Eccoci qui per il consueto appuntamento annuale con il
compleanno di una delle mie beta preferite... Quest’anno però ho deciso di fare
un qualcosa di un po’ diverso...
Causa
studio e impegni vari, la storia sarà a capitoli. Solo tre, comunque, non vi
preoccupate.
Auguro
quindi un felicissimo ventesimo compleanno alla mia coloratissima beta Little
Fanny!!
Auguri
Sivy!!!
Wild Night at
Malfoy Manor
A Little Fanny,
per i suoi 20 anni
con la supervisione
accurata
ed entusiasta di
Lupetta…
La musica martellante raggiungeva ogni angolo di Malfoy
Manor.
L’ultima festa di Lucius era un vero successo. Successo
incrementato peraltro dalla presenza di una vera celebrità: Lord Voldemort.
Il Signore Oscuro non amava questi festini che i suoi
seguaci organizzavano di quando in quando, ma per il suo leale e fedele
servitore Lucius Malfoy aveva pensato di poter bene fare un’eccezione.
E poi aveva una richiesta molto particolare da fare al
padrone di casa.
Lo vide, dall’altra parte della stanza, occupato ad
intrattenere i suoi ospiti, partecipando alla conversazione con distaccato
interesse, senza lasciarsi troppo coinvolgere. Perché è così che un vero Malfoy
si dovrebbe comportare.
Doveva parlargli. Subito.
Posò il suo calice sul primo tavolo che gli capitò a tiro,
e con un guizzo austero del mantello si avviò con passo deciso verso Lucius.
***
Draco Malfoy si fece faticosamente strada tra gruppetti
di Mangiamorte già ubriachi nonostante non fossero ancora le dieci, cercando
con lo sguardo quei disgraziati dei suoi genitori.
Al diavolo suo padre e le sue maledette feste!
Gli riempiva la casa di gente senza un minimo di
preavviso, dimenticando che suo figlio era solito gironzolare per casa
sconvenientemente vestito ( o svestito ).
Insomma, riuscite a immaginare che smacco sarebbe stato
per la sua reputazione se qualcuno l’avesse visto aggirarsi per i corridoi
con addosso solo il suo morbido pigiamino verde?
Almeno avesse la decenza di invitare qualcuno di
interessante!
Ma niente, negli ultimi tempi i gusti del suo sofisticato
progenitore sembravano essere in decisivo calo. Non una ragazza degna di nota (
o qualcosa di più approfondito ) da settimane ormai!
“Padre!” esclamò il ragazzo, avvicinandosi al genitore.
“Sì, Draco?” rispose questo, scocciato dall’interruzione.
“Mi annoio terribilmente!”
“Ma come? Non hai ancora trovato nessuno di tuo
gradimento?”
“Tu che dici?”
“Dal momento che sei qui ad infastidirmi, deduco di no.”
Mormorò voltandosi di nuovo verso i suoi invitati. “Perché non ti guardi ancora
un po’ in giro? Sta arrivando il Signore Oscuro, non mi va di fare brutta
figura con lui.”
“D’accordo, ma non finisce qui. È ora che qualcuno prenda
in mano seriamente queste liste degli invitati.” Minacciò Draco, allontanandosi
contrariato.
Ma tu guarda che roba, pensò Lucius, si
comporta come una checca isterica, mio figlio. Per fortuna che è etero.
Il ragazzo si allontanò dando a Lucius giusto il tempo di
ricomporsi e sfoderare un sorriso tirato
( per un Malfoy, è la massima espressione di gioia, reale
o apparente ).
“Si sta divertendo, padrone?”
“Proprio te cercavo, Lucius.”
Era solo un’impressione, o Voldemort era... nervoso?
“Bene, allora! Eccomi qui.”
“Ti devo parlare.”
“Mi dica.”
“Non qui. Possiamo appartarci un secondo?”
“Ma certo,” disse ossequiosamente Lucius, facendogli
strada nel suo studio.
***
Certo che i ‘cattivi’ avevano proprio dei pessimi gusti in fatto di musica,
pensò mentre avanzava furtivamente lungo il
corridoio deserto.
Meglio così, avrebbe avuto più libertà di muoversi e
cercare quello di cui aveva bisogno, il rumore avrebbe coperto i suoi
spostamenti.
“Alohomora!” disse, puntando la bacchetta sulla serratura
dello studio di Lucius Malfoy.
Iniziò a frugare nei cassetti della scrivania, quando
sentì dei passi avvicinarsi e sembravano diretti proprio lì.
Maledizione!
Riuscì a nascondersi sotto la scrivania un istante prima
che la porta si aprisse.
“Ecco, qui dentro.” Disse Lucius tenendo aperta la porta
per il suo padrone. “Qui non ci disturberà nessuno.”
“Bene...” mormorò esitante, Voldemort.
“Di che mi voleva parlare?”
“Ecco... il fatto è che...”
“Sì?”
“Ho bisogno del tuo aiuto. So che tra voi Mangiamorte
siete in molti a farlo...”
“Fare cosa?”
“Non fare finta di non saperlo, conosco bene le vostre...
debolezze.”
“Non capisco...”
“Andiamo, hai capito benissimo. Andiamo, prometto di essere
un allievo modello, e poi sono certo che a Narcissa non dispiacerà se
coinvolgerete anche me.”
Gli stava davvero chiedendo quello che lui credeva?
“Io non so se sono la persona adatta a...” balbettò Lucius.
“E’ proprio sicuro di...?”
“Oh, sono certo che sarai un insegnante fantastico.
Chiedi a Narcissa se vuole unirsi a noi, ma da te non accetto un no come
risposta. Ho deciso di farlo, ormai.
Voglio sapere cosa si prova.”
Continua...