Oh quiet, oh storm. di Mahiv (/viewuser.php?uid=108064)
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.Enjoy
the Silence
Silenzio.
Si lasciò scappare un sorriso.
Amava riuscire ad avere anche un solo momento di totale
tranquillità nella giornata.
Un solo momento ritagliato unicamente per lui.
Beh, per lui, ed eventualmente...
«Stark.» Appunto.
Lui si sistemó meglio sul divano, pronto a subire qualche
stupida lamentela su chissà cosa.
Perché, sì, sapeva riconoscere la particolare
sfumatura nella voce dell'altro che precedeva un qualche sciocco
rimprovero, e cercó di imitarla, fallendo miseramente.
«Loki.»
L'altro emise uno sbuffo irritato.
«Potresti, gentilmente, smetterla? Mi distrae, e mi
mette in disordine i capelli.»
Il miliardario ridacchió, guardando l'uomo sdraiato sul suo
divano. Sapeva essere così vanitoso!
«Smettere di fare cosa, piccolo cervo?»
Il Dio rispose subito, ignorando di proposito il soprannome
propinatogli.
«Sai esattamente di cosa parlo. Smetti di toccarmi i
capelli.»
Lui continuò imperterrito.
«Ma piantala. So che ti piace.»
Stark non capiva quell'uomo, il momento prima poteva essere addirittura
dolce -per il concetto che poteva avere Loki di dolcezza, ovviamente-
ed il momento dopo era capace di tornare freddo e distaccato come si
mostrava al resto dei Vendicatori.
«No, è fastidioso. E lo sei anche tu.»
Loki occupava tutto il suo
divano, costringendolo a stare seduto sull'angolo, con la sua testa
sulle gambe.
«Tsk, ma se poco fa facevi le fusa.»
Il Dio alzò gli occhi su di lui, fulminandolo.
«Io non faccio le fusa, Stark. Non
sono un gatto.»
Lui rispose allo sguardo con una smorfia divertita.
«Certo che non lo sei.» Sogghignó.
Non era davvero il caso che gli dicesse di quanto in realtà
gliene ricordasse uno. Non solo in quel momento, ma ogni volta che
camminava, si muoveva, o semplicemente stava seduto, con quell'eleganza
e portamento che pur provando non avrebbe saputo eguagliare.
«Davvero non vedo cosa ci sia di divertente.»
Stark rimase a guardarlo, borbottando un "Nulla, nulla." appena
accennato, riprendendo a giocare con i suoi capelli, mentre l'altro
fissava il soffitto con l'aria di chi è stato impunemente
offeso.
«Perchè senti il bisogno di accarezzarmi? Te
l'ho già detto, non sono un gatto.»
Soffió il Dio, tendendosi leggermente verso le carezze, cosa
che fece sorridere l'inventore.
«E smetti di ridere di me, è
sconveniente.»
Il modo oltraggiato con cui lo disse fece solo sorridere Stark
più apertamente.
«É solo che sei quasi...carino, quando ti
togli di dosso quell'aria da 'ti
sono superiore in ogni insignificante sfaccettatura' che
ti porti dietro.»
L'Asgardiano sorvoló sulla voluta provocazione del
terrestre, aggrottando le sopracciglia.
«Pensi che sia carino?»
Non c'era il bisogno di sentirsi adulare nascosto dietro quella
domanda, e nemmeno era stata pronunciata con sdegno, solo con sincera
curiosità.
Questo colpì Stark, che dovette distogliere lo sguardo da
quello indagatore del Dio.
«Beh...io...a volte. Molto poche volte.»
L'altro non sembrò particolarmente contento della risposta.
«Dovrei essere intimidatorio, non carino.»
«Allora non ti sta riuscendo molto bene.» Disse lo
scienziato, concentrato nel movimento delle sue dita.
«Dovrei offendermi o era un patetico quanto maldestro
tentativo di farmi un complimento?»
Stark gli tiró un po' i capelli, sbuffando dal naso.
«Prendilo come ti pare. Per di più, hai
perso, quindi a che ti servirebbe ora sembrare
intimidatorio?»
Loki si irrigidì sotto il suo tocco.
«Smetterei di tirare la corda, se fossi in te, o
finiró decisamente di sembrarti 'carino'.»
Stark si complimentò mentalmente con se stesso per la sua
innata capacità di far innervosire quell'instabile soggetto.
«Potresti, ma ti perderesti alcuni privilegi.»
Il Dio sogghignò, guardando fuori dalla vetrata.
«Oh, ma davvero?»
«Ovviamente.»
La nota di ironia nella voce dell'Aesir si tramutó in
strafottenza -arte che aveva assottigliato grazie alla vicinanza di
Tony Stark-.
«Non sarebbe un problema. Torneresti da me, implorando, in un
attimo.»
Stark accolse la sfida, facendo appello alla sua rinomata fama da
playboy, sapendo che l'altro ne sarebbe stato indispettito.
