wolf's game

di Anari
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Questa è la prima volta che scrivo una storia quindi vi prego commentate e fatemi sapere se vi piace come scrivo. Accetto anche commenti negativi. Ora vi lascio alla lettura e spero che vi intrighi. Ho un pò di idee per questa serie. 

Bianco e rosso. Questi erano gli unici colori che riusciva a vedere Alessandra. Era da sola, ricoperta dal gelo della neve. I suoi muscoli erano immobilizzati ma le causavano dolori lancinanti. L'urto dell'esplosione era stato così brutale da farla scontrare violentemente contro il pino alla sua destra. Poteva solo vedere la sua casa bruciare, creando piccole scintille che avevano macchiato di rosso la terra e il cielo. "Mamma...Papà....Sorellina" cercò di urlare ma non ci riusciva. Voleva scappare ma non poteva. Sapeva che lui era ancora lì intorno, a guardare il suo lavoro. "Adesso verrà a prendere anche me" pensò terrorizzata. Lui era la causa di tutto quello che era accaduto. Lui, lui, solo lui.
Inveiva nella sua mente contro quella figura che aveva visto nella notte quando i suoi pensieri si bloccarono. Sentiva la sua presenza dietro di lei. Voleva girarsi per guardarlo in faccia. Voleva vedere gli occhi dell'uomo che aveva  distrutto la sua famiglia ma non poteva.
Il suo corpo le impediva di fare qualunque cosa. L’unica cosa che poteva vedere era la sua ombra. Grade, sembrava, e tetra.
Il concentrato di oscurità alle sue spalle si chinò verso di lei. La bocca di lui si avvicinò dolcemente al suo orecchio «Hai paura? Oh si che ne hai, il tuo corpo parla per te» sussurrò caldamente afferrando una piccola ciocca dei capelli rossi della ragazza «Ma provi anche odio non è vero? Bè è normale visto che ho sterminato la tua famiglia».
La ragazza sentì  fremere in lei una rabbia indescrivibile. «Vuoi vendicarti? Allora facciamo un gioco, io scapperò e tu mi inseguirai e ricorda» restò per un attimo in silenzio come se si stesse preparando a gustare le sue prossime parole« in questo gioco o si vince o si muore. Chissà, se sarai brava magari riuscirai ad ottenere la tua vendetta.»
Detto questo la ragazza sentì l’ombra allontanarsi e cominciare a camminare quando il suo passo nella neve si fermò. «Però che stranezza, in questa storia è il coniglio che insegue il lupo, non lo trovi buffo eh? Alessandra» disse calcando velenosamente il suo nome e inoltrandosi nel buio del bosco mentre gli occhi di Alessandra si perdevano in quella visione cremisi che fino a poco tempo prima era la sua casa, la sua famiglia, la sua vita.
 
Si svegliò di colpo, ancora quel brutto sogno che la perseguitava. Si asciugò il sudore e si alzò dal letto avviandosi verso la cucina. Erano passati 5 anni dall’incendio che le aveva cambiato la vita.
La polizia aveva annunciato che la causa dell’incidente era un banale cortocircuito elettrico. Lei aveva cercato di convincerli del contrario ma nessuno le credette.
Tutti pensavano che per la violenta botta si era immaginata tutto e così il caso fu archiviato. Alessandra passò due anni con i suoi zii, il tempo per finire la scuola e poi decise di intraprendere la carriera da detective che aveva ottenuto solo l’anno scorso.
Adesso faceva parte di una unità che lavorava su casi speciali di omicidio nell’area di New York. Ma non si era dimenticata della promessa che Wolf le aveva fatto. Si, così l’aveva soprannominato, perché spera che un giorno la storia possa essere riscritta.
Una storia in cui un coniglio può divorare un lupo.




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