Ciò che Arthur vuole
Ciò che Arthur vuole
Ogni anno era sempre la stessa identica storia.
America per Natale dava uno di quei suoi party caotici e che sembravano
non avere mai fine, e puntualmente Inghilterra ci andava per il solo
scopo di cercare di umiliarlo in qualche modo.
Cosa che puntualmente non accadeva mai.
Ed eccolo lì, seduto al tavolino, che sbuffava bevendosi un bicchiere di rum.
Sarebbe andata a finire come al solito, si sarebbe ubriacato e si
sarebbe ritirato con Francia in una delle stanze che America metteva a
disposizione dei suoi invitati ogni volta che dava una festa.
Non gli erano mai piaciute le feste di America.
Erano troppo chiassose, troppo sfarzose per i suoi gusti.
America le usava solo per ostentare la sua ricchezza di fronte alle altre Nazioni.
Il dialogo più lungo che aveva avuto quella sera era stato
quello con il presidente per congratularsi delle sue ri-elezioni.
Si riempì di nuovo il bicchiere di rum, guardando le nazioni attorno a lui.
Non capiva perché detestasse il Natale così tanto.
Non era legato ad alcun evento particolare, a differenza del 4 Luglio, e non gli era mai successo nulla di spiacevole.
Forse aveva cominciato a odiare il Natale da quando America aveva cominciato a festeggiarlo in quel modo.
Era proprio lì, a pochi metri di distanza, che chiaccherava
allegramente con Italia, mentre Romano era poco più in
là, occupato ad insultare un esasperato Germania che sembrava
sul punto di volerlo affogare nel punch.
Francia, Spagna e Prussia invece erano spariti.
-Mi sa che quest'anno dovrò barcollare da solo fino alla mia camera...-
Se solo ci fossero stati i suoi amici, si sarebbe sentito sicuramente meglio, almeno avrebbe avuto qualcuno con cui parlare.
Ma i suoi amici folletti non lo seguivano mai alle feste di America, e
Inghilterra cominciava a pensare che avrebbe dovuto seguire il loro
esempio.
Romano smise di tormentare Germania, ma solo perché era arrivata
Belgio, così Italia ne approfittò subito per tornare dal
biondo.
Inghilterra era fermamente convinto che fra quei due ci fosse qualcosa,
ma non aveva le prove per dimostrarlo ne tantomeno gli importava.
Ciò che facevano Germania e Italia da soli non era affar suo.
Sospirò.
Inutile, non riusciva proprio a divertirsi alle feste di America.
Così, per una volta, decise di andarsene in modo dignitoso, e
ancora abbastanza sobrio da camminare sulle sue gambe, decise di
dirigersi verso quella che era momentamente la sua camera da letto.
Si lasciò ben presto la festa e il chiasso alle spalle, tornando al silenzio dei corridoi della Casa Bianca.
-Che fai, te ne vai già?-
E si ritrovò davanti proprio lui, America, appoggiato al muro che lo fissava.
-E te da dove spunti fuori?!-
-Dal bagno-
E in effetti, notò Inghilterra, dietro l'Americano c'era proprio la porta del bagno.
-Tsk, sì, me ne vado, ho voglia di andare a dormire, domani ho
un lungo viaggio da fare per tornare a casa e devo essere riposato-
Provò ad andare avanti ma l'americano gli bloccò la strada.
-Si può sapere cosa diavolo vuoi?-
-Guarda in alto-
Inghilterra lo fece, ma se pentì subito
-Oh merda...-
Sopra le loro teste c'era ciò che in periodo di Natale, era una
pessima cosa per i suoi gusti...un vischio in bella mostra.
-Non dire stronzate America, sei grande per queste cose, ti ho cresciuto meglio di così!-
Provò a passargli accanto, ma l'altro lo afferrò per il polso.
-Non sono più un bambino Inghilterra, e non è un bacio sulla guancia ciò che voglio-
L'inglese strabuzzò gli occhi, girandosi verso l'altra Nazione, notando che era stranamente serio per i suoi standard.
-America, quante volte ti ho detto di non fare gare di bevute con Prussia?-
-Non ho bevuto-
-Allora spiegami perché cazzo vuoi baciarmi!-
Questo era il tipo di situazione che mandava Inghilterra in crisi,
com'era che, dopo tutti i Natali passati alle sue feste, solo questo
anno America se ne saltava fuori con questa richiesta?
