-Sì,il viaggio sta procedendo benissimo, fra poco arriverò all’
aeroporto,non avete niente da temere.
Mark chiuse gli occhi e pensò a cosa sarebbe successo …,alla sua
vita e alla sua carriera.
Fra poche settimane avrebbe sostenuto l’ esame più importante
della sua vita.
Il viaggio proseguì senza nessuna interruzione e dopo poche ore
si ritrovò all’ aeroporto di Londra.
Scese dall’aereo e sbrigò le ultime cose che l’aspettavano e che
oramai aveva infisse per sempre nella testa perché i suoi genitori gli avevano
ripetuto ogni singolo passo da fare una volta che fosse sceso dall’
aeroporto.
I genitori gli avevano detto che all’ esterno doveva esserci un
signore(amico di suo padre) con una Mercedes argentata.
Appena uscì la vide subito,la macchina era la più imponente di
tutto l’aeroporto,appoggiata ad essa c’era un signore abbastanza curato e
nonostante la vecchiaia riusciva a portare bene gli anni dimostrandone
addirittura una quarantina.
Mi avvicinai,non ero sicuro che fosse lui anche se la
descrizione datami era assolutamente fondata.
-Goodmorning sir.
-Are you Mark?
-Oh yes Naturally!!!
-Fantastic!However I speak italian!
-Oh!!!Certo che sbadato,in fondo lei è nato in
Italia.
-Sì proprio così,e nello stesso paese di tuo padre.
-Sì,mio padre parla molto spesso di lei e della vostra gioventù
…
-Davvero??Great!Io e tuo padre eravamo buonissimi
amici,passavamo quasi ogni giorno assieme combinando guai.Ma questo fino a
20anni quando poi mi trasferì qui.
E adesso ho di fronte a me il figlio di Giuseppe,volevo mandare
qualcuno a prenderti ma volevo vederti io stesso.
Oggi ho parecchio da lavorare ma rivedere un mio compaesano non
che il figlio del mio migliore amico è un evento a cui dovevo assolutamente
partecipare.
I minuti seguenti furono molto piacevoli,parlammo del lavoro di
Enzo di come fosse difficile gestire varie attività ma in fondo davano molte
soddisfazioni.
Poi parlammo della mia passione il giornalismo,la cosa che più
mi affascinava e che mi trasportava in un mondo in cui io ero il padrone,fin da
piccolo scrivevo, una passione che mi da sempre ricompense anche le critiche
piuttosto forti a cui sono sottoposto nel mio paesino,un paesino del Sud-Italia
dove la maggior parte delle persone hanno la testa ottusa e non riescono ad
essere aperti di mentalità.
-Eccoci qui,questo è il miglior Hotel che possiedo qui in
Inghilterra,io adesso devo sbrigare delle faccende ma non esitarmi a chiamare
per qualsiasi problema.
-Ok,grazie mille per tutto.
-Figurati.Alla reception dici che sei il figlio di Giuseppe,Mark
e ti porterà alla tua camera.
-Ok,arrivederci.
-Ah,dimenticavo qui dietro ce una delle biblioteche più in voga
in Inghilterra, visitala.
-Lo farò.
Lo salutai per l’ultima volta e mi “addentrai” nell’albergo
ultra-lussuoso che avevo visto solo nei film.
In fondo in fondo mio padre era servito a qualche cosa,adesso
ero in Inghilterra e potevo spassarmela magari avrei trovato qualcuna …, no, non
potevo pensare al divertimento ma dovevo studiare per l’esame che mi aspettava
fra solo 2 settimane,ma se fossi stato ammesso avrei frequentato il Liceo
Giornalistico di Londra, con la borsa di studio compresa naturalmente anche se i
miei genitori riducendo un po’ le spese avrebbero potuto pagarmela.
-Ha una prenotazione per caso?
-Si sono il figlio di Giuseppe,mi chiamo Mark.
-Sì,aspetti un attimo.
Mi guardai intorno,era chiaro che mi trovavo in un palazzo
d’oro, che avrebbe fatto invidia al set del video “Sweet Escape”di Gwen
Stefani.
-Ecco qui le chiavi della sua camera,la 500 che sarebbe la
suite.
-Grazie mille.
-Di niente,sopra troverà anche un foglietto con tutti gli orari
delle attività che si svolgono in questo hotel.
-Ah!Ok!Grazie mille ancora.
Presi l’ascensore e schiacciai il bottone 5, non ero mai stato
in un albergo così,e neanche mi aspettavo di trovarlo, magari in America sì ma
in Inghilterra proprio mai e poi mai.
La mia porta era proprio la prima a sinistra del lungo corridoi
che diradava nelle direzioni destra e sinistra che poi si aprivano formando
altri corridoi.
Inserì la chiave e aprì la porta, appena lo feci restai
scioccato,non avevo mai visto una camera così,fui felicissimo, avrei ricevuto un
trattamento specialissimo.
Mi guardai attorno,era tutto favolosamente bello!
Bussarono
alla porta,avevo capito che erano i facchini,mi consegnarono il borsone e subito
dopo ricevetti una telefonata dai miei genitori a cui risposi frasi che
avrebbero reso la telefonata veloce.
Guardai gli orari,la tv e poi studiai anche se era l’ultima cosa
a cui volevo pensare.
Dormii molto bene e mi svegliai rilassato come non mai,mi lavai
e mi vestì indossando jeans,t-shirt e le converse.
Scesi e feci colazione,mangiai i panCkake e poi decisi di andare
a vedere la biblioteca,così uscii dall’albergo ma vidi una grande parata,non
capivo cosa stesse succedendo e pensai che era un evento classico
dell’Inghilterra e mi avvicinai molto incuriosito,mi ci avvicinai piano piano e
dietro di me sentii uno che diceva:
-Anche te sei un frocio?
-Io mi girai e dissi-No perché?
-Mi trovai faccia a faccia con un uomo sulla trentina, che aveva
perso tutti i capelli.
-Non sei di qua?
-No! Vengo dall’Italia.
-Ah … quest’anno qui ce il Gay Prade proprio qui in
Inghilterra,sai cosa è vero?Una manifestazione dove si riuniscono un sacco di
froci e travestiti.
-Ah … ok!E come mai tu stai qua a guardare?
Non ricevetti risposta ma solo qualche brutta ingiuria in
qualche dialetto inglese a cui non diedi conto.
Mentre mi recavo in biblioteca dietro di me sentivo commenti da
miriadi di maschi che erano ammucchiati fino alla biblioteca.
Intanto mi ci avvicinai e vidi il cartello chiuso,mancava un
quarto d’ora per l’apertura e così mi sedetti in una panchina e aspettai,vicino
a me c’erano molti ragazzi messi in delle coperte che aspettavano l’inizio della
parata,davanti a me ce n’erano 5 che stavano dibattendo su un argomento
d’attualità che mi interessò molto.
Intanto nella panchina si sedavano secondo dopo secondo ragazzi
diversi che mi parlavano,e cercavano di andare oltre.
A tutti mostravo 16 ammi,e gli sembravo anche carino,cosa che
era davvero vera ma mi piaceva stare con i piedi per terra.
Nel mio paese molte ragazze mi andavano dietro ma io preferivo
dedicarmi allo studio e ai videogame.
Io non ero assolutamente gay anche se qualche volta mi erano
passate in mente cose abbastanza strane ma pensai solo che era una fase
passeggera,però quei complimenti che i ragazzi mi facevano mi facevano stare
bene.
Dopo circa dieci minuti il ragazzo d’avanti a me,che stava
dibattendo sull’argomento.
-Ehi tu,ci stai ascoltando da 10 minuti, ci stavi ascoltando
perché eri interessato al discorso o perché eri interessato a noi,?
Il ragazzo che mi parlò avevi i capelli marroni,un viso molto
carino e gli occhi color nocciola,aveva una magliettina molto carina.
-Emm,io,la prima opzione.
-Allora cosa ne pensi?
Sì girò un ragazzo,quello che mi dava le spalle,quando si girò
restai con il fiato sospeso,e lui anche,non dico che sia stato un colpo di
fulmine,restai semplicemente attratto da un ragazzo.
Lui aveva i capelli corti biondi, frastagliati ma nello stesso
tempo curati, gli occhi di un azzurro intenso che sprigionavano serenità da
tutti i pori,il viso era molto piccolo e le labbra molto carnose sembravano dire
Baciami!
La pelle era molto liscia e avrei voluto accarezzarla,la
maglietta era a mezze maniche e questo mostrava le belle braccia scolpite ma non
tipo un pazzo, la prima cosa che ,mi saltò in mente fu quella di prenderlo e
baciarlo ma oltre al fatto che non ci conoscevamo io ero MOOOOLTO
TIMIDO.
In 2 secondi mi passarono in mente tutti questi pensieri e
restai senza fiato,appena ripresi “vita” vidi che quel ragazzo era nel mio stato
ma era abbastanza improbabile che era così per lo stesso mio motivo.
-Sì,io penso …
Mi sedetti lì e per 5 minuti confrontammo le nostre
opinioni.
-Em … ehi, anche se non sei gay puoi restare qui con noi a
parlare almeno finche non parte la marcia, mi fa piacere vedere qualcuno
intelligente con cui scambiarsi idee.
Quel ragazzo Bello mi aveva chiesto di restare lì con lui per
parlare di un argomento abbastanza strano, almeno mi ero fatto 4 amici!cosa
davvero strana, chissà come sarebbe proseguita la giornata.