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Fandom:
Avatar: The Last Airbender
Rating:
Per tutti
Personaggi/Pairing:
Team Avatar
Tipologia:
OneShot
Genere:
Fluff, Slice of Life
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che
deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi
appartengono.
Note:
A metà tra la fuga del Team da
Azula dal Tempio Occidentale e il ritorno nella Terra del Fuoco. La canzone è "Carry
The Light" cantata da Jia-Jia.
Dedicata a
Gokkun e PandaZanda. Buon Natale!
UNA CANZONE
DA CONDIVIDERE
"The look on your face
says you're ready to go, can't wait any more..."
Fu un canto,
mormorato a bassa voce da Toph in quella notte fredda e silenziosa tanto più si
muovevano nel cielo scuro, raggomitolati nel mantello di Appa per proteggersi
dal freddo, a svegliare Sokka, che non si era neppure accorto di essersi
addormentato.
Muovendosi
cautamente per non svegliare la sorella, che divideva con lui la coperta, il
ragazzo gattonò fuori dal giaciglio, scoccò un'occhiata per assicurarsi che Aang
non fosse volato di sotto nel mentre del viaggio, che Suki non soffrisse il
freddo e infine raggiunse Zuko, seduto a pochi passi di distanza dal bordo
posteriore della cesta dove osservava, con espressione indecifrabile, la schiena
voltata della giovane del Regno della Terra che si muoveva lentamente a ritmo
con la canzone.
Il principe
del Fuoco gli fece cenno di stare in silenzio, evidentemente Toph non si era
accorta della loro presenza e spaventarla, mentre si trovava appollaiata sul
bordo del cesto che fungeva loro da rifugio sulla schiena di Appa, poteva
costarle la vita.
"You just
never know what fate has in store for you we don't talk about it... But I know,
I know you'll be alright, carry the light..."
Non avevano
ben chiaro perchè stesse cantando, nè per chi, se quella canzone fosse qualcosa
per alleviare la solitudine di quella notte troppo triste, solitaria, immersa in
un sonno non proprio riposante dopo le prove a cui erano stati sottoposti in
quei lunghi giorni; eppure era rilassante sentire quella voce familiare, era
come una ninna-nanna; e anche se i loro occhi erano incollati alla schiena della
più giovane del gruppo, Sokka e Zuko potevano quasi vedere i visi degli altri
distendersi in un sorriso che cancellava tutti gli incubi e i brutti sogni, come
se davvero, pur non sapendo ciò che il Destino stava riservando per loro - in
quella fuga alla cieca di cui nessuno voleva parlare, neppure per abbozzare un
qualche piano - ci fosse stata una generale consapevolezza intima che tutto
sarebbe andato bene, come mormoravano quelle parole sospese nel vento.
Sokka
respirò profondamente, come a volerle assimilare mentre, con la coda
dell'occhio, vedeva Zuko muoversi cautamente verso la testa di Appa con il
proprio mantello in mano per avvolgere l'Avatar profondamente addormentato e
sistemarlo meglio tra il manto soffice del bisonte.
"Scusate,
non pensavo di avervi svegliato."
La voce
simile ad un sussurro di brezza di Toph strappò un sorriso al maggiore dei
fratelli dell'Acqua, che le fece cenno di scendere e raggiungerla, cosa che la
ragazzina non vedente fece con un lieve ed agile balzo: "Era una canzone che mi
cantava mia nonna..." ammise lei, raggomitolandosi ai piedi del compagno di
viaggio e socchiudendo gli occhi mentre i piedi restavano esposti all'aria, "Mi
manca un po'... Mi piaceva sentirla cantare."
Sokka cercò
di rammentare a propria volta una canzone, forse per ricambiare quella
condivisione di quel pezzo di passato, ma non gliene veniva in mente nessuna...
"Non
importa. Posso insegnartene qualcuna io." si offrì lei, sorridendo con
espressione assonnata: "Magari domani, ok?"
Quando Zuko
ritornò, la trovò addormentata, profondamente addormentata, con i piedi di Sokka
a farle da cuscino e l'aria felice, con una traccia di una lacrima a solcarle la
guancia.
Li sistemò
di modo che nessuno dei due, il giorno seguente, soffrisse di crampi, poi si
accomodò accanto ad Aang, tenendo saldamente le redini di Appa.
Non gli era
sfuggita la discussione che i due avevano avuto prima di crollare: mancava
ancora un po' all'alba, e chissà, magari poteva venirgli in mente qualche
canzone da condividere, così da poterli conoscere meglio, e farsi conoscere a
propria volta.
Non gli
sarebbe spiaciuto imparare qualcosa di nuovo.
"Qualche
canzone la so anch'io..." biascicò Aang nel sonno.
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