Adottato

di hera85
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Era da solo e non voleva vedere nessuno!
Non dopo quello che aveva appena saputo. Eppure, doveva intuirlo, doveva sospettare qualcosa: aveva il colore del pelo diverso dal resto della famiglia, la sua altezza era anche "anomala" e cosa più inquietante, non somigliava nè a suo padre e nè a sua madre.
La sera precedente, a causa di una ricerca su dei documenti ufficiali, si era imbattuto in un documento sospetto.
Aveva avuto la caparbietà di "scavare " a fondo e quello che aveva scoperto aveva dell'assurdo. Ebbe alla fine la volontà di chiedere spiegazioni più dettagliate alla zia.
-Tu sei stato adotatto- fu l'unica cosa che ancora gli rimbombava nel cervello. Non ricondò più la prima parte del discorso perché, ormai, si era perso!
La zia ci aveva pure girato intorno per poterlo "preparare" al peggio ma era stato tutto inutile.
Un pugno in piena faccia.
Lo stomaco gli faceva male e la paura lo attanagliò. Era la prima volta in vita sua che aveva paura di qualcosa di impalpabile. Avere paura, nel suo mestiere, faceva parte del "gioco" ma erano paure legate a cose concrete e non si basavano sulla psicologia o sull'irrazionalità.
Aveva paura di vivere nell'incertezza, ora.
E suo padre? Chi poteva essere?
Sua madre? Che razza di madre era una che abbandona il proprio cucciolo?
Montana era stremato. La testa gli scoppiava, aveva le nocche rosse anche perché, quando aveva avuto la brutta notizia, era uscito di casa e la prima superficie che aveva trovato, aveva sferrato un pugno fortissimo. In seguito, pianse e dunque si era ritrovato con gli occhi gonfi. Sentì in lontananza la zia che lo chiamava disperata ma lui non rispose all'appello, non voleva. Si sentiva tradito da quella che lui riteneva la sua famiglia. Il suo rifugio nell'Angar era un luogo perfetto per stare un po' da solo. Solo con le sue incertezze, insicurezze e preoccupazioni. Fece un lungo sospiro.




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