nulla. Imprecò, bestemmiò, disse di tutto, come se questo potesse far partire la macchina. Poi, qualcosa picchiettò sul finestrino. Per un attimo, gli si fermò il cuore.
Poco dopo, gli si fermò per sempre.
L'unica cosa che vide fu una mano che apriva lo sportello e lo portava fuori dalla macchina.
Poi, nulla.
E così, anche l'ultimo cittadino di Harrington, era scomparso..nel nulla.





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