La sua schiena.
Aveva
iniziato a riconoscerla piano piano.
A
cercarla fra le altre.
A
distinguerne ogni particolare,dalle pieghe del giubbetto, alle linee delle
braccia che trasparivano dalla maglia.
La sua schiena.
Era
diventata un puntolino familiare.
Da
fissare da lontano.
Ogni
volta.
Per
assicurarsi che stesse bene, che fosse tutta intera, che non fosse più curva
del solito o che semplicemente fosse ancora lì, presente in mezzo alle altre.
La sua schiena.
Le
piaceva.
Davvero
tanto.
Una
delle poche cose che riusciva a trasmetterle un pò di pace.
Quando
gli incubi si facevano più violenti. Quando le allucinazioni erano così
tangibili da poter essere quasi toccate.
La
rassicurava.
-Dov'è?-
Le
era uscita in un bisbiglio.
Una
domanda più che a se stessa,o al chunin alle sue spalle, alle divinità che
sembrava tanto amare strovolgere ogni
piccolo
punto
fermo della sua vita.
-Chi
Anko san?-
-Lu...Lui..Dov'è?-
Aveva
alzato le mani nervosa,ad indicare la massa di shinobi appena ritornati dalla
missione. Tutti, tranne lui.
-Anko
san?-
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[...Si può capire la vita di una persona solo
guardandola in viso.
Le sue rughe.
Le cicatrici che si porta addosso.
Raccontano una storia.
Per questa ragione non voglio che questa mi venga
tolta.]
Scendere
le scale senza cadere non le era mai sembrato tanto difficile, evitare di
inciampare nelle assi sconnesse del
pavimento
fu un vero miracolo, uscire senza travolgere nessuno...
Beh
quello non riuscì a farlo.
"STRIKE!"
-Asuma!-
esclamò strizzando gli occhi abbagliata dal sole e alzando il viso dalla
schiena del ragazzo su cui era volata-Oh Kami ti ho fatto male?-
-Sei
una falsa magra!-
Si
alzarono spolverandosi gli abiti.
-Dov'è?-
-Anch'io
sono contento di rivederti Anko ... E chi stai cercando di grazia ?-
La
donna si morse il labbro imbarazzata mentre l' ex anbu abbassava un po'il
capo,come per guardarla meglio, socchiudendo gli occhi.
Un
espressione che era tutta un programma, un espressione che Anko riuscì ad
indovinare nonostante le ferite mal cicatrizzate che gli alteravano i
lineamenti.
-Allora?-
-...-
-Anko
chan?-
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La sua schiena...
Anko
rallentò il passo fino a fermarsi.
Sorridendo
a quel puntolino verde attraversato da decine di striature rossastre.
-Eh...Ehmm...-
L'uomo
si volse attirato da quel timido colpo di tosse/richiamo.
Sorrise.
Riconoscendo
la figura della ragazza avvolta dal solito cappotto color nocciola.
-Ciao!-
-Yo...-
Le
si avvicinò strisciando i piedi, i pugni infilati nelle tasche del gilè.
-Come...Come
va? Come stai?-
-Meglio
di quello che sembra.-
Anko non si era mai sentita tanto stupida come in quel momento.
Sentiva il cuore rimbombarle fin nelle orecchie, assordante,tentava di essere
il più naturale possibile,nonostante il tic isterico che le aveva presi
l'angolo della bocca...Ma non ci riusciva.
Il
ninja aggrottò le sopracciglia notando il lieve rossore che le imporporava le
guancie.
-Anko?-
-Dovresti
andare da Tsunade che fai qui?- Si spostò.
Portandosi
difronte al cinetafio. Dandogli allo stesso tempo una leggera pacca al petto,
indicandogli le ferite ancora gocciolanti.
-Sono
venuto a dire grazie.-
-Grazie?-
-Per
essere ancora vivo.-
--------------
IDIOTA...
IDIOTA...
IDIOTA...
IDIOTA...
Non
aveva il coraggio di voltarsi. Di rispondere a quello sguardo che sentiva
appuntato addosso.
-Anko...-
Era
un idiota e lo sapeva.
Per
quale ragione era andata lì?
Stava
bene. Asuma glie lo aveva giurato e sper giurato, per quale ragione era dovuta
andare di persona??
....Semplice... Kakashi Hatake dava
dipendenza.
-Come
mai sei venuta qui?-
Anko
irrigidì le spalle serrando le labbra.
-Come
mai?-
Non
voleva girarsi, eppure nella voce di Kakashi c'era qualcosa che la spingeva a
farlo.
Anko sei un idiota!
Poi
improvvisamente avvertì le dita di Kakashi alla spalla,con uno strattone fu
costretta a voltarsi prima che potesse farlo di sua iniziativa.
