Il giorno più bello della mia vita.

di Andryjudas
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"Dai Andrea sbrigati! Perderemo il volo!" 
"Mamma calmati sto arrivando! Rilassati! " 
Ok non c'è niente di cui rilassarsi devo ammetterlo, tra meno di due ore partiva il nostro volo per New York, e noi eravamo ancora a casa in pigiama.
Corsi a vestirmi, presi le prime cose che trovai e le indossai, perchè deve essere tutto così dannatamente complicato? Tra una decine di ore incontrerò il mio idolo..Ancora non ci credo... 
Oh ma che sbadato... Racconto una storia senza prima presentarmi, che maniere sono? 
Mi chiamo Andrea e sono un ragazzo di Roma quindicenne, innamorato pazzamente di Lady Gaga, e quel giorno dovevamo partire per New York per lavoro di mio padre.
Eravamo sempre in viaggio per lavoro, sinceramente a me non dispaceva, ho sempre amato viaggiare e vedere posti nuovi, ma questa volta era diverso. Avrei potuto incontrare il mio idolo! Gaga quel giorno era a New York per promuovere il suo nuovo album, ARTPOP, uscito da poco.
Già fremevo dalla voglia di partire, sapendo che odio da morire l'aereo.
"Ma che cosa ti sei messo? Dio guardati sei ridicolo! Hai la testa fra le nuvole? Sei sempre il solito!" Tornai sulla terra, cosa diavolo succedeva? Mi avvicinai allo specchio e capii.
Ma che diavolo mi ero messo? La maglietta al contrario e i pantaloni che non centravano decisamente ma decisamente niente con il colore della maglia. 
"Tu non vuoi vederla l'amica tua no? Sbrigati! Perderemo il volo!" urlò mia madre in preda ad uno dei suoi attacchi isterici mentre faceva la valigia.
"Rilassati santissima madre di Dio! Non perderemo l'aereo. Santa Gaga ci protegge" dissi.
Mia madre pensa che io sia totalmente fuori di testa. Beh difatti è così, ma non posso farci niente; Ero così euforico quel giorno che nemmeno sapevo come mi chiamavo!
"Hai finito? Oh finalmente! Giovanni forza possiamo dirigerci all'aereoporto!" Presi la mia pesante valigia e passai di nuovo davanti allo specchio, fissai il mio riflesso che sorrideva, mi girai verso i poster di Gaga e mi scese una lacrima. 
"Andrea ma sei morto? Dove sei?" Disse mia madre dirigendosi verso la mia camera. 
Casa nostra non è mai stata tanto spaziosa, ma non era nemmeno un buco; La mia camera era alla sinistra di quella dei miei genitori, e di fronte a me c'era uno dei due bagni. Il corridoio che passava di fronte al mio "dormitorio" portava in uno spazioso salone, che dava sulla cucina. Mia madre corse attraverso il corridoio e sbucò sull'uscio della mia cameretta. 
"Ora cosa stai facendo? Piangi? Ma sei pazzo?!" 
Mi asciugai subito la lacrima dandogli le spalle e facendo finta di niente, poi a testa bassa mi incamminai attraverso il corridoio e uscii da casa. Lui era già fuori che guardava l'orologio impaziente. Mio padre è un uomo sui 45 anni, alto con i capeli brizzolati e un pò sovrappeso c'è da dirlo. Io invece non avevo per niente ripreso da lui. Tranne forse per il peso. Ero totalmente indentico a mia madre (per mia sfortuna). Non tanto alto, occhi azzurri, capelli mori, e Forse anche io un pò sovrappeso, Ma non esageratamente. In un battibaleno eravamo all'aereoporto, che è dietro casa nostra. Ancora non credevo che di lì a poco sarei svenuto davanti al mio idolo. Guardai l'iPod aspettando che chiamassero il nostro aereo per imbarcarci, ovviamente lo sfondo era una foto di Gaga, una delle mie preferite. Born This Way risuonò nelle mie cuffie ed io appagato chiusi gli occhi fantasticando su cosa sarebbe potuto accadere. 
Ding Dong.
"Il volo 1106 per New York è in partenza."
Saltai da dove ero seduto facendo cadere l'iPod, ed iniziai ad urlare dalla gioia. Mia madre mi guardava atterrita, Tutti si girarono verso me stupiti ed io, Diventai rosso come un peperone.
"Oh cosa devo fare con te Andrea? Sei sempre il solito." Si avvicinò a me e disse sottovoce: "Evita di farci fare altre figure come questa di adesso o Gaga te la scordi.
Gli lanciai uno sguardo infuocato. Nessuno sarebbe riuscito a tenermi lontano da Miss. Germanotta. Non se sono nella sua stessa città. Non se ho la possibilità di incontrarla.
Mi sedetti nel mio bel posticino comodo, era la poltrona numero 12.
Chiusi gli occhi e sparai Judas al massimo del volume nelle mie cuffiette. 
Non sò come, ma mi addormentai. Il viaggio durò molto, a quanto pare.
Mi svegliai a metà viaggio,Eravamo sul mare. Il sole risplendeva sull'acqua. Era appena sorto. Ci siamo dovuti svegliare davvero presto per prendere questo volo! Ne è valsa la pena però.
"Andrea, smettila di sentire Gaga e fai qualcosa di più utile. Hai finito i compiti delle vacanze?" 
Oh no. Sbuffai. Erano appena iniziate le vacanze estive e già mia madre pretendeva che io finissi i compiti. Sempre i soliti.
"No che non li ho finiti. Sono appena iniziate le vacanze ti ricordo!" dissi girandomi verso mia madre, che sedeva dietro di me.
"Hai senito Giovanni? Senti come mi risponde tuo figlio? è un maleducato!" 
Mio padre sbuffò e si girò dall'altra parte, guardando fuori dal finestrino. La vista era spettacolare. 
Scoppiai a ridere e mia madre mi lanciò uno sguardo di fuoco; smisi di ridere all'istante e mi girai.
Che potevo fare? Altre 5 ore qui dentro... Aprii il mio zainetto blu, pieno di scritte riguardanti Gaga. Mi ero portato tante cose da farmi autografare. Presi il libro Lady Gaga Ai Confini Della Gloria di Paolo Giovanazzi ed iniziai a leggere...





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