End of Eva: Finale

di Lastk
(/viewuser.php?uid=28795)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.





"Che schifo..." sussurrò Asuka, lacrime di Shinji a ricader copiose sopra d'ella, mentre il ragazzo era ancor nella posizione di pochi istanti prima, quando aveva tentato di strangolarla. Che i due avessero fallito o meno nel proprio
scopo di evitare il Third Impact, ormai importava decisamente poco. L'umanità non c'era più. Misato, Ritsuko...Hikari, Toji...tutti perduti per sempre. Rimasti unicamente Asuka e Shinji, in una sorta di crudele limbo, una Terra che ormai apparteneva solamente a loro due.
La peggior condanna al mondo. Asuka fece per spostarsi da sotto Shinji, con le ben poche forze che le restavano. Non una parola, non un'espressione sul d'ella viso, mentre, mossasi dalla posizione di pochi istanti prima, cominciò a trascinarsi, quasi strisciando, verso il più vicino specchio d'acqua, lasciando Shinji a versar lacrime sul terreno rossastro. Non era una bella visione, quella in lontananza. L'enorme viso di Rei...o, meglio, di Lilith, sovrastava l'orizzonte, sotto un cielo orrendamente oscurato con come unico, macabro dono di luminosità i verdi crocifissi d'animo, tutto ciò che restava della razza umana. La ragazza deglutì vistosamente, fermando il proprio "avanzare" per qualche istante. Indi riprese a muoversi, fino ad arrivare allo specchio d'acqua, e lì osservò il proprio riflesso. Dentri che si strinsero per qualche istante ad osservar la benda sull'occhio; la mano destra della ragazza fu mossa nell'acqua, come a voler cancellare quel riflesso stesso. "Non una sola ragione per quest'esistenza..." sussurrò fra se e se. Intanto, Shinji, nel pianto, aveva ormai assunto un'espressione di shock più totale. Occhi sgranati verso il suolo, mani che vennero portate a stringer le tempie.


Passò qualche ora.


Shinji era rannicchiato, viso sulle ginocchia, con la schiena poggiata alla lapide di Misato, sulla quale, poche ore prima, egli stesso aveva "affisso" il pendente donatole dalla ragazza poco prima di morire. Asuka, era semplicemente rimasta distesa in terra accanto allo specchio d'acqua. Nessuno dei due pareva aver la minima intenzione di voler muovere un muscolo. D'altronde, era la volontà stessa a mancare.
"Kaworu..." sussurrò Shinji, singhiozzando leggermente, pur senz'ancor piangere "Dove sei...?"
Asuka strinse gli occhi. Non aveva decisamente la forza di sopportare un'eventuale altra crisi del ragazzo, e tuttavia nell'eventualità non avrebbe avuto nemmeno la forza fisica e mentale di farlo star zitto. D'improvviso, Shinji s'alzò in piedi, barcollando leggermente al momento, quasi stesse per ricadere in terra; e, ciocca di capelli a coprirgli il viso, diede le spalle sia ad Asuka, che alla lapide di Misato. Asuka, da distesa qual'era, innalzò leggermente lo sguardo per tentar di capire cosa egli avesse in mente. Pressochè nulla, pare; il ragazzo, sempre barcollando, prese a muovere qualche passetto in avanti. La luce emanata dai verdi crocefissi era sin troppo forte. Quasi dava la nausea.
"Kaworu...aiutami tu..." proseguì sussurrando Shinji, sussurrando, sì, ma paradossalmente in maniera abbastanza udibile da farsi sentire dalla ragazza in terra "Kaworu..."
No, era troppo per Asuka.
"Adesso basta!" urlò da distesa verso il ragazzo, indi tentando di alzarsi facendo leva sulle braccia. Uno sforzo immenso, per le condizioni fisiche nelle quali si trovava "Ma sei...stupido...? Nagisa è morto! E' morto...di sua scelta! E tu...tu vai ad invocarlo come aspettandoti che compaia dal nulla!"
Neanche si girò verso la ragazza, Shinji, nello shock generale. Nemmeno gli passò per la testa che era vagamente strano che Asuka sapesse della vicenda di Nagisa, dato che, durante lo svolgimento della stessa, lei era in ricovero in una stanza ospedaliera.
"Shinji! Mi stai...ascoltando?!?" sbraitò la ragazza, ansimando per lo sforzo "Girati, maledizione! Ti rifugi...in queste stupide crisi...ogni volta che le cose si fanno difficili! Mi senti?!?"
Shinji non si mosse, ed anzi, continuò ad avanzare barcollando, passo dopo passo.
"Maledizione!!" urlò nuovamente Asuka, del tutto rossa in viso "Non m'importa...se hai deciso di continuare a vivere da codardo come hai sempre fatto, ma questo dannato pianeta...è ridotto a un deserto per causa tua, quindi smetti di rifugiarti nel tuo mondo e affronta la realtà! StupiShi..."
Non fece in tempo a terminar la frase, Asuka, che nel giro di un istante, dopo aver barcollato, bianca in volto, crollò in terra priva di sensi. Shinji neanche notò la cosa. Era praticamente nel proprio mondo, ormai. E continuò ad avanzare.
"Kaworu..."




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=151151