Moonlight Sonata

di HeartsHungBehind
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Moonlight Sonata

 Traduzione autorizzata dall’autrice HeartsHungBehind

link all’originale




Kurt andava in quella caffetteria ogni sera. Non era per l’atmosfera; il barista era alquanto rozzo e gli altri clienti sguazzavano in quegli strani, costosi vestiti che nascondevano una personalità da quattro soldi mentre cercavano di costruirsi un’aria individualista essendo tutti parte dello stesso consommé. Il locale aveva un’aria che avrebbe definito vintage, con grandi pareti scure e paesaggi scenici dipinti sullo sfondo. Sicuramente non era per il caffè; un’insipida e ustionante brodaglia che ti costringeva a rimanere lì fin quando non arrivava alla temperatura giusta per essere bevuta. Nel caso qualcuno avesse avuto fame, avrebbe potuto comodamente sganciare dieci dollari per quella tazza di acqua sporca accompagnata da un pacco di biscotti facilmente reperibili in un qualsiasi supermarket.

No, Kurt non frequentava quel posto per nessuna di quelle ragioni. Lo faceva per lui. Era lì ogni sera, seduto dietro un pianoforte suonando qualcosa a lui familiare neanche fosse parte dell’arredamento. Il piano era pieno di povere ed aveva bisogno di essere accordato, ma ogni nota che suonava galleggiava nell’aria con grazia e classe. Doveva essere un professionista, Kurt ne era piuttosto sicuro. Forse lo era davvero; non poteva saperlo dal momento in cui non avevano mai parlato. Non gli sembrava il caso di alzarsi ed andare da quella meravigliosa e pulita creatura – che suonava in una caffetteria, senza alcuna apparente ragione se non sapere qualcosa riguardo la sua professione.

Quella notte era a pochi passi da Kurt, che prese la solita tazza di simil-caffè mentre sprofondava su di una poltrona in velluto rosso, chiudendo gli occhi ed aspettando che una qualche melodia invadesse i suoi sensi. Il pianista indossava dei jeans aderenti e scuri abbinati ad una camicia dai bottoni rossi, un colore che armonizzava con i suoi ricci scuri e faceva risplendere la sua carnagione olivastra anche in quell’atmosfera buia creata dalle luci soffuse. Kurt poté sentire il suo ordine: un latte macchiato che in quel momento si passava da una mano all’altra al fine di non scottarsi. La sua voce era tanto passionale quanto la sua musica, se non di più.

Era frustrante: Kurt si era trasferito a New York per provare nuove sensazioni, per armarsi di quella determinazione che l’aveva tradito a Lima, e per essere la persona che aveva sempre sognato di diventare. Il nuovo Kurt Hummel si sarebbe alzato e sarebbe andato da lui, gli avrebbe offerto un caffè e gli avrebbe chiesto come si chiamasse senza esitazioni.

Il ragazzo sorseggiava il suo cappuccino dietro lo sgabello del piano. Stava suonando Moonlight Sonata[1]. Kurt sperò di avere il coraggio di andare da lui e fargli compagnia su quella panca e di lasciare che le sue mani lo riscaldassero per un tempo indefinito, ma non lo fece.

 

[1]: ecco il link della canzone suonata da Blaine: http://www.youtube.com/watch?v=5-MT5zeY6CU
 

Note della traduttrice: buon pomeriggio a tutti! Come intervallo tra una traduzione e l’altra ho deciso di tradurre questa carinissima OS che ho trovato sulla home di fanfiction.net qualche ora fa. Ho aspettato per il consenso dell’autrice (gentilissima, tra l’altro) ed eccoci qui. Magari in futuro tradurrò qualcos’altro di suo e lo posterò sempre qui sul profilo traduttore. Fatemi sapere cosa ne pensate, ci conto.

Vi rimando, as usual, alla mia pagina traduttrice. Have fun!





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