Oltre il velo.

di Lilian Flumer
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Prologo
Prologo.

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Harry vide Sirius schivare il fiotto di luce rossa

di Bellatrix e deriderla.

Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto.

Sirius parve impiegare un'eternità a toccare terra:

il suo corpo si piegò con grazia e cadde all'indietro oltre il velo logoro appeso all'arco.


-Teddì? Vuoi altra crostata? Qui ce n’è ancora un bel po’.-                                                     
Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri, che vertevano tutti paurosamente sulla bella Victorie Weasley.                                                                                                                                 
-Come scusa? Ehm…no grazie, sono a posto.-                                                                       
Fleur poteva anche essere mezza Veela, ma in qunto a cucinare, faceva proprio pena.
Anche Bill, chiamato in causa, declinò gentilmente l’offerta.                                                             
-Uff… bhè, allora vado a posarla.-                                                                                                               
Si, forse era meglio.                                                                                                                 
-Bill…posso farti una domanda?-  Teddy sussurrò, quasi non volendo conoscere la risposta.                                                                                           
-Certo, spara.-                                                                                                                       
-Secondo te sono pronto?…Insomma, mi resta solo un esame, e poi sarò un auror a tutti gli effetti: catturerò maghi oscuri, dovrò difendermi e combattere… io…non sono sicuro di esserne all’altezza.-                                                                                                               
Il maggiore dei Weasley sorrise, divertito dall’ espressione spaventata di Teddy.                                 
-Sei così identico a Dora… anche lei non si sentiva all’ altezza del suo compito.-                     
-Davvero?- Esclamò sorpreso il giovane mago.                                                                        
-Sicuro! E invece era una perfetta auror, come sono certo che sarai anche tu.-
-Grazie, grazie davvero. Ora sono pronto. Mi sento pronto.-                                                                           
E così dicendo, afferrò un toast imburrato e corse via, lasciando i coniugi Weasley a bocca aperta.


-E ora, signor Lupin, mi mostri un bell’ incantesimo.-    

L’esaminatore era un ometto piccolo e grassoccio, del tutto privo di capelli.
Teddy era in ansia: questo era ormai l’ undicesimo sortilegio da compiere, e quel tizio non accennava a voler finire. Una goccia di sudore gli cadde sulla fronte, prima di esclamare con voce innaturalmente alta –Elettro!-
Il manichino davanti a lui fu percorso da una scarica elettrica, che quasi lo disintegrò.
-Bene. Bene. Può bastare.-
Il ragazzo sospirò di sollievo. Era finita, finalmente. Ora doveva solo aspettare i risultati. Era libero. Non si era mai sentito così sollevato in vita sua. Perfino il Ministero della Magia, luogo che odiava fin da piccolo nonostante i miglioramenti apportati dal Ministro Kingsley Shacklebolt; gli sembrava il posto più meraviglioso del mondo.
Decise di andarsi a fare un giretto: non aveva mai visto l’Ufficio Misteri.
Si guardò intorno: come mai non c'era nemmeno una guardia in giro?
Scrollò le spalle e iniziò a camminare.   
 






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