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di MelaChan
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Lo guarda da diero la porta di vetro del laboratorio. E' totalmente ed irrimediabilmente rapito dalla sua figura, girata di spalle. Sta di nuovo apportando modifiche alla sua armatura, come un neopatentato quando gli amici gli propongono di truccare il nuovo bolide. A quel pensiero sorride. Paragonarlo ad un adolescente è forse il metodo più facile per comprendere la sua mente contorta.
Si concentra un'altra volta sull'uomo che si è allungato per prendere su uno scaffale più alto un cacciavite retraibile, lasciando che la sua canottiera nera si sollevi leggermente scoprendo una porzione di pelle. Nota i muscoli lombari contrarsi ed una leggera patina di sudore che li ricopre. Lascia quella posizione e si china ancora sul suo giocattolo, chiamando con un cenno della mano il robottino, che lo segue fedele. Gli indica con il cacciavite un punto sui gambali dell'armatura ed entrambi iniziano a lavorarci sopra.
Mentre si alza per girare intorno al tavolo da lavoro, Steve rimane nuovamente affascinato dalla linea della sua schiena. Le spalle possenti sulle quali più volte si è strusciato nelle missioni, involontariamente o non. L'attaccatura larga del collo, che adora mordere, lasciando segni più o meno visibili, giustificati poi dall'altro come un assemblaggio mal riuscito del casco. Le vertebre visibili sulle quali gli piace passare un dito, provocandogli brividi in tutto il corpo. La curva sinuosa e leggermente più decisa a metà della schiena, che ha osservato più e più volte segretamente quando alle riunioni si presentava sfacciatamente con una maglietta aderente. I fianchi stretti, che facilmente circonda con le braccia e sembrano invitarlo a morderli.
Sospira pensando a quanta fortuna abbia avuto nel trovare Anthony dopo l'incidente, anche se un po' si sente in colpa, per non aver rispettato l'appuntamento con Peggy. In minor parte pure perchè Pepper aveva messo gli occhi su Tony prima di lui. Si mordicchia il labbro, non accorgendosi che il moro lo ha notato e gli si è avvicinato. Apre la porta del laboratorio e strizza l'occhio.
-Hai intenzione di rimanere lì a fissarmi ancora per molto o vuoi entrare?- gli chiede con un sorriso sornione e Steve non può far altro che sorridergli di rimando. Lo abbraccia e gli mordicchia piano il collo. -St... Steve!- mugola sorpreso appoggiandogli le mani sui fianchi.
-Zitto- gli ordina con voce bassa adagiandolo sulla prima superficie che trova.
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice
Eccomi qua, con la prima parte del terzo prompt!
Non pensate male, la seconda parte è POV Tony, ma non voglio anticipare nulla!
Ringrazio chi abbia avuto il coraggio di arrivare fino a qui e incoraggio chiunque voglia leggere la storia di farlo (chiamasi 'intimidazione implicita').
Va bene, la smetto con le mie cavolate ed auguro una buona Epifania a tutte :)




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