«Non ne sarei così sicuro. Infondo qui su
'Midgard' potrei avere chiunque.»
Come previsto il Dio emise un sibilo infastidito, ma mantenne un
leggero ghigno compiaciuto.
«Certo, ma nessuno è come me, dico bene? L'hai
detto tu stesso.»
L'inventore capì dove sarebbe andato a parare il maledetto
che si trovava sul suo
divano, e decise di prenderlo in contropiede.
Se avessero cominciato a parlare di quando gli aveva detto che era
irrimediabilmente diverso da chiunque avesse mai avuto il pregio -o la
sfortuna- di conoscere, Loki gli avrebbe certamente tirato frecciatine
su frecciatine sulla "dichiarazione" che gli era sfuggita subito dopo.
Ed Anthony Stark non intendeva assolutamente cadere in quel tranello.
«Potrebbe anche essere una buona cosa, sai? Potrei trovare
qualcuno un tantino meno possessivo, magari.»
In tutta risposta Loki ringhió: «Magnifico. Ti
tenderesti solo conto di quanto chiunque altro impallidisca in
confronto a me. Inoltre, io non sono sempre
possessivo.»
L'Uomo di Ferro non riuscì a trattenere una risata, mentre i
capelli del Dio gli passavano fra le dita.
«Mmmh, il Dio della Modestia, davvero. E, no, non sei sempre
possessivo. Solo quando siamo soli, o quando io parlo con qualcuno, o
quando io sono fuori con qualcuno, o quando io sono al lavoro con
Pepper, o..-»
Un sibilo pregno di risentimento lo interruppe.
«Chiedo scusa, non sapevo che amarti fosse una qualche sorta
di crimine.»
Stark arrestò per un momento il movimento delle sue dita,
sentendo una piacevole fitta all'altezza del reattore Arc, per poi
riprendere, più dolcemente.
«Non riesco proprio ad abituarmici.»
Sussurró, abbozzando una risata per scrollarsi di dosso le
varie sensazioni che quella frase, seppur detta con sdegno, aveva
scatenato.
Loki, avvertendo chiaramente il tremolio della voce dell'altro, si
arrese, e si abbandonò totalmente alle carezze del
Midgardiano, chiudendo gli occhi.
«Abituarti a cosa? Al fatto che ti amo?»
Di nuovo Stark fu sul punto di soffocare.
Non poteva prevedere quando Loki se ne sarebbe uscito con certe frasi,
e ogni dannata volta aveva paura che il reattore potesse non bastare a
mantenerlo in vita, sentendo il proprio battito rimbombare nelle
orecchie.
Il Dio era fatto cosi.
Non si concedeva a momenti di romanticismo stucchevole -grazie al
cielo, Stark l'avrebbe trovato inquietante-, ma nemmeno era del tutto
distaccato.
Da una parte si comportava semplicemente in modo
più...mansueto, di come faceva con qualunque altro essere
umano -o fratello, eventualmente-, dall'altra si esibiva in perfette
scenate da primadonna non appena l'attenzione del terrestre era
catturata da qualcosa che non fosse lui.
E poi c'erano quei momenti.
Quei momenti in cui il Dio si lasciava sfuggire parole
così importanti
in un modo così innocente e privo di qualunque forma di
vergogna, come se fossero solo ovvie per lui, che
Stark non poteva far niente se non accogliere quella fitta di calore
nel petto, e assaporarla.
«Sì, è abbastanza...difficile
da metabolizzare.» Soffió.
Loki si lasciò sfuggire la prima risata della giornata,
alzando lo sguardo verso di lui. «Immagino di
sì.»
Tony non potè che sorridere, mentre L'Aesir lo afferrava per
il colletto della camicia sgualcita che indossava e lo tirava verso di
sè, poggiando quelle gelide labbra sulle sue, prima
delicatamente, poi con più convinzione.
Stark seppe solo che il suo ultimo pensiero razionale fu che non era
poi tanto sgradevole, quando il suo "momento di silenzio" veniva
interrotto, se nel giusto modo.
Nda
All'invasione di questo fandom! Aaaaargh!
Non so bene come io abbia partorito questa fic, so solo che erano le
4.32 am della notte scorsa, ed ero convinta di sognare di scrivere una
Frostiron sulle note del telefono.
Quando mi sono svegliata, questa mattina, ho trovato il telefono sotto
il cuscino, e le note aperte su questa.
E ho pensato qualcosa come "I folletti delle fanfiction slash mi hanno
scritto qualcosa durante la notte, siano benedetti!", poi
però l'ho letta, e ho capito che era troppo mediocre per
essere opera loro.
Ho comunque deciso di postarla, in onore dei folletti slashers,
perciò vi ringrazio se l'avete letta tutta, e vi abbraccio
se avete addirittura letto codeste note.
Consigli e/o critiche sono come sempre ben accetti! Cercherò
di postare un secondo capitolo a breve,
Adieu.
I am the Lightning, The rain
Transformed
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