QUELLO
FU IL BACIO PIU’ BELLO DELLA MIA VITA
di
Angemon_SS
Caro Nikki (diario in
giapponese n.d.) è da molto che non scrivo qualcosa. Eri
tutto impolverato e nascosto sotto il letto, lo so, lo so, sono stata una
cretina in quanto più volte ti giurai che avrei scritto in queste pagine almeno
una volta alla settimana. Ho infranto la regola e chiedo perdono.
Non so’ se considerare questa esperienza che sto per
trascrivere bella o da dimenticare.
Giorni fa’ ho avuto modo di chiacchierare con
Meiling su Skype, la cugina di Shaoran. Era davvero felice di parlare con me,
gli ultimi mesi a Tomoeda ci siamo legate parecchio. Durante la chiacchierata
le è sfuggito che Shaoran ha una ragazza, è di Hong Kong come lui e frequentano
le stesse amicizie, sospetto che sia anche lei la discendente di qualche mago o
roba simile, sarebbe figo filmarli in azione ma andiamo avanti.
Ovvio che era una cosa che non potevo nascondere a
Sakura, dopotutto è la mia migliore amica, perciò quando mi sono presentata da
lei per il solito the ho fatto uscire dalla stanza Kerochan, ho preso le sue mani
tra le mie e le ho strette più che potevo. Non sapevo che parole usare, che
cosa dire, lei lo ama così tanto da incantarsi mentre ci pensa, a scuola salta
il pranzo per mettere da parte quei pochi spiccioli e racimolare una somma
sufficiente per andare a trovarlo, aiuta il fratello al lavoro e spolvera
almeno dieci volte al giorno il peluche che lui le ha regalato prima della
partenza.
Quando gli ho detto “Sakura, perché non provi a
rilassarti” lei non capì cosa intendevo dire e in verità non fui molto chiara,
lei è come me, non ci piacciono i giri di parole, preferiamo che le cose ci
vengano dette all’istante; allora dissi “Shaoran ha una ragazza”, all’inizio mi
guardò sorridente, come se non avesse sentito quello che avevo appena detto,
poi i suoi occhi cominciarono a schizzare da una parte altra, come se volesse
evitare il mio sguardo, lasciò le mie mani e portò le sue alla bocca, nel
tentativo di non gridare o singhiozzare, infine vidi una lacrima scendere lungo
la guancia.
Non mi ero mai sentita così male, forse perché non
mi era mai capitato di dare una notizia così brutta alla mia migliore amica.
Corse su per le scale e sentii che si lanciava sul letto, non ho idea di quante
lacrime abbia versato perché non mi lasciò entrare, non la vidi per tre giorni.
Era la sua prima vera delusione d’amore, la prima è
quella che fa più male perché non hai ne’ i precedenti ne’ le difese adeguate,
non hai mai avuto una sensazione del genere prima, quella sensazione di perdere
sangue dal petto, di avere il corpo spaccato in due, come un enorme taglio che
dalla gola scende giù tra i seni, sul ventre e passa sull’ombelico. Così mi ha
descritto ciò che provava, che fare se non abbracciarla?
Ma gli abbracci non bastavano, a entrambi. Io per lo
meno, più l’abbracciavo più ne volevo, per me era diventato un bisogno, quel
calore è indescrivibile, non so’ nemmeno perché ne sto parlando, non lo si può
spiegare e basta. Lei non perdeva occasione per stringermi, ed io cercavo di
farlo ancora più forte. Mi stringeva sempre la mano, ogni volta che stavamo
vicine, ogni volta che uscivamo insieme, era quasi un obbligo ed era sempre
brutto quando ci lasciavamo per andare ognuna nella propria casa.
Volevo stare con lei ogni giorno, non volevo che
piangesse, non volevo che restasse da sola, che si disperasse, che potesse fare
qualche cavolata, tipo rivoltare la camera e distruggere tutto con le carte di
Clow, fortunatamente Kerochan le nascose per un po’.
Chiesi consiglio a mamma e ci organizzò un viaggio
tutto compreso per il Tokio Disney. Non ci potevo credere, con la mia migliore
amica nel parco più grande del Giappone. Partimmo quello stesso fine settimana
e finalmente rividi il suo bellissimo sorriso. L’abbracciai non appena
arrivammo e di nuovo dopo essere saltate sul lettone della nostra stanza
scompigliandolo per bene. Mi sono divertita davvero tanto, come mai in vita
mia, scattammo centinaia di foto e girai ore ed ore di video, non so’ però se lo
monterò mai.
