SPOILER
5X13!
Always
"Merlin!
Ma dove diavolo eri finito?! Ci sono ancora
la mia armatura da lucidare, le mie vesti da lavare… i
cavalli da
strigliare!"
«Sì, Sire! Mi metto subito al l-»
Ma il respiro gli si strozzò in gola, nel rendersi conto che
stava parlando al
vento... di nuovo.
Non una volta, mentre camminava nel castello, che non abbia sentito la
sua voce
o i suoi passi avvicinarsi, che non abbia creduto di vedere i suoi
occhi limpidi
e vivi osservarlo da lontano, e che non abbia pensato veramente che
nulla fosse
successo, e che tutto fosse tornato per un attimo come prima, Arthur al
posto
che gli spetta: sul trono di Camelot, al suo fianco.
Vaneggiava.
Si
era creduto matto delle volte. Davvero, aveva pensato
che non sarebbe mai riuscito a rivivere superando quella perdita, che
il mondo
adesso fosse nullo e che, forse, valeva la pena addormentarsi, per sempre...
Il
suo corpo era fragile, era la magia dentro di lui ad
essere potente. Ogni volta che cedeva al desiderio di raggiungere il
suo unico
e vero destino il suo potere lo teneva in vita, senza permettergli di
compiere
un tale scempio a tutto ciò per cui aveva combattuto in
questi anni.
Tutti sapevano che colui che più aveva sofferto per la
perdita del re era lui,
Guinevre stessa si era resa conto del rapporto creatosi fra i due e
aveva
compreso che quello che lei provava non era neanche la metà
di ciò che bruciava
nel cuore di Merlin.
Ma
non erano state le loro attenzioni a sviare Merlin dal
pensiero di farla finita una volta per tutte.
Come non lo erano state le accortezze di Gaius, che gli stava vicino,
che lo
accoglieva fra le sue braccia e gli teneva impegnate le giornate con la
cura di
pazienti e la ricerca di erbe.
Successe
tutto in un momento, non molto dopo il fatidico
giorno.
L'alba
non era ancora sorta su Camelot, ma Merlin era già
in piedi per i corridoi del castello, e poco gli ci volle per
raggiungere una
delle torri più alte sul lato est della reggia.
Il sole stava per sorgere, l'alba di un nuovo giorno.
E sarebbe stato un giorno in meno al ritorno di colui che sempre aveva
protetto
rischiando la propria vita, colui con il quale era cresciuto negli
ultimi anni,
e in essi non un giorno era passato senza che incontrasse quegli occhi
azzurri,
pieni.
E
proprio quando Arthur era venuto a sapere del suo vero
io, proprio dopo che lo aveva accettato, proprio quando si erano
trovati e i
giorni sarebbero stati più sereni per tutti, la vita gli era
sfuggita dalle
mani.
Più precisamente, fra le sue
braccia.
Merlin
era in equilibrio sul parapetto della torre, solo
gli alberi e i campi sotto di sé; qualche giovane raggio di
sole gli scaldava
il viso tremante, umido per le lacrime versate, stanco per i giorni
passati e
per i giorni a venire.
Voleva raggiungerlo, più di ogni altra cosa al mondo; non
riusciva più ad
aspettare, era un'attesa che gli logorava il cuore.
Perché una cosa non era riuscito a dire ad Arthur: la magia con il quale lo aveva protetto non
sarebbe mai stata così
potente se a guidarla non fosse stato un sentimento così
forte, e l'amore che Merlin provava
per lui vibrava
nelle sue membra rendendolo vivo, ed era solo grazie a questo che
Morgana e
Mordred erano stati uccisi, e con loro l'esercito sconfitto.
Ma il sentimento che provava non era riuscito ad evadere dalle sue
labbra, e
mai più sarebbe uscito allo scoperto, non con qualcun altro,
no.
Ma allora perché
aspettare invano anni che a venire lo avrebbero trasformato in un corpo
vuoto
divorato dalla lontananza? Era questo quel che Merlin non
capiva e che si
chiedeva da giorni.
Mosse
leggermente il piede destro in modo da perdere
l'equilibrio, ma qualcosa lo trattenne. Nulla vedeva attorno a
sé, pensò che la
sua magia ancora una volta non gli avrebbe permesso di decidere di per
sé il
suo fato.
Ma successe tutto in un attimo: la presa attorno alla sua vita si fece
più
forte, e la brezza mattutina portò a Merlin profumo di...
di... di Arthur.
E riusciva a sentirle, le sue braccia possenti cingerlo, pronte a
tenerlo in
vita, a sorreggerlo.
"Just... Just hold me,
please..." nella sua mente tornò il ricordo
acceso, più vivido che
mai.
E quando girò il viso, speranzoso di rincontrare quel viso,
per un attimo la
rivide, quella luce vispa negli occhi, per un attimo lo
sentì di nuovo, quel
lieve respiro, prima di ritrovarsi a terra, caduto all'indietro, di
nuovo solo.
Vivo, gli occhi gonfi e stremati
dalle troppe lacrime silenziose che erano già scese.
Ma Merlin ci giurò, di averlo visto.
Ecco,
ora sapeva, sapeva come avrebbe fatto a superare
quello stadio, quel passaggio di vita prima di rincontrare il suo unico
amore e
la sua unica ancora di salvezza: doveva solo credere e avere fede, perché non era solo.
Perché Arthur era sempre
con lui.
Sempre.
«Vi
amerò, Arthur, sempre...» sussurrò
Merlin al vento,
per la prima volta sicuro che lui lo stesse davvero sentendo.
Sempre.
Note:
Titolo pessimo, lo so, ma non riuscivo a trovare qualcosa di meglio,
era l'unica
parola che mi balenava in testa da ore... In inglese semplicemente
perché i
dialoghi di ieri della puntata mi sono rimasti troppo impressi nella
mente, e
l'italiano non riuscivo a concepirlo, stessa cosa per il "Just
hold me, please" non riuscivo proprio a scriverlo
in italiano e ho preferito così, scusate...
Ben poche note dopo la 5x13... Di sicuro scriverò altre
Merthur, ma prima di
togliermi da un clima così Angst mi ci vorrà un
bel po'...
Bah, è Amore il loro e
purtroppo non
ho niente da aggiungere dopo ieri, ma spero comunque che questa storia
vi sia
piaciuta, l'ho scritta unicamente per me ve lo dico, per superare
meglio la
5x13, scusate… Ma lo so che voi mi capite, che sapete meglio
di me quanto
scrivere, in certi casi, possa davvero aiutare.
Un bacione ragazze :)
Mara
P.S. E
buon Natale lo stesso anche se in ritardo! :)
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