-Kakashi?-
Quell'iride.
Mai
e poi mai Anko sarebbe riuscita a descriverne il colore.
Sembrava
partorita dalla notte.
Come
l'ebano colpito dal sole spandeva nell'aria vaghi riflessi violacei, anche
quell'occhio superstite sembrava fare altrettanto.
Fu
un attimo.
Anko
se lo ritrovò più vicino mentre la stretta alla spalla si faceva più pressante.
-Allora?-
-Vole...Volevo
sapere come stavi...-
Stava
balbettando come un adolescente cretina. Per quale ragione, akashi la rendeva
tanto nervosa? Infondo,anche se non meritava la reputazione di ragazza "vivace"
che le avevano cucito addosso, non
era
mai stata neanche un educanda.
IDIOTA...si ripetè.
Due
dita gli strinsero il mento costringendola a rialzare il capo, che senza
rendersene conto aveva incassato nelle spalle.
-Grazie.-
-Prego.-
Anko
avvertì la presa al mento serrarsi con più forza, neanche fosse stata una gatta
recalcitrante,si sentì sollevare sulle punte.
"Perchè fa così?"
Non
si era mai sentito tanto dissociata come in quel momento...
Come
le accadeva spesso il suo cervello diceva qualcosa e il suo corpo ne faceva un
altra.
Così...
Se il pensiero le diceva di andarsene il corpo si avvicinò di più a quello
dello jonin.
-...Kakashi?-
...Un
viso premuto contro l'incavo del collo... Braccia forti attorno alle spalle...
Dita affondate nei capelli appena liberati dal solito fermaglio color crema...
-Io
e te siamo uguali sai?-
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Un
morso alla bocca dello stomaco.
Anko
si sentiva sempre così,in passato, quando Kakashi le si avvicinava, per questa
ragione, lo aveva sempre tenuto lontano
fissandosi
solo sulla sua schiena.
...I legami sono inutili Anko.Devi liberartene.
...Si sensei.
Il
bagaglio educativo lasciato da Orochimaru.
Come
sempre si faceva sentire nel momento meno opportuno.
"Dannazione!"
Fece
per allontanarsi, ma Kakashi glie lo impedì.
Aveva
aspettato per anni. E ora non si sarebbe lasciato mettere da parte.
Usare come ogni volta.
Quando
stava troppo male per parlare o soltanto per guardarlo in faccia.
Quando
le convulsioni e la carne in supporazione del sigillo la inchiodavano a letto,
quando aveva bisogno di aiuto anche per mangiare.
Ogni
volta che era troppo debole per capire che era lui ad aiutarla e non Asuma o
Yamato.
Infondo.
Pensandoci bene, non lo aveva usato.
Lei
non sapeva nemmeno che per anni non aveva fatto altro che vegliare su di lei da
lontano.
Sventando
due tentativi di assassinio da parte dei messi del suono, prima che lei potesse
rendersene conto.
-Kakashi...
Lasciami!-
Contraddicendosi
da sola si spinse ancora di più contro di lui, aggrappandosi al giubbetto reso
scivoloso dal sangue perso.
Sentiva
nella testa una strana eco... Sentiva il cuore batterle contro il petto
facendole male
-NO!...
NO!-
Un
'ondata di panico la fece trasalire e si allontanò da Kakashi con un verso
sordo.Non riusciva ad emettere un respiro decente.
Avvertì
distintamente un dolore sordo al petto.
Era sbagliato! Era tutto sbagliato!
Lo
fissò con odio.
Kakashi
si toccò il viso incerto, incontrando il suo sguardo con una luce incerta negli
occhi.
-Scusa
non sarei dovuta venire qui!-
-...-
-E'
meglio che me ne vada.-
E
rimase lì.
Si
fissarono per un attimo.
La
calzamaglia s'increspò all'altezza delle labbra, chiaro segno che Kakashi stava
per scoppiare a ridere.
Proprio
lui sempre serio e imperturbabile.
"
...Sei
unica Anko- chan.
Obito
lo aveva esclamato alla fine di una fragorosa risata condita da una serie di
grugniti e miagolii che avevano fatto scoppiare a ridere
anche
gli altri shinobi presenti.
...Grazie
signori...Grazie.
Si
era alzata in piedi. Fra Asuma e Tenzou, rivolgendo vari inchini alla folla a
Ibiki e Kurenai che applaudivano divertiti.
-Anko
Mitarashi io ti ucciderò!!!-
Kakashi
era entrato nella locanda con il passo leggero di un rinoceronte all'attacco.
In una mano stringeva un secchio e
nell'altra
l'asciugamani che si era tolto dal capo.
-...-
Al
bancone,accanto a Jiraiya, Yondaime sputò il sorso di sakè che aveva appena
mandato giù,asciugnandosi le narici bagnate del liquore che gli era tornato su.
