capitolo 1
A Beautiful
Lie…
“It's a beautiful lie
It's the perfect denial
Such a beautiful lie to believe
in
So beautiful, beautiful it
makes me”
30 second to mars-beautiful
lie
Insonne.
Da qualche tempo lo
sono.
Non riesco a
prendere sonno molto facilmente.
A volte arrivano
anche le cinque e io sono ancora sveglia.
E quella fu una di
queste notti.
Mi giravo e rigiravo
nel letto senza riuscire a chiudere occhio.
Presi l’mp3
,premetti play e la musica iniziò.
Una
canzone.
Poi
un'altra.
E poi…ecco quella
canzone.
Hilf Mir Fliegen dei Tokio Hotel.
I miei adorati
Tokio Hotel.
Chiusi gli occhi
cercando di trattenere le lacrime.
Le parole di quella
canzone sono troppo dolci e tristi allo stesso tempo e, ogni volta che le
sento, spunta una piccola lacrimuccia.
In quel caso neanche
la musica riuscì a cullarmi,cosi decisi di andare a bere un bicchiere di
latte.
Mi mossi
nell’oscurità della casa fino ad arrivare in cucina dove accesi la
luce.
Andai al
frigorifero,presi il cartone del latte poi afferrai un bicchiere.
Lo riempii quasi
fino all’orlo e ne bevetti subito un piccolo sorso per non farlo
strabordare.
Mi girai,per
dirigermi al tavolo e per poco il bicchiere non mi cadde dalle mani.
Lui era
li.
Tranquillamente
seduto al tavolo della MIA cucina.
I biondi rasta
legati in una coda alta,senza il consueto cappellino a coprirli,
Gli occhi nocciola
mi guardavano sorridenti.
Io lo fissai
e,sempre senza staccargli gli occhi di dosso,mi sedetti di fronte a
lui.
Lui mi
sorrise.
Io bevetti un altro
piccolo sorso di latte.
-Tom?-azzardai io.
-Si.-rispose lui
tranquillo.
Non dormire mi
faceva male.
Avevo le
allucinazioni e queste parlavano pure.
Fantastico.
-Non riesci a
dormire?-mi chiese.
-Gia.-risposi io
continuando a fissarlo.
-Ti faccio compagnia
io,se vuoi.-mi disse.
-Ok.-risposi
io.
Lui mi
sorrise.
Io finii il mio
latte,mi alzai e lui fece lo stesso.
Tornai in camera mia
per poi chiudere la porta una volta che anche lui fosse entrato.
Io mio sdraiai e mi
coprii con il lenzuolo.
Seppur fosse estate
la notte faceva freschino.
-Tu dove
stai?-chiesi cercandolo nell’oscurità per poi intravedere la sua sagoma
muoversi.
-Qui seduto,non ti
preoccupare-mi disse accucciandosi infondo al mio letto.
Io chiusi gli occhi
ma il sonno non ne voleva sapere di arrivare.
Ad un tratto sentii
qualcosa accostarsi al mio orecchio e sussurrami delle parole che ora non
ricordo.
Ricordo solo che,
qualche istante, dopo mi addormentai.
La mattina, quando
mi svegliai,lui non c’era più.
-Ok,era solo un
sogno.-mi dissi ma, una volta arrivata in cucina,quelle parole si cancellarono
dalla mia mente.
Il bicchiere sporco
di latte era ancora sul tavolo dove lo avevo lasciato.
-Cazzo,ero
sveglia-mi dissi-…ho le allucinazioni davvero…-
Presi il bicchiere e
lo portai al lavandino per lavarlo.
Mi asciugai le mani,
presi una brioches dal mobiletto li accanto e,dopo essermi accovacciata sulla
sedia, cominciai a gustarmela mentre facevo passare distrattamente i canali alla
tv.
Quel giorno fu molto
impegnato per me.
Avevo mille cose da
fare e fu così che arrivai a casa verso le otto di sera letteralmente
stremata.
-Chissà che
non riesca a dormire,finalmente,stanotte-mi dissi mentre mi spogliavo per farmi
una doccia ristoratrice.
Quando uscii mi
diressi in camera mia con addosso solo una salvietta a coprirmi.
I capelli
gocciolavano acqua ovunque ma poco mi importava.
Avrei asciugato
dopo.
