Autore: Shizue
Asahi
Titolo: Fiamme
di Luce
Pairing:
Zuko/Toph
Raiting:
Verde
Avvertimenti:
What If
Genere: Generale
Note: Ho avuti
non pochi problemi a scrivere queste trenta sentence e posso affermare
con
assoluta certezza di sentirmi una maniaca >.<
Quasi nessuna di loro è collegata all’altra e
possono essere lette senza un
ordine preciso.
I numeri sono stati messi in base all’ordine che hai dato tu
dei prompt.
Il numero 28 non è stato utilizzato con il senso
più comune,
ma come “parte essenziale”.
Fiamme
di Luce
1. Cielo
L’aria gli sferzava la
faccia, mentre Appa muoveva
pigramente la coda per non perdere quota e Sokka cercava di cacciar via
un
insetto particolarmente grosso, che gli si era infilato nel naso; Toph
rideva a
crepapelle e per un attimo Zuko vide il cielo nei suoi occhi.
3. Fuoco
Il fuoco scoppiettava, ondeggiando
lentamente, proiettando
lunghe ombre tra le rovine del Tempio dell’Aria
dell’Est, mentre Toph tentava di
abbrustolire uno spiedino e quando lo porse a Zuko, questo non si
lamentò del
fatto che fosse tutto bruciacchiato.
9. Occhi
Gli occhi di Toph erano vuoti,
spenti, opachi, non potevano
vedere, ma ogni volta che si posavano su Zuko
questo si sentiva attorcigliare le budella.
20. Errore
L’avevano avvertito,
però non li aveva ascoltati, troppo
sicuro di sé, ma nell’esatto istante in cui la
vide fare un ghigno sadico capì
di aver fatto un grosso, madornale errore.
27. Labbra
A Toph piaceva la bocca di Sokka: era
larga, carnosa, con le
labbra stoicamente rivolte verso l’alto; non era come quella
di Zuko, con le
labbra sottili, screpolate e imbronciate.
2. Terra
Se l’era ritrovata
dappertutto, era quasi incredibile e per
un secondo si era sentito come quando aveva cinque anni e si era
rotolato nel
prato del giardino con lo zio, sporcandosi tutto, ma non era
più un bambino e
con Toph non aveva solo rotolato.
11. Guerra
Quando era bambina aveva iniziato una
guerra con sua madre,
anche se all’epoca non capiva quasi il significato di quel
termine, e mentre si
preparava a presentare Zuko ai suoi genitori ebbe
l’impressione di essere sul
punto di vincerla.
7. Ritratto
Nel palazzo del Signore del Fuoco
c’erano un’infinità di
ritratti, ognuno raffigurante le famiglie reali, che si erano
susseguite per
secoli, di generazione in generazione; non differivamo di molto
l’uno dall’altro,
ritraevano solo soggetti diversi, impressionantemente simili, rigidi
nei loro
abiti rossi; ce n’era uno solo che attirava
l’attenzione di chi si trovava a
passare per i corridoio del palazzo per via del verde
dell’abito della donna e
dell’espressione serena dell’uomo che le sedeva
accanto.
4. Pioggia
I capelli le stavano dritti sulla
testa, tracciando una
serie disordinata di nodi sul cuscino, e lui si divertiva ad
arruffarglieli
ancora di più, fermandosi di tanto in tanto per ascoltare il
ticchettio della
pioggia sul tetto.
18. Ombra
Toph avrebbe potuto creare un riparo
da quel sole cocente
con una lieve pressione dei piedi, ma Zuko non glielo avrebbe mai
chiesto,
anche se si stava sciogliendo, e lei non era tanto nobile
d’animo da fargli un
favore senza farglielo prima sudare.
16. Canzone
Toph lo aveva trovato buffo sin dal
loro primo incontro, ma
non si era accorta di quanto fosse strano
finché non l’aveva sentito canticchiare la
ninnananna a Momo.
28. Anima
All’inizio non
l’avrebbe mai detto, vedendola per la prima
volta, piccola, gracile, completamente ricoperta di terra e polvere, ma
col
passare del tempo si era accorto che era diventata una parte
fondamentale delle
sue giornate.
19. Legame
Erano cresciuti all’ombra
dei loro genitori e, quando si
erano ritrovati liberi, il senso di smarrimento, che li aveva oppressi,
li
aveva uniti.
24. Preda
Gli aveva teso una trappola,
tessendola con la maestria
propria solo delle donne, e lui si era lasciato incantare dai suoi modi
bruschi
e dalla lingua tagliente.
