Rivelazioni improvvise

di Ginger_nsu
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Sacramento al tramonto. Cielo rosso, quel maledettissimo colore che lo ha sempre ossessionato, tutto quel sangue, tutta quella rabbia.
Jane in quel momento capì, capì tutto: ora aveva capito chi era Red John, si ricordò il momento in cui gli aveva stretto la mano e quel piccolo gesto di cui non si era mai accorto.
Sì alzò di scatto dal divano, tanto da far sobbalzare Van Pelt, concentrata nella sua ricerca, attraversò a passi lunghi la stanza e entrò nell’ufficio di Lisbon spalancando la porta, per poi lasciarla richiudersi da sola. Lisbon, immersa nelle sue scartoffie, notò una luce strana negli occhi di Jane, che la stava guardando come non aveva mai fatto.
Gli si avvicinò, ma mentre stava per chiedergli cosa stesse succedendo, lui subito la zittì:
-È ora.
-Come scusa?
-Ho capito tutto, ho capito chi è.
-Hai scoperto chi è Red John? Chi è?
-Non te lo posso dire ora, e poi è una faccenda che devo risolvere io… Ma prima devo fare una cosa..
Lisbon, con la bocca spalancata, era pronta a cominciare ad alzare la voce per scoprire il nome ma Jane la precedette sorprendendola: in un attimo le mani di Jane le cinsero i fianchi, portandosela più vicino, e le loro bocche automaticamente si incontrarono.
Lisbon ne aveva viste di cose: sparatorie, incidenti, omicidi, ma mai aveva sentito battere il suo cuore così forte, tanto da uscirle dal petto.
Entrambi non sapevano se quel bacio fosse durato veramente un’eternità, o forse era solo una loro impressione, quando all’improvviso Van Pelt irruppe nell’ufficio e si trovò i due davanti, e capì che era più opportuno lasciarli stare. Fu allora che le due bocche si separarono,e guardando fuori, scoppiarono a ridere.
-Teresa, ora devo andare- disse infine Jane, non riuscendo a staccare lo sguardo dagli occhi di Lisbon.
–Stammi bene – sussurrò staccandosi dal corpo di lei e avviandosi verso l’uscita.
Lisbon ancora incredula ci mise qualche secondo a capire che non poteva lasciarlo andare così, così si mise a rincorrerlo per il corridoio, trovandolo in attesa per l’ascensore.
-Lascia che ti aiuti-
In quel momento Jane non riuscì a trattenere uno dei suoi meravigliosi sorrisi, davanti ai quali Lisbon si scioglieva ogni volta, e si avviò per entrare nell’ascensore, così Lisbon fece lo stesso.
-Sono il tuo capo, Patrick!-
-No, tu non sei il mio capo, sei la mia vita Teresa.-
Lisbon a quel punto non seppe più cosa dire, e la sua mano automaticamente si ritrovò nella mano di Jane, e gli sembrò che qualcosa mancasse.
-E la tua fede?
Jane gli sfoggiò un sorriso enorme, abbassando gli occhi verso la tasca della giacca di lei.
In effetti, si poteva distinguere una sagoma rotonda nella sua tasca, lasciando Lisbon ancora più confusa che con un filo di voce riuscì a dire: - Non puoi farlo, non da solo, non adesso.
Nel frattempo l’ascensore arrivò al piano terra, e i due uscirono ancora per mano.
-Sai, in effetti adesso ho un po’ di fame, magari rimando a domani. Cena in un ristorantino italiano qui vicino, ti va?
-Oh, Jane – sospirò Lisbon, ora più vicina alla felicità.




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