Les
sentiments de
Vanilla
1.
Dolore
Buio.
Aveva
aperto gli occhi e intorno a se non aveva visto altro che un'infinita
distesa scura.
Tentò
di alzarsi in piedi ma le gambe cedettero sotto il peso del suo corpo;
stranamente atterrò su una superficie morbida e non si fece
male. Cercò di
ricordare cos'era successo, niente, l'oscurità le faceva da
padrona. Si sentiva
strana, però.
All'improvviso
la luce si accese, rischiarando la stanza e provocandole un
irritante bruciore agli occhi.
«Ti
sei svegliata vedo» le disse una voce conosciuta
«P-pierre?»
chiese titubante
Si
guardò intorno: il pavimento di marmo, le tende di velluto
sulla finestra da
cui si poteva vedere la città, i mobili di mogano e il
soffice letto nero su
cui era seduta. Non c'era dubbio, era nel palazzo degli Orchi.
Il
problema era: cosa ci faceva lì?
«Pierre
perché sono qui?» chiese impaurita.
«Vanilla,
forse è meglio se per ora non ti sforzi, la memoria ti
tornerà presto
vedrai, intanto riposa» Pierre così gentile, era
strano.
Uscì
dalla stanza e chiuse a chiave la porta dietro di lui. Vanilla
sobbalzò,
era in trappola nella reggia degli orchi, doveva assolutamente scappare.
Si
alzò in piedi e cominciò a battere i pugni sulla
porta
«Fatemi
uscire!» gridava piangendo. «Vi prego lasciatemi
andare!»
Perché
era lì? Cosa doveva ricordare?
Si
sentiva stanca e spossata così si raggomitolò ai
piedi della porta e si
addormentò nuovamente, piangendo.
Pierre
era davanti a lei e la guardava.
«Mi
dispiace molto Vanilla, ma dovevo aprirti gli occhi.»
Lei
lo guardava spiazzata.
«No,
non può essere» sussurrò, alcune
lacrime cominciarono a uscirle dagli
occhi e a rotolare sulle guance
«Non
è possibile, Chocola... lei non è
così, lei mi vuole bene» spiegò ma non
riusciva a convincere neanche se stessa
«Guarda
Vanilla, guarda dentro questo specchio così capirai che non
sono io il
nemico in questa brutta storia.»
Vicino
al ragazzo apparve un grande specchio, decorato da del ferro nero
battuto che formava piccoli ghirigori attorno alla sua forma ovale.
Delle
immagini cominciarono a scorrere sulla superficie: lei e Chocola da
bambine che giocavano insieme nella sua stanza, prima che Houx e Saule
venissero a chiamare la ragazzina dai capelli rossi, dimenticandosi di
lei; la
sua migliore amica che si allontanava per andare a giocare con gli
altri. Sua
madre, la regina Candy, sempre con uno sguardo in più per
Chocola, e poi sulla
Terra, lei che conquistava le sue compagne di classe, lei che
conquistava i cuori,
Houx che l'ammirava e proteggeva.
«Basta!»
disse. «Ti prego Pierre fallo smettere.»
«Mi
dispiace Vanilla ma questa è la realtà»
disse facendo sparire lo specchio.
«Tu
con noi Orchi staresti meglio, noi ti possiamo capire e aiutare,
saresti
un'ottima regina.»
Vanilla
lo guardò, le sue parole non le sembrarono più
tanto folli, in fin dei
conti cosa aveva da perdere.
«Io...se
accettasi di venire con te, di passare dalla parte di voi Orchi, cosa
succederebbe?»
«Le
persone ti vedranno sotto un'altra luce: non sarai più
l'amica di Chocola,
la figlia della regina Candy, una delle due pretendenti al trono. Sarai
l'unica
e indiscussa regina degli Orchi e, tra poco, anche la sovrana di
Extramondo. Ci
sarai solo tu Vanilla, tu e nessun'altra.» Le sorrise.
In
quel frangente sembrava così diverso, una persona gentile e
cordiale, non lo
spietato e gelido principe delle tenebre.
Non
sapeva se fosse stato quel lato nascosto di Pierre, o quella gelosia
provata nei confronti di Chocola, o l'aspettativa di una nuova vita
dove poter
essere ammirata e benvoluta da tutti. Forse una combinazione di tutti
questi
elementi, quello che sapeva per certo era che aveva allungato la mano
afferrando quella che Pierre le aveva offerto e in quel momento nulla
importava
più
Si
svegliò agitata e impaurita, aveva ricordato. Aveva
ricordato tutto,
ogni sensazione, ogni sentimento, ogni stilettata di dolore.
Ora
non si sentiva più tanto in gabbia, anzi, sentiva di poter
essere finalmente
pronta a iniziare la sua nuova vita.
Il
suo pensiero sembrò provvidenziale perché,
proprio in quel momento, Sylvette
aprì la porta e le sorrise.
«Regina,»
la salutò cordialmente inchinandosi «Il principe
Pierre le vorrebbe
parlare, dice che ormai dovreste essere pronta.»
Lei
lo guardò
«Si,
lo sono, portatemi da Pierre.»
Angolino
autrice
Eccomi
qui, questa è la mia prima long. Corta (cinque capitoli) e
già tutta
scritta, così almeno non ho il problema degli aggiornamenti
ogni mai.
I
capitoli non saranno molto lunghi, una sorta di piccoli episodi di vita
di
Vanilla, i suoi sentimenti in varie situazioni. La storia
sarà, come avete già
potuto constatare dall'episodio dello specchio, un po' diversa
dall'originale. Volevo
provare a scrivere qualcosa dal punto di vista dell'altra pretendente
al trono.
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