Dopo mesi di letargo, la Giuly ritorna con un
piccola song-fic, quelle che mi piacciono
tanto!
Buttata giù in fretta, niente di che…
E’ una Draco/Herm,
rimango fedele alla coppia, presente in tutte le mie precedenti song-fic!
Buona lettura….
Eppure sentire
(Elisa)
C’era chi diceva che
il grande giardino di Hogwarts fosse incredibilmente bello e romantico; c’era chi affermava che contenesse
segreti vecchi di migliaia di anni; c’è che sosteneva che fosse
pericoloso, trappola di insidie nascoste agli occhi della gente.
E c’era chi, come lei, pensava fosse il luogo più silenzioso
e pacifico presente sulla faccia della Terra.
Scese le scale di fretta, quasi temesse
che qualcuno le rubasse il suo posto preferito, la grande quercia sulla riva
del lago, quella nascosta un po’ agli occhi di tutti, dove poteva fare
ciò che voleva. Quasi correva, cercando riparo dalla neve che ormai scendeva fitta
e gelida e che le bagnava il volto fiero e sicuro.
Ma non sempre.
Quella grande quercia, la
sua quercia, aveva conosciuto altre espressioni del suo volto. La sofferenza,
il dolore. E ogni volta cullava quella dolce ragazza
che scappava dagli altri per non far vedere le lacrime che, sempre più
frequenti, le rigavano il viso.
La sensazione di aver sbagliato.
La sensazione che lo stomaco sia stato preso a
pugni.
E il brivido che percorre la schiena ogni volta che lo vede.
Arrivata a destinazione, si avvicinò
all’albero, ormai confidente e muto amico, e cercò riparo
sedendosi su di una radice che spuntava dal terreno e appoggiando la schiena al
grande tronco. Ora poteva piangere senza preoccuparsi
delle conseguenze.
E una lacrima, carica di dolore e rimorso, cadde
silenziosa, seguita dal singhiozzo di una persona fragile, ma
lottatrice del mondo.
A un passo dal possibile
A un passo da te
-Granger?-
Un lento girarsi per scoprire la fonte del rumore,
lento forse per paura di sapere già la risposta, lento forse per
lasciare scappare via i precedenti momenti di quiete, che la presenza di una
seconda persona aveva turbato, il più lentamente possibile.
Quando lo vide, il sangue le si
gelò nelle vene. Non poteva vederla cosi, non lui.
Lui che ne era la causa ma
che non ne era al corrente.
-Vattene, Malfoy-.
La voce, ferma ma leggermente acuta sul finale,
tradì il suo stato di ansia pura. Si
girò nuovamente verso il lago, asciugandosi velocemente gli occhi con la
manica del mantello, sperando che il suo gesto passasse inosservato.
Sapeva che non se ne sarebbe andato, l’aveva
già fatto pochi giorni prima.
Scoperta mentre piangeva.
Ma non era scappato, non l’aveva schernita in mezzo a tutti. Era
semplicemente rimasto a guardarla, le gambe incapaci di muoversi. Draco, freddo e spietato, futuro Mangiamorte
pronto ad uccidere, non era riuscito ad andare via.
E di nuovo le immagini di quello che accadde le invasero gli occhi e la
mente.
Lui che si avvicinava, e lei
che cercava di scappare impaurita.
E quel bacio.
Bacio rubato, bacio di due diciassettenni
completamente diversi ma simili contemporaneamente,
che sfidano il mondo per celare il dolore che provano dentro.
La secchiona e il cattivo.
La bella e la bestia.
Paura di decidere
Paura di me
-Vattene, per favore-.
E le lacrime che non riescono a
fermarsi, quella nota di panico nella voce di chi non sa più cosa fare. Di chi, in attesa di una risposta, ha solo
tanta paura.
-No-.
Bum.
Colpo al cuore, tanto forte da fare male. Tante
domande che si fanno largo nella sua testa, cosi
preparata e saccente, e per la prima volta, Hermione Granger, capì di non conoscere la risposta.
-E’ cosi divertente guardarmi piangere? Credevo che voi Purosangue aveste
qualcosa di più importante da fare-.
Occhi color del ghiaccio, di una freddezza assoluta
tanto da sembrare assurda, si posano sui suoi, nocciole calde
con tanta voglia di amore.
-L’hai raccontato a qualcuno?-.
Sempre più vicino.
