Ciò che il cuore nasconde
Capitolo 1 : L’appuntamento
"PISTAAAAA!!!!LIBERATE
IMMEDIATAMENTE IL BAGNO!!" Disse la ragazza sfrecciando come un'invasata
nel corridoio, non travolgendo solo per poco sua madre che stava casualmente
passando di lì.
"Nami, mi spieghi che
diavolo succede???"
"Ho un appuntamento ed è
già tardi non ce la farò mai a prepararmi in tempo!!"
"A che ora?!"
"Alle 9!! Sono
terribilmente in ritardo!!" Rispose la figlia ancora correndo verso il
bagno.
"Nami, tesoro della mamma,
sono solo le 6!!! Ti pare il caso di fare tutto questo casino per
niente!!!" Purtroppo però, la donna poté udire solo la porta sbattere
forte.
"Nojiko, ti prego, vai da
quella testa matta di tua sorella e cerca di capire che le è preso!" Disse
pacatamente, quasi con un tono di disperazione alla figlia più grande, che era
arrivata in tempo giusto per vedere quella furia sbattere quell'accidenti di
porta.
"D'accordo mamma, ma credo
che sarà una cosa difficile, sai quella testona quanto ti assomigli, e quanto
poco parli..."
"Che vuoi dire??"
Chiese la donna sbalordita per quel paragone, ma anche lei sparì dietro quella
benedetta porta, lasciandola con il dubbio.
"Nami???" Chiese
Nojiko, sedendosi su uno dei sanitari, mentre fissava la sua immagine nello
specchio appannato dal vapore e sistemava qualche ciocca azzurra di capelli.
"Che c'è?"Rispose la
sorella dall'altra parte del box doccia.
"Dai lo sai benissimo cosa
voglio!! Chi era al telefono dieci minuti fa? E soprattutto con chi hai
appuntamento?"
"Ma che hai capito!! Era
solo Rufy e ho appuntamento con lui e il solito gruppo..."
"Ah...." Disse la
ragazza, un pò incredula. Conosceva il suo pollo e sapeva bene che era troppo
su di giri, per trattarsi solo di un appuntamento come tutti gli altri. In
genere quando usciva con Rufy, al massimo cominciava a prepararsi appena suonava
il citofono e quel poverino assieme ad Usopp doveva aspettare un bel pò prima
che scendesse ed invece stavolta si preparava con ben tre ore d'anticipo. Era
strano, molto molto strano....
"A proposito"
Continuò la rossa, aprendo il box doccia e uscendo già con l'asciugamano
indosso "mi aggiusteresti questi benedetti ricci? Per tutti i giorni sono
comodi hanno sempre una piega tutta loro che mi piace, ma quando si tratta di
occasioni importanti non c'è verso di addrizzarli, tranne che con le tue manine
d'oro??"
"Occasioni importanti??
Allora vedi che c'è qualcosa sotto??"Disse Nojiko armandosi già di
bigodini e phon, per dare una mano a quella pazza di sua sorella, mentre lei si
sedeva su uno sgabello.
"Ops... Volevo dire
che.." Ma non poté continuare, era evidente che stava mentendo, era
diventata tutta rossa in volto e lo specchio ancora appannato proprio non
riusciva a nasconderlo.
"Con che faccia tosta
provi a mentire proprio a me, la tua sorellina maggiore che ti racconta sempre
tutto..."
"Proprio tutto non direi,
comunque forse a te posso dirlo....E' che ... si insomma.... E' tornata in
città una persona..."
"Non mi dire che si tratta
di chi penso!"
"No.... non si tratta di
chi pensi... ma a chi pensi?"
"A quell'assurdo individuo
che partecipa a tutti i tornei e i campionati di scherma (perdonatemi, ma non mi
veniva altro in mente, in fondo sempre di spadaccini si tratta!NdA), che
risponde al nome di Rolonoa!"
"Bè... si!"Rispose
l'altra molto imbarazzata, anche se sua sorella sembrava non aver capito bene
quale fosse il motivo.
"Hai capito.... Zoro,
torna e non si fa sentire!" Disse Nojiko, soprappensiero, probabilmente le
parole le uscirono di bocca senza che se ne accorgesse.
"A dir la verità non è
proprio così.... Lui ha chiamato Rufy e si sono messi d'accordo per uscire
assieme stasera e visto che le macchine erano strapiene si è offerto di venirmi
a prendere lui..."
"E me lo dici così, sono
io quella che ora non ce la farà mai a prepararsi!!"
"Veramente lui ha una
decappottabile biposto...."