-Inghilterra...tu ci credevi alla fine del mondo?-
-Tsk, sono molto più vecchio di te America, se il mondo fosse
finito tutte le volte che lo hanno predetto, ne io ne te saremmo qua
adesso-
-Io invece...ho avuto paura...-
E America abbassò lo sguardo, lasciando la presa del polso di Inghilterra.
-So che si diceva la stessa identica cosa per il 2000, però...io ho avuto paura-
-Ma non di...-
-Io ho avuto paura, perché sapevo che se il mondo fosse
veramente finito, io non avrei mai avuto occasione di riconciliarmi con
te-
-Tu hai bevuto...
-No, Inghilterra no! Tu mi critichi sempre perché non sono maturo, per una volta che lo sono non mi credi!-
Gli afferrò le spalle, guardandolo negli occhi.
-A me non piace la situazione che c'è fra di noi, non mi
è mai piaciuta, e scommetto che non piace neanche a te! Come
siamo arrivati dall'essere fratelli a...questo?-
-Dovresti essere tu a farti questa domanda, considerando che hai
cominciato tu, credi che se fosse per me, noi saremmo così ora?!-
Non aveva bevuto tanto, ma quella situazione gli aveva fatto entrare in
circolo il poco alcol che aveva ingerito. e stava sputando fuori tutto.
-Credi che mi faccia piacere sapere che non sei più il mio
fratellino? Credi che mi faccia piacere, vederti ogni fottuto anno, a
fine festa, appartarti con qualcuno? Ed ogni anno con una Nazione
diversa per giunta! Che c'è, quest'anno è il mio turno?
Da chi hai imparato queste tecniche di adescamento, da Francia per
caso?-
-Inghilterra ascoltami...-
-Ascoltami un corno! Non puoi presentarti così, la notte del 25
Dicembre, a dirmi che avevi paura della fine del mondo, non dirmi
stronzate! Sei tu quello con l'alieno in casa, tu sapevi meglio di
chiunque altro che il 21 non era la fine! Non venirmi adesso a
raccontare queste caz...-
America lo attirò a se e lo baciò.
Non un bacio delicato, di quelli tipici dei film romantici per cui
America era famoso, un bacio quasi violento, con la lingua, senza
tenere conto di una possibile reazione di Inghilterra.
Che infatti fu tipica di lui.
Gli morse violentemente un labbro, fino a quando non si staccò
con un piccolo gemito di dolore, per poi afferrarlo per il bavero della
giacca e comprimerlo contro il muro.
-La vuoi smettere di farti vendere l'erba da Olanda? Ma che diavolo
combini? Cos'è tutto questo amore represso nei miei confronti
adesso eh?-
America si leccò il labbro che ancora sanguinava, guardando la
Nazione davanti a se che lo spingeva contro il muro, e non sembrava
intenzionato a lasciarlo andare.
-Perché non mi credi?-
-E te lo chiedi anche?!-
Lo lasciò andare bruscamente, cominciando a camminare avanti e indietro.
-Hai la più pallida idea di quante volte, come Nazione, mi sono
visto tradire da persone che dicevano di volermi bene? E non mi
riferisco solo a te! C'è un motivo se sto cercando di tenermi
isolato il più possibile nonostante tutto, c'è un motivo
se voglio evitare di stringere rapporti troppo personali con un'altra
Nazione c'è un motivo se...-
-Arthur...-
L'inglese si girò.
In genere fra Nazioni, era raro che si chiamassero con i loro nomi umani, se non in casi di estrema intimità.
Francia era l'unico che si permetteva di chiamarlo per nome, e solo in certi frangenti.
-Io non ti sto parlando di America e Inghilterra...io ti sto parlando
di Alfred e Arthur...io non voglio un alleanza, o uno di quei matrimoni
che secoli fa voi europei facevate per convenienza...io non voglio
l'amore di una Nazione, a me basterebbe...quello di un uomo...-
-...-
-Siamo Nazioni, siamo immortali, ma ricordati che prima di questo,
dentro di noi batte un cuore, un cuore non diverso da quello degli
esseri umani, da quello dei nostri cittadini, un cuore che prova dei
sentimenti...-
-Non mi impressioni con tutte le tua chiacchere di cuore e sentimenti,
sono gli stessi discorsi di quel vinofilo, sono cose fritte e rifritte!