E mentire per non dover confessare che le era piaciuto sentirsi
desiderata per una volta in tutta la sua vita.
-Avrei dovuto?-
Malfoy che interrompe lo sguardo, colpito da quella
risposta, per posarlo sul terreno. E quel leggero rossore, cosi lieve da sembrare impossibile,
gli colora le guance.
Leggero ma pur sempre percettibile.
Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho
Tutta la freddezza dimostrata in sette anni, sembrava stesse scomparendo in quel preciso istante. E lui ne era consapevole. Sapeva di non essere più immune.
Ma lei.
Lei, che l’aveva guardato con occhi ricchi di
passione, gli aveva fatto perdere la testa. Troppo difficile
da ammettere e troppo difficile da nascondere.
La voleva, più di qualunque altra cosa. La Mezzosangue che aveva
sempre scherzato e umiliato, ora valeva più
della sua stessa vita.
E il dubbio di non sapere cosa
provava lei, che lo lacerava da mesi ormai. E la curiosità di sapere come avrebbe reagito di fronte a
lui. E il ricordo del loro bacio che gli
procurò un tremolio in tutto il corpo.
Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è
-Granger, devo chiederti una cosa-.
Improvvisa gentilezza, cosi maledettamente dolce.
-Perché non sei fuggita quando ti ho baciata?-
Smarrimento. Totale. Il cuore che
batte a mille ma la paura di confessare che gli piaceva, che lo sognava, che
voleva stare con lui. Ma la paura di soffrire per colpa sua, come in
passato, e la crudeltà del mondo glielo impedivano.
-Non so risponderti-.
-Dimmi che anche tu provi quello che provo io-.
Hermione non credeva alle proprio orecchie, stava
sognando.
Troppo bello per essere vero.
Malfoy, il ragazzo dei suoi sogni. Quanto
lo amava…
E di nuovo la voglia di dirgli tutto, liberarsene anche se per un secondo
soltanto.
-Tu cosi provi, Malfoy?-
-Prima rispondi tu-.
E improvvisamente fingersi bambini insicuri.
-Mi derideresti, non mi fido
di te. Anche se mi hai baciata, resti pur sempre Malfoy-.
-Ti prego-.
La stava facendo cedere. Spietatamente crudele, ma cosi tenero.
-Non ci riesco. Ho paura-.
-Sono terrorizzato anche io-.
-Quindi?-
-Quindi dimmelo così-.
Un nuovo bacio. Lento, dolce, lungo, romantico,
bellissimo. Le prese le mani per aiutarla a portarle dietro al suo collo, poi le
afferrò i fianchi come per paura che potesse scappare da lui. Non
l’avrebbe sopportato.
Quando si staccarono per riprendere fiato, fu lei a prendere la parola.
-Malfoy, io… -
-Dimmelo-
Ordine impartito con dolcezza.
-Ho desiderato tanto questo momento. Ti ho sempre
odiato, sai. Tanto. Ma ora non è più
cosi. E’ diverso, e’ strano, e anche
doloroso. Piango per te, per quello che mi hai fatto passare in tutti questi
anni, e non capisco cos’è cambiato tra noi per farci arrivare a
questo punto. Tu, il Principe dei Serpeverdi, cosi spavaldo e sicuro di te stesso, mi piaci. Non posso
più nascondere che ti voglio con me, che desidero stare con te. Ma e’ difficile-.
Dovette smettere per riprendere fiato.
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è
-Granger, io ti voglio. Ti voglio al mio fianco. Saresti pronta ad andare contro
tutti per me? Io non ho mai detto a
nessuno queste cose, non sono degne di un Malfoy.
Ma non posso più guardarti camminare per i corridoio
con Potter e Weasley senza
sapere che sei mia, o guardarti parlare con altri ragazzi senza sapere che mi
appartieni. O adesso, o mai più, Granger. Avrai il coraggio di passeggiare con me mano nella
mano? Saprai sopportare le occhiate che ci lanceranno?-
Sembrava disperato.
La Serpe impaurita dal
Leone.
L’amore che cerca di
trionfare su due persone che sembrano appartenere a due mondi diversi ma che si
cercano. Si vogliono.
E allora la promessa di provarci. E di sopportare le conseguenze che le
porteranno stare con uno come lui, marchiato dal nome
che porta e odiato.
-Si-
L’ombra di un sorriso.
-Granger?-
-Si?-
-Ti amo-.
Un senso di te ….