P.S. Le frasi tra [], andrebbero lette con una cadenza tipo cantilena...** Provate a immaginarvi quei cori di bambini, come si sentono ogni tanto nei film horror...graziosamente inquietante**
Buona lettura^^ Enjoi Yourselves^_-
Pioggia.
Pioggia
che cade.
Pioggia
che scorre.
Pioggia.
Pioggia
che s'insidia.
Pioggia
che scivola, lieve, insistente, annidandosi, impigliandosi,
annaspando, tracciando segni nervosi sulla pelle gelata, scossa da
fremiti, esausta.
Basta.
Quanto
poteva essere complicato
porre quest'assurda, semplice parola al termine d'un qualcosa?
Quanto
doloroso poteva
essere...Bianchi e bianchi fogli, sfiorano, lenti e strazianti, il
cuore e la mente, torturandola, soffocandola, fino quasi a toglierle
la vita.
Molti spesso si
domandano
cosa mai possa
attraversare la fragile e contorta mente di colui che ha provato
della vita un nuovo essere umano.
Un
assassino.
Anche lei, lei
stessa che annaspava da ore ormai, sotto l'incessante acquazzone,
sommersa dalla
grandine dei suoi pensieri,
oppressa e
angosciata dalla sua stessa paura.
Anche lei se l'era
domandato sovente.
Soltanto in
quell'istante s'era resa conto
che no avrebbe mai
desiderato apprenderlo.
Perché
oramai lei SAPEVA.
Conosceva
perfettamente quanto strisciava nella mente subdola
di chi aveva
appena strappato l'anima a una creatura al suo pari
di chi lottava
deciso per soffocare l'ultimo esanime grido di vita.
Già..
Lei ora SAPEVA.
La cosa triste
era che, per
saperlo,
AVEVA UCCISO.
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Dedalus †`~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~
Sakura
Haruno camminava.
Muoveva
passi, lenti, strascicati.
Una
definizione migliore sarebbe 'Haruno Sakura si trascinava su quel
piccolo sentiero, vagando come un'anima inquieta che non ha
possibilità di riposare in pace'.
Occhi
bassi, i propri piedi erano l'unica cosa che fossero in grado di
cogliere in quell'istante. Un istante che durava ormai da ore. Le
stesse ore ch'erano trascorse dal fatto accaduto...
Le
labbra fremettero al ricordo, un singulto vi uscì...gli stessi
occhi che visualizzavano i piedi e il terreno, s'annebbiarono,
ulteriormente, un po' a causa della pioggia, incessante,
ininterrotta, un po' per l'essere consapevole di ciò che aveva
potuto fare. Il pensiero corse a quelle dannatissime ore prima, ore
nelle quali avrebbe potuto arrestarsi, tacere, frenare quelle mani,
le stesse, maledettissime mani che ora giacevano abbandonate, lungo i
fianchi, macchiate di scarlatto.
Di
rosso.
Di
sangue.
Si
blocca, si ferma, s'arresta. Insostenibile...
INSOSTENIBILE!!!
S'accascia,
un po' come aveva fatto il SUO corpo esangue, mentre, fissandola,
svaniva...sguardo pieno di stupore, ancora incredulo, incapace di
apprendere che quella giovane donna nella quale aveva riposto tanto,
nella quale tanto credeva, fosse la stessa diabolica artefice della
sua scomparsa. Della sua Morte.
E
ancora quelle mani, si sollevano, cingendo le stesse braccia che le
sostengono...
Sakura
alzò le mani, circondandosi, quasi volendosi abbracciare,
mentre quelle lacrime insulse le rigavano il bel volto di porcellana.
Assomigliava
tanto a una bella bambola..
...Una
bambola assassina...
E
così pianse, lei, cara, piangeva...
Piangeva,
mentre s'interrogava sul perché fosse stata capace di tanto,
si domandava cosa mai avesse attraversato quella sua fragile mente,
spingendola ad agire come aveva agito.
Si
riteneva sciocca, perché ancora piangeva, quando era stata
tutta colpa sua...
Si
percepiva impura, mentre l'essenza scarlatta le gocciolava sulle
mani.
Quel
dannato sangue...Stava sotto la pioggia da ore...Perché
non se ne andava?
E
ancora, come in una macabra ballata, scorrono la voce, gli occhi, e
il sangue.
Colui
che s'accascia, senza vita.
Colei
che gliel'ha tolta, furente e spaventata.
Spaventata
da sé stessa.
Da
quella sé stessa che avrebbe voluto eliminare.
Da
quella sé stessa che aveva potuto uccidere.
Tentò
di scuotere il capo, di scacciare quei pensieri, ma troppa la Morte,
troppo il sangue, troppa la colpa...
Provò
a rialzarsi, dunque, riprendendo il melanconico pellegrinaggio, verso
una meta che sapeva di sangue. Verso una meta che sapeva di niente.
Cadde,
però. Inciampò, negli stessi piedi che fino a poco
prima l'avevano sorretta, trasportata, guidata.
Cadde,
a terra, su quell'orrenda terra umida, che l'accolse come sempre
accoglie il corpo morto.
Ed
eccoti a lei, oscura pellegrina, eccoti alla nuda signora, che
s'occupa di avvolgere e di far marcire ciò che la vita ha
generato
Morte.
I
cadaveri....
Tremi,
tu, bambina spaventata?
Già,
tu tremi...
Poiché
non hai quella meta oscura.