"Vabbè potremmo sempre
stringerci!"A queste parole la ragazza gelò. Adorava sua sorella, ma certe
volte sembrava proprio non capirla. Si stava preparando con così tanta cura,
proprio perché per almeno un terzo della serata, se non di più, avrebbero
dovuto passarlo loro due, da soli, in quell'auto e lei si voleva ficcare in
mezzo?? Nami stava già strappandosi i capelli dalla testa, o per lo meno quei
pochi che Nojiko non aveva ancora sistemato, poiché non aveva il coraggio di
dire alla sorella di restarsene a casa..
"E tu credi che papà ce
lo permetterà!" Provò letteralmente a buttarla lì, non era poi una cosa
così assurda. Il padre da buon genitore, forse un pò esagerato, non si
tratteneva mai dallo spiare dalla finestra con chi le sue due figlie uscivano e
spesso se qualcosa non era di suo gradimento, non si risparmiava dal richiamarle
e rimproverale, certe figure.....
"Credo anch'io che non
sarebbe d'accordo! Vabbè ma quando scendi aspettami, così almeno vengo anch'io
a salutarlo!" Il silenzio calò nella stanza, una vena sulla fronte di Nami
stava pulsando sempre più forte, fino a quando....
"CAVOLO, NOJIKO, LO VUOI
CAPIRE CHE MI STO FACENDO CARINA PER LUI???E TU CHE FAI?? MI VUOI ROVINARE LA
SCENA??? MA CHE RAZZA DI SORELLA SEI!!!"
Nojiko sbiancò letteralmente,
non se l'aspettava una reazione simile. Aveva intuito che sua sorella avesse un
interesse particolare per qualcuno di quella sua sgangherata compagnia, ma mai
avrebbe pensato a Zoro. Quei due non facevano altro che litigare, continuamente,
tanto che a volte bisognava staccarli per farli smettere, d'altro canto, però
era pur vero che Nami si era un pò spenta nell'ultimo periodo, esattamente da
quando lui era partito per quelle sue gare. In effetti, doveva capirlo prima,
era sua sorella, come aveva potuto essere così cieca.
"Vabbè Nami, ho capito,
ma potevi anche dirlo prima!!"
"Dirti cosa? !!"
"Grandi linee, sì, era
esattamene questo ciò che dovevi dirmi!"
Le due ragazze scoppiarono a
ridere di gusto, dopo di che si dedicarono all'opera di restauro di Nami,
l'obbiettivo era renderla bellissima, tanto da togliere il fiato a quel ragazzo,
tanto da fargli dimenticare quanto era rozzo, tanto da farlo innamorare...
Nami si guardò allo specchio
piuttosto contenta per il risultato. Nojiko l'aveva aiutata a scegliere tra i
suoi abiti quello più adatto, un vestitino corto nero, di velo, che giocando
con le trasparenze, la rendeva sensuale, ma allo stesso tempo né volgare, né
esagerata, poi sandali con il tacco, con borsa coordinata trafugata dall'armadio
della sorella e un piccolo scialle, nel caso avesse avuto freddo, cosa molto
difficile, visto che ogni volta che si trovava accanto a lui, si sentiva
avvampare di calore. I suoi lunghi capelli erano stati raccolti in riccioli più
ordinati, niente di troppo artificioso e il trucco era stato deliberatamente
leggero, era fin troppo bella così, sarebbe stata una forzatura, cambiarne i
lineamenti con dei cosmetici.
Mentre Nami continuava a
girarsi e rigirasi davanti allo specchio, alla ricerca di qualche imperfezione
da sistemare prima dell'arrivo del sospirato lui, Nojiko appoggiata allo stipite
della porta della stanza continuava a ridere al pensiero dell'imbarazzo di quei
due in macchina. Era certa, o avrebbero litigato per tutta la sera o non si
sarebbero scambiati più di una parola. Improvvisamente dalla borsetta si udì
un suono, era il telefono di Nami.
"Pronto?"
"Scendi!" Era lui. Il
cuore cessò per un attimo di battere.
"Era troppo disturbo per
sua maestà citofonare?" Rispose la ragazza, giusto per darsi un contegno e
non far trasparire il suo imbarazzo.
"Mi scoccia che tuo padre
mi faccia la radiografia dalla finestra, come per tutti i tuoi spasimanti!"
"D'accordo, scendo!"E
attaccò. Contò fino a dieci prima di proferir parola, dopo di che saluto sua
sorella, che le sussurrò un in bocca al lupo, sua madre e sgattaiolò via di
casa.