Per una volta che i
miei erano andati in vacanza lasciandomi la casa libera non avevo nessuno col
fiato sul collo che mi diceva di pulire subito ogni volta che
sporcavo.
Mi avviai al
cassetto dell’intimo e presi un paio di slip e un reggiseno per poi girarmi e
sobbalzare.
Lui era di
nuovo li.
-Ciao- dissi
io senza preoccuparmi del fatto che a coprirmi,addosso,avevo solo una
salvietta.
-Ciao- mi disse lui
sorridendo.
Presi dei
pantaloncini e una maglia e poi andai in bagno a cambiarmi.
Uscii qualche
istante dopo e lui era ancora li.
Seduto sul letto e
mi guardava sorridendo.
-Che fai qui?-chiesi
io.
Mi sentivo molto
idiota,lo devo ammettere,ma ero a casa da sola.
Nessuno mi avrebbe
sentito.
Almeno lui mi
rispondeva e non mi ignorava.
Quante volte mi ero
ritrovata a parlare da sola?
Almeno io, in quel
momento,vedevo il mio interlocutore e questi mi rispondeva per cui ,andando a
logica,non stavo parlando da sola.
-Ti faccio
compagnia. - mi rispose lui inclinando leggermente la testa di lato e
sorridendomi.
Qualche rasta si
spostò sulla spalla seguendo i movimenti del capo del ragazzo.
Io lo guardavo
insistentemente.
Sapevo che lui non
era li;sapevo che era tutto frutto della mia mente,ma faticavo a ignorarlo e
cosi mi veniva spontaneo parlarci.
-E perché proprio a
me?-disse io noncurante mentre sistemavo delle cose che avevo lasciato a terra
il giorno prima.
-Beh…perché tu hai
bisogno di compagnia…-
-E chi te lo dice
questo?-dissi io risultando,forse,un po’ acida.
-Quello che
hai qui-e si indicò il lato sinistro del petto.
-Patetica…-mi
dissi-…sei patetica…ti vedi addirittura lui che ti dice questo…- mi dissi ancora
scuotendo la testa.
La pazzia si stava
impadronendo di me.
Questo era
certo.
Guardai l’orologio e
vidi che erano le nove passate.
Ero stanca,così mi
misi nel letto,dopo aver chiuso tutto in casa,e accesi la
televisione.
Lui non
accennava a muoversi.
Era li.
Fermo sul bordo
infondo del mio letto.
“Ok…dovrò farmi
ricoverare…gia gia…la neuropsichiatria mi aspetta!”pensai.
Non so se per colpa
della stanchezza , o perché quella sera Morfeo aveva deciso di darmi una piccola
tregua ,ma mi addormentai poco dopo l’inizio di un film comico che avevo deciso
di vedere.
La mattina mi alzai
e lui, come di consueto, non c’era.
Questa storia andò
avanti per qualche giorno.
Tutto ciò, ero più
che convinta,era a causa del poco sonno di quei giorni.
Si, ne ero
assolutamente convinta.
Anzi.
Doveva essere
cosi.
Doveva essere quella
l’unica spiegazione.
Quando per
l’ennesima volta me lo ritrovai seduto sul letto, lo guardai,mi sedetti accanto
a lui e dissi:
-Adesso
dimmi..perché sei qui…-
-Per te…io sono qui
per te…-
-No..tu non esisti
qui..tu ora chissà dove sarai in tour…forse sei in qualche camera d’albergo con
qualche ragazza a divertirti…-
-No,non è vero.Io
sono qui,ci sono per te…-
Sorrisi
amaramente.
Quelle sarebbero
state le parole che avrei voluto sentirmi dire ma sapevo che non corrispondevano
a realtà.
-No Tom…sei solo
frutto della mia mente…della mia immaginazione..però..quello che hai detto e tu
qui in questo momento…siete proprio una bella bugia in cui credere
,sai? –
Tom mi sorrise e
pian piano,svanì.
Io sorrisi e poi mi
guardai in giro spaesata.
Già,era proprio una
bella bugia in cui credere e qualche volta,lo ammetto,ci credo
ancora.
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Well,One shot nata
di notte..e conclusasi la sera dopo...ispirata( da come spero si fosse capito)
dalle frasi della canzone dei 30 Second To Mars "A Beautiful Lie" che io
,personalmente ,adoro.
Non so davvero cosa
sia venuto fuoriXD Spero comunque che in qualche modo,a qualcuno sia
piaciuta.
Castalia.
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