Non sai quante volte le ho già sentite nell'arco della mia vita!
Sono stanco! Sai cosa? Io non ci credevo nel 21, ma ci speravo! E' da
millenni che non faccio altro che combattere per farmi valere, per poi
ritrovarmi a vivere in tempi come questi, in cui sai che migliaia dei
tuoi cittadini non sanno come arrivare alla fine del mese, e io sono
una delle Nazioni che sta meglio! Io sono stufo! Stufo di dover
combattere senza poi giungere a niente, sono stufo di essere
Inghilterra! Io vorrei essere semplicemente Arthur Kirkland, ma non
posso, perché non mi è possibile!-
-Questo è quello che credi tu! Ti stai comportando proprio come
un vecchietto! Hai mai considerato l'ipotesi, per esempio, di fare
qualcosa che possa piacere non ad Inghilterra, ma ad Arthur? Hai mai
considerato l'ipotesi di essere veramente te stesso?-
-Se fossi veramente me stesso, ora non sarei qui!-
-E' questo il punto! Quante cose fai perché te lo impone il tuo
dovere di una Nazione, senza mai pensare a ciò che vorresti fare
veramente? Quante volte ti sei negato qualcosa, perché non
conveniva all'Inghilterra? Per esempio ora, Inghilterra ha rifiutato
America per via dei loro trascorsi, ma se noi fossimo dei semplici
umani, Alfred e Arthur, cosa avresti fatto?-
-Il guaio è che non lo siamo!-
-Ma possiamo fingere di esserlo! E' vero, io sono giovane rispetto a
te, e sono anche spovveduto, ma proprio perché sono così
a me piace cercare di godermi la vita ogni tanto! Quando il presidente
è fuori per esempio, e non ho nulla da fare, mi esilio nella mia
stanza dei fumetti, a leggere e guardare film...comportandomi come
farebbe un qualunque ragazzo americano che ha il pomeriggio
libero...Arthur...quando è stata l'ultima volta che hai fatto
qualcosa semplicemente perché ti andava, e non perché
dovevi come Nazione?-
-Quando ti ho lasciato andare-
Alfred strabuzzò gli occhi, guardando l'inglese.
-Il re teneva alle colonie oltreoceano, eri fonte di soldi, di risorse,
di cibo, ci servivi. Inghilterra avrebbe dovuto combattere di
più per fare in modo che tu rimanessi, ma Arthur ha preferito
lasciarti libero, perché sapeva che Alfred non aveva più
bisogno di lui. Inghilterra ti avrebbe sparato quella volte, un
proiettile in testa avrebbe posto fine a tutti i tuoi tentativi di
ribellione. Ma Arthur non voleva-
Alfred non sapeva come reagire a quelle parole, fissò stralunato l'uomo che aveva davanti, quasi fosse un'altra persona.
-Che c'è, ci sei rimasto male adesso?-
Se lo ricordava come fosse il giorno prima, la baionetta a pochi centrimentri dal suo viso.
"Non potrei mai fare fuoco...idiota..."
-Non mi hai risposto alla domanda di prima...se fossimo stati semplicemente Alfred ed Arthur, oggi...cosa avresti fatto?-
L'inglese lo guardò.
Alfred era ancora appoggiato al muro, il bavero della giacca ancora stropicciato, e lo guardava, attendendo una risposta.
-Vuoi sapere cosa avrebbe fatto Arthur?-
L'americano annuì.
Si avvicinò a lui, lo afferrò nuovamente per il bavero
della giacca e lo baciò, esattamente come aveva fatto lui prima.
Alfred strabuzzò gli occhi, ma non si lasciò sfuggire
l'occasione, abbracciò immediatamente l'altro, stringendolo a se
più che poteva e baciandolo con passione.
Forse quella, era la prima volta in tutta la sua vita, che baciava qualcuno per cui provava veramente qualcosa.
Era da un po' che non scrivevo nel fandom di Hetalia, ma finalmente sono tornata!
Questa volta con una bella UkUs a tema natalizio, che spero sia di vostro gradimento :3
Recensioni e critiche sono sempre ben accette, Buon Natale tutti!
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