Quando uscì dal portone ebbe
una vista che le mozzava il fiato. Lui era lì davanti ai suoi occhi, già cosa
molto rara, visto che era continuamente fuori nell'ultimo periodo, con indosso
un paio di jeans neri, una maglia azzurra aderentissima e giacca sempre jeans
con il colletto alzato... un vero figo, poggiato sulla sua auto, una
decappottabile grigio metallizzato... Nemmeno nei suoi sogni migliori Nami aveva
avuto una visione così paradisiaca, quant'era bello, non se lo ricordava
così... le era mancato da morire e anche se sentiva il bisogno profondo di
gettarglisi tra le braccia e baciarlo appassionatamente dovette frenarsi e
spostare la sua attenzione su qualcos'altro, altrimenti si sarebbe sciolta.
"Ciao!" Disse mentre
lui si limitò a farle un gesto con la testa, certo non era mai stato galante,
ma meglio di niente!
"Cavolo, che auto! E'
stupenda!"
"Giù le zampe!"
"Sempre acido, eh?
Comunque ha una carrozzeria da sballo!"
"Anche la tua, non
scherza!" Sussurrò il ragazzo, con un mezzo sorrisino.
"Cosa borbotti
Rolonoa?"
"Ehm… niente… Dicevo
che arriveremo in ritardo se non ci muoviamo!" Mentì spudoratamente.
L'aveva scampata per un pelo, se l'avesse sentito sarebbe scoppiato il
finimondo, sapeva che Nami non apprezzava molto quel genere di complimenti.
"Me la fai guidare?"
"Si!"
"Davvero?"
"No!" Disse ridendo.
Si divertiva troppo a farla innervosire, in più la trovava ancora più carina
quando era arrabbiata, con quel broncio da bimba.
"Sei sempre il solito
bastardo!" Gli rispose lei con moderata rabbia, sedendosi al lato
passeggero.In un attimo erano già per strada. Non solo era bello da morire ma
guidava anche da Dio, Nami era quasi in adorazione, ma per non dare troppa
soddisfazione a quell'energumeno, che non perdeva occasione per stuzzicarla
cominciò a farfugliare qualcosa giusto per fare conversazione.
"Che novità mi racconti?
Sei stato via parecchio stavolta!"
"I tuoi capelli..."
Le disse non togliendo lo sguardo dalla strada.
"Che hanno i miei
capelli?"Chiese la ragazza allarmata, cercando uno specchio per controllare
che tutto fosse ancora a posto.
"Sono diversi!"
"Si, hai ragione! Erano
troppo lunghi e invece di tagliarli mi sono fatta convincere da mamma e Nojiko a
fare una permanente, giusto per cambiare un pò, perché non ti piacciono?"
"Sembri un cocker!"
"Cosa?? Non ti sopporto,
sei solo uno zoticone, senza cervello per di più montato!"
"Detto da una che si
pettina come un cane..."
"Morirai con una morte
atroce e dolorosa!"
"E tu mi farai
compagnia!"
"Nemmeno per sogno!"
"A proposito di sogni, ma
hai dormito male stanotte?"
"Perché?"
"Hai due borse sotto gli
occhi che fanno paura!"
"Ti odio!!!!!!!!!!!!!!
ZORO ROLONOA TI ODIO!!!!!!!!!!!!!!!!" Si girò verso il suo finestrino, e
non disse più un parola. Sapeva che era tutta fatica sprecata, o trasandata o
perfetta, lui l'avrebbe sempre e comunque presa in giro. E lei che sperava che
gli fosse mancata almeno un pò...
Dopo parecchi minuti, in cui
lui aveva continuato a stuzzicarla, ma senza alcun accenno di risposta
dall'altra parte, si decise a dirle...
"Dai, stavo scherzando!
Sei troppo permalosa!"
"E tu sempre troppo
offensivo!! Non perdi mai occasione, vero?"
"Si, è vero, però non
per il motivo che credi!!"
"Cioè?"
"Non conosco nessun altro
che se la prenda così tanto per le mie frecciatine e visto che ultimamente non
ci siamo visti per niente, devo recuperare il tempo perduto, no?"
"Ti odio ancora di
più!"
"Dai, smettila, che in
fondo era una specie di complimento!"
"Alla faccia del
complimento, ora ti faccio salire Usopp al mio posto!"
"No, ti prego, tu sei
insopportabile allo stesso modo, ma almeno non mi metti le mani dappertutto in
macchina e soprattutto non me la imbratti con quei piedacci sporchi!"
"Ah, è solo per questo
che mi vuoi con te?"
"No... anche per prenderti
in giro!"
Continua…
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