Non
ce l'hai.
Non
la possiedi.
Dove
stai andando, dunque?
A
vivere?
A
morire....?
"N...No...",
flebile sussurro che nacque dalle smorte labbra, prima rosee e
delicate...[Da vera bambolina...].
Stai
andando nel dolore eterno, forse?
Come
dissero i tuoi avi?
Chiuderai
gli occhi, ora, bimba mia?
Annegherai
nel tuo rancore?
Oh,
no...
Che
tu voglia perdonarmi...
Non
è a te che tolsero la vita...
"No....Ti...ti
prego...", e ancora, piccola mia...Ancora un impercettibile
lamento nacque sul volto tuo, dalle tue labbra...Quel delicato volto
bianco....[La mia bambolina che diventa un'assassina...].
Sei
stata tu....
"Basta...ti
scongiuro...!", ed ora, gli occhi pieni di terrore si
spalancarono, sgranati, quegli occhi così dolci, così
fini....[Ora anche tu hai gli occhietti da assassina...].
...AD
UCCIDERE.
"BASTA!!!BASTA!!!!!".
E
di nuovo s'accasciò, a piangere.
Questa
volta, anche gridava.
Gridava,
gridava a sé e alla sua stupidità.
Piangeva,
alla sua incapacità.
E
tremava,
alla
sua cattiveria.
Perché
ormai lei,
era
una bambola assassina...
[E
piangi, bambina, di morte sincera...
Amerai
la Morte, mia piccola...
Bacerai
nel profondo l'Oscura Signora...
E
gioisci, mia carissima bella...
Poiché
oggi
Lei
t'ha voluto..
Poiché
oggi
Lei
t'ha chiamato..
Poiché
oggi
Lei
Lei
t'ha cercato....]
E
passi si mischiarono alle urla e alle lacrime.
Passi
di chi, quel giorno, passava di lì.
Passava,
lui, e non sapeva
che
lei era un'assassina.
"...".
Non disse nulla. Non pronunciò verbo. Soltanto il suo sguardo
vagava. E vagava su di lei, su lei, che piangeva.
Osservandola,
lei non s'accorse di lui...Continuò a tremare...
Fu
allora, che lui le parlò.
"Lacrime...?",
un
gelido sussurro, bisbigliato con quella sua voce ferma, come gli
occhi quasi cremisi, che ancora non si distoglievano.
Lei
alzò il capo, di scatto, quasi con terrore.
"V...voi...T...tu....chi...chi
sei...?",
domandò,
anche lei osservandolo, gli occhi sgranati, la voce tremante. Come la
sua pelle...
"E'
importante per te saperlo...?",
come
lui rispose, un quesito per un quesito. Snervante, di certo, per
chiunque. Ma in modo talmente perfetto lo disse, che lei non vi badò.
"I..io....No...non
lo è....",
s'arrese,
infine, chinando ancora il capo, serrando i propri occhi, lasciando
scorrere le ultime lacrime. Ultime...per quell'istante.
Poi...Puntò
improvvisamente i suoi occhi in quelli di colui che le stava di
fronte, le cui ciocche cremisi, tali agli occhi spenti, sfioravano il
volto, seguendo le pallide gocce celesti. Entrambi gli sguardi
s'incontrarono, si fissarono, si studiarono, s'accolsero, tutto in
pochi istanti.
E
poi, una parola. Una sola, da parte di lei.
"Aiutami...".
Ecco.
Parlò. Unico verbo prima che tutto divenisse oscuro.
Sakura
s'abbandonò di colpo, sempre su quel lurido terreno, che
iniziava a farle davvero schifo.
Lui
la seguì coi propri occhi, fissandola ancora, per qualche
istante.
Poi,
come se qualche cosa di ancora sconosciuto avesse guidato i suoi
passi, le sue mani, e avesse a lui comandato di obbedire, s'avvicinò
alla giovane, sollevandole dapprima il volto, osservandola meglio.
[E' una bella bambolina, vero?...]. Infine, emettendo un
impercettibile sospiro, quasi fosse rassegnato, alzò delicato
quel corpo immobile, privo di coscienza, sollevandolo, come il volto
poco prima, ma portandolo con sé.
E
anche lui riprese a camminare, a camminare, a camminare...Proprio
come nelle fiabe.
Dove
porterà la bella principessina...?
Sarà
il principe che la salva?
Oppure
il mago cattivo che la porterà al suo castello e che le
toglierà la vita?
Forse
nessuno.
Ma
forse,
entrambi.
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Dunque...Non so da dove cominciareXP Innanzitutto, intanto ho messo raiting arancio, ma se dovessi diventare troppo 'brutale' nei particolati, metterò subito rossoXD Inoltre, questa storia non è pensata come SakuraXAkatsuki (per fare primaXD), ma non so come potrebbe evolversi....Diciamo che è più una storia di morte...Poi, c'è da dire che ho programmato anche altri personaggi...ChissàXD
Il titolo, Dedalus, l'ho scelto innanzitutto perché è una parola che ho sempre adorato** Dedalo ** non conosco il vero perché...ma mi è sempre piaciuta** Oltretutto, mi sembrava adatta alla storia...no?**
Un'ultima cosa: la fic è ambientata in un periodo collocato prima della 'morte di Gaara'.
Bè, spero sia piaciuta come introduzione, e se qualcuno ha dubbi, domande, ecc, chiedere pure a moi!^_-
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