5. Respiro
Il suo respiro era lento e regolare;
socchiudeva le labbra
sottili e sollevava appena il petto, con i capelli grigi sparsi sul
cuscino e
le palpebre calate sugli occhi, mentre lui la stringeva a
sé, con le mani
tremanti e le rughe della fronte evidenziate dal dolore.
6. Vuoto
Nella penombra della stanza si
rotolò a pancia in giù,
allungando un braccio verso l’altra estremità del
materasso, e un senso di
vuoto opprimente lo colse quando si rese conto che l’altra
occupante del letto non
c’era più già da un po’.
14. Bacio
Non aveva mai fantasticato, come
tutte le ragazzine frivole
e stupide, su come sarebbe stato il suo primo bacio, ma di certo non si
aspettava di riceverlo mentre blaterava a bocca piena e la coda di un
gamberetto le faceva capolino tra le labbra.
25. Preghiera
Non erano valse a niente le sue
suppliche, lei l’aveva
immobilizzato e, senza pietà, aveva iniziato a denudarlo.
23. Tradimento
Il ricevimento era iniziato
già da un po’ e fitte schiere di
invitati passeggiavano per la sala, parlottando e congratulandosi
l’uno con
l’altro, mentre Toph fissava un punto davanti a
sé, immobile come una statua;
riusciva a percepire con dolorosa chiarezza il modo in cui il cuore di
Zuko
battesse più rapido in presenza di Mai.
10. Notte
A un occhio inesperto Zuko e Toph
sarebbero potuti passare
tranquillamente per il giorno e la notte, ma non si sarebbe potuto
commettere
errore più grave.
22. Sangue
Avvertì lo stomaco
contrarsi e dovette trattenere a forza la
bile, che premeva per uscire, mentre le lacrime iniziavano a inumidirle
gli
occhi e i vestiti le si macchiavano di sangue; Zuko le sorrise
un’ultima volta,
ma lei non l’avrebbe mai saputo.
8. Memoria
I capelli gli erano diventati grigi,
la pelle rugosa, le
mani rinsecchite e dell’uomo che lei aveva amato non erano
rimaste che le
cicatrici.
17. Luce
Toph non sapeva bene cosa fosse,
all’inizio l’aveva
associata a quella spiacevole sensazione che provava aprendo gli occhi
e
puntandoli verso il sole, poi, col tempo, aveva capito che si poteva
associare
a diverse cose, finché non aveva sentito un Aang imbarazzato
biascicare a
Katara che lei era la sua luce; si
rammaricò a lungo di non esserselo mai sentito dire da Zuko.
13. Collo
Era sottile, bianco e perennemente
coperto dal colletto del
vestito e ogni volta che Zuko lo baciava non poteva che pensare che il
collo di
Mai non odorasse di polvere come quello di Toph.
21. Tempo
Alla lunga era rimasto ben poco del
Team dell’Avatar: erano
tutti cresciuti e avevano messo su famiglia, ma spesso Toph si
sorprendeva a
ricordare con nostalgia quel viaggio che non era mai riuscita a fare da
sola
con Zuko.
15. Addio
L’aveva vista scivolargli
via, sgusciare verso la soglia
della porta e fermarsi di colpo; aveva aspettato con impazienza che lei
si
voltasse, per dirle di restare, ma lei era troppo testarda per farlo.
12. Morte
Era un pensiero che a lungo non le
aveva neanche
lontanamente sfiorato la mente, mentre si lasciava rinchiudere nella
gabbia
dorata delle certezze e delle consolazioni, poi lui, improvvisamente,
era morto
e la gabbia aveva smesso di essere tanto confortevole.
26. Possesso
Toph non era un individuo possessivo,
non si era mai
considerata tale, e quando stringeva il braccio attorno al collo di
Zuko e lo
trascinava via dalle ancelle non era perché era gelosa, ma
solo per fargli un
piacere.
29. Vita
Quando era nata i suoi genitori
avevano già deciso per sommi
capi quale sarebbe stata la sua vita, prospettandole il futuro
più roseo e il
marito più premuroso; Toph era diventata una Dominatrice,
una bandita, una
guerriera e poi un eroe, ma aveva ugualmente l’impressione di
averli delusi.
30. Noia
Il caldo era soffocante e il sudore
gli inumidiva la pelle;
Sokka si lamentava, all’ombra di un grosso cespuglio, mentre
Aang e Katara
cercavano di creare una piccola pozza d’acqua; nessuno di
loro si accorse dei
metodi poco ortodossi adottati da
Zuko e Toph per ammazzare il tempo.
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