L’ultima giornata, l’ultima notte, era impossibile
non prenderci a cuscinate. Per tutto il tempo che restammo al Tokio Disney non
abbiamo fatto altro che ridere e scherzare, nessuna delle due ha nominato
Shaoran, nessuna guardò le coppiette di ragazzini, pensavamo solo a divertirci
e mangiare zucchero filato fino alla nausea.
Ma, si sa’ che passata la mezzanotte non succede mai
niente di buono. L’ultima battaglia ha avuto luogo all’una di mattina, e vinsi
io costringendola ad arrendersi, ci facemmo una doccia insieme ed era dalle
elementari che non ci lavavamo la schiena a vicenda, per vendetta mi spalmò il
sapone negli occhi ma controbattei con una sana passata di solletico. Non ci si
ribella!
Dopo esserci asciugate i capelli ed aver indossato
il pigiama, parlammo e parlammo, ricapitammo sul tasto Shaoran ma per la prima
volta non pianse, sorrise mentre lo nominava, come se nella sua testa stesse
scorrendo un lungo film degli istanti più belli passati insieme.
Mi strinse la mano sotto le coperte, era calda e
morbida, la luce del parco penetrava nella stanza e mi faceva distinguere il
suo viso nell’oscurità. Chiusi gli occhi per rilassarmi e mentre mi mettevo
comoda il mio naso sfiorò il suo, i miei capelli sfiorarono i suoi e le nostre
labbra si unirono come un incastro perfetto. Pochi secondi, forse nemmeno uno.
Avevamo entrambe gli occhi spalancati e sentii che la mia mano stringeva la
sua. Chiuse gli occhi, il suo respiro era irregolare, sentivo il suo cuore
battere nel silenzio della stanza all’unisono con il mio. Chiusi gli occhi e
cercai il suo naso con il mio, i suo capelli di nuovo sul mio viso e ritrovai le
sue labbra.
Le assaggiai come se fossero il frutto più buono e
raro del mondo. Anche la sua mano strinse la mia e sentii che tutto il suo
corpo si irrigidiva.
In un attimo le luci si riaccesero e la vidi correre
in bagno con le mani sul viso. Sono stata una stupida, perché l’ho fatto?
Piuttosto che aiutarla le avevo confuso ancora di più la vita. Mi sentii
avvampare, non avevo mai baciato nessuno fino a quel momento ma era già il
bacio più bello della mia vita. Sentivo l’acqua scorrere in bagno, stava piangendo
e lo so’ per certo perché anche io ho pianto. Rientrai sotto le coperte e mi
nascosi con la schiena verso la sua parte del letto.
È uscita dopo venti minuti buoni e senza fiatare
rientrò nel letto e spense la luce. Non ci siamo parlate fino all’ora di cena
del giorno dopo.
La mia migliore amica, la persona che voglio bene
con tutta me stessa mi odia. Provo le stesse sensazioni che mi ha descritto
lei. Mi manca il fiato, mi sento sanguinare, è come se avessi un enorme
squarcio sul petto ed ho l’infrenabile voglia di toccarle la mano, ma non
posso, farlo mi ustionerebbe.
La amo, la amo come amica, come cugina, come si
possono amare due ragazze che sono cresciute insieme, la vorrei abbracciare per
tutto il resto della vita e solo adesso lo so’, è quello che mi sento di fare,
quello che vorrei fare. È brutto sapere che non accadrà mai.
Mi odio per quello che ho fatto e Sakura non mi
guarda in faccia da allora, cerca di non parlarmi, non penso che alle superiori
saremo nella stessa scuola, le ho fatto male, mi ha fatto male, oggi mi ha anche
urlato contro perché le ho detto che le volevo molto bene e di provare a
dimenticare Shaoran. Stupidamente mi sono proposta di sostituirlo, di darle io
l’amore di cui ha bisogno ma il cuore della mia migliore amica appartiene solo
a lui.
Mi manca Sakura, vorrei tanto abbracciarla.
Tomoyo ♥