Germogli

di The_mad_poet
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Sempre più di frequente, osservando gli adulti attorno a me, in particolare nei bar, ristoranti e negozi, provo ad immaginare come fossero da bambini. Ora arroganti e sicuri di sé, misurati e seri, a volte sguaiati o crudeli nello sguardo e nella voce, spesso guardinghi, raramente sorridenti e cortesi, comunque intenti a bruciare ogni attimo del loro tempo cercando un giusto motivo al loro esistere, al fatto semplice, ma non ovvio, di essere lì in quel preciso istante. È un esercizio difficile. Restituire un volto ed un'anima primitivi a quei castelli di gesti e comportamenti omologati, distillati in molti anni di laceranti esperienze. Il vissuto di ognuno, per quanto unico e diverso, ha quale unico effetto quello di far convergere verso un comune destino. Diversi per nascita, uguali incontro alla morte. Provo allora a scomporne i tratti del viso. Addolcisco le labbra che mordono i pensieri. Stempero nei sogni la luce fredda degli occhi. Mentre riavvolgo il nastro del tempo ogni dimensione si riduce e la loro umanità si fa più docile e sincera. Non più manager, tecnici, professori. Neppure sportivi, artisti, imprenditori. Non ancora padri, madri o senza fissa dimora. Ora sono solo figli, germogli di un mondo che, ricordassero di essere stati bambini, potrebbe per tutti già essere migliore.




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