Note:
ieri ho visto Polar Express e mi è venuta questa ideuzza, ma
forse Jackie è troppo sdolcinato, non so... potete anche
vederci lo shonen ai, se volete. ^_-
TANTI AUGURI DI BUON NATALE GENTE!! ^^
-Sei venuto a ridere di me?- domandò Pitch Black alla sagoma
incappucciata fuori dalla finestra della cameretta in cui si era
infilato strisciando fra le ombre.
L’individuo non così misterioso come apparirebbe,
si levò il cappuccio e con un balzo entrò nella
stanzetta, gettando uno sguardo sulla bambina che dormiva placidamente
nel suo lettino.
-No.- disse -Passavo da queste parti e pensavo di farti un salutino.-
-Bene.- fece l’Uomo Nero ostentando un certo contegno -Ci
siamo salutati e ora puoi andare, ho da lavorare.-
-Anche a Natale?- chiese quello con disappunto.
-Sì, anche a Natale.- gli fece il verso -La festa
più seccante di tutte, la più attesa, un solo
giorno per annientare tutte le paure…-
Jack annuì, sorridendo appena, teneva un oggetto argentato
fra le mani, tintinnava un poco e rifletteva la luce dorata della
sabbia dei sogni di Sandman che componeva nell’aria forme di
elfi, renne e di un simpatico omone con un sacco colmo di regali
intento a infilarsi in un camino.
-E’ uno di quei pochi giorni in cui ci si sente davvero
felici.- disse Jack –Ci si aspetta qualcosa…
è come se la bontà e la gioia fossero
nell’aria. Dovresti prenderti un giorno di ferie Pitch, a
Natale non c’è posto per la Paura.-
L’Uomo Nero strinse i pugni e sbottò mostrando i
denti al Guardiano.
-Quando mai c’è stato un posto per me? Vattene,
Jack, sei così convinto che questa marmocchia non abbia
nulla da temere sparisci.-
Per tutta risposta quello gli lanciò l’oggetto e
Pitch lo afferrò al volo. Era un campanello grande come una
mela.
-E questo cosa sarebbe?-
-Buon Natale.- asserì Jack agitando le mani
-L’ho… preso in prestito dalle renne di North, ma
credo che tu ne abbia bisogno.-
Pitch gli restituì l’oggetto, ma lo Spirito
dell’Inverno glielo rilanciò.
-C’è un sacco di gente che ama il brivido,
dovresti provare a tirare loro i piedi dopo che leggono certi libri.
Probabilmente ti ringrazierebbero anche, sai?-
Pitch lo fissò aggrottando le sopraciglia, confuso.
-Perché mi dici questo?-
Jack sorrise appena.
-So quello che stai passando, perciò… insomma,
invece di tramare nuovamente alle spalle del mondo intero, se avrai
voglia di parlare mi trovi in giro.-
E ciò detto si gettò fuori dalla stanza per
cavalcare il vento. Scomparve nelle tenebre seguito da una miriade di
fiocchi gelidi e candidi.
Pitch non sarebbe mai riuscito a capire come ragionasse, la troppa
solitudine doveva averlo portato ad accettare tutta quella gloria e
improvviso affetto come un cane affamato di avanzi, eppure…
Le sue parole l’avevano colpito, in qualche modo. Si
rigirò fra le mani l’oggetto che
tintinnò e l’immagine mentale che si
tracciò nella sua mente fu il suono d’un cristallo
di neve che s’infrange nel silenzio. Un suono puro,
cristallino, inudibile a chiunque.
-Mi hai chiamato?- domandò Jack affacciandosi nuovamente
alla finestra e lasciandolo interdetto.
-Buon Natale, Jack Frost!- esclamò esasperato Pitch dandogli
le spalle e gesticolando dopo pochi secondi di stupore.
Jack sorrise annuendo e fece per andarsene di nuovo -Comunque.- disse
–Dovresti non pensare alla paura stanotte, pensa, che ne
so… a una battaglia di palle di neve.-
L’Uomo Nero si voltò per mostrare al ragazzino
(tricentenario) un’espressione riservabile a un idiota di
grosso stampo, ma ricevette una grossa palla di neve che
s’infranse gelidamente sul suo viso. Per un attimo scorse uno
strano luccichio azzurrognolo danzare davanti ai suoi occhi e sorrise.
-Attento a te, Jack.- disse, mentre l’altro se la batteva
nella notte. Pitch lo seguì, stranamente divertito,
distratto dalle sue provocazioni.
Nell’aria uno scampanellio cristallino accompagnò
le loro risate.
E le imprecazioni in russo di North che li colse in flagrante, fradici
di neve.
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