-Quella
ragazzina è una grande.- mormorò l'ero sannin.
-Adesso
ne vedremo delle belle sensei.-
................
Kakashi
chan!!! Ciau!
Il
ragazzo le lanciò l'asciugamano addosso ringhiando una minaccia
imprecisata,zittendo i chunin radunati attorno al tavolo.
Tutti
tranne Obito.Tanto lui era abituato a litigare con Kakashi.
-Kakashi
chan un accidente,baka!-
La
ragazzina sorrise mentre lo jonin si spostava verso il tavolo poggiando il
secchio fra le bibite con un tonfo.
Il
classico scherzo del gavettone poggiato in bilico sulla porta socchiusa, anche
se stavolta era stato appensantito da un mezzo trauma cranico dovuto dal
secchio finito in testa al ragazzo a mo di elmo.
-Eddai
per una doccietta.Infondo siamo a luglio!-
-Doccietta
un cazzo!-
-...-
Tutti
gli occhi del locale si puntarono sul ragazzo sempre serio ed educato e su
Anko, la monella per antonomasia.
-Ha
detto cazzo?- chiese scioccato Genma.
-Si
ha detto cazzo.- confermò Asuma.
-Wooow.-mugolarono
in coro.
-IDIOTI!!-
.................
Anko
era ancora in piedi sulla panca, appoggiata alle spalle di Tenzou che
ridacchiava isterico con la cannuccia del succo di
frutta
stretto fra le labbra.
-..Potevi
ammazzarmi.-
-Esagerato.-
-Cretina...Eh?-
con un espressione improvvisamente angelica, Anko aveva iniziato ad agitare una
ciocca di capelli
-
Non hai freddo con quella roba bagnata addosso??-
Lo
sapeva. Kakashi si portò una mano al viso sbuffando spazientito. Erano anni che
Anko si inventava i dispetti più assurdi per fargli
togliere
la maschera.
-Non
te la faccio vedere la mia faccia! Rinuncia!-
-GIAMMMAI!-
-Tanto
te l'ha già detto Rin come sono fatto.-
-Si,
ma ti voglio vedere con i miei occhi quanto sei bello!!!-
................
Dopo
aver dato un occhiata al bancone, dove Yondaime rideva ormai prossimo al
soffocamento con la fronte poggiata sul braccio, Kakashi afferrò la maniglia
dalla porta.
Stava per spingere la lastra di noce quando qualcosa lo colpì e lo fece girare.
Con Kurenai e Suzume, Anko aveva dato il via ad un coro
" Bello!!! Bello e impossibile! Con gli occhi
neri e il tuo sapor medio orientale!! "
Kakashi
le fissò per un attimo, prima di chiudere gli occhi e scoppiare a ridere "Pagliaccio."
mormorò dopo aver dato un ultima occhiata alla ragazza in piedi sulla panca.
-Sei
unica Anko.- ripetè Obito non appena Kakashi se ne fu andato.
-Me
lo hai già detto Obi chan.-
-Nel
senso, che sei l'unica in grado di farlo ridere.- "
-Non
ridere!- scattò Anko falsamente irritata fra un sibilo divertito e l'altra.
-Sei
tu che stai ridendo.-le rispose ghignando.
Per
quale ragione quell'uomo iperscrutabile l'attraeva così tanto.
Infondo
a Konoha non poteva esistere uomo più diverso da lei.
Eppure:
[Io e te siamo uguali sai?]
-Perchè
lo pensi?-
-Che
io e te siamo uguali?-
Kakashi
si massaggiò il mento sospirando. Erano uguali per il semplice fatto che
nascondevano il dolore entrambi si comportavano come due pagliacci.
Lei
facendo scherzi, spaventando a morte i genin che tentavano gli esami e non
facendo nulla per liberarsi dell'immeritata reputazione
di
ragazza "allegra".
E
lui, diventando inconsciamente la brutta copia di Obito.
Comportandosi
come l'amico perduto, non badando più a quello che diceva la gente di lui,
fregandosene dei bisbigli che si levavano al suo passaggio.
-E'
uguale a suo padre. Non soltanto di faccia, ma anche di cuore.-
----------
Anko
aveva seguito il ragionamento di Kakashi soltanto guardandolo in faccia.Anche
se del suo viso era possibile vedero solo il suo occhio, questo era sufficente
per la donna per capire cosa gli passava in testa.
"
-Perchè
non piangi?-
-Io
sono uno shinobi.-
-Perchè
non piangi?-
Si
era voltato a guardarla. Quell'unico occhio visibile, avvolto da un sottile
reticolato di vene in evidenza. Una scia bagnato sotto il coprifronte messo di
lato sul viso.
-Non
riesco a farlo smettere.-
-Dovresti
dare retta a quell'occhio. A quanto pare è l'unica parte della tua persona
abbastanza intelligente.-
L'aveva
fissata senza dire una parola. Registrando il suo sorriso farsi sempre più
largo e sempre più triste.
-...Qualunque
cosa dicano quelli del villaggio tu sei uno jonin fantastico. Questo è quello che penso.-
Le
stesse parole di Obito in punto di morte. Le aveva usate senza saperlo."
Kakashi
si grattò una guancia perplesso facendosi di nuovo sotto, sperando che Anko non
si allontanasse ancora. Cosa che non fece.
La
fissò per un attimo, notando come il suo sorriso non fosse cambiato molto in
quegli anni. Nonostante tutte le sofferenze
patite
non si era ancora spento.
-Anko...-
cominciò fermandosi ad un paio di passi da lei.
-Uhm?-
Come
lo aveva definito Asuma un paio di mesi prima? Ah si...
Impedito
verbale, incapace di mettere in fila due parole quando l'argomento non verte su
arti ninja o Icha Icha paradaise.
Aveva
ragione. Alla prossima occasione glie lo avrebbe detto.
-Anko..-
ripetè.
Certo
che si erano proprio trovati.
-Kakashi?-
I
ciuffi che le incorniciavano il viso si sollevarono, galleggiando in quella
brezza che sapeva di primavera.
-Allora?-
Con
un unico movimento. Talmente rapido che per un attimo Anko credette che Kakashi
avesse usato lo "Shunshin" del Yondaime.
Lo
jonin si liberò della maschera e azzerò la distanza che lo separava dalla
ragazza.
Se
non sapeva usare le parole, tanto valeva usare i fatti.
-Uhm?-
Un
verso che non sapeva quale fosse la sua identità.
Sorpresa? Sollievo? Gioia?
Dopo
i primi tre secondi di resistenza, dovuta al fatto, che era stupida e lo sapeva, Anko si era lasciata
andare a quel bacio, socchiudendo gli occhi di tanto in tanto, spinta dalla sua
solita,insana curiosità di vedere Kakashi in faccia.
-Uhm?-
ripetè Hatake burlandola.
-Uhmmmmmm...-
brontolò ancora Anko di rimando.
Kakashi
sentiva le dita della ragazza scorrergli fra i capelli, fece un passo in
avanti, portandosi fra i suoi piedi,serrando ancora di più la presa attorno
alla sua vita,lasciando striature rossastre sulla carne.
[...Quel demonio appartiene ad Orochimaru!
Mordendola l'ha fatta sua per sempre...]
La
fissò interdetto per qualche istante, mentre lei studiava i suoi lineamenti
colpita. Si spostò per avere libero accesso al suo collo
mordendola,
senza farle male, marchiandole la pelle, ma facendola torcere per il solletico.
-Che
fai scemo?- chiese ridendo ripulendosi dalla saliva che la bagnava .
-Adesso
sei mia bella...-
-Oh
davvero?-
-Si
tesoro.-
Anko
lo squadrò maliziosa, piegando le braccia dietro la schiena e stringendo le
dita che sentiva poggiate sui reni-E adesso che ci vuoi
fare
con me?- gli chiese, inarcando un po' la schiena per guardarlo meglio negli
occhi.
-...
Se mi dai dieci minuti te lo spiego...-
-...
Solo dieci minuti?-
Kakashi
sorrise scrollando il capo prima di rendersi conto di come Anko lo fissasse
improvvisamente stranita.
-Ho
capito...Venti.-
-La
tua faccia...-
-Uh!-
[Non te la faccio vedere la mia faccia! Rinuncia!]
Kakashi
serrò le labbra in una linea sottile,mentre il viso di Anko veniva illuminata da un espressione buffissima- Hai
una memoria elefantina lo so.-disse alzandosi sulle punte e baciandogli il
mento.
-Avevo
diciotto anni ed ero ubriaco fradicio.-
-Non
m'importa.-
-Uhmmm...-
[Se mai un giorno dovessi
vedermi in faccia ti prometto che smetterò di leggere Icha Icha.]
-Poi
non dire che non sono un uomo di parola.-
Anko
rise raccogliendo dal vento i coriandoli lasciati dalle pagine del libretto
dalla copertina color arancio.
-Non
eri tu che dicevi che le cose inutili sono solo un peso per uno shinobi?-
-E
questa era inutile?-
Anko
fece svolazzare una pagnina che era finita in mano.
-Si,
tanto adesso ci sono io con te...-
Credo che nessuno ormai abbia capito che ho una vera adorazione per questa
coppia. >///<
Una fic senza scritta senza pretese e che spero sia stata di vostro
gradimento^___^
Fatemi
sapere che